San Michele è uno dei Borghi Lucchesi, in alta Garfagnana, posizionato su un poggio a cavallo tra due paesi: a est Piazza al Serchio, una volta capolinea della ferrovia Lucca-Aulla e a ovest Nicciano.
Quest’ultimo è un castello fondato nel XIV secolo dai Malaspina con un ruolo primario nel sistema difensivo dell’alta Garfagnana.
Ma torniamo a San Michele. La nostra meta è divisa in due borgate dal torrente Acqua Bianca, e collegate tra loro da un ponte.
Le Maestaine
Accanto al ponte, prima del suo attraversamento, notiamo una maestaina molto ben tenuta.
Le Maestaine, ancora oggi, rappresentano un patrimonio storico – religioso straordinario ma, allo stesso tempo, poco conosciuto. Esempi di un’arte e di una pietà popolare, le Maestaine sono numerosissime in tutti i paesi della Garfagnana.
Sono una presenza silenziosa, che sfugge spesso all’occhio distratto del passante.
Queste forme d’arte si trovano un po’ ovunque. Nel mezzo dei paesi o in aperta campagna, per proteggere dai pericoli esterni. Ai margini dei campi, per preservare i raccolti. Agli incroci, a protezione dei passanti, o con funzione votiva, per ringraziare di uno scampato pericolo collettivo o individuale
…ma adesso attraversiamo il ponte ed entriamo nel castello.
SAN MICHELE – Storia
La sua origine si pensa che sia Longobarda e due validi motivi lo confermerebbero.
In primo luogo la devozione all’Arcangelo Michele che è tipica di questo popolo. In secondo luogo, i nobili di San Michele erano di origine longobarda, come un po’ tutti quelli presenti in Garfagnana in quel periodo.
San Michele – Cosa Vedere
Questo borgo, a molti sconosciuto, è un piccolo nucleo fortificato con vecchie case in pietra ancora oggi ben conservate e ben curate.
Le poche e strette vie e i suggestivi scorci creati dai sottopassaggi, ci trasportano, con un po’ di fantasia, indietro nel tempo, nell’era medievale.
Seppur molto antico, San Michele non ha comunque nessuna particolare attrazione, se non quella di essere un piccolo gioiello medievale. E’ singolare a tal punto da trasmettere nel visitatore un’atmosfera del tutto unica.
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Conclusioni
Il borgo é abitato da poche persone, orgogliose del loro piccolo luogo di residenza. Orgoglio che hanno mantenuto nel tempo come lo dimostra il buono stato con cui conservano questo vecchio paesino.
Nel medioevo molte erano queste situazioni di piccoli castelli, borghi e agglomerati al servizio del feudatario o del vassallo. Situazioni queste andate purtroppo perdute o distrutte nel tempo.
Fortunatamente non è stato così per san Michele. Un borgo singolare e caratteristico da non perdere in un viaggio nell’alta Garfagnana…una regione della provincia di Lucca ricca di borghi e agglomerati storici, ma forse nessuno così particolare come San Michele.
Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com
Moltissimi sono i borghi, paesi e villaggi in Toscana ed anche la regione della Garfagnana, in provincia di Lucca, ne è particolarmente ricca.
Spesso si tratta di borghi veramente piccoli, senza interessi artistici o architettonici, ma così ben tenuti e caratteristici che ne vale la pena di visitarli.
Tutti hanno comunque un interesse turistico comune non indifferente: sono ricchi di storia interessante da sapere, per comprendere ed approfondire sempre di più la conoscenza del nostro territorio.
Cerageto è uno di questi borghi, una frazione del comune di Castiglione di Garfagnana, in provincia di Lucca, nel territorio dell’alta Garfagnana, in Toscana.
Come arrivare
Da Lucca si raggiunge agevolmente il borgo puntando su Castelnuovo di Garfagnana, Pieve Fosciana, Castiglione di Garfagnana e dopo soli 4,5 chilometri si arriva a Cerageto.
Si tratta di un paesino veramente piccolo, situato a 837metri slm con soli 145 residenti, senza particolari interessi artistici o architettonici. Ma interessante è la sua storia come tanti altri villaggi della Garfagnana.
Cerageto – Storia
Come molti altri borghi della zona, anche questo è stato fondato in età longobarda, quando i dominatori d’oltralpe vi fondarono un loro santuario, chiamato “dalubro” (santuario di antichissime origini).
