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Otranto – L’ estremità più orientale dell’Italia


Otranto – Introduzione


La cittadina di Otranto costituisce il comune più orientale della nostra penisola.


Iscritto nell’elenco  ufficiale dei Borghi  più Belli d’Italia e nel 2010 riconosciuto come Patrimonio Culturale dell’Unesco, rappresenta una meta imperdibile  in un Viaggio  nel Salento.

La caratteristica che subito  colpisce  il  turista, sta nel  singolare  agglomerato di edifici intersecati da vicoli e stradine, tutti raccolti all’interno delle mura e del possente castello.

Otranto. Agglomerato di case prospicente il mare.

Con i  suoi 5600 abitanti, in estate vede moltiplicata la sua popolazione. La bellezza dei posti e l’unicità del mare sono le caratteristiche principali ad attirare nel borgo i turisti.

Il nome Otranto pare che il nome derivi dal Romano Hidruntum, dal fiume Hidrus, l’attuale Idro che sfocia nei pressi della cittadina.


Otranto – Caratteristiche del Borgo


La città è sempre animatissima sia di giorno  che di sera.

I suoi ristoranti sono presi letteralmente d’assalto per i loro  squisiti  piatti di pesce. I negozi, aperti fino a tardi, offrono i più svariati articoli, con particolare riferimento alle ceramiche e terre cotte.

Questo gioiello del Salento è  un ponte fra Occidente ed Oriente come testimoniano la  basilica Bizantina di San Pietro e l’antica cattedrale.  E’ un territorio ricco di spiagge e un luogo ricco di storia, arte, cultura.

Si accede alla città vecchia attraverso la Porta Alfonsina che, insieme alle altre torri del castello e della cinta muraria, offre un bell’esempio di  architettura militare, frutto della nuova fortificazione della città realizzata dagli aragonesi dopo la devastazione Turca del 1480.

Otranto. Veduta di una parte dellle mura.

Otranto – Attrazioni del Borgo


Video con Commento Audio


Il Castello Aragonese

Una delle principali attrazioni del borgo è sicuramente il possente Castello Aragonese nella sua configurazione iniziale di fine ‘400. La sua forma di trapezio  rettangolo, presenta ai vertici torri circolari, con quella rivolta verso il mare, in posizione più sporgente.

Otranto. Il Castello Aragonese.
Castello Aragonese

La Cattedrale ed il Mosaico

Non dovrete perdervi la visita della Cattedrale anche per ammirarne all’interno il suo famoso mosaico

Otranto. La Cattedrale.
La Cattedrale

L’opera costituisce una delle più interessanti tecniche di mosaico nell’arte medievale pugliese sia per la ricchezza del disegno che per le dimensioni e lo stato di conservazione.

Il mosaico, come se fosse un tappeto istoriato, riveste quasi interamente la superficie pavimentale della basilica. Il disegno rappresenta un grande albero con la base all’ingresso della chiesa e lo sviluppo del tronco e dei rami verso il presbiterio. 


La storia di  Otranto è sempre stata legata al mare al quale deve il  proprio sviluppo e la sua importanza. Il borgo è  stato a lungo teatro di sbarchi, di traffici e di commerci basati prevalentemente sulla pesca e sugli scambi via mare, prima che il turismo occupasse una posizione primaria.

Il porto è stato, per lungo tempo, la stazione di partenza e di arrivo per i traghetti diretti alla vicina Grecia o Albania. Oggi offre numerosi servizi per l’attracco delle imbarcazioni e per le attività marittime.

Otranto vista del Porto Turistico.
Porto Turistico

Passeggiare tra le strade di Otranto è un’emozione che raramente si dimentica. I vicoletti, i monumenti e la bellezza antica del centro storico, le conferiscono un fascino ineguagliabile, capace di rapire lo sguardo e il cuore di ogni visitatore.


Cosa vedere nei dintorni


Nelle immediate vicinanze di Otranto, si può visitare la famosa Cava di Bauxite.

Questa cava è da annoverare, senza dubbio, tra i grandi tesori naturalistici del Salento.

E’ un luogo scenografico e magico. La Cava sorge nell’entroterra, nei pressi del famoso faro di Punta Palascia e di Monte Sant’Angelo, e rappresenta una delle destinazioni più pregevoli, dal punto di vista naturalistico, dell’intera Puglia.

