Seguo da diverso tempo l’associazione dei “Borghi più Belli d’Italia” e quindi ogni tanto, quando desidero fare una gita di un giorno, quella classica “dalla mattina alla sera”, scelgo quasi sempre un borgo iscritto in questa lista. Ultimamente, tornando da una visita a Montemarcello, frazione del comune di Ameglia, ho visto l’indicazione per Tellaro. Dando uno sguardo ho notato un piccolo ma pittoresco borgo, ed ho scoperto in seguito che pure questo era iscritto nel famoso elenco, così ho deciso di visitarlo.
Tellaro – Panorama sul Golfo dei Poeti
Impressioni
Tellaro è un borgo molto pittoresco, piccolo come piccole sono le sue stradine e vicoli che attraversano l’abitato scendendo verso il mare, attraverso case e edifici tipicamente liguri. Non si può affermare che sia più meno bello di altri borghi come Montemercello o Vernazza, ma diverso e unico nel suo genere, anche per la magnifica posizione che occupa nel Golfo dei Poeti.
La storia di Tellaro è strettamente legata alle vicissitudini di Lerici che nel VIII sec. a.c. era occupato dagli Etruschi. Luogo di traffici greci e fenici, passò poi ai Liguri ed ai Romani che ne fecero un importante base militare e commerciale. Entra a far parte della Repubblica Marinara di Genova, ma resta conteso dai Pisani che la occupano nel 1241.
Tellaro – Case sul Porticciolo
Ma nel 1400 Lerici, non più protetto né dai Pisani né dai Genovesi, viene raso al suolo, proprio nella notte di Natele, dai Saraceni e tutti i superstiti si dirigono allora verso Tellaro che dal quel momento si affaccia alla Storia.
Pochi sono i posti verso i quali la Poesia sia stata così generosa e prolifica. Molti sono stati gli artisti Italiani e di tutto il mondo rimasti così colpiti dalla sua bellezza e dal suo fascino, tanto da ispirarli a scrivere e dipingere vere opere d’arte.
Tellaro – Golfo dei Poeti
Cosa Vedere
Mario Soldati scriveva di Tellaro: “Un nirvana tra mare e cielo, tra le rocce e la montagna verde”.
Non ci sono opere d’arte o strutture architettoniche particolari da vedere. Carina è la chiesetta di San Giorgio e tutto il borgo fortificato. Tutto è da osservare con attenzione e con piacere: le case, le finestre, le porte, le targhe che indicano il nome delle vie, scendendo verso il mare fino al suo piccolo, ma caratteristico porticciolo.
Cosa mangiare
Il prodotto del borgo per eccellenza è naturalmente l’Olio, visto che Tellaro è interamente coperto da uliveti che, dopo un triste periodo di abbandono, stanno tornando alla bellezza di un tempo.
Il piatto tipico del borgo è il Polpo con tutte le ricette imperniate su questo mollusco. Oltre al polpo “all’inferno”, famoso e ottimo è il polpo alla Tellarese, ossia lessato e condito con olio di Tellaro, olive snocciolate, un trito di aglio e prezzemolo, sale, pepe e succo di limone.
Tipica anche qui è la focaccia dolce con uvetta, pinoli e canditi, più morbida della nota focaccia genovese.
Tellaro – Il Porticciolo
Tellaro – Il Borgo
Per concludere
Tellaro è anche punto di partenza per belle camminate e “scarpinate” lungo i molti sentieri presenti nel parco di Montemarcello, come la famosa via di Transumanza e di Collegamento tra Tellaro e Ameglia.
Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com
Penisola di Neringa – Lituania. Una lingua di sabbia dalla natura prepotente.
Neringa – Lituania
Neringa – Duna Parnidis
Un giorno, osservando senza alcun preciso motivo la cartina dell’Europa, mi sono incuriosito della striscia di terra che unisce la Lituania, dal porto di Klaipeda, all’Exclave Russa di Kaliningrad. La curiosità era così forte che ho voluto approfondire. Ho individuato il nome di tale lingua sabbiosa e sono andato quindi a cercare foto, nomi dei villaggi, del capoluogo, un po’ di storia e caratteristiche del luogo per poter organizzare il viaggio.
Polonia-Russia-Lituania
Lituania
Il territorio oggetto della curiosità si chiama Penisola di Neringa o Penisola dei Curoni o Penisola Curlandese. I suoi villaggi più o meno grandi sono tre: Joudkrantè, Pervalka e Preila; il capoluogo è la bellissima cittadina di Nida.
Neringa – Impressioni
L’impressione che mi hanno fatto questi luoghi rispecchiava intanto quanto avevo già visto sui libri, letto e immaginato; è difficile descrivere le sensazioni provate nel vedere e camminare su queste gigantesche dune, incontrare una fauna così varia con alci, caprioli e volpi che ti attraversano la strada, le case dei pescatori molto particolari e variopinte…sembra di essere veramente in un altro mondo. Se non avessi organizzato un viaggio in queste zone, mi sarebbe veramente mancato qualcosa d’importante, singolare e particolarmente affascinante da raccontare e condividere.
