Contributi di viaggio

I Viaggi di Alessandro

Tag: norvegia

Bergen – Ex Capitale della Norvegia

Bergen – Presentazione

Circondata da sette colline e sette fiordi, Bergen gode di una stupenda posizione su due bracci di mare, come ben si nota dall’alto, arrivando in aereo.

Bergen. In arrivo  con l'aereo.

E’ una città dal fascino ammaliante. Giovane e vivace grazie anche alla nutrita presenza di studenti, tra i quali molti Italiani, che la rendono il centro culturale più attraente della Norvegia.

Bergen. Studenti in uno dei quartieri di Bergen.

Dal monte Floyen, raggiungibile con una comodissima e moderna funicolare, potrete avere subito una visuale completa di tutta la città. Avrete modo di farvi un idea esatta sui punti più importanti da visitare. Sarete così più disinvolti negli spostamenti.

Il panorama che si gode da quassù non ha eguali; è veramente spettacolare e comprende tutta la città.

Bergen – Un po’ di Storia

Già agl’inizi del medioevo Bergen era un importante porto marittimo e faceva parte della potente Lega Anseatica che proprio in questa città aveva una delle sedi più importanti d’Europa.

In quel periodo la città era anche la Capitale della Norvegia, un’eredità visibile nelle splendide case in legno di Bryggen, un quartiere inserito dall’UNESCO tra i siti Patrimonio dell’Umanità.

Bergen. Case in legno nel quartiere di Bryggen.

La città nasce nel 1070, ed oggi Bergen è il secondo centro più popoloso della Norvegia, dopo Oslo, con 270.000 abitanti.


Bergen – Visita della città


TORGET

Come tutte le località, anche Bergen ha il suo punto di attrazione principale che richiama subito a sé il viaggiatore e questo è il Torget, la piazza più animata e colorata della città.

Bergen. Torgen, la piazza più  animata di Bergen.
Torget

Raggiungere a piedi questa piazza, dal capolinea dei bus in Festplassen, consente di ammirare già una parte del centro storico, con grandi piazze dalle quali si staccano altre piccole piazzette con locali caratteristici; fontane monumentali, come quella in Torgallmenningen, la piazza più grande e più  frequentata di Bergen, dedicata ai marinai norvegesi.

Quando finalmente arriviamo nel Torget, ci rendiamo subito conto di avere intorno a noi tutta la parte più bella e caratteristica di Bergen.
Dal porto, con la sua possente fortezza, al quartiere Bryggen, il punto più affascinante della città con le sue antiche e colorate case medievali.

Dal tradizionale mercato del pesce all’aperto, la parte più animata e frequentata, ad altri quartieri meno noti ma pur sempre molto caratteristici.


MERCATO DEL PESCE

Ma chi la fa veramente da padrone nel Torget è sicuramente il mercato del pesce.

Bergen. Mercato del  Pesce.

Tanti banchi con le più svariate specie di pesce, dal merluzzo a l’halibut, dal salmone ai più disparati tipi di molluschi e crostacei, compresi i King Crab ancora vivi, i famosi granchi giganti.

Non mancano poi tradizionali piatti già pronti da portare via o mangiare sul posto, compreso i filetti di balena.

Bergen. Mercato  del pesce. Filetti di  Balena.
Filetti di Balena

I viaggiatori più esigenti, potranno servirsi dell’altro mercato adiacente, quello chiuso, molto adatto specialmente nelle giornate fredde e piovose, dove poter assaggiare con tutta tranquillità, tanti buoni piatti comodamente seduti e riparati dalle intemperie.

Bergen. Mercato al chiuso.
Mercato al chiuso

BRYGGEN

A pochi passi dal Torget, una lunga schiera di coloratissime case in legno affacciate sul mare, richiama l’attenzione del turista. Si tratta di Bryggen, il suggestivo quartiere medievale di Bergen.

Bergen Turisti ai tavolini nel quartiere Bryggen.

E’ uno dei luoghi più belli al mondo che ha saputo mantenere intatta nel tempo la sua forma originaria, permettendo all’umanità intera di conoscere abitudini e stili di vita di una potente comunità mercantile: la Lega Anseatica.

La forma originaria degli edifici era così composta: sulla facciata principale si trovavano gli uffici e le abitazioni; all’interno c’erano i magazzini, mentre sul retro vi erano le aule assembleari della Lega, le cucine e alcune strutture in pietra utilizzate per la conservazione della merce più costosa.

Tra una casa e l’altra, nella parte interna, si aprono delle piccole strettoie con funzione di cortile, condiviso tra più abitazioni.

Bergen. Cortili interni.

Queste case, mantengono anche oggi la medesima struttura di un tempo nonostante le numerose distruzioni e ricostruzioni subite dal quartiere nel corso dei secoli.  

Bergen. Vecchie case ancora oggi così mantenute.

Fantoft Stavkirke

Lasciamo il centro storico e dedichiamo un po’ di tempo anche alla periferia. Con il comodissimo ed efficiente servizio di tram, ci rechiamo nel sobborgo di Paradis per visitare la singolare e storica chiesa Fantoft Stavkirke.

Bergen. Verso i sobborghi con il  tram.

Le singolari “stavkirke”, particolari chiese costruite interamente in legno, sono tra le costruzioni più diffuse sul territorio norvegese. Molte di queste risalgono addirittura a 900 anni fa.

Bergen. Vista dall'alto della Fantoft Stavkirke

La Fantoft Stavkirke fu costruita nel Sognefjord intorno al 1150 e trasferita qui nel 1883. In realtà quella che osserviamo oggi è una riproduzione. L’originale fu infatti distrutto da un incendio appiccato da un musicista heavy metal satanista, agli inizi degli anni ’90.

Bergen. Chiesa Fantoft Stavkirk

Interessante conoscere la storia di questo satanico musicista Euronymous


FESTPLASSEN

Dopo il Bryggen, sicuramente questo è il punto più bello della città specialmente nelle giornate di sole. Un bellissimo lago in uno stupendo spazio verde dove sedersi per un po’ su una panchina ed ammirare tutto quanto ci circonda. 

Bergen. Vista del lago.