Otranto. Cava di Bauxite vista dall'alto.
Cava di Bauxite

Raggiungere la Cava di bauxite di Otranto è molto semplice. Sarà sufficiente uscire dall’abitato di Otranto e muoversi in direzione di Santa Cesarea. Giunti a destinazione, ci troviamo in una piccola strada di campagna che diventa sterrata quasi subito e dobbiamo parcheggiare, perché da questo punto in poi non si può più proseguire in auto.

Otranto. Campagna circostante la Cava di Bauxite.

Continuando a piedi, sulla vostra destra, potrete finalmente scorgere il meraviglioso laghetto verde, dopo aver percorso pochi metri.

Sarà interessante e singolare, farsi una piccola cultura su questa cava, di come sia stata scoperta ed il suo sfruttamento.


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Salento…splendida regione della Puglia


Salento – Introduzione al viaggio.


Perché un viaggio nel Salento?…perché qui il sole scalda tutto l’anno, l’arte e le tradizioni non mancano, la cucina è ottima e la gente è particolarmente ospitale.   

Salento. In viaggio nelle zone del salento.

Per questi motivi un viaggio nel Salento, sarà sempre una scelta indovinata. Tante e interessanti sono le attrazioni esistenti in questa stupenda regione, all’insegna dell’ arte e della storia, del cibo con le sue  ricette più disparate, e del mare, un bellissimo mare che non deluderà mai e vostre aspettative.

E proprio il  mare è Il punto di forza del Salento, con le sue singolari e bellissime spiagge lambite da un’acqua cristallina  e dalle mille sfumature; luoghi che spesso meritano  l’appellativo di Maldive del Salento.

Salento. Torre Chianca.
Torre Chianca

Questo viaggio è stato suddiviso  in due parti giusto per avere un’idea, seppur in maniera piuttosto sommaria, delle potenzialità turistiche di questa zona.

Una prima parte dedicata ad alcune località  balneari, come Torre Chianca, nei pressi di Porto  Cesareo, Marina di  Pescoluse tra Gallipoli e santa Maria di Leuca ed infine la Baia dei Turchi nei pressi di Otranto.   

Una seconda parte invece dedicata a quelle attrazioni più  propriamente turistiche e più pertinenti ad un viaggiatore, come Lecce , Gallipoli con il suo famoso mercato del pesce, ed Otranto un bellissimo borgo ricco  di storia ed arte.

Salento. Mercato del pesce a Gallipoli.
Gallipoli – Mercato del Pesce

Salento – Dettaglio del Viaggio


Video con Commento Audio



Cominciamo quindi da Torre Chianca


Salento. Torre Chianca.
Torre Chianca

Torre Chianca

La località prende il nome dall’omonima torre di avvistamento cinquecentesca. Questa fu fatta costruire dagli spagnoli per difendere il Salento dagli attacchi dei pirati saraceni a quei tempi piuttosto frequenti.

Questo luogo è un’altra meraviglia del territorio di Porto Cesareo: qui la sabbia chiarissima si alterna a zone di costa più rocciose, dando forma d un ambiente unico  e straordinario. Il mare in questa zona è fantastico, turchese, cristallino e di una trasparenza straordinaria, con fondali bassi e sabbiosi.

Il  nostro arrivo alla spiaggia, avviene in coincidenza anche con  quello della stupenda nave scuola della marina militare Amerigo Vespucci. Questo stupendo veliero era gemello del Cristoforo Colombo ceduto alla Russia come risarcimento dei  danni di guerra. Ancora oggi è perfettamente funzionante e così ben conservato nonostante sia quasi centenario per essere stato costruito  nel 1930.

Salento. Ripresa dall'alto del Veliero nave scuola della Marina Militare Italiana, Amerigo Vespucci.
Amerigo Vespucci

Pescoluse

Non si può venire in Puglia e non arrivare alle bellissime spiagge di Pescoluse.
Qui la spiaggia è protetta dalle splendide dune, una bella vegetazione spontanea che separa il mare cristallino dal resto del mondo.

Oltre 4 km di bianche spiagge libere intervallate da spiagge attrezzate con famosi stabilimenti balneari. Sabbia fine e acqua cristallina in un paesaggio incontaminato, incorniciato da dune di sabbia e canne mosse dal vento.

