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I Viaggi di Alessandro

Mese: Maggio 2018

Breslavia – Una delle più belle città della Polonia, conosciuta anche come Wroclaw.


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Breslavia – La quarta città polacca per popolazione

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Breslavia – Panorama

La maggior  parte delle persone che sono state o che desiderano andare in Polonia,  conosce prevalentemente Cracovia e Varsavia. Esistono anche altre città importanti come Danzica, Lublino, Zamosc, Stettino, Bialistok, Augustow…senza considerare le svariate località minori ricche di storia e curiosità. Personalmente ritengo però che altre due siano le città più belle della Polonia, insieme a Cracovia e Danzica, ricche di cose interessanti da vedere anche nel territorio circostante: Breslavia e Poznan. In questo articolo vi parlerò di Breslavia (Wroclaw in Polacco), capoluogo del Voivodato della Bassa Slesia e capitale storica della Slesia.

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Breslavia – Vista sull’Ostrow Tumski

Breslavia è chiamata anche la Venezia del Nord per i  suoi innumerevoli canali, attraversati da oltre un centinaio di ponti, che la fanno “somigliare”, molto vagamente, a Venezia. Con ii suoi 632.000 abitanti, ha ospitato nel 2012 i Campionati Europei di Calcio.

Breslavia – Come raggiungere la città

Tanto per dare un’idea, partendo dalla mia città (Lucca), per chi si sposta con la propria auto, gli itinerari da seguire sono due, uguali fino a Wiener Stadt:

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Breslavia – Itinerari

Lucca-Bologna-Udine-Tarvisio-Klagenfurt-Graz-Wiener Stadt (circa 900 km)

  1. Wiener Stadt-Vienna-Jelena Gora-Breslavia……500 Km…più breve, ma a mio avviso più noioso nel tratto Wiener-Jelena Gora
  2. Wiener Stadt-Bratislava-Zilina-Cracovia-Breslavia………..700 Km…circa 200Km in più rispetto al precedente itinerario,ma molto più bello da Bratislava a Cracovia

Avendo seguito entrambi gli itinerari, in viaggi diversi, posso affermare quanto sopra a ragion veduta: il tratto Bratislava-confine polacco, è veramente stupendo dal punto di vista paesaggistico.

Breslavia – Un po’ di storia

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Breslavia – Ostrow Tomski

La città di Breslavia nacque come roccaforte boema all’incrocio di due vie commerciali, la Via Regia e la Via dell’Ambra nell’attuale zona di Ostrów Tumski.

Ostrow Tumski, che letteralmente significa Isola della Cattedrale, è la parte più antica della città. Bagnata dalle acque dell’Oder, è costituita dal vecchio borgo, sorto intorno al castello e da qui sviluppandosi, ha dato origine a quella che oggi è  la città di Wroclaw.

Uno degli eventi più importanti della città è stata la fondazione della diocesi di Breslavia dal re polacco Boleslao I nell’anno 1000.

Nel 1241 la città subì l’invasione da parte dei Tartari . Per costringere i Tartari a ritirarsi, Breslavia venne data a fuoco. La maggior parte della popolazione sopravvisse, e in seguito la città venne ricostruita nell’attuale zona della piazza centrale. Mentre il luogo originale di fondazione, Ostrów Tumski, divenne il centro religioso della città. Dopo l’invasione Tartara della città, la popolazione tedesca prevalse sulla popolazione polacca.

Durante le guerre napoleoniche, Breslavia venne occupata dall’esercito della Confederazione del Reno, alleanza tra 16 stati satelliti dell’Impero Francese, dal 6 dicembre 1806 al 7 gennaio 1807. Nel 1813 la città divenne il centro del movimento di liberazione contro Napoleone, con volontari provenienti da tutta la Germania, riuniti a Breslavia.

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Breslavia – Rynek

Dopo l’unificazione della Germania del 1871 Breslavia diventò la sesta città più grande dell’Impero tedesco.

Nell’agosto del 1945 Breslavia contava una maggioranza di 189.500 cittadini tedeschi su 17.000 cittadini polacchi. Ben presto, gran parte degli abitanti tedeschi fuggì o venne espulsa con la forza tra il 1945 e il 1949: essi vennero insediati nelle zone di occupazione alleate nella Germania Ovest. Una piccola minoranza tedesca rimase in città e dovette affrontare un comitato speciale di verifica che giudicava il loro comportamento durante la guerra. La popolazione polacca nel frattempo aumentò sino a raggiungere il 75% sul totale della popolazione.

 

Breslavia – Cosa vedere in città

La visita di Breslavia, si può suddividere in quattro parti:

Ostrow Tumski, Rynek, Giro in battello sull’Oder e il Panoramio.