Le prime notizie di Cerageto si hanno già nel periodo antecedente l’occupazione dei Longobardi, intorno al 1168, quando iniziò un lento e graduale spopolamento dal vicino villaggio di Montepigole, proprio verso il luogo che diventerà successivamente Cerageto. Causa del graduale abbandono di Montepigole, fu il fatto che da questa altura, gli Estensi insidiavano continuamente il borgo fortificato di Castiglione di Garfagnana.
Nel 1370 molte terre garfagnine si ribellarono alla repubblica di Lucca e fra queste anche Cerageto.
Nel 1453 i Lucchesi, vedendo ancora segni di ribellione, distrussero le case ed il castello.
Cerageto – Cosa vedere
Oltre all’aspetto storico, il borgo è tenuto così bene, pulito, ordinato con tutte costruzioni ben ristrutturate, che è veramente un piacere anche solo passeggiare all’interno del villaggio per osservare le case in pietra, tanti piccoli particolari, ed il panorama tutt’intorno che ne fa da cornice.
Infatti da qui si possono osservare sia le Alpi Apuane Centrali che quelle Settentrionali.
Pania di Corfino
A spiccare tra tutti gli edifici, nel tracciato cittadino, è la Chiesa di San Martino del Duecento. L’edificio presenta quattro altari e un importante organo. Annessi vi sono il campanile e l’oratorio.
Chiesa di San Martino
Poiché la visita del borgo richiede pochissimo tempo, ci si può organizzare per visitare altri borghi nella zona, come lo stesso Capoluogo della zona: Castiglione di Garfagnana.
Castiglione di Garfagnana
Nella pizza centrale si può mangiare ed acquistare prodotti tipici, come pasta, farro, farina di castagne, formaggi, salumi, funghi porcini, confetture, miele e legumi.
Cerageto – Manifestazione degli Orti
Oltre che per il suggestivo panorama che si gode sulle Apuane, Cerageto merita di essere visitato per l’appellativo che si porta appresso dal 2011: ” Il Paese degli Orti”.
L’orto del paese
Ogni anno infatti si svolge una vera e propria sfida paesana tra coloro che riusciranno a fare il miglior orto.
Una vera e propria giuria decreta il vincitore sulla base di diversi parametri, come la ricchezza degli ortaggi, la varietà, la precisione e la pulizia.
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Perché scegliere Orbetello come meta di un viaggio?- Perché è una singolare cittadina situata al centro di una laguna, denominata appunto laguna di Orbetello, ed è un’importante riserva naturale costituita dalla Duna della Feniglia. Può essere anche un motivo per approcciarsi alla Maremma, vista la sua posizione.
L’atmosfera che si respira tra mare, montagna e Maremma è veramente singolare. Gli abitanti, con la loro toscanità e disponibilità, contribuiscono non poco a rendere ancora più piacevole il soggiorno in queste zone. Cibo, vino e prodotti tipici, completano il quadro, insieme alla natura ed alla storia dei luoghi.
Sport acquatici nella laguna
La città è collegata al Monte Argentario attraverso una bella diga dove, fino al 1944, correva anche una ferrovia che la collegava a Porto Santo Stefano. Sempre sull’Argentario si trova anche il bellissimo borgo di Porto Ercole.
La diga di Orbetello
Il territorio comunale è inoltre estremamente variegato. Ha una zona umida lagunare che è delimitata verso il mare da due tomboli: il Tombolo della Giannella a nord e il Tombolo della Feniglia a Sud.
Entrambi sono caratterizzati da lunghe spiagge sabbiose, pinete e macchia mediterranea.
Un po’ di Storia
Il territorio di Orbetello è stato frequentato sin dal periodo etrusco e assunse particolare importanza anche durante la dominazione di Roma, che vi fondò la colonia di Cosa, nei pressi di Ansedonia.
Alla fine della Repubblica di Siena, il territorio di Orbetello dal 1557 fu sede delloStato dei Presidi di Spagna. E questo grazie alla conquista del territorio di Carlo V re di Spagna.
La città di Orbetello sorge nel mezzo dell’omonima laguna ed è unita al Monte Argentario da una strada costruita su un terrapieno artificiale, la Diga di Orbetello, che ha diviso la laguna in due specchi d’acqua: Laguna di Levante e Laguna di Ponente. Della vecchia ferrovia che la collegava a Porto Santo Stefano, oggi unica testimonianza rimane una costruzione di colore rosso, una volta Stazione Centrale della linea ferroviaria Orbetello – Porto Stefano.