Questa zona viene anche chiamata “Le Maldive del Salento” o più raramente “I Caraibi del Salento”. Le spiagge bianche ed il mare così trasparente dalle mille sfumature, formano scenari così belli da meritare il paragone con le più famose mete esotiche.

Fare il bagno nel mare di Pescoluse è un’esperienza unica: l’acqua è così trasparente che potrete ammirarne il fondale pur stando in piedi.

Baia dei Turchi

Nei pressi di Otranto, meno attrezzata, ma non per questo meno bella si trova la spiaggia della Baia dei Turchi.

Una servizio di navetta collega il  parcheggio con la pineta, da dove si stacca un piacevole sentiero che in circa dieci minuti, ci conduce alla spiaggia.

Salento. Servizio di navetta per raggiungere la Baia dei Turchi.

La natura rigogliosa della pineta e della macchia mediterranea,   Il mare cristallino, di un bellissimo  color turchese, sono le caratteristiche che rendono unico il paesaggio della Baia dei Turchi, uno dei tratti più suggestivi del litorale di Otranto.


Salento – Viaggio all’interno


Lecce

Ma lasciamo il mare e ci dirigiamo verso l’interno del Salento, per visitare una città che non ci possiamo assolutamente perdere. Stiamo parlando di Lecce il  Capoluogo del Salento che ha saputo mantenere inalterato nei secoli un clima di aristocratico distacco verso le sollecitazioni al nuovo.

La città è un’esplosione di stile Barocco presente ovunque che  trova la sua massima espressione negli edifici della piazza del Duomo, sicuramente la maggior attrattiva per ogni turista, scenografico teatro barocco, splendido anche di notte.

Gallipoli

A pochi chilometri da Lecce, tutta circondata dal mare, ci aspetta un’altra piccola, ma piacevolissima cittadina, Gallipoli.

La cittadina, conosciuta anche come la perla dello Ionio, si divide in due parti: quella più antica o “città vecchia”  su una piccola isola e il  “borgo nuovo”, sul promontorio retrostante, collegate tra loro da un ponte in pietra.

Salento. Il ponte che collega la città vecchia al  Borgo nuovo.
Gallipoli

Sicuramente la parte che attrae e richiama subito i turisti è la città vecchia. Un agglomerato casuale di vecchi edifici dai tetti pari. Circondati da un intreccio di vicoli e stradine, formano un vero e proprio labirinto dove non è difficile perdersi.

Salento. Particolare della città vecchia vista dall'alto.
Gallipoli – La Città Vecchia

Sarà piacevole passeggiare per queste strette vie. Saremo attratti da negozi di ogni genere, spesso anche caratteristici e singolari. Come questo negozio di articoli natalizi, che ogni giorno espone un cartello con i giorni mancanti al prossimo Natale.

Non mancano poi richiami architettonici interessanti come la piccola, ma apprezzabile chiesa della Purità. E’ situata proprio nelle immediate vicinanze dell’omonima spiaggia, dove al tramonto i bagnanti si affrettano a fare gli ultimi bagni.

Otranto

Ma un viaggio nel  Salento  non può considerarsi concluso senza la  visita di un altro antico borgo, iscritto nell’elenco  ufficiale dei borghi  più belli d’Italia, che rappresenta Il punto più ad est dello stivale, la città dei Martiri, un gioiello del Salento, un ponte fra Occidente ed Oriente.

Stiamo parlando di Otranto, un luogo ricco di storia, arte e cultura, proteso verso il mare, protetto da mura difensive e da un possente Castello


Salento – Conclusioni


Ecco…questa è solo  una parte di quanto potrete scoprire in un viaggio nel Salento.  Un territorio denso di luoghi di straordinaria bellezza che uniscono spettacoli naturali a maestose costruzioni storiche, il fascino della natura alla passione per la cultura, ma anche alla cura dedicata ai visitatori, che grazie alla disponibilità e alla cordialità degli abitanti, si sentiranno sempre e completamente a loro agio.


Salento. Particolare di un momento di  festa della popolazione.

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Ostuni – La Città Bianca


Ostuni – Introduzione e Impressioni


Provenendo in auto da Martina Franca, Ostuni ci appare come una pittoresca cittadina adagiata su tre colli.

