Bugac – Centro per l’allevamento di cavalli, nella puszta ungherese.
INTRODUZIONE
Credo che esistano tante località singolari e particolari che possono risultare per molti aspetti interessanti e piacevoli. Ma così piccole, sperdute e poco conosciute da renderle quasi introvabili, tanto da farne Mete Rare. Solo chi ha potuto scoprirle, imbattendosi magari in questi posti lungo gli itinerari di alcuni viaggi, per poi approfondirne la storia e vari altri aspetti, può farle conoscere agli altri, con lo scopo di stimolare anche un pizzico di avventura.
Ungheria – Traghettamento con chiatta sul Danubio
Il Viaggio
Forse tutti non sanno che un viaggio in auto esclusivamente dedicato all’Ungheria, può offrire veramente tanto. Molte sono le motivazioni e la varietà di escursioni: interessi storico-artistici a Budapest, Pecs, Veszprem e Keszthely (sul lago Balaton), paesaggi naturali bellissimi a Baja (Foresta di Gemenc nel parco Danubio-Drava), una campagna singolare (Puszta Ungherese) nei pressi di Bugac, ed altre città importanti nell’est del Paese al confine con Ucraina e Romania come (rispettivamente) Nyíregyháza e Debrecen.
In questo articolo voglio parlarvi di Bugac, piccola frazione nella puszta ungherese, ma prima vorrei spendere due parole per un’altra bella escursione sempre nei pressi di Bugac, nella foresta diGemenc, nel parco del Danubio-Drava, partendo con il piccolo trenino porta-legname dalla caratteristica stazione di Porboly, nei pressi di Baja.
E’ un’escursione veramente interessante e singolare, che vi permetterà di vedere un’aspetto insolito del Danubio, con la sua fauna avicola ed una vegetazione bellissima. Lungo il percorso è anche possibile scendere dal trenino per risalire su quello successivo, consentendovi così camminate a piedi nel parco, dove si trovano anche diversi punti di osservazione (bird-watching).
Bugac
Questa località non ha assolutamente niente di interessante dal punto di vista artistico o storico. E’ un piccolo comune ungherese sparso nella pusztanoto per la sua eccellenza nell’allevamento e addestramento dei cavalli. Molto bello è il panorama che ci viene offerto, lungo gran parte dell’itinerario da Budapest (…per chi viene da qui, come nel mio caso) verso sud (verso la Romania), dalla campagna con i suoi paesini sparsi qua e là e dalle tipiche case e fattorie.
Giunti a Bugac, ci dirigiamo verso la vecchia e singolare stazione ferroviaria (vedi foto all’inizio dell’articolo). Da qui, una strada verso l’interno tutta diritta, ci conduce alla Karkas Csarda, tipico ristorante ungherese; parcheggiamo l’auto e andiamo alla cassa per acquistare un biglietto “Particolare”.
Bugac-Karkas Csarda (Ristorante)
Infatti da qui esiste la possibilità di farsi portare, con un carro, in una bellissima fattoria nella puszta con un grande allevamento di cavalli e bufali. Appena arrivati spesso vi viene offerta una bevuta e si può visitare un apprezzabile museo contadino.
Lo Spettacolo Equestre
Fatto questo, si prende posto all’aperto per godersi un bellissimo spettacolo equestre offerto da un gruppo di mandriani in costume tipico. Una specie di esibizione circense, ma molto più bella perché non svolta in una pista circolare, ma bensì nei prati, dove si possono vedere veramente i cavalli al galoppo, seduti tranquillamente sull’erba. Alla fine della rappresentazione, dalle stalle vengono liberati un centinaio tra cavalli e bufali formando uno spettacolo veramente entusiasmante.
Bugac – Puszta
Finita l’esibizione e dopo la visita alle stalle per qualche foto scattata con i mandriani, verrete riportati sempre, con il carro, al punto di partenza dove avete lasciato la vostra auto. Potrete scegliere tranquillamente di restare a pranzo nel ristorante della Karkas Csarda. ranquillamente nel senso che mangerete dei buoni piatti; il tutto con una spesa modica: circa 10/12 euro per la visita alla fattoria con spettacolo e circa 15 euro per il ristorante per un pasto normale.