Ostrow Tumski


Questa è  la parte più vecchia di Breslavia, dove si trovano diverse chiese antiche e importanti, ma non ci possiamo perdere la bellissima cattedrale di San Giovanni, il più imponente ed importante monumento della città. Dopo aver ammirato l’interno, molto particolare, si può salire su una delle due torri con un ascensore, da dove si può ammirare un panorama mozzafiato su tutta Breslavia ed i suoi canali.

Nel quartiere di Ostrow Tumski esistono ancora i lampioni a gas per l’illuminazione delle strade, per cui se vi organizzerete in modo da trovarvi all’imbrunire in questo quartiere, potrete osservare un vecchio lampionaio che accende ad uno ad uno, tutti i lampioni.

Rynek


Il cuore della città batte qui, nella piazza del Mercato, fin dal XIII secolo. Le case che le lo  circondano, bellissime, singolari, colorate, in stile rinascimentale e barocche, sono opera di ricostruzione, come in parte ricostruito è anche il celebre e magnifico Ratusz (Municipio), capolavoro d’architettura gotica, uno dei più  belli della Polonia.

Nell’angolo nord-ovest della piazza, nei pressi della chiesa di S.Elisabetta, si trovano due pittoresche case denominate, in lingua locale, Jas i Malgosia (Hansel e Gretel), una rinascimentale e l’altra barocca; sono molto particolari e meritano alcune foto. Sono unite da un arco che fa da ingresso alla chiesa di S.Elisabetta.

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Breslavia – Hansel e Gretel

Gli Gnomi di Breslavia

Camminando all’interno del Rynek, ma non solo (…un po’ in tutta la città), è normale passeggiare con il  naso all’insù, per ammirare frontoni, torri gotiche, pinnacoli e attici ornati di cui la città è  piena; dobbiamo però stare anche attenti a dove mettiamo i piedi perché si rischia di pestare od inciampare in qualche gnometto di bronzo.

Infatti la città è piena di questi gnomi che rappresentano tutte le attività esistenti e spesso anche gli stati d’animo (come lo gnomo innamorato e lo  gnomo nostalgico). Sono figure nate negli anni ’80 in segno di protesta contro il regime di allora, sollevato da un movimento chiamato Alternativa Arancione. Sono così famosi e diffusi, che all’ufficio turistico (o scaricandolo da internet) potrete avere una mappa dettagliate di tutte le figure esistenti in città.

Una visita, seppur fugace, la meritano anche i vecchi quartieri attorno al Rynek, come gli Antichi  Mattatoi, dove venivano macellati gli animali. Oggi questo luogo è divenuto un importante quartiere  residenziale alla moda, pur avendo mantenuto e rispettato il suo vecchio stile.

Giro in Battello


Per riposarci dalle lunghe camminate ed ripararci in parte dalla  calura estiva, un giro in battello sul fiume Oder è sicuramente consigliabile.

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Breslavia – Canali

Questo fiume polacco, che tra l’altro per molti chilometri segna a nord-ovest il confine tra Polonia e Germania, è stato ed è molto importante per Breslavia. Un’escursione sul fiume, vi consentirà di apprezzare anche un altro aspetto della città: un polmone per il tempo libero dei suoi abitanti e non solo, oltre che un buon riparo dal caldo dell’estate che anche qui si fa sentire.

Panorama Raclawicka (Panoramio)


Il Panoramio non ve lo dovrete perdere assolutamente: è una vera chicca. Questa curiosa forma di cultura di massa ottocentesca, antenata del cinema, è una delle poche conservatasi in Europa.

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Panoramio – Particolare del Diorama

Dietro il  Museo di Architettura, nella parte Est della città, un moderno edificio rotondo ospita un monumentale diorama che ricrea la famosa battaglia di Raclawicka in cui i Polacchi sconfissero i Russi il 4 aprile del 1794.

Il dipinto è lungo  120  metri ed alto 15; per la sua realizzazione  19  pittori hanno  impiegato 9 mesi e 750 kg di colori. Questa gigantesca tela di 1800 mq, si stima sia stata visitata dal 1985 (anno in cui è stata esposta al pubblico) ad oggi, da oltre dieci milioni di persone.

E’ veramente una cosa unica, singolare…mai visto niente di simile prima.

Breslavia – Cosa vedere nei  dintorni

Le tre cose da non perdere sono:

il Castello di Ksiaz-La Chiesa di Jawor e la Chiesa di Swidnica

Castello di Ksiaz

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Zamek Ksiaz – Bassa Slesia

Il castello di Ksiaz dista da Breslavia circa 80 chilometri in direzione Jelena Gora, verso il confine con la Repubblica Ceca. Questa fortezza medievale è una vera perla della Bassa Slesia. Costruita nel XIII secolo ha cambiato spesso padroni e subito varie ricostruzioni, ma il suo fascino è rimasto sempre irresistibile. Con un po’ di  attenzione ed uno sforzo di memoria, probabilmente vi ricorderete di averlo già visto in tanti film ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale, essendo stato anche sede del Quartier Generale della Wermacht nel 1941. Negli anni dell’occupazione nazista furono realizzati dei tunnel sotterranei su ordine del comando dell’esercito tedesco ed oggi le gallerie sono accessibili tramite una visita guidata per i turisti assetati di mistero ed avventura.