Il paese è denominato la Città Bianca perché bianche sono tutte le abitazioni. Il borgo è un intrico urbano che ricorda una casbah araba o un paesino greco.

Ostuni. Panorama sulla città arrivando in auto.

Ostuni è un borgo medievale meraviglioso. E’ una rinomata meta turistica.

Una passeggiata nella città vecchia, detta la “terra” per distinguerla dalla più recente “marina”, regala scorci pittoreschi. I vicoli, le ripide scalinate, le corti e le piazzette, sono impreziositi da case bianche, da gerani, da botteghe artigiane, da ristoranti tipici e da negozietti. 

Appena giunti nel borgo è facile perdersi nel groviglio dei vicoli alla disperata ricerca di un parcheggio.

Ostuni. Stradine e vicoli del centro storico.
Stradine del Centro Storico

Una volta imboccata una delle vie principali, potremo arrivare facilmente in pieno centro storico.

Il piazzale della Libertà, cuore della vita cittadina, è il simbolo dell’unità raggiunta nel 1861.


Ostuni – Un po’ di Storia


Il primo nucleo cittadino fu fondato dai Messapi, un’antica popolazione illirica od anatolica che si stanziò nel Salento nel VII secolo a.C.

I Messapi furono abili costruttori di strade e città. Scelsero l’ubicazione per Ostuni in cima a un colle dalle pareti molto ripide. Scelta molto interessante dal punto di vista strategico.

Con la disgregazione dell’Impero d’Occidente, il paese, come il resto d’Italia, subisce l’invasione di Ostrogoti, Longobardi e Saraceni.

Ostuni. Museo della città
Piazza della Cattedrale

Ai primi dell’Ottocento, sull’onda degli ideali dell’illuminismo, anche Ostuni prende parte ai tumulti insurrezionali. I suoi cittadini fondano anche un circolo della Giovine Italia e una Rivendita carbonara.

Durante questi moti fu la prima città della Puglia a innalzare il tricolore.


Ostuni – Cosa Vedere


La caratteristica più peculiare del centro storico, che così  tanto affascina il turista, è l’imbiancatura a calce delle case fino ai tetti.

Questa pratica oggi è in declino, tanto che il sindaco ha dovuto emanare un’ordinanza per farla ritornare in uso. Ha fatto sì che Ostuni sia conosciuta come la Città Bianca o Città Presepe.

La parte inferiore del borgo è circondato dall’antica cinta muraria. In questa si incastonano le uniche due entrate della città rimaste integre: Porta Nova e Porta San Demetrio.


Piazza della Libertà

La nostra visita può cominciare dalla Piazza della Libertà, fulcro della vita cittadina dove tutti, prima o poi turisti e non, dovranno passare.

Ostuni. Particolare della Piazza della Libertà.
Piazza della Libertà

Convento Francescano e Chiesa dello Spirito Santo

Qui si trova l’elegante e monumentale ex convento francescano, oggi occupato dal Municipio di Ostuni.

Ostuni. Particolare della Chiesa dello Spirito santo.
Chiesa dello Spirito santo

Appartata sulla destra del palazzo si trova la piccola ma bellissima chiesa dello Spirito Santo in stile rinascimentale.


Via Cattedrale

Cominciamo la risalita del borgo da questa piazza verso la sommità del colle dove incontreremo la Cattedrale.

La strada che ci condurrà al Duomo, chiamata appunto Via Cattedrale, è piacevolissima per i numerosi palazzi gentilizi, i be bellissimi e tradizionali negozi di artigianato e l’animazione che generalmente la contraddistingue.


La Cattedrale

Arriviamo lentamente, dopo una bella e rilassante passeggiata,  sulla sommità del colle dove si erge la quattrocentesca Cattedrale di Ostuni con il suo grande rosone a 24 raggi.

Intitolata a Santa Maria Assunta e incasellata tra le tante abitazioni, la Cattedrale è una sintesi perfetta di stile gotico, romanico e bizantino, che dall’alto del colle domina la piana degli ulivi fino al mare.

L’interno, a croce latina a tre navate su colonne, è stato restaurato più volte fino a stravolgerne l’originaria architettura. Ha pianta basilicale ed è rifatto in ariose e solenni forme settecentesche. Il soffitto piano è ricoperto da tele pure queste del ‘700.