Dopo tutto questo, si può lasciare Bugac per raggiungere, in soli 100 chilometri, Baja, la località di cui ho accennato all’inizio dell’articolo. Tra Bugac, Baja, la Foresta di Gomenc, il Parco del Danubio e il trenino di Porboly, passerete veramente tre giorni molto insoliti.
Bugac-Puszta (Cavalli al Galoppo)
Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com
Baden bei Wien – Graziosa cittadina austriaca nei pressi di Vienna
Baden bei Wien – Centro Storico
Baden bei Wien. Chi, trovandosi a Vienna, ha tempo a disposizione, deve sapere che tante sono le località e cittadine interessanti nei suoi dintorni quali Grinzing, Klosterneuburg, Krems an der Donau, Mayerling ed altre ancora. Spostarsi anche in queste località costituirebbe non solo un interesse strettamente legato alla singola cittadina, ma offrirebbe anche l’opportunità di osservare e conoscere meglio il territorio circostante la Capitale austriaca che è veramente stupendo con la sua campagna ben tenuta e curata nei minimi particolari, punteggiata qua e là da bei borghi caratteristici e ben conservati.
Baden bei Wien – Motivi e periodo di visita
Ultimamente mi è capitato, più di una volta, di soggiornare a Vienna per qualche giorno, così oltre che approfondire sempre più la conoscenza del centro storico ed i suoi musei, ho cominciato ad allargare il raggio delle mie escursioni spingendomi anche nei dintorni, intendendosi per tali anche località situate ad alcune decine di chilometri dalla Capitale.
Nei primi giorni di Dicembre dello scorso anno (2017), trovandomi per la terza volta a Vienna ho deciso di fare un escursione veloce nei dintorni della Capitale e così, in sola mezza giornata, ho potuto visitare la vicina cittadina di Baden bei Wien, a soli 25 chilometri da Vienna, famosa per essere diventata ufficialmente residenza estiva della famiglia imperiale e nota località termale.
La cittadina era già famosa in epoca romana per le sue sorgenti sulfuree con il nome di Aquae Pannonicae, ma la celebrità la raggiunse all’inizio del XIX secolo quando divenne la località di villeggiatura preferita dalla Corte Asburgica e quindi luogo d’incontro dell’aristocrazia viennese. Tra i suoi ospiti Wolfang Amadeus Mozart, Ludwig van Beethoven, mentre Johann Strauss teneva regolarmente concerti nel Kurpark, considerrato tra i piiù belli d’Austria.
Baden non è che abbia qualcosa, dal punto di vista artistico, particolarmente rilevante, ma è nel suo insieme molto graziosa con bei palazzi, dimore storiche, costruzioni architettoniche importanti che hanno visto come progettisti personaggi di spicco come Otto Wagner. L’aria che si respira è quella di una cittadina elegante, rilassante con un suo fascino storico particolarmente legato alle vicende asburgiche. Pur tuttavia vi sono punti che meritano una visita più accurata.
Animata piazza ai margini del centro cittadino, segnata dal Frauenbad e lo Josefsbad,i due padiglioni ottocenteschi delle terme.
Hauptplatz
La piazza principale della città, ornata di una colonna della Trinità disegnata da Giovanni Stanetti (…sempre la presenza di artisti italiani ovunque). Sempre in questa piazza si trovano il neoclassico Rathaus (Municipio) e la Kaiserhaus, residenza estiva degli imperatori Francesco I e Carlo I.
Baden bei Wien – Hauptplatz
Pfarrkirche St. Stephan
La parrocchiale gotica con bell’interno a tre navate.
Rollett Museum
Il museo con collezioni preistoriche, archeologiche, di storia, folclore, tessuti ed altri reperti.
Divertente ed originale è infine il suo piccolo mercato, costituito da banchi molto ben tenuti e vari chioschi veramente caratteristici, alcuni dei quali adibiti a bar dove si può, anzi è consigliabile mangiare: cose semplici, ma tipiche, servite con gentilezza, disponibilità in un atmosfera davvero particolare.
Video di Baden bei Wien con Commento
Note – Avvisi – Consigli – Curiosità
Si può raggiungere Baden bei Wien anche in altro modo, partricolare e forse più simpatico: in Tram. Bisogna tener presente però che occorre circa un’ora di tempo.
