Montemarcello-Il borgo del Console romano Claudio Marcello
Montemarcello – Introduzione
Montemarcello. Percorrendo la strada costiera sopra Lerici in direzione Bocca di Magra, dopo pochi chilometri raggiungiamo Montemarcello. Piccola frazione del comune di Ameglia situato a 266 m s.l.m. nella val di Magra.
Già percorrere questo tratto di strada, con i suoi scorci panoramici sul golfo e sul borgo di Tellaro, ci ripaga del viaggio fin qui fatto. Lasciamo l’auto nell’unico piccolo parcheggio del borgo, e prima di incamminarci verso il centro storico, imbocchiamo un vialetto sulla nostra sinistra che ci conduce, attraverso belle ville e giardini, ad un splendido punto panoramico sul golfo di La Spezia.
Montemarcello – Un po’ di Storia
Il Villaggio deve il suo nome al console romano Claudio Marcello che nel 155 a.C. sconfisse qui i Liguri Apuani che abitavano la zona.
Le origini di Montemarcello sono antichissime, mentre le sue fortificazioni risalgono al XV secolo.
Nel 1320 il vescovo di Luni affida il feudo di Ameglia a Castruccio Castracani, signore di Lucca, il quale costituendo la Podesteria di Ameglia, vi aggrega anche il Borgo di Montemarcello, unendolo così alla provincia di Luni.
L’occupazione di Francesco Sforza nel 1460, porta un po’ di tranquillità in queste terre contese da vescovi, Malaspina, Sarzanesi e immischiate nelle rivalità tra Lucca, Pisa, Genova e Firenze.
Nel 1487 per le forti rivalità tra Genova e Firenze, subì l’assedio di quest’ultima che incendiò e devastò il borgo.
Montemarcello – Informazioni Generali
Il Borgo, con le sue caratteristiche vie strette ben conservate, è una località turistica residenziale, dove viene promosso un nuovo tipo di turismo detto “slow-travel”. Dal 19 aprile 2006, il paese fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia.
Nel corso del XX secolo Montemarcello è divenuto meta di scrittori e giornalisti e dal 1985 è il cuore del parco Montemarcello-Magra. Attualmente i residenti sono circa 250.
Montemarcello – Visita del Borgo
Non esistono rilevanti strutture architettoniche o artistiche all’interno del paese, pur tuttavia tanti sono gli angoli caratteristici da osservare, le case, vecchie costruzioni, vicoli e piccole piazzette. Sicuramente un po’ più di attenzione possiamo e dobbiamo dedicarla alla Chiesa Parrocchiale ed alla piazza XIII Dicembre.
Si accede al Borgo attraverso l’unica porta del XV secolo. Percorrendo la Via delle Mura ci addentriamo all’interno del paese. Già durante questa breve passeggiata, possiamo ammirare alcune particolarità di questo borgo, osservando le vecchie case in pietra con rifiniture e particolari spesso originali e singolari.
Chiesa Parrocchiale
La chiesa parrocchiale di San Pietro fu edificata, secondo alcune fonti, nel 1474 e ampliata al suo stato attuale tra il 1643 e 1683. Al suo interno, seppure piccolo e modesto, sono conservate alcune opere di pregevole valore artistico, tra le quali un’ancona marmorea del 1529
Con la costruzione della locale chiesa e divenuto ormai possedimento feudale della Repubblica di Genova, il paese cominciò ad espandersi e ad assumere l’odierna struttura di Borgo fortificato da mura, quest’ultime concesse direttamente dal senato genovese.
Piazza XIII Dicembre
Altro punto importante del borgo è la Piazza XIII Dicembre, che ha una sua storia particolare. Infatti anche Montemarcello, se pur piccolo e innocente borgo, non fu risparmiato dalla II Guerra Mondiale.
Nel 1944 l’esercito tedesco occupò questo paese e lo trasformò in un vero e proprio bunker. Gli alleati assediarono la postazione tedesca e così i bombardamenti erano all’ordine del giorno. Il 13 dicembre le bombe colpirono il cuore del paese dove oggi sorge questo spazio nato appunto sulle rovine delle case distrutte e chiamato Piazza 13 Dicembre in memoria di quel triste evento.
Prodotti tipici
Il prodotto per eccellenza di Montemarcello erano i fichi eccezionali chiamati “Binei”. Purtroppo, l’abbandono della campagna ha reso rari e preziosi questi prodotti.
Il piatto del borgo, nonostante il paese si trovi in collina, è il Polpo lesso con Patate per ciò che riguarda la cucina di mare, mentre tra i piatti di terra spicca il “tagiain a menestron”, una minestra di verdure miste di stagione a cui si aggiunge pasta fatta in casa.
Il vino della zona è il bianco Doc Vermentino dei Colli di Luni.
Conclusione
Prima di lasciare il borgo, ci affacciamo dall’unico punto delle antiche mura ancora accessibile. Diamo uno sguardo intorno al paese. Notiamo all’orizzonte l’inconfondibile sagoma delle Alpi Apuane. Segno evidente che Carrara è subito lì a due passi.
Video con Commento Audio
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