Non potrete evitare questo luogo, in quanto è qui il capolinea dei Bus. Nelle immediate vicinanze si trova anche il noto museo KODE che si divide in quattro sezioni.

Bergen. Veduta dall'alto di Festplassen.

MUSEI

Molti sono i musei da visitare e tutti interessanti. Quello della Lega Anseatica e il Fiskerimuseum, il museo della pesca, sono a mio avviso da non perdere.

Il primo si trova subito dietro il quartiere Bryggen ed il secondo raggiungibile con il bus, un paio di chilometri dopo il porto.

Bergen – Consigli

Non fatevi mancare una bella escursione in qualche fiordo (Mostraumen è consigliabile), ma fate attenzione al tempo quando prenoterete l’escursione.

Se piove o tira troppo vento, sarete costretti a restare chiusi nel battello senza godervi niente. I fiordi sono stupendi quando, con il sole, la luce artica esalta i colori

Come non dovrete farvi mancare la buona cucina norvegese, ricca di tutto: verdure, carne, pesce e dolci.

Assaggiate la Renna, buonissima sia a filetti in forno che come stufato. Non fatevi condizionare ed assaggiate la balena: carne rossa buonissima, che non ha niente a che veder con il pesce.

Il salmone norvegese, insieme a quello scozzese è sicuramente il migliore. Per gli amanti del baccalà, ci sarà da sbizzarrirsi con le innumerevoli ricette, sempre buone e appetitose.

Bergen. Baccalà con patate

L’unico forse che non sarà tanto d’accordo con la cucina, sarà il vostro portafoglio. D’altronde ormai si sa che la Norvegia è uno dei Paesi più cari al mondo.

Bergen – Conclusioni

Bergen è una città che è riuscita a coniugare in modo perfetto il suo rapporto con il mare, che le ha dato ricchezza e fama in tutto il mondo, e con le montagne che la circondano, particolarmente apprezzate dai viaggiatori in questi ultimi anni.

Una città con i suoi particolari e spesso invidiabili stili di vita.

Bergen. Una via  del centro. Bambini vengono trasportati con nuovi moderni mezzi di locomozione.

Un città assolutamente da visitare, la seconda della Norvegia dopo Oslo, ma seconda solamente per popolazione, non certamente per importanza, bellezza e interesse.

Bergen. Atterraggio all'aeroporto.

Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@viaggiandoineuropa

Visita il mio Canale YouTube e Iscriviti. Troverai tanti video girati in tutta Europa. Grazie



Kirkenes – Terra dei Sami


Notizie Generali


Kirkenes

piccola cittadina con circa 3.500 abitanti, rappresenta il capolinea della Hurtigruten, il postale dei fiordi, che qui termina il suo viaggio verso il Grande Nord.

Kirkenes. Hurtigruten in porto.
Hurtigruten in Porto a Kirkenes

Da qui si può tornare solo indietro verso Bergen dopo aver trascorso un po’ di tempo in questa piccola località.

Ci troviamo nel Grenseland, terra di confine fra Norvegia, Russia e Finlandia. Appena 15 km dalla Russia e circa 50km dalla Finlandia.

Kirkenes. Cartina Norvegia.

Questo posto minuscolo e anonimo, che delude le aspettative di molti viaggiatori, ha una marcata atmosfera di frontiera. Noterete cartelli segnaletici scritti sia in Norvegese sia in alfabeto cirillico e spesso sentirete parlare russo tra gli abitanti.

Kirkenes. Cartelli bilingue.
Kirkenes – Cartello bilingue

Kirkenes – Cosa vedere


Anche se la cittadina non offre niente di particolarmente interessante, ci sono i presupposti per fermarsi comunque anche un intero giorno.

Kirkenes. Distanze chilometricche mondiali.
Kirkenes – Emporio

Non potendo al momento, per ovvi motivi, fare un’escursione in territorio russo, possiamo però fare una breve incursione nella Lapponia finlandese. Sarà un’ottima opportunità per poter ammirare foreste stupende.


Escursione nella Lapponia Finlandese

Kirkenes. Frontiera finlandese.
Frontiera Finlandese

Una volta entrati nel territorio Suomi o meglio degli antichi Finni, si noterà subito una netta differenza di panorami e paesaggi tra i territori Sami norvegesi fatti di fiordi con montagne scoscese, altopiani e radure con pochissima vegetazione e quelli Finlandesi con foreste, laghi e fiumi.

Questa è una terra che rappresenta il selvaggio nord della Finlandia. E’ l’ultimo rifugio dei Sami finlandesi, persone che vivono di allevamento delle renne diffuse in gran numero ovunque.

Percorrendo le strade della Lapponia finlandese, dobbiamo prestare molta attenzione a questi animali. Ci dobbiamo fermare sempre quando li incrociamo a causa della loro sbadataggine ed assoluta mancanza di percezione del pericolo stradale.

Kirkenes. Renne in strada.

Video con Commento Audio


Cosa vedere in città

Dopo aver passeggiato un po’ per il centro, ci spostiamo nel sobborgo di Storhaugen. Qui troviamo il monumento all’Armata Rossa che commemora la liberazione del Finnmark da parte dei soldati russi nell’autunno del 1944.

Kirkenes. Monumento all'Armata Russa.
Monumento all’Armata Russa

Nei pressi del monumento, quando è aperta al pubblico, si può visitare la Grotta di Anders (Andersgrotte). Questa è una delle gallerie costruite sotto la città come rifugio antiaereo durante gli oltre 300 bombardamenti che rasero al suolo completamente la città.


Dintorni di Kirkenes

Una attrazione, dove si può trascorrere un po’ di tempo in totale relax, è rappresentata dal Gabba Reindeer e l’Husky Park.


Husky Park

Questo parco, situato su una collina a circa 15 minuti dalla città, ci dà la possibilità di visitare un centro di permanenza e addestramento di cani da slitta, in prevalenza Husky.

Si potranno osservare da vicino le tradizionali slitte in riparazione o manutenzione per essere pronte al cadere della prima neve.

I cani da slitta sono estremamente amichevoli. Per cui si può passare un po’ di tempo giocando con loro. Addirittura possiamo sceglierne uno per farci insieme una passeggiata.