Molto vicina a Baden, a circa 15 chilometri di distanza e 15 minuti di tempo, si trova la località di Mayerling, nota per i famosi “Fatti di Mayerling” (il duplice suicidio dell’Arciduca Rodolfo d’Asburgo-Lorena e la diciassettenne Maria Vetsera. Merita veramente visitare la villa-castello e conoscere la storia relativa a questo fatto importante di cronaca. Informarsi bene sull’orario di apertura perché nel pomeriggio la villa può essere chiusa.
Simpatico poter fare uno spuntino all’ora di pranzo in uno dei chioschi del mercato…molto particolari, specialmente al loro interno.
Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com
Bratislava-Neo Capitale della nuova Repubblica Slovacca
Bratislava – Veduta del Ponte Nuovo sul Danubio
Sono stato a Bratislava ben sette volte: durante i miei viaggi in Polonia l’ho usata come prima tappa sia all’andata che al ritorno, lo stesso per miei due viaggi a Praga. Quando, per motivi personali, mi trovo a Vienna per qualche giorno, non disdegno mai una capatina nella capitale Slovacca perché, nonostante la conosca ormai molto bene, è sempre piacevole tornare in questa città e passeggiare nel bellissimo centro storico dove mi fermo sempre all’ora di pranzo per mangiare un bel piatto di gulash.
Bratislava si trova a 70 km da Vienna, a 200 Km da Budapest, a 300 Km da Praga e circa 1.000 Km dalla mia città: Lucca. Quando devo passare da Bratislava venendo da Lucca, mi piace molto uscire dall’autostrada prima di Wiener Neustadt in direzione Eisenstadt e fare tutta strada normale fino alla Capitale. In questo modo si attraversa una campagna stupenda, pulita e ben tenuta, con borghi e paesini incantevoli e si può, evitando sempre l’autostrada, arrivare in città entrando dalla vecchia frontiera ormai non più in uso.
Bratislava – Il Castello visto dal Ponte Nuovo
Motivazioni della visita
Bratislava è una tappa immancabile in un tourdelle grandi città dell’Est; fino a pochi anni fa considerata una città di passaggio per chi voleva andare a Vienna o Budapest, oggi la capitale slovacca è una meta di prim’ordine per chi cerca una bella cittadina ordinata, pulita, tranquilla, piena di cose da vedere, tanti giovani e un bel movimento serale. Storico punto d’incrocio tra importanti vie di comunicazione e secolare crogiolo di convivenza tra Slovacchi, Ungheresi e Tedeschi, nel 1536 fu eletta capitale del regno d’Ungheria al posto di Budapest. Solo nel 1784, il titolo verrà restituito all’attuale Capitale d’Ungheria.
Per chi arriva a Bratislava in auto, consiglio di lasciarla nel grande parcheggio di Hurbanovo Namestie (piazza Hurbanovo), nella parte alta della città vecchia, così da scendere gradualmente a piedi per il centro storico, fino a raggiungere la riva settentrionale del Danubio.
Hurbanovo Namestie
Venturska Michalska
Personalmente ho diviso la visita della città vecchia, che è laparte di Bratislava turisticamente più interessante, in due zone: la Città Vecchia, ovvero il centro storico e il Castello con il suo quartiere.
Centro Storico
Arrivando dalla parte alta della città vecchia, si accede al centro storico imboccando la Venturska Michalska ed oltrepassando la Michalska Brana, ovvero la porta Michalska.
Bratislava – Michalska Brana
Sebbene anche Bratislava cominci a diventare abbastanza frenetica e movimentata, il suo centro storico continua a mantenere un aspetto tranquillo e rilassante. Lo Staré Mesto è un incantevole dedalo di strade e stradine e un allegro bailamme di stili che affianca spesso in uno stesso edificio e in maniera ben visibile, il gotico al rinascimentale, al barocco, il rococò al neoclassico. La maniera migliore dunque per conoscere Bratislava è quella di girovagare per le sue vie e viuzze, ma senza fretta, dando ascolto solo al richiamo visivo lungo il percorso.