Neringa – Descrizione geografica
La penisola di Neringa è più propriamente un lido, ossia una formazione tipica dell’ambiente lagunare formatasi con il progressivo accumulo di sedimenti sabbiosi e che di fatto isola la laguna interna dal mare aperto.
Duna di Vecekrugas
Preila
E’ una striscia di terra sabbiosa lunga circa 90 chilometri di cui 50 in territorio lituano ed il rimanente in territorio russo. Ha una larghezza massima, nei pressi del capoluogo, di poco meno di 4 chilometri ed una larghezza minima di 380 metri presso il paese russo di Lesnoje.
La punta settentrionale della penisola è separata dalla città di Klaipėda e dalla Lituania continentale da un canale largo 300 metri.
Secondo le leggende baltiche, la penisola fu creata da una forte ragazza di nome Neringa, figlia di un pescatore che costruì la striscia di terra per proteggere i pescatori dalle grandi onde provenienti dal mare e consentire loro la pesca. In realtà la formazione del lido risale a 5.000 anni fa.
Nel IX secolo in questa terra sorse una località di nome Kaup, importante punto commerciale pagano, che non è stata ancora portata alla luce. I Cavalieri Teutonici occuparono queste terre facendo base a Klaipeda.
Nel XVI secolo, a causa dell’erosione e del massiccio disboscamento, le dune cominciarono a crescere seppellendo sotto la sabbia numerosi villaggi. Il governo prussiano finanziò allora, a partire dal 1825, un rimboschimento su larga scala per arrestare l’avanzata delle dune. Per questo rimboschimento furono impiegati anche gran parte dei soldati napoleonici fatti prigionieri durante l’invasione della Russia, molti dei quali morirono proprio a causa delle zone malsane dove erano costretti a lavorare in condizioni estreme. Per questo motivo tra Nida e il confine russo, esiste una zona chiamata appunto Valle della Morte.
Neringa – Vecchio cimitero con Krikstas
Grazie a questi interventi la penisola è oggi ricoperta al 70% da boschi.
Visita di Neringa
Dal porto di Klaipeda con pochi euro, si prende il traghetto e si sbarca a Smiltyne da dove, dopo un paio di chilometri, si raggiunge un casello con la sbarra dove, dietro il pagamento di un ticket, si accede al Parco Nazionale della Penisola Curlandese. In effetti tutta la penisola è un parco, la strada di accesso una sola e quindi il biglietto d’ingresso è inevitabile.
Klaipeda – Traghettamento
Klaipeda – Traghettamento
Dopo circa 10 chilometri incontriamo il primo paese o villaggio che dir si voglia dal nome strano: Joudkrantè.
Joudkrantè
Fiorito nella seconda metà del XIX secolo come principale centro di estrazione dell’ambra,Joudkrantè è oggi un affermata località turistica particolarmente apprezzata per la bellezza degli scorci paesaggistici che offre sul Mar Baltico.
La maggior parte delle attrattive del paese è legata appunto al contesto paesaggistico nel quale si trova inserito, ma un’altra bellissima e singolare attrazione consiste nellaRaganu Kalnas, ovvero la ” Collina delle Streghe”, una sorta di galleria all’aperto con tante e svariate sculture grottesche immersa nella foresta che si estende sulle dune di sabbia a poche centinaia di metri dall’abitato.
Joudkrantè – Raganu Kalnas
Joudkrantè – Raganu Kalnas
Passato il borgo di Joudkrantè, proseguiamo per circa 15 chilometri, superiamo l’altro villaggio di Pervalka e prima di raggiungere Preila, troviamo un parcheggio sulla nostra sinistra dove lasceremo l’auto e c’incammineremo a piedi verso il mare, passeggiando sulla stupenda duna di Vecekrugas, alta circa 70 metri. Godrete di un panorama mozzafiato, indescrivibile…vi sembrerà di essere in un altro mondo.
Neringa – Duna Vecekrugas
Mentre camminerete su questa gigantesca duna, dovrete pensare che un tempo sotto i vostri piedi si trovava un piccolo villaggio con una famosa locanda dal nome appunto Vecekrugas, coperta completamente dalla sabbia e mai riportata alla luce.
Tornati al parcheggio, riprendiamo l’auto e dopo un paio di chilometri arriviamo nel villaggio di Preila.
Penisola di Neringa – Nei pressi di Preila
Preila
Preila si trova sulla strada principale 167, che funge da collegamento tra Nida e Klaipėda. E’ un piccolo ed accogliente borgo di pescatori che si trova a circa 2 chilometri dal Mar Baltico.La maggior parte delle case sono del diciannovesimo secolo, molto variopinte, caratteristiche e uniche nel loro genere.
Neringa – Preila
Neringa – Preila
Nato nel 1843, con l’arrivo degli abitanti provenienti dai vicini villaggi dell’interno inghiottiti dalle dune di sabbia, fu subito dotato di una “scuola di villaggio”.All’inizio del XX secolo c’erano già 250 abitanti che ampliarono la scuola e costruirono un albergo. Nell’anno 1961 l’insediamento fu incorporato nella regione di Neringa.