Kirkenes Snow Hotel

All’interno sempre del parco, non dovremo assolutamente perderci la visita del primo e più famoso hotel al mondo, sotto la neve: il Kirkenes Snow Hotel.

Kirkenes. La Hall del Kirkenes Snow Hotel.
La Hall del Kirkenes Snow Hotel

E’ un esperienza veramente unica entrare in un hotel con 5° di temperatura sotto zero, dove tutto é di ghiaccio. Il Bar, la reception e una lunga scala completamente di ghiaccio, che scendendo nel sottosuolo, ci introduce in un salone ispirato a Santa Claus.

Ma molto particolari e incredibili sono le camere. Vi si accede attraverso un lungo corridoio scavato completamente nella neve.

Kirkenes. Corridoio delle camere.
Corridoio delle Camere

Queste sono fornite di 2/3/4 letti completamente di ghiaccio, coperti con pelli di renna.

Kirkenes. Una camera a quattro letti.
Una Camera a quattro letti.

Tutti gli inverni vengono impiegati 15.000 metri cubi di neve e 25 tonnellate di ghiaccio, per costruire questa effimera struttura.


Kirkenes – Considerazioni finali


E proprio a Kirkenes il sole di mezzanotte ci permette ancora di più, rispetto ad altre località, di passeggiare e fotografare con la luce del sole a qualunque ora, anche ben oltre la mezzanotte, come noterete da queste immagini.

Kirkenes. La parrocchiale.

Nonostante la mancanza di particolari attrazioni, Kirkenes viene comunque visitata ogni anno da oltre 100.000 viaggiatori, per lo più passeggeri del postale dei fiordi, l’ormai noto Hurtigruten. Viaggiatori che proprio qui terminano, con nostalgia, ma con tanta soddisfazione, il loro lungo viaggio nel Paese dei Fiordi: La Norvegia.

Kirkenes. Vista del porto dall'alto.
Kirkenes-Vista del porto col drone

Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com

Visita il mio Canale YouTube e Iscriviti. Troverai tanti video girati in tutta Europa. Grazie


Isole Lofoten. Veduta dall'alto di Honningsvaer

Lofoten – Le “Fantastiche” isole norvegesi

LofotenQuali e quante sono queste isole

Per prima cosa dobbiamo capire che cosa s’intende per Isole Lofoten.

Le isole Lofoten sono un arcipelago della Norvegia che si estende a nord-ovest tra le contee di Nordland e Troms.

Lofoten. Cartina delle Isole dell'Arcipelago.
Isole Lofoten

L’arcipelago è composto da sei isole; Austvagoya, Gomsoya, Vestvagoy, Flakstadoya, Moskenesoya, Vaeroy.

Le prime cinque sono tutte in sequenza, quindi visitabili in auto senza necessità di alcun traghetto, mentre l’ultima (Vaeroy) si trova ad una distanza di circa 25 chilometri via mare da “A i Lofoten“.


Lofoten – Come arrivare


Per chi proviene da Sud e deve arrivare sulle Isole Lofoten, può raggiungere Moskenes traghettando da Bodo. Per chi invece proviene da Nord (da Tromso) deve raggiungere Svolvaer.

Soggiornando a Tromso, personalmente ho scelto quest’ultima località come base strategica per visitare le Lofoten.

Considerata la Capitale di queste isole, Svolvaer è una cittadina portuale vivace anche fino a tarda sera grazie al sole di mezzanotte, che ci permette di visitarla e passeggiare per le sue strade fino a tarda ora.

Lofoten. Locale tipico a Sv olvaer.
Svolvaer dopo la mezzanotte

Per arrivare a Svolvaer, uno degli itinerari, forse il più agevole, sarà quello di raggiungere da Tromso la località di Gryllefjord, da dove traghetteremo verso Andenes, nelle Isole Vesteralen. Si scenderà poi verso Sud traghettando di nuovo da Melbu a Stronstad per poi raggiungere, dopo circa mezz’ora, Svolvaer.

Lofoten. Itinerario per Svolvaer.

Lofoten – Introduzione


Appena sbarcati, si noterà subito la differenza di paesaggio, di luce e di colore tra le Lofoten e le vicine Vesteralen.

Lofoten. Arrivo a Svolvaer.
Svolvaer

Non potrete dimenticare mai il momento in cui vi appariranno per la prima volta le Lofoten. La bellezza del luogo è semplicemente sbalorditiva. Le montagne che si gettano a strapiombo sul mare, coperte a tratti da verdi e fresche foreste, e il dedalo di fiordi tutto intorno a noi, attirano a tal punto lo sguardo da rimanere fermi, incantati ad osservare tutta questa incredibile natura. La bellezza particolarmente intensa della luce artica è indimenticabile.   

Lofoten. Riprese dall'Alto.

Le isole sono tutte collegate tra loro da gallerie e ponti stradali.  La famosa strada europea E10, considerata la Strada più bella del mondo, attraversa tutte le Lofoten con una sede stradale piuttosto stretta, che abbassa sensibilmente i limiti di velocità, ma che ci consente, allo stesso tempo, di ammirare con calma bellissimi paesaggi.

Su ogni isola troverete villaggi pittoreschi, dove fermarsi, passeggiare, respirare questa atmosfera nordica così intensa e magari sostare in qualche ristorante del posto per assaggiare alcuni piatti tipici, come lo spezzatino di renna ed un assaggio di carne di balena.

Il clima delle Lofoten è ovunque incredibilmente mite grazie all’influenza della Corrente del Golfo. Questo permette, anche agli abitanti delle isole, di frequentare in estate le bellissime spiagge che arricchiscono ancora di più il paesaggio.

Lofoten.  La bellissima spiaggia di Rambergstranda ripresa dall'alto.
La spiaggia di Rambergstranda

Il sole di mezzanotte inoltre contribuisce non poco ad ammirare ed apprezzare questi panorami anche fino a tarda ora.

Nonostante molti siano i villaggi delle Lofoten, per avere un quadro abbastanza completo di questo arcipelago, sarà sufficiente visitare quelli più noti e pittoreschi che si trovano nella parte meridionale delle isole.