Ma l’itinerario dei sotterranei non è ovviamente l’unico  aspetto interessante di questo  castello. Il suo interno è molto bello, ricco di storia, di oggetti pregiati e con tante bellissime sale. Da non trascurare il parco-giardino circostante molto ben curato e allestito con arte e fantasia.

Chiese di Swidnica e Jawor


Non pensate che si tratti delle solite chiese: queste due sono veramente una rarità, ne sono rimaste poche, forse altre due/tre in tutta Europa.

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Swidnica – Kosciol Pokoiu

La prima (Swidnica) dista dal Castello di Ksiaz circa 15 km, sulla via di ritorno verso Breslavia, mentre l’altra si trova in direzione   nord-ovest a circa 35 chilometri. Ottimizzando i tempi di visita, si possono fare tutte e tre le escursioni in unico giorno…è bene prima informarsi sull’orario di chiusura della chiesa di Jawor, che è poi la più bella e interessante.

Si tratta di due edifici a graticcio completamente in legno, con interni molto particolari che con i suoi numerosi matronei, danno più  l’impressione di un teatro che di una chiesa. Sono talmente grandi che possono arrivare a contenere addirittura 7500 persone. Jawor è sicuramente la più famosa, essendo stata classificata “Monumento Eccezionale” ed iscritto dal 2001 nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. All’interno di Jawor, un commento audio anche in Italiano (su richiesta), diffuso direttamente dagli altoparlanti della chiesa, spiega la storia della sua costruzione, nonché le vicissitudini attraversate nei secoli.

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Jawor – Kosciol Pokoiu

La loro storia è  veramente molto  interessante.


Per chiudere in bellezza con la visita di Breslavia, vi potrete godere un po’ di vita notturna nel Rynek, ricco anche di tanti locali e ristoranti, dove potrete sicuramente gustare dell’ottima cucina locale, annaffiatta con ottima birra, il tutto con pochi euro e  con un ottimo servizio, cortesia e massima disponibilità.

Album  Fotografico di Breslavia

Note – Avvisi – Consigli – Curiosità

Nel Rynek di Breslavia, si può mangiare cibo tipico polacco in uno dei tanti locali presenti nella piazza, a prezzo molto contenuto, con ottima birra.
Nel castello di Ksiaz, a fine visita, si può mangiare in uno dei locali intorno al castello.
All’interno del Panoramio viene messo a disposizione dei visitatori un sistema audio con ben 16 lingue diverse, tra le quali ovviamente anche l’Italiano.
Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com

Visita il mio Canale YouTube e Iscriviti. Troverai tanti video girati in tutta Europa. Grazie


Ghivizzano – Antico borgo della media valle del Serchio

Ghivizzano

 

Borgo fortificato già dal 983

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Veduta parziale del borgo

Sono così tanti ed interessanti i borghi antichi di cui la  Garfagnana è piena, che basta chiudere gli occhi, puntare una matita sulla mappa della regione e scegliere così a caso, un paese o un borgo con la certezza che sarà sicuramente una località piacevole e interessante da visitare.

Adottando questo sistema, alcuni giorni fa la matita è stata puntata su Ghivizzano, un piccolo ma caratteristico borgo del comune di Coreglia Antelminelli; così in una bella mattinata di sole  sono partito, munito di macchina fotografica e documentato quel tanto che basta, alla scoperta di questo paese.

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Abitazioni all’interno del Castello

Posizione geografica

Ghivizzano si trova a circa 30 chilometri da Lucca, nel comune di Coreglia Antelminelli, facilmente raggiungibile tramite la statale S445 in direzione Borgo a Mozzano, nella Media Valle del Serchio  alle porte della Garfagnana, e nelle immediate vicinanze di altri due borghi bellissimi, peraltro iscritti nell’elenco dei “Borghi più belli d’Italia”: Barga e Coreglia Antelminelli.

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Cartina della Provincia di Lucca

Tanti altri  sono i paesi interessanti nelle vicinanze, come Pescaglia, Borgo a Mozzano, Bagni di Lucca, Castelvecchio Pascoli ed altri più all’interno della Garfagnana: Castelnuovo di Garfagnana, Castiglione di Garfagnana, Pieve Fosciana, Piazza al Serchio, Gramolazzo, Gorfigliano…e molti ancora.