Tutta la Città Vecchia (Staré Mesto) è perfettamente conservata e interamente pedonale; tutto il centro storico è un susseguirsi di palazzi perfettamente conservati, viuzze e piazze. Anche i Pub, ristoranti e birrerie, presenti un po’ ovunque in largo numero, offrono una piacevole vista al visitatore per le loro strutture, i loro colori e i particolari molto originali e ben curatidando spazio alla fantasia.
Così passeggiando, ci possiamo dirigere nella
Rolandova Fontana
Hlavné Námestie
Hlavnè namestie
Questa é la piazza principale, il cuore storico di Starè Mesto. Incorniciata da splendidi edifici che ricordano il ricco passato sotto il dominio ungherese, è il salotto della città con le sue ambasciate, i caffè all’aperto e i bei negozi. Un tempo la piazza era il centro della città medioevale: sede del mercato, punto di raccolta, luogo delle celebrazioni e delle esecuzioni. Ancora oggi, la deliziosa piazza colorata è l’epicentro della vita sociale di Bratislava, animata di giorno e di notte, location eccellente per feste e concerti, particolarmente suggestiva durante il periodo natalizio con le luci e le bancarelle con i prodotti artigianali.
Soldato Napoleonico
Al centro della piazza si trova la Rolandova fontana, fontana con statua dedicata a Roland, il mitico cavaliere difensore dei diritti dei cittadini, il più comune luogo d’incontro tra i Bratislavesi. Appoggiato invece ad una panchina un Soldato Napoleonico vi osserva aspettando il ritorno del suo comandante.
Cumil “Il Guardone”
Per chi non è preparato all’incontro, le statue in bronzo disseminate per il centro storico di Bratislava sono uno spettacolo davvero inaspettato. Oltre al soldato nella Hlavnè namestie, potrà quindi capitarvi di vedere spuntare da un tombino “Cumil il guardone” ribattezzato così dagli abitanti per evidenti ragioni. Un “Paparazzo”, uno “Schernitore” che affacciato alla finestra, ridacchia alle spalle dei passanti, ed anche “Andersen”, la “Piccola Fiammiferaia” e il “Barone di Munchausen”.
Passeggiando nella Venturska Michalska e costeggiando sulla destra la famosa università, si arriva lentamente verso la chiesa di San Martino. Questa la più bella costruzione gotica di Bratislava, e passando attraverso l’altra famosa piazza cittadina, Hviezdoslavovo Namestie, si può arrivare fino al porto d’imbarco sul Danubio, nei pressi del Novy Most (Ponte Nuovo).
Bratislava – Il Danubio (Imbarco) e il Novy Most (Ponte Nuovo)
Vale la pena di salire su questo futuristico ponte sul Danubio chiamato Ponte Nuovo (Nový Most ) anche se è stato costruito più di 30 anni fa. Si ha l’impressione di salire su una navicella ufo (gli abitanti la chiamano così) sospesa su Bratislava. L’ascensore che porta su è superveloce così potrete prendervi una birra panoramica, mangiare al ristorante (di lusso ma accessibile) o semplicemente ammirare il panorama dalla piattaforma.
Il Castello e il suo quartiere
Il modo più pittoresco per raggiungere il castello, anche se più faticoso, è quello di attraversare, lungo una ripida salita, un vecchio quartiere della capitale. Dalla csommità si può godere di un vasto e bellissimo panorama sulla città moderna.
Dal centro storico, trovare la via che conduce al castello risulta alquanto complicato; almeno per me lo è stato la prima volta. Dalla chiesa di San Martino, conviene passare sotto il Ponte nuovo dove sostano i bus, e lì imboccare il sentiero che conduce al castello.
Storia del Castello
Costruito nel 913 su un luogo già abitato nell’Età della Pietra, il Castello di Bratislava è stato ripetutamente danneggiato e ricostruito. In stile gotico, barocco, rinascimentale per poi essere distrutto da un incendio nei primi anni del 1800 e successivamente ricostruito. Dal 1993, anno in cui la nazione è diventata indipendente con la separazione della Cecoslovacchia, è sede rappresentativa del Parlamento slovacco.