Lofoten – Cosa Vedere


A tal scopo dovremo seguire l’itinerario che da “Svolvaer” si snoda fino a “A i Lofoten” passando attraverso Henningsvaer per poi risalire verso nord fino ad incrociare la famosa strada europea E10. Da qui si prosegue per poi scendere a sud verso Nusfjord. Di nuovo si risale verso la E10 per raggiungere finalmente Hamnoy, Reine e A Lofoten.

Lofoten. Itinerario attraverso i maggiori villaggi delle Lofoten.

Video con Commento Audio


Henningsvaer

La visita di Henningsvaer costituisce senza dubbio il primo vero approccio con le Lofoten.

Lofoten. Vista dall'alto  di Henningsvaer.
Henningsvaer

Abbarbicato all’estremità meridionale dell’Isola Austvagoy, il villaggio è situato su tre isolette separate da canali e collegate da due ponti.

Oggi Henningsvaer è il più importante villaggio di pesca dell’intero arcipelago. Qui il merluzzo e lo stoccafisso la fanno veramente da padroni.

Un vecchio detto locale dice: sono un vero merluzzo delle Lofoten perché sono nato a Henningsvaer.

Il soprannome di Venezia delle Lofoten può sembrare un po’ eccessivo, ma si tratta della località più luminosa, allegra e di tendenza dell’intero arcipelago.

Lofoten. Ripresa dall'alto del canale di Hennigsvaer.

Nei pressi di Henningsvaer, in ottima posizione ed assolutamente da visitare, si trova la chiesa Vagan, in stile neogotico, completamente in legno e ristrutturata nei suoi colori originali.

Inaugurata nel 1898, conta 1200 posti a sedere, ed è a tutti gli effetti la Cattedrale delle Lofoten.


Skreda

La distanza tra Henningsvaer ed villaggio di Nusfjord è di circa un’ora e mezza, per cui una piccola sosta a circa metà percorso, è d’obbligo. Questo consente anche di ammirare un altro piccolo villaggio di pescatori.

Lofoten. Villaggio di Skreda ripreso dall'alto.
Skreda

Skreda è situato in uno dei tanti punti panoramici lungo la strada europea E10 dove una sosta è davvero d’obbligo.


Nusfjord

Ed eccoci ad uno dei più incantevoli villaggi della Norvegia settentrionale. Stiamo parlando di Nusfjord, situato in un contesto naturale veramente meraviglioso.

Lofoten. Immagine dall'alto di Nusfjord.
Nusfjord

Nusfjord è un incantevole villaggio di pescatori costruito su palafitte risalenti al secolo XIX.

E’ tra i villaggi meglio conservati delle Lofoten

Raccolto tutt’intorno ad un minuscolo porto riparato, Nusfjord sembra un tesoro nascosto con le sue case di legno tinte di rosso.

Lofoten. Particolare del  porticciolo di  Nusfjord.

D’estate i pescatori affittano ai turisti le loro “rorbuer“, le tipiche case rosse ed alcune vengono affittate anche a negozietti ed atelier. Come in tutti i villaggi, anche qui non mancano le teste di stoccafisso e di altri pesci, divenuta ormai questa una tradizione.


Hamnoy

Proseguendo lungo la strada E10, prima di raggiungere Reine la meta più importante dell’arcipelago, a soli 8 km incontriamo il piccolo paese di Hamnoy, situato sopra un’isoletta.

Lofoten. Veduta di Hamnoy.
Hamnoy

Questo villaggio di pescatori, uno dei più antichi dell’intero arcipelago, rischia di passare inosservato. Invece vale la pena di esplorare questo piccolo angolo delle Lofoten. Anche qui è facile trovare le tipiche costruzioni in legno sulle quali vengono appesi i merluzzi ad asciugare all’aria: gli stoccafissi.


Reine

In brevissimo tempo si raggiunge Reine, uno dei centri più importanti e più belli delle Isole Lofoten.

Sicuramente la meta più ambita, grazie al suggestivo scenario che ne fa da cornice, è uno dei borghi più fotografati ed ammirati.

Lofoten. Veduta di Reine.
Reine

Un tempo centro della vita commerciale delle Lofoten, oggi si è trasformato in borgo turistico con poco più di 300 abitanti. Le case dei pescatori, ovvero le rorbuer, sono state trasformate in caratteristiche e ricercate case per turisti. Si tratta delle ormai onnipresenti e tipiche casette norvegesi.


A i Lofoten

La A è l’ultima lettera dell’alfabeto norvegese…e l’ultimo paese delle isole Lofoten, il più meridionale che si possa raggiungere, al terminal della strada europea E10.

Lofoten. Veduta di A i Lofoten.
A i Lofoten

“A i Lofoten” è un paese museo, assolutamente da visitare. Si tratta di un piccolo villaggio di pescatori all’interno del quale è stato sviluppato un percorso per rivivere tradizioni, usi e costumi di un tempo.

Lofoten. Pulitura del pesce appena pescato.

Qui il pesce è sempre fresco.

Appena pescato viene pulito con un attenzione e con una cura che solo i pescatori del luogo sanno fare.

Intanto i gabbiani, che qui nidificano ovunque creando non pochi problemi, aspettano con pazienza il loro momento del pasto.


Isole Lofoten – Conclusioni

Forse nessuno si è mai chiesto come mai in Norvegia siano così diffuse le case tinte di rosso: la risposta è molto semplice: questa era la vernice più economica. Poi col tempo è diventata una tradizione in tutto lo Stato.

Lofoten. Case su palafitte.

Le Lofoten sono una parte della Norvegia da visitare, da gustare e godersi con calma. Non esiste al mondo un altro ambiente simile. Paesaggi, luci e colori indescrivibili, villaggi da favola, panorami inimmaginabili che sembrano essere stati creati apposta da un artista divino.

Difficile da spiegare e far comprendere seppur con l’aiuto delle più belle foto e dei più curati video. E’ indispensabile vivere tutto questo sul posto per cui bisogna andare in Norvegia e Visitare l’Arcipelago delle Lofoten.

Lofoten. Tipiche rorbuer.
Reine – Tipiche “rorbuer

Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com


Visita il mio Canale YouTube e Iscriviti. Troverai tanti video girati in tutta Europa. Grazie


Capo Nord

Capo Nord – Il punto più a Nord dell’Europa

Capo Nord – Introduzione

Sicuramente il sogno per tutti coloro che affrontano un viaggio in Norvegia, è quello di raggiungere Capo Nord.