Dopo aver fatto anche un po’ di birdwatching presso una colonia con migliaia di cormorani e aironi nei paraggi, si punta finalmente su Nida, capoluogo della regione e nota località turistica.
Nida – Casa tipica
Nida – Banderuole
Nida
L’antico villaggio di pescatori di Nida, situato a 35 chilometri a sud di Smiltyne è la principale località turistica della penisola, l’oasi naturalistica più affascinante di tutta la Lituania. Ogni anno da questa minuscola cittadina passano più di 200.000 visitatori, attratti dal fascino delle acque spumeggianti della laguna, dalle vaste distese di sabbia gialla, dalle pinete e dalle tipiche costruzioni di legno.
Nel 2000 l’UNESCO ha inserito queste zone tra i patrimoni dell’Umanità.
Penisola di Neringa – Nida
Nida – Banderuole
Museo ed alla Fattoria Etnografica dei pescatori
Oltre al locale Museo ed alla Fattoria Etnografica dei pescatori, situata al n° 4 di Nagiliu, sarà bello visitare tutto il borgo passeggiando lentamente, senza una precisa meta, per tutto il centro, tra le costruzioni tipiche di legno variopinte e molto particolari, tra i pittoreschi negozi ed i tanti locali singolari presenti un po’ ovunque. Anche nei pressi del porticciolo potrete trovare diversi locali dove bere e mangiare. I banchetti di ambulanti sono disseminati un po’ per tutto il borgo e offrono prodotti di artigianato veramente validi sia per il costo che per la particolarità degli oggetti, come ambra, articoli in legno e coperte.
Nida – Case tipiche
Nida – Piccoli negozi
Una visita la merita sicuramente anche il Vecchio cimitero di Nida, situato vicino alla chiesa luterana, con tombe e lapidi particolari immersi in un bosco suggestivo. Nella parte nord si possono vedere le tipiche Krikstas, lapidi di origine pagana.
Breve video del borgo di Nida
Neringa- Altre due sono le visite obbligate:
La casa di Thomas Mann, noto scrittore e saggista di Lubecca, che qui dimorò all’interno di un grazioso cottage dal tetto di paglia che pare uscito da un racconto di fiabe, oggi trasformato in museo dello scrittore e della sua famiglia.
Nida – Casa di Thomas Mann
La duna Parnidis, tra le più grandi del parco; alta poco più di 50 metri, dalla sua sommità si gode un panorama veramente singolare. Parnidis è classificata come una duna Viva o Mobile, nel senso che è ancora in movimento, tant’è che esistono dei camminamenti entro i quali sarà obbligatorio spostarsi senza oltrepassare le staccionate: un passo in punti critici può portare alla base della duna anche una tonnellata di sabbia (al contrario di questa, la duna Vecekrugas, menzionata in precedenza, è una duna morta, ovvero ormai stabile che non risente più di alcun spostamento).
Breve video della Duna di Parnidis
La Valle della Morte
A questo punto, chi ha tempo può proseguire verso sud fino al vicinissimo confine russo, per fare una piccola escursione anche nella Valle della Morte, una pianura tra Parnidi e Grandi Dune, legata alla guerra franco-prussiana del 1870-1871. Alcune fonti storiche raccontano che dopo la guerra i tedeschi stabilirono qui caserme per prigionieri francesi. I Francesi furono usati come forza lavoro per piantare alberi e rafforzare le dune. A causa delle condizioni estreme i prigionieri spesso morivano e venivano sepolti nella sabbia.
Ritorno sul continente
Terminata la visita della Penisola di Neringa, si torna verso nord, a Smiltyne ed in attesa del traghetto che ci riporta sul continente, possiamo dedicare un po’ di tempo anche a questo piccolo borgo,situato proprio davanti a Klaipeda, con bellissime spiagge di sabbia bianca e dune, dove potrete visitare anche un interessante acquario con relativo spettacolo di delfini.
Nida – Tipica catasta di legna
Note – Avvisi – Consigli – Curiosità
Vorrete scusare la qualità dei video…fanno parte delle mie prime esperienze e sono anche senza commento audio.
I prezzi sono molto accessibili sia per il traghetto, che per l’ingresso al parco, ristoranti, alberghi o appartamenti. La disponibilità e gentilezza degli abitanti è totale, però un po’ d’Inglese è indispensabile.
A Preila troverete un paio di ristoranti sul piccolo lungo mare veramente buoni, dove si mangia anche del buon pesce.
Non esistono problemi di parcheggio.
Per godersi in pieno la penisola, respirare la sua atmosfera veramente unica e particolare e premesso che per visitare i diversi luoghi di interesse, spiagge e dune, dovrete spostarvi molto a piedi, consiglio almeno un paio di pernottamenti a Nida in maniera da avere almeno tre giorni pieni da dedicare a tutto il territorio. Vista la breve distanza tra i villaggi, Nida è la base strategicamente giusta dove soggiornare.
Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com