Scendendo dal Castello, merita attraversare quel che resta del Quartiere Ebraico in gran parte distrutto per far spazio al Ponte Nuovo. Nel quartiere si trova la “casa più stretta dell’Europa centrale”in stile rococò, che ospita un Museo degli orologi.
La Casa Stretta
Vicoli
Locali Tipici
Per le sue stradine e vicoli, alcuni locali caratteristici e vecchie abitazioni, questo quartiere merita veramente una passeggiata al suo interno.
La cucina del luogo
Per chi ama assaggiare , a Bratislava troverà una varietà ben assortita di piatti. Il primo piatto tipico slovacco sono gli gnocchi ( halusky ) o i ravioli ( pirohy ) con formaggio di pecora(bryndza) o lekvarom (marmellata e noci). Sono presenti praticamente in tutti i menù a volte accompagnati con il classicissimo Gulash (carne, paprica, carote, patate). Le zuppe slovacche sono esageratamente dense e sostanziose: zuppa d’aglio, cipolla, patate, crauti, lenticchia e così via. I vini slovacchi sono di buon livello, quindi scegliete di accompagnare ogni piatto con un Tokai, un Traminer, un Reisling o un Muller-Thurgau . Ma non dimenticate che qui siamo nell’Est e le birre sono tutte buone e costano poco. I costi per mangiare sono generalmente bassi e i piatti abbondanti.
Note – Avvisi – Consigli – Curiosità
Una giornata è sufficiente per apprezzare la Città Vecchia e il Castello con il suo quartiere ebraico. Con un’ulteriore mezza giornata, la visita potrà essere sicuramente più comoda e dettagliata, da dedicare anche a qualche museo.
Consigliabile è almeno un pernottamento nella città, per potersi godere anche un po’ di vita notturna. Non avrete che l’imbarazzo della scelta. Pub con musica dal vivo, alcune grandi discoteche, locali jazz o, se il tempo lo permette, una bella passeggiata lungo il Danubio.
Per chi volesse visitare il Castello anche all’interno, è bene informarsi prima sulla fattibilità e gli orari. Spesso viene usato anche come location per incontri politici anche internazionali e quindi con accesso interdetto al pubblico.
Come già anticipato all’inizio dell’articolo, per chi arriva in auto, è consigliabile il grande “parcheggio custodito” nella parte alta della città in Piazza Hurbanovo
Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com
Nella mia stupida fantasia, pensando a Mantova, la immaginavo una città triste, avvolta dalla nebbia e dallo smog come altre città del nord, vecchia e priva di interessi particolari.
Il dubbio però è sempre una brutta situazione e crea ansia. Per cui un giorno mi sono deciso di passare un weekend in questa città per togliermi tutte queste incertezze. Appena ho cominciato a documentarmi ed approfondire certi aspetti e particolari di Mantova, subito mi sono reso conto che forse anche due giorni completi sarebbero stati pochi. Per poter visitare con attenzione tutto quello di interessante ed importante c’era da vedere, avrebbe richiesto maggior tempo.
Prima impressione
Quindi sono partito molto incuriosito e deciso a visitare attentamente la città. Ora posso affermare, senza ombra di dubbio, che Mantova è una bellissima città e merita veramente una gita. Ricca di storia, di arte e anche di tradizioni culinarie importantiintegra la bellezza e l’interesse di tutti questi aspetti con quanto offrono anche i tre laghi che la circondano formati dal fiume Mincio: lago Superiore, lago di Mezzo e lago Inferiore.
Una passeggiata o meglio ancora una pedalata lungo il lago superiore in una bella giornata di sole ed una gita in battello nel bel mezzo del parco fluviale, arricchiranno ancora di più la vostra gita in questa città lombarda.
Raggiungere Mantova è agevole e semplice. Dalla mia città (Lucca…tanto per dare un’idea), dista 250 km percorribili in due ore e mezzo, con traffico regolare e tutti in autostrada. (Lucca-Firenze-Bologna-Modena poi da qui verso Verona con l’autostrada del Brennero ed uscita a Mantova).
Personalmente ho suddiviso la visita della città in due parti. Il primo giorno dedicato al centro storicovero e proprio. Il secondo alla visita del palazzo Tè, gita sul Mincio ed una pedalata lungo i laghi di Mezzo ed Inferiore.