Capo Nord. Veduta dall'alto del promontorio.
Capo Nord

Diversi sono i modi per arrivare al punto più settentrionale del continente europeo.

Partendo da Tromso, considerata ormai base di partenza per tutti i viaggi nel grande nord, si può viaggiare in auto per una decina di ore, lungo la tortuosa, seppur panoramica, strada artica. Oppure affidarsi ad un bus che raggiunge Capo Nord in 15 ore.

Si può arrivare da Tromso a Honninsvag con un volo interno e percorrere poi gli ultimi 32 chilometri che separano questa cittadina dall’estremo punto settentrionale con un bus. Infine ci si può imbarcare su una delle navi della Hurtigruten, con l’opportunità così di ammirare durante la navigazione, tanti bei fiordi.


Io ho scelto quest’ultima soluzione


Inizio del Viaggio

Al porto di Tromso, ultima grande città più a nord d’Europa, c’imbarchiamo sulla Vesteralen, una delle navi della Società Hurtigruten, il noto postale norvegese.

Capo Nord. Nave Vesteralen della Società Hurtigruten.
Nave Vesteralen – Hurtigruten

Con la prua rivolta in direzione Capo Nord, lasciamo lentamente il porto, potendo così scrutare la città anche da un altro punto di osservazione.

Il viaggio durerà tutta la notte fino alla tarda mattina successiva, ma il sole di mezzanotte ci permetterà di ammirare i fiordi in piena luce anche nelle ore piccole.

Capo Nord. Inizia il viaggio attraverso i fiordi.

Lo spettacolo dei fiordi

Poco dopo l’uscita dal porto, si comincia ad apprezzare un panorama diverso, fatto di montagne che si gettano a strapiombo nel mare, piccoli villaggi con le loro tipiche abitazioni in legno tinte di rosso, casette isolate e fiordi incantevoli con le loro immancabili cascate.

Questi fiordi, simbolo tipico della bellezza della Norvegia, sono tutelati dall’UNESCO e sono luoghi dove il tempo si muove al proprio ritmo.

In Norvegia esistono più di mille fiordi, bracci di mare che si insinuano spesso molto profondamente nell’entroterra, sovrastati da entrambi i lati da maestose montagne.

Capo Nord. Un bellissimo fiordo
Fiordo

Anche se è possibile navigare tra le insenature, o ritornare verso il mare, quando ci si trova all’interno di un fiordo può sembrare di essere in un mondo totalmente a parte.

Capo Nord. All'intgerno di un fiordo.
All’interno di un fiordo

Video del viaggio con Commento Audio


Capo Nord – Cosa Vedere???

A questo punto devo dire che l’interesse per Nord Kapp non è dato da quello che possiamo trovare una volta arrivati. Non esistono particolari attrazioni turistiche né paesaggi particolarmente spettacolari. L’interesse per Capo Nord sta nel lungo viaggio per arrivare fin qui. In tutto quello che s’incontra, nei mutamenti del paesaggio e nella soddisfazione insieme alla curiosità di raggiungere questo punto estremo dell’Europa. Questo è ciò che entusiasma e che rende interessante questa meta.

La nave effettua delle fermate anche in villaggi o paesini con piccoli porti permettendo, quando il tempo lo consente, di scendere a terra durante la sosta. Tutte queste fermate sono riportate su una cartina messa a disposizione alla reception della nave, con il tempo di sosta indicato.

Capo Nord. Paesini di sosta della nave.

Ad Honninsvag, il paese con 2400 abitanti più a nord della Norvegia, la nave effettua una sosta di circa quattro ore. Tale sosta permette al viaggiatore di raggiungere Nord Kapp.

Questo borgo sorge ben oltre i confini di Svezia e Finlandia. Per molti questa rappresenta l’ultima tappa prima di Nord Kapp, la meta di tante straordinarie e originali imprese di viaggiatori e turisti.

Capo Nord si trova sull’isola di Mageroya, attraversata dalla strada E69 molto panoramica che ci permette di ammirare bellissimi paesaggi ed una natura veramente singolare.


Non sarà difficile incontrare renne allo stato libero.


Capo Nord. Renne allo stato libero.
Renne allo stato libero

L’ormai inconfondibile mappamondo, simbolo di Nord Kapp, ci conferma di essere arrivati al punto più settentrionale del continente europeo.

Capo Nord.ò Il Mappamondo
Capo Nord – Il simboico Mappamondo

Capo Nord – Precisazione geografica

Una precisazione geografica però è dovuta, seppur turisticamente insignificante: la località più a nord del continente europeo non è Capo Nord, ma bensì Knivskjelodden visibile un po’ più a ovest, un punto che si può raggiungere solo a piedi per un lungo sentiero. Tecnicamente infatti Capo Nord si trova su un’isola, l’isola di Mageroya e non sul continente.

L’emozione comunque di trovarsi in questo punto estremo della Norvegia e dell’Europa, è veramente tanta.

Capo Nord. Veduta dall'alto del Mappamondo

Conclusioni

Questa è una meta molto ambita da automobilisti, motociclisti, camperisti, e viaggiatori in genere. Una destinazione però non sempre così agevolmente raggiungibile, in quanto molto remota.

Capo Nord mantiene la sua fama e conferma le aspettative che da secoli motivano numerosi visitatori a raggiungerlo.


La splendida e delicata natura dell’isola Mageroya, la bellezza e la varietà dei panorami incontrati in questo lungo viaggio, rendono questa località tra le più indimenticabili mete turistiche.



Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com

Visita il mio Canale YouTube e Iscriviti. Troverai tanti video girati in tutta Europa. Grazie



Tromso – La Capitale Artica


Tromso – E’ una città con 77.000 abitanti situata 400 km a nord del Circolo Polare Artic0.

E’ l’ultima grande città dell’estremo nord europeo ed è considerata la Capitale Artica.

Tromso. La Storgata, zona pedonale della città e via principale
Storgata

Infatti é da Tromso che comincia l’avventura artica verso l’estremo nord della Norvegia, nel Finmark fino a Capo Nord.

E’ da qui inoltre che partivano e partono tutt’oggi le spedizioni al Polo Nord e nelle Isole Svalbard.