Ex Stazione ferroviaria di Orbetello
La città divenne molto nota nel periodo a cavallo tra il 1927 ed il 1933, quando Italo Balbo, a quel tempo ministro dell’Aeronautica, partì da qui per le sue quattro famose crociere aeree con uno squadrone di Idrovolanti Savoia – Marchetti.
Anche Carlo del Prete, che era un noto aviatore lucchese, fece parte di queste spedizioni, durante una delle quali perse la vita.
L’idroscalo, situato nelle acque della Laguna di Levante, fu distrutto nel 1944 dalle forze di occupazione tedesche. Poche cose rimangono oggi a testimonianza di quel pezzo importante di storia italiana ed oltretutto mal conservate.
Visita della Città
Le porte di Accesso
alla città
Porta Medinacoeli
Si accede al Centro Storico attraversando la Porta Nuova, denominata anche Porta Medinacoeli in onore del Duca di Medinacoeli che ne volle la costruzione al tempo dello Stato dei Presidi.
Insieme a questa porta ne esistevano altre 4. Di queste solo la Porta del Soccorso e, poco distante, la Porta a Terra rimangono ben visibili.
Quest’ultima è una bella porta in stile barocco, rivestita di granito e travertino.
Le Mura
Varcata la porta principale, una scala sulla sinistra ci conduce sulle mura. Da qui, sull’unico piccolo tratto percorribile, si può ammirare la laguna di ponente e parte del centro storico.
Mura EsterneSopra le Mura
La Polveriera Guzman
Proprio sotto questo tratto di mura, a ridosso della laguna, troviamo la Polveriera Guzman, dove Garibaldi, nel 1860, si rifornì di armi e munizioni per la su ben nota spedizione dei Mille.
Intorno alla fortezza e a un tratto di mura, un camminamento in legno ci permette di ammirare la laguna di Ponente in tutta la sua bellezza, arrivando con lo sguardo, da Ansedonia fino all’Argentario.
Il centro Storico –
Corso Italia
Caratterizzato da stradine, vicoli, laboratori d’arte di ogni genere, vecchie case ben curate e palazzi con belle facciate in pietra, il centro storico ha, come punto di riferimento e di aggregazione, il Corso Italia.
Corso Italia
Questa via, che è la più animata del centro storico, è ricca di negozi, ristoranti, alberghi, bar e tanti altri servizi. Attraversa tutta la parte vecchia della cittadina da Ovest ad Est. E’ sempre molto animata e ospita spesso mercati ben curati e ricchi di cose interessanti.
La Cattedrale
Passeggiando tra i banchi del mercato, arriviamo in piazza della Repubblicadove, con il suo inconfondibile rosone e la bella facciata in travertino, si erge la cattedrale, costruita nel XIV secolo e dedicata a santa Maria Assunta.
L’esterno è piuttosto spoglio, ma comunque degno di nota.
La porta presenta colonnine attorcigliate ed accostate ad altri elementi finemente decorati. Fra questi merita una menzione speciale lo stemma di Orbetello, il quale veniva con molto probabilità raffigurato per la prima volta.
Il rosone centrale non è da meno, in quanto mostra una decorazione molto curiosa: un fascia circolare esterna composta da formelle a quattro lobi con al centro dei volti scolpiti.
La Cattedrale
Con la bella e comoda pista ciclabile, che attraversa tutta la parte nord della città, possiamo fare un largo giro intorno ad Orbetello, costeggiando la laguna di ponente ed arrivando così fino al famoso mulino spagnolo, divenuto ormai il simbolo della città. Il nome lascerebbe immaginare la sua costruzione di origine spagnola, ma in realtà fu costruito dalla Repubblica di Siena al tempo della sua occupazione di questi luoghi.
Conclusioni
Anche il centro storico, con i colori ed i suoni ovattati al tramonto, acquista un fascino ed un’atmosfera particolare. La sua via principale, il Corso Italia, si anima lentamente fino a riempire i ristoranti e le pizzerie.
Grazie anche ai vari locali di svago e ai negozi aperti, questa via diventa un vero e proprio centro della Movida Maremmana.
La laguna di ponente, sotto le luci del tramonto, offre uno spettacolo veramente affascinante e chiude nel miglior modo una bella giornata particolarmente intensa.
Tramonto sulla Laguna
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