Naturalmente, come sempre, questo articolo non vuole affatto sostituirsi all’uso della guida che anzi è indispensabile. Ma dare solo qualche suggerimento sulle cose più importanti a mio parere (quelle che più mi hanno colpito), i tempi e le distanze, per cercare di ottimizzare al meglio la visita.
Centro Storico
Meglio accedere al centro storico dalla via San Giorgio nei pressi del castello. Se si è arrivati fin qui con le biciclette, si possono lasciare subito all’inizio dello slargo del Sordello, legate agli apposti stalli. Davanti a questi, può iniziare subito la visita, fermandosi presso la casa del Rigoletto. Così chiamata perché scelta come dimora del leggendario buffone di corte dei Gonzaga, nell’ambientazione del melodramma di Giuseppe Verdi. Di fronte a questa casa, sul lato opposto, ci si può mettere in fila. Una lunghissima fila per la visita della Camera degli Sposiche personalmente mi sono perso con gran dispiacere. Ma la fila era veramente così esagerata che mi avrebbe ridotto notevolmente il tempo a disposizione per tutto il resto. Consigliabile quindi prenotare prima in internet per non perdersi questo Capolavoro d’Arte.
Piazza Sordello
Proseguendo, entriamo finalmente nella parte più larga e più pittoresca di Piazza Sordello, la bellissima piazza dove spicca il Palazzo Ducale che non si limita ad essere solo quello che vediamo dalla piazza: il Palazzo Ducale è un complesso esageratamente ampio, formato da diversi edifici, giardini, bei piazzali interni, chiese e dallo stesso castello, costruito ed ampliato in epoche diverse sotto diverse casate tra le quali i Buonacolsi, i Canossa ed i Gonzaga. Visitarlo tutto occorrerebbe una giornata intera. Un bel giro intorno alla piazza vi permetterà di ammirare tanti bei palazzi e edifici monumentali.
Mantova – Piazza Sordello
Duomo, la chiesa di San Pietro
In questo grande spazio cittadino, si trova anche il Duomo, la chiesa di San Pietro, che merita sicuramente una visita attenta, sia per quanto riguarda l’interno che l’esterno, in modo particolare il fianco est.
Mantova – Chiesa di San Pietro (il Duomo)
Al termine della Piazza Sordello, dopo aver attraversato la Via Cavour, si prosegue in via Broletto, incontrando, subito sulla nostra sinistra, l’omonima piccola ma suggestiva piazzetta Broletto, dove la Fontana dei Delfini, segna il punto in cui nel 1890 venne scavato il primo pozzo artesiano per fornire acqua potabile alla città.
Piazza delle Erbe
La piazza immediatamente successiva, continuando ancora per via Broletto, è la Piazza delle Erbe, animatissimo spazio cittadino chiusa sul lato occidentale da una sequenza di case con portici tardogotici e rinascimentali. In fondo alla piazza sulla sinistra si trovano la Torre dell’Orologio (visitabile…interessante è il funzionamento dell’orologio) e la Rotonda di San Lorenzo, tra i più antichi edifici religiosi di Mantova.
Questo è un punto della città che mi è piaciuto particolarmente, per cui suggerisco di andare avanti fino a Piazza Marconi, guardarsi un po’ attorno e poi tornare nella piazzetta Mantegna dove si trova l’altra bellissima chiesa rinascimentale di Sant’Andrea, la concattedrale di Mantova insieme con San Pietro; molto bello e interessante è il suo interno.
Mantova – Chiesa di Sant’Andrea (Concattedrale)
Castello di San Giorgio
La visita del centro storico, può considerarsi conclusa con il Castello di San Giorgio, eretto tra il 1390 e il 1406 da Bartolino di Novara a guardia del passaggio tra il Lago di Mezzo e il Lago Inferiore, e il giardino dei semplici realizzato dai Gonzaga nel 1603, facente parte anche questo del complesso del palazzo Ducale, dove venivano coltivate e studiate piante officinali e ornamentali.