Tromso. Locale tipico nordico.

Tromso – Come raggiungere la città

Si può raggiungere la  città con un volo diretto su Bergen, per esempio Firenze-Bergen, e da qui effettuare un altro volo diretto Bergen-Tromso della durata di circa due ore, sorvolando le isole Lofoten, le spettacolari e imperdibili isole più belle della Norvegia.

Tromso. Vista delle Lofoten dall'aereo

Oppure una bella esperienza sarà quella di  imbarcarsi su una delle navi della Hurtigruten, il noto postale norvegese, che navigando tra bellissimi fiordi, attracca nelle città e in tanti piccoli  porti con possibilità di scesa a terra durante le soste.

Tromso. La Hurtugruten - Il Postale norvegese
Hurtigruten – Il Postale Norvegese

Infine, chi ama fotografare, registrare video o meglio ancora  alzarsi  in volo con un drone, potrà noleggiare un’auto e guidare attraverso le tortuose strade costiere con limiti di velocità molto contenuti ma che  consentono di ammirare con tutta calma stupendi panorami. Sarà sicuramente più faticoso, visto la distanza da Bergen di circa 1800 km, ma per chi ha tempo a disposizione, sarà una bellissima avventura.


Tromso – Perchè proprio questa città


Tromso è la città ideale per chi desidera avventurarsi nell’estremo nord della Norvegia.

La bellezza di questa città, non è dovuta alle attrazioni artistiche o architettoniche, ma all’atmosfera nordica che vi si respira. Qui tutto ricorda l’estremo nord. Le vecchie case e i negozi del ‘800, la calma e la quiete anche nella seppur centralissima via principale ” Storgata” , lo “struscio della città”, con i suoi caratteristici negozi, che espongono in modo  molto attraente i più svariati articoli locali. E’ impossibile non entrare per curiosare.


Tromso – Visita della città


Video con Commento Audio


Tromsdalen Kirke – La Cattedrale artica

L’unica attrazione architettonica di una certa rilevanza e assolutamente da non perdere, è la Tromsdalen  Kirke, conosciuta anche come la Cattedrale Artica.

Tromso. Vista della Tromsdalen, la cattedrale artica.
Tromsdalen – La Cattedrale Artica

Gli 11 archi triangolari della chiesa, ricordano i crepacci dei ghiacciai. La splendida e luminosa vetrata istoriata, rappresenta invece il ritorno di Cristo sulla Terra.

Bellissimo l’organo di foggia contemporanea e i lampadari di cristallo boemo.

Purtroppo la serenità del luogo è disturbata  dalla vicinanza di una delle strade più trafficate di Tromso.

Domkirke

In pieno centro, lungo la Storgata, si trova la Domkirke, costruita nel 1861. E’ una delle chiese in legno più grandi della Norvegia e si fregia del titolo di sede episcopale più settentrionale del mondo.

Tromso. La Domkirke
Domkirke

Magic Ice Bar

Una strana attrazione, che data la zona geografica in cui ci troviamo, non ci possiamo perdere, è il Magic Ice Bar, dove ad una temperatura interna di -5° tutto è di ghiaccio, compreso il bar ed il bicchiere dove bere.

Tromso. Magic Ice Bar
Magic Ice Bar

Polaria

Tanto per rimanere in tema Artico, Polaria offre al suo interno diverse interessanti attrazioni. Si tratta dell’acquario artico più al nord del mondo. Già la sua struttura, che simboleggia dei ghiacci che si spingono l’uno sopra l’altro, incuriosisce ed attira subito l’attenzione.

Tromso. Polaria, acquario e centro addestramento foche.
Polaria

Polaria è anche un centro di addestramento per foche barbute, con una grande vasca dove, ad orari precisi si può assistere al loro pasto, durante il quale questi animali giocano con i loro istruttori, regalando momenti molto piacevoli e divertenti.

Polarmuseet

Anche il Polarmuseet, situato in un vecchio edificio adibito a magazzino doganale, contribuisce a mantenere viva l’atmosfera nordica, con il museo che espone foto, particolari e ricostruzioni di ambienti che ricordano le famose spedizioni al Polo Nord, con particolare riferimento alla caccia ed alla cattura di animali artici.

Tromso. Veduta del Polarmuseet
Polarmuseet

Tromso – In generale

Come già detto in precedenza, Tromso non offre attrazioni architettoniche o artistiche particolari. La vera attrazione sta nel passeggiare per le strade, respirare questa atmosfera nordica rilassante. Scoprire ed ammirare le vecchie case in legno delll’800, con i loro colori caratteristici e le vecchie scritte, tanti curiosi particolari sparsi un po’ ovunque, volgendo ogni tanto lo sguardo anche verso l’alto.

Tromso. Vecchie case dell'ottocento.

Forse osservando le case in legno molto diffuse in tutta la Norvegia e verniciate di rosso, vi domanderete: perché proprio il colore rosso? Perché questa già in tempi antichi era la tinta più economica. In seguito è divenuta una caratteristica ed una tradizione in tutto lo Stato.

Il sole di mezzanotte agevola molto la visita della città, potendo passeggiare anche a fino a tarda notte data la luce del sole che non tramonta mai. Questo fenomeno si verifica da circa metà maggio a metà luglio.

Tromso – La cucina

Ovunque mangerete sempre bene (…e spenderete anche molto, ma d’altronde la vita in Norvegia è molto cara, forse di più di quanto immaginiate). Il pesce è presente ovunque. Il baccalà è il piatto tipico, cucinato in svariati modi.

Tromso. Baccalà
Baccalà

Presente è anche la carne, in modo particolare lo spezzatino di renna e il filetto di renna.

Tromso. Spezzatino di renna
Spezzatino di renna

NON DOVETE ASSOLUTAMENTE PERDERVI ALMENO UN ASSAGGIO DI BALENA.

Tromso. Bistecca di balena
Bistecchina di Balena

E’ un’ottima carne che niente ha a che vedere con il pesce (d’altronde si tratta di un mammifero). Carne rossa, tenera e molto saporita.


Il tutto potrà essere accompagnato da ottima birra presente ovunque.