Ostuni. Interno della Cattedrale.
Interno della Cattedrale

Nell’abside si può ammirare un bellissimo coro in legno di noce riccamente intagliato, mentre accanto all’ingresso centrale, si trova un prezioso affresco del ‘400.


Conclusioni


Usciti dal Duomo, continuiamo la nostra passeggiata in salita attraverso stradine e vicoli veramente pittoreschi, fino a raggiungere la cima del colle da dove è possibile ammirare un superbo panorama.


Anche di notte il Centro Storico ha un suo fascino tutto particolare.

I turisti si attardano in via Cattedrale dove i negozi restano aperti fino a tarda ora.

L’offerta commerciale di Ostuni è molto varia. Dai Souvenir più turistici, agli importanti oggetti dell’artigianato locale, fino allo shopping tra i negozi più importanti.

Sin dagli anni Trenta del Novecento, Ostuni è il polo turistico principale della Provincia di Brindisi ed è diventato oggi una delle mete più importanti e caratteristiche di tutta la regione pugliese.


Ostuni. Monumento a Sant'Oronzo, il patrono di Ostuni.
Sant’Oronzo – Il Patrono di Ostuni

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Alberobello – La Capitale dei Trulli


Alberobello. Una via del Rione Monti
Rione Monti

Intanto è bene specificare subito che i trulli non sono esclusivi di Alberobello, ma bensì presenti in tutta la valle d’Itria. Ad Alberobello sono particolarmente diffusi e assembrati in poco spazio, tanto da far assegnare al paese il titolo di Capitale dei Trulli.

Prima di parlare di Alberobello, devo aprire una piccola, ma interessante parentesi.


La Casa Rossa


A chi deve raggiungere Alberobello provenendo da Ostuni, Cisternino o Locorotondo, consiglio una breve deviazione prima di raggiungere il borgo meta della nostra visita, dirigendosi presso la Casa Rossa.

Alberobello. La Casa Rossa, ex campo di concentramento.
La Casa Rossa

Questa casa, chiamata ora Fondazione Don Francesco Gigante, si trova sulla strada comunale Alberto della Croce a 5/6 chilometri da Alberobello.

Perché questa deviazione?-Per conoscere una pagina della storia italiana durante la seconda guerra mondiale. Si tratta infatti di un campo di concentramento italiano di cui pochissimi ne conoscono l’esistenza.

Questa casa, chiamata appunto Rossa dal suo colore, fu adibita, nei primi mesi del 1940, a campo di concentramento o meglio di internamento e smistamento. Inaugurato esattamente il 28 giugno del 1940 fu chiuso il 3 settembre del 1943.

In questi due anni transitarono, in questa struttura, circa 200 internati tra Inglesi, Ebrei, Tedeschi in fuga dal III Reich, Ebrei italiani, ex Polacchi ed antifascisti.

Questa ex masseria è rimasta però operativa anche molti anni dopo la fine della guerra ancora come luogo di internamento e transito, questa volta però di ex Fascisti, uomini accusati di crimini di guerra e molte donne ex collaborazioniste provenienti da tutta Europa con al seguito i propri figli.


Chiusa questa breve e triste pagina di storia andiamo ad Alberobello.


Alberobello. Alcuni trulli del rione AIA Piccola.
Rione AIA Piccola

Storia dei trulli


La storia di queste costruzioni, che risale al ‘600, ha anche un aspettto un po’ grottesco se si pensa a come dovevano essere gestiti i trulli in caso di sopralluogo degli ispettori del Regno di Napoli.

Il potente conte Giangirolamo II, detto dagli storici dell’Ottocento il Guercio delle Puglie, si era costituito un feudo dando il via alla costruzione di un agglomerato di case assegnate  a famiglie di contadini che dovevano bonificare e coltivare le terre.

Alberobello. Trulli nel quartiere di AIA Piccola.
Trulli – Rione AIA Piccola

Il materiale che abbondava in quelle zone era costituito soprattutto da pietre calcaree e carsiche e sedimentario calcareo. Quello impiegato per la copertura dei tetti era costituito da lastre di pietra calcarea del luogo, chiamate chiancarelle.

L’autorizzazione del Conte alla costruzione, era però subordinata al fatto che tali strutture dovessero essere eseguite esclusivamente con muri a secco senza l’uso di malta: in questo modo e in queste condizioni nacquerò  così i caratteristici Trulli.