Il nome Ghivizzano deriva dal latino ‘Clavis’ cioè ‘chiave’ per la posizione strategica in cui si trovava. Quindi: Clavis Clavidianu, Glavezzano e poi Ghivizzano.  A causa della scarsa documentazione, non sappiamo quando venne costruita la prima fortificazione in muratura; il documento più antico ritrovato è del 983.

 Un po’ di Storia

 
Dalla fine del X secolo alla seconda metà del XIV secolo, Il borgo fu feudo e giurisdizione dei Rolandinghi, poi dei Castracani, che lo elessero a residenza familiare e a centro delle loro operazioni militari. La sua importanza crebbe notevolmente sotto Francesco Antelminelli, prima vicario poi conte di Coreglia.  Dopo la sua morte, avvenuta violentemente per mano dei figli di Castruccio, abitò a Ghivizzano Nicolao, figlio di Francesco, conservando la giurisdizione su tutta la vicaria della montagna, fino al 1369. Da allora Ghivizzano rimase pacifico possesso di Lucca, eccezion fatta per gli anni successivi al 1438 durante i quali, espugnato da Francesco Sforza, alleato di Firenze, divenne fino al 14 maggio 1441 un minuscolo potentato del famoso capitano. Poi tornò a far parte dello Stato lucchese.
 
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Ghivizzano – Veduta del Borgo

Con l’avvento delle armi da fuoco le difese vennero progressivamente smantellate e sul finire del 1500 Lucca, di nuovo padrona della fortezza, ritirò la guarnigione ed offrì in affitto la rocca a privati.
 

Il Paese

 
L’ingresso al paese è dato da una porta ad arco da cui si snodano la via Piastronata, che conduce al centro, e la via Sossala (sub sala= sotto il palazzo), con cielo a volta illuminato solo da feritoie. 
 
E’ molto piacevole e rilassante passeggiare per il  borgo ed ammirare le case in pietra, i particolari ben curati delle abitazioni e le piccole piazzette, per poi salire verso la chiesa e la spianata dove si trova la “Fortezza” e la “Torre di Guardia”.
 
 
La chiesa di San Pietro, innalzata nel 994 dai Rolandinghi, restaurata e ingrandita in pieno periodo romanico dai Castracani, come ancora oggi rivela la parte a mezzogiorno, impegnò architetti e scultori che riuscirono a creare particolari effetti dalla fusione della pietra col marmo. Purtroppo il mutare dei gusti e, per ultimo, un violento terremoto, sconvolsero la purezza dell’antico disegno, e solo alcuni particolari sopravvivono ancora. Intatti però rimangono il campanile e la scalinata che conduce alla fortezza e la torre.
 
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Ghivizzano – Chiesa di San Pietro

La Torre o ‘Torre di Guardia’, alta 25 metri, era coronata originariamente da otto merli, quello centrale di ogni lato oggi è scomparso. La torre si erge su tre piani con finestre ad arco romanico;
il piano terra veniva adibito a magazzino e dimora per le guardi, non comunicante internamente con i piani superiori. Al primo piano, adibito a zona giorno, vi era un camino, mentre il secondo era destinato a zona notte.
 
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Ghivizzano – La Fortezza con la Torre di Guardia

Il Presepe Vivente

Nei giorni immediatamente precedenti il Natale, tutto il borgo ed il suo castello si trasformano ospitando la tradizionale manifestazione del “Presepe Vivente”. In questa serata, oltre che ad ammirare antichi costumi, vecchi oggetti di artigianato locale, la vecchia scuola con originali arredi e vecchi “banchini”, si possono assaggiare anche alcuni dei prodotti tipici del luogo.
La polenta formenton otto file, il farro della Garfagnana, il prosciutto Bazzone, il lardo gota, la pancetta, il salame prosciuttato, la mondiola, il boccone al fungo porcino, il biroldo, la soppressata, la salsiccia ed altri, sono i  prodotti tipici e genuini frutto della tradizione del territorio della Valle del Serchio e della Garfagnana.
 
 
 
 

Note – Avvisi – Consigli – Curiosità

Arrivando a Ghivizzano basso, lungo la statale S445, poco più avanti della piazza principale, prendere a destra la via delle Moline; vi condurrà direttamente al castello, dove troverete un parcheggio proprio prima dell’ingresso al paese, dove lasciare l’auto tranquillamente.
Per la pausa pranzo, sarebbe simpatico acquistare nell’unico e caratteristico negozio di alimentari presente all’interno del castello, alcuni prodotti e/o affettati del luogo, e fare un picnic sul prato della fortezza.

Con l’altra mezza giornata a disposizione, potrebbe essere visitato l’altro bellissimo paese nelle immediate vicinanze: Coreglia Antelminelli…con il suo interessantissimo Museo della Figurina (…di gesso)

Per eventuali contatti inviare email al seguente indirizzo: roujto51@gmail.com

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