Il Giardino dei Semplici
Il Castello
A questo punto possiamo dire di aver visto i punti più importanti del centro storico vero e proprio e quindi ci possiamo spostare un po’ verso l’esterno, per visitare un altro angolo molto caratteristico della città: le Pescherie. Edificate nel 1536 e dedicate al commercio del pesce, le pescherie erano poste ai lati del ponte medievale che scavalca il Rio, il corso d’acqua che attraversa la città di Mantova dal lago superiore al lago inferiore.
Palazzo Tè e il Mincio
Una visita a parte, anche perché abbastanza defilato dal centro storico, deve essere dedicata al Palazzo Tè, una grandiosa villa suburbana tra le più belle e famose del ‘500, edificata per gli ozi dei Gonzaga da Giulio Romano. L’interno è formato da numerose sale decorate prevalentemente da Giulio Romano e dai suoi allievi, e prendono il nome dal tema delle decorazioni: la Sala del Sole, la Sala dei Cavalli, la Sala delle Aquile, la Sala dei Giganti, ed altre. Le decorazioni, i dipinti e gli stucchi sono veramente belli e meritano un’attento sguardo, così come il giardino interno.
Giro in Battello
Riposarsi dopo tutto questo camminare a piedi per il centro storico, senza togliere tempo e spazio alla visita della città, a Mantova si può. Basta salire su una delle tante motonavi che pattugliano il fiume Mincio in largo e in lungo, e il gioco è fatto. In questo modo si può osservare ed apprezzare la città anche da un’altra prospettiva che altrimenti non sarebbe possibile.
Mantova – Il Mincio
Il Mincio
Il Mincio nasce a Peschiera, dal lago di Garda, e giunto nei pressi di Rivalta, rallenta la sua corsa dando origine alla Riserva Naturale delle Valli del Mincio. Una palude che si estende per circa 1400 ettari dichiarata zona umida d’importanza internazionale. La riserva appare come un dedalo di canali contornato da canneti e cariceti dove tra la fitta vegetazione si naviga silenziosamente sulle acque colorate da ninfee, nannuferi,ibischi di palude e castagne d’acqua. E’ il regno incontaminato degli uccelli acquaticiquali Cigni, Aironi, Cormorani e altre specie che qui sostano e nidificano.
Uccelli Acquatici
Parco del Mincio
Il Lago Superiore
Poco prima di Mantova, il Mincio si allarga formando il Lago Superiore, il primo dei tre laghi che circondano la città.
Alla fine di queste due giornate passate intensamente a Mantova, non rimane che un’ultima cosa da fare fortemente consigliata: una pedalata lunga la stupenda pista ciclabile che costeggia tutto il lago superiore, grande polmone naturale per gli abitanti della città, che qui possono trovare pace, relax e refrigerio nelle calde giornate estive. Il panorama, la quiete, gli scorci sul lago ed i colori, vi ricompenseranno largamente della fatica per i due giorni intensi spesi a Mantova.
E per chiudere, alcuni accenni sulla cucina mantovana.
La cucina mantovana è l’insieme dei piatti della tradizione culinaria della provincia di Mantova, alcuni dei quali risalenti ai tempi dei Gonzaga. È una gastronomia molto apprezzata anche fuori dal territorio già nei secoli scorsi. È una cucina vincolata alla terra, dalle tradizioni contadine, ma risulta molto ricca e variegata. Diverse possono essere le varianti locali di uno stesso piatto. Tra i più noti troviamo: Tortelli di Zucca, Risotto alla Pilota, Capunsei, Stracotto d’Asino, Luccio in Salsa e molti altri ancora.
Note – Consigli – Avvisi – Curiosità
La Famiglia Gonzaga ha contribuito in modo determinante allo sviluppo nei secoli della città.
Mantova è stata Capitale Europea della Cultura 2016
L’orario di visita della casa del Rigoletto è dalle ore 9 alle ore 18
Una buona, tipica e caratteristica trattoria per assaggiare i piatti tradizionali è l’Osteria dell’Oca in Via Trieste, 10
Per chi, tornando a casa, deve dirigersi a sud, consiglio di fare strada normale fino a Parma, facendo una breve sosta nel paesino di Brescello, celebre per la serie di film con Beppone e don Camillo. E’ stato ideato un percorso di tutti i punti dove sono state effettuate le riprese dei vari film…è una cosa simpatica.
Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com