Ma tale metodo di costruzione fu anche un espediente studiato dal Giangirolamo per evitare il pagamento dei tributi al viceré spagnolo del Regno di Napoli.  secondo una  legge in vigore fino al Settecento.

In base a tale legge, la costruzione di un nuovo centro abitato comportava in primo luogo il regio assenso e in secondo luogo il consecutivo pagamento dei tributi. 

Così costruite, in caso di ispezioni ordinate dal governo del Regno di Napoli, le costruzioni potevano essere facilmente smantellate e poi rimontate successivamente.


Visita del Borgo



Il borgo non è molto grande per cui in una giornata sarà possibile comodamente visitarlo tutto.

Tanto per avere un’idea dell’agglomerato e decidere quindi come muoversi, sarebbe bene recarsi subito in piazza Gian Girolamo D’Acquaviva D’Aragona, dove si trova la terrazza Belvedere denominata terrazza di Santa Lucia e posare uno sguardo panoramico tutt’intorno al paese.

Alberobello è suddiviso in due distretti il primo denominato Rione Monti e l’altro Rione Aia Piccola.


Tra i due quartieri esiste una differenza sostanziale.


Alberobello – Rione Monti


Si tratta della zona monumentale composta da oltre 1000 trulli che sono disposti a schiera lungo otto stradine irregolari che salgono fino in cima al colle dove si erge la chiesa di sant’Antonio da Padova anch’essa costruita nelle forme del trullo.

Alberobello. Rione monti, stradina in direzione chiesa Sant'Antonio.
Rione Monti

E’ questa la zona prettamente commerciale anche se esistono alcuni punti e costruzioni di particolare interesse storico. Ricca di negozi di souvenir e di prodotti locali come cipolle, carrube e peperoncini pugliesi, è sempre affollata di gente particolarmente attratta dai trulli ben curati, dai colori, dalle rifiniture, dai particolari ovviamente molti dei quali creati ad hoc per attrarre sempre più i turisti.

Spesso le persone sono particolarmente attratte anche da alcuni misteriosi simboli dipinti sulla cupola dei trulli. Si tratta di messaggi dall’Aldilà, segni esoterici a cui affidare gli auspici di salute, di felicità e buon raccolto.


Alberobello – Rione Aia Piccola


Questo invece è il quartiere più vero, quello abitato dagli Alberobellesi e costituito da circa 400 trulli. Attualmente questa è l’unica zona non ancora toccata da attività commerciali.

Alberobello. Abitazioni a trullo nel rione AIA Piccola.
Trulli in AIA Piccola

Per questo motivo, essendo meno attraente per i turisti, qui non esiste assolutamente affollamento né alcuna sorta di confusione.

Di particolare interesse è il Trullo Sovrano, l’unico trullo a due piani e l’unico costruito, nella prima metà del settecento, con impiego di malta.

Alberobello. Il Trullo Sovrano, l'unico a due piani e costruito con malta.
l Trullo Sovrano

E’ possibile visitarlo e merita non perdersi questa opportunità, in quanto si possono osservare gli ambienti domestici, i vecchi arredi, peraltro tutti autentici, e capire meglio quindi come si svolgesse la vita all’interno dei trulli.

Il trullo Sovrano è stato  dichiarato monumento nazionale.


Alberobello – Gastronomia


Non dobbiamo dimenticarci però anche l’aspetto gastronomico di Alberobello.

Questa è la zona dell’Olio d’Oliva e del pecorino sia fresco che stagionato. Di particolare interesse sono le GNEMERIDDE O TORCINELLI (Frattaglie di agnello, capretto o agnellone ridotte a strisce e rinserrate a gomitoletti, da cui il nome, con le budelline dello stesso animale).

Si possono assaggiare anche i tordi macerati nel vino e i taralli in gusti diversi.



…nelle vicinanze


Per quanto riguarda le possibili escursioni nei dintorni si raccomandano Cisternino e Locorotondo, due borghi iscritti nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia ed Ostuni, la cosiddetta Città Bianca.

Una bellissima escursione è quella che si può fare in bicicletta percorrendo la cosiddetta Via dell’Acqua (vedi art. Cisternino e Locorotondo). Una stradina sterrata chiusa al traffico, per un tratto di circa dieci chilometri attraverso la campagna pugliese, tra le masserie.


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