Tromso – Finale

Non lasciate la città senza aver fatto delle belle passeggiate lungo la Storgata, la zona pedonale della città.

Tromso. Interno  di un negozio.

Ammirate le vecchie costruzioni in legno dell’ottocento ed entrate in qualche negozio, anche senza comprare niente, ma solo per osservare la varietà di articoli locali, originali, così vari e ben esposti.


Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com

Visita il mio Canale YouTube e Iscriviti. Troverai tanti video girati in tutta Europa. Grazie




Oslo – Una ricca Capitale di un ricco Stato



Oslo – Introduzione e Impressioni


In un viaggio in Scandinavia, se poi addirittura ci troviamo a passare da Goteborg, non ci dobbiamo assolutamente perdere la visita di Oslo, una singolare capitale.

Oslo, al contrario di altre città, appare in un primo momento meno interessante e meno fornita di attrazioni da visitare. Ma poi si lascia scoprire lentamente dimostrando di essere una capitale ricca sotto tutti gli aspetti, anche turistici, storici ed architettonici.

Oslo. Palazzi lungo la Karl Johans, il viale principale della capitale.
Palazzo lungo la Karl Johans

Ciò che colpisce subito il turista sono gli spazi aperti e i sontuosi palazzi del centro, imponenti costruzioni progettate all’epoca per dare un senso di sicurezza alla neonata nazione.

Oslo, come abbiamo già detto, è la capitale della Norvegia ed è la città più grande. Con circa 600.000 abitanti oltre quelli dell’area metropolitana, la capitale ospita il 25% di tutta la popolazione nazionale. La città è tranquilla, ma allo stesso tempo viva e ricca di cose da fare e da vedere.

Per ottimizzare la visita della città, dobbiamo pensare di suddividerla in tre macro aree: il centro ovvero la parte più storica con le sue belle passeggiate, la penisola di Bygdoy immersa tra foreste e bella campagna  e infine i quartieri residenziali un po’ fuori dal centro vero e proprio. Per questo motivo sarebbe opportuno dedicare almeno tre giorni a questa Capitale, ma avendo solo un giorno e mezzo a disposizione, ci limiteremo alla visita del centro storico e una parte della penisola di Bygdoy.


Oslo – Un po’ di Storia


Secondo le leggende nordiche, Oslo fu fondata attorno al 1048 dal re Harald Hardråde. Pare comunque che segnali precedenti dimostrino che il luogo era popolato già da tempo. Le celebrazioni del millenario di Oslo si sono comunque tenute nel 2000.

È stata considerata come capitale da quando Haakon V salì al trono (1299-1319). Egli iniziò anche la costruzione della fortezza Akershus. Però un secolo dopo la Norvegia  era diventata una provincia della Danimarca e il ruolo di Oslo fu ridotto a quello di un centro amministrativo provinciale, con il re che risiedeva a Copenaghen.

Oslo fu distrutta da un incendio nel 1624 e il re Cristiano IV la fece ricostruire dandole il nome di Christiania. Solo nel 1925 fu ripristinato l’originale nome di Oslo.

Oslo. Panorama sulla città, visto dal tetto dell'Opera House.
La città vista dal tetto del Palazzo dell’Opera

Dopo lo scioglimento dell’unione con la Danimarca e la Svezia, Oslo divenne la capitale della Norvegia. Nel XIX secolo iniziò la costruzione dei più importanti palazzi ed opere architettoniche. Cominciò così a popolarsi al punto da superare ben presto Bergen, a quel tempo la città più popolosa della Norvegia.


Oslo – Visita della Città


Opera house


Prima di cominciare la visita del centro, un forte desiderio ci spinge a raggiungere subito la baia di Bjorvika dove si trova l’incredibile Palazzo dell’Opera, un capolavoro di  architettura moderna che s’innalza sul fiordo come una montagna di marmo bianco.

Già famoso in tutto il mondo, questo affascinante edificio è diventato ormai il simbolo di Oslo.

La struttura, che sembra uscire dall’acqua, è stata completata nel 2008 ed ha una facciata completamente in marmo bianco di Carrara..

Il tetto dell’edificio fa un angolone al livello del suolo, creando una grande piazza che invita i pedoni a salire fino sopra il tetto e godere della vista panoramica sulla capitale.  

Oslo. Palazzo dell'Opera e del Balletto.
Palazzo dell’Opera e del Balletto

L’atrio è circondato da finestre alte 15 m con una piccolissima cornice e vetro speciale che permette la massima vista dell’acqua. Le superfici interne sono completamente in legno di rovere.


Il Centro


Oslo. Cittadini a passeggio nel centro.
Pedoni in centro nei pressi della Cattedrale.

Il  centro è in buona parte visitabile a piedi tenendo come punti di riferimento la stazione centrale ed il viale Karl Johans che staccandosi proprio dalla piazza della stazione, attraversa tutto il centro tra bei palazzi ed eleganti negozi, fino ad arrivare in cima alo colle dove si trova il palazzo reale con il rispettivo parco.

Per questo motivo, la visita può iniziare proprio dalla Piazza della Stazione, cuore e fulcro della vita cittadina, dove arrivano tutti i mezzi pubblici, tram compresi.

La Cattedrale e il Basarhallene

Il primo monumento di una certa importanza che incontriamo è la Cattedrale, bell’edificio del ‘600 fiancheggiata dal Basarhallene, singolare struttura a pianta circolare a due piani, all’interno della quale si aprono porticati che fino al secolo scorso ospitavano il mercato alimentare di Oslo.

L’interno della Cattedrale, anche se non artisticamente molto rilevante, rimane pur sempre interessante da vedere, considerato che non tutti sono abituati a questi stili e queste impostazioni religiose che fanno parte della Chiesa Evangelica Luterana. Ben curato  il soffitto con gli affreschi e singolare l’altare con un bassorilievo raffigurante l’ultima cena  ed il pesante pulpito in stile barocco.

Il Parlamento

Ripresa la Karl Johans gate, nel tratto in discesa fiancheggiata da bei negozi, pub e ristoranti, raggiungiamo lo Stortinget, overo il Parlamento. Questo imponente edificio, di aspetto neoromanico, in  solida struttura di mattoni color sabbia, fu costruito dopo una lunga serie di accese discussione nel 1860.

Oslo. Lo STortinget, ovvero il Parlamento Norvegese.
Lo Stortinget

I giardini di fronte e quelli lungo il viale, valorizzano ancora di più questa zona.


Tra i vari eleganti negozi che fiancheggiano il viale in questo punto della città, vale la pena di visitarne uno veramente singolare ed elegantissimo pur essendo un negozio di souvenir.  Fa parte di una catene norvegese ed è veramente un piacere visitarlo, in modo particolare per i bambini.



Il Palazzo Reale

Giunti sul piazzale del castello, dove al centro si trova il monumento a cavallo di Carlo Giovanni XIV, possiamo godere di un panorama completo sulla città. Il monumento riporta il motto del re: “L’amore del popolo è la mia ricompensa”.

Oslo. Il palazzo reale.
Palazzo Reale

Questo palazzo, monumento all’apertura norvegese, fu eretto tra il 1825 e 1848 quando i sovrani di altre nazioni europee dovevano guardarsi  bene gli uni dagli altri. La Norvegia, che invece non aveva nemici, era uno stato sereno e tranquillo, per cui come si può notare, l’edificio non presenta nè cancellate né mura difensive e i suoi giardini sono aperti gratuitamente al pubblico.

Il palazzo è protetto su tutti i lati dalla Guardia Reale Norvegese, le tipiche guardie con i tradizionali costumi, oggi rappresentate sia da maschi che da femmine, carine e ben felici di essere osservate.

Tutti i giorni alle 13,30 avviene il cambio della guardia.

Il Municipio

A sud del Palazzo reale, nei pressi del porto e più precisamente  nella Fridtjof Nansens Plass (Piazza per la  Pace della Mente) c’imbattiamo in una strana e possente costruzione: il Radhus ovvero il Municipio.

Oslo. Piazza per la Pace della Mente.
Fridtjof Nansens Plass
Oslo. Il Municipio.
Il Municipio

L’edificio  si staglia con le sue guglie sullo sfondo del porto e la sua costruzione, durata vent’anni, fu portata avanti senza non poche polemiche. Venne inaugurato nel 1950 in occasione della  celebrazione dei novecento anni di storia di Oslo.

Proprio in questo edificio si celebra il premio Nobel per la Pace, istituito dal trentenne norvegese Alfred Nobel, inventore della dinamite, grazie alla quale diventò ricchissimo con fabbriche sparse in oltre venti nazioni.


Video con Commento Audio


La Penisolo di Bygdoy


Bygdøy è uno dei più antichi paesaggi culturali della Norvegia, che può vantare una ricca storia unitamente a parchi, foreste ed alcune delle più famose spiagge di Oslo. E’ ricca di musei tra i più famosi al mondo, quali quello delle Navi Vichinghe e il Norsk Folkemuseum. Solo la visita di tutti questi musei richiede almeno una giornata piena  o, per non stancarsi troppo, almeno due mezze giornate.

Oslo. Penisola di Bygdoy.
Penisola di Bygdoy

Per chi non avesse tempo di visitare questa penisola, se ne può fare almeno un idea visitando il Museo delle Tradizioni Popolari Norvegesi. Il Norsk Folkemuseum si trova proprio in questo territorio.

Con il suo museo a cielo aperto costituito da stalle, granai, fienili, abitazioni e strutture varie dal XVII al XIX secolo, si può comprendere ancora meglio lo stile di vita in Scandinavia di quei tempi, e quanti e quali sacrifici venissero affrontati giornalmente per combattere la fame e il freddo.

Il miglior modo per raggiungere Bygdøy in estate è quello di prendere il traghetto pubblico che parte dal Molo 3 davanti al Municipio. Il tragitto è di soli 15 minuti e il servizio è operativo da aprile a ottobre. Per il resto dell’anno è possibile raggiungere la penisola con l’autobus 30 che impiega circa 20 minuti dal Nationaltheatret.


Il Porto e l’Aker Brygge


A questo punto, per lasciare questa bellissima capitale e portarsi a casa il migliore dei ricordi, manca solo una rilassante passeggiata lungo il porto. Il quartiere di Aker Brygge é uno stravagante e singolare centro commerciale che é allietato da bar e ristoranti tra i più alla moda in città, sia all’interno delle strutture che esternamente lungo il porto, dove la sera e nei giorni di festa si riversano gran parte degli abitanti di Oslo.


La Fortezza


Dall’alto di uno spuntone roccioso, come se stesse a controllare quanto avviene nel porto, domina la fortezza Akershus.

Fu costruita nel 1300, con uno spirito piuttosto diverso dal resto della città e merita veramente una visita

Oslo. La Fortezza del '300. Akershus.
Akershus – La Fortezza

Conclusioni


Per tutto quanto descritto in questo articolo è stato necessario un giorno e mezzo di visita. Questo è il solo tempo che abbiamo potuto dedicare alla visita della città. Per questo motivo mancano quindi anche tante altre attrazioni e monumenti da visitare. Anche alcune escursioni sarebbero da non perdere tra le quali sicuramente l’arcipelago e il fiordo di Oslo. Da vedere anche il Museo Nazionale, il Teatro Nazionale e l’interno del Municipio.

Infine una passeggiata nei quartieri residenziali sarebbe opportuna per vedere il contesto, estremamente ecologico e con i più ampi servizi, in cui abitano molti cittadini. Bellissimi sono anche i Barcode, queste lunghe file di grattacieli nelle forme architettoniche più stravaganti e multi funzioni.

Si può mangiare un po’ ovunque sia con cucina internazionale che tipicamente locale. Alla sera danno il meglio di sé alcuni ristoranti proprio nel cortile davanti alla cattedrale. Sono ubicati nei locali del Basarhallene. Tra questi molto buono è il BALTAZAR. Qui alcuni camerieri parlano anche l’Italiano.

Oslo. Basarhallenet. Ristorante Baltazar.
Basarhallene – Ristorante Baltazar

Cercate di dedicare almeno “…tre giorni” alla visita di Oslo”. Ne resterete pienamente soddisfatti.


Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com

Visita il mio Canale YouTube e Iscriviti. Troverai tanti video girati in tutta Europa. Grazie


Powered by WordPress & Theme by Anders Norén