Contributi di viaggio

I Viaggi di Alessandro

Mese: Agosto 2018

Cisternino e Locorotondo – Due bellissimi borghi pugliesi nella Valle d’Itria

Cisternino e Locorotondo

 

 

Cisternino e Locorotondo – Due paesi iscritti nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia

Perché un unico articolo su due borghi? – Cisternino e Locorotondo distano tra loro solamente circa dieci chilometri (15 munti);  considerato che una visita completa, in tutto relax, richiede circa mezza giornata per ognuno  dei due paesi, è impensabile visitare un borgo senza vedere l’altro.

Prima di cominciare l’articolo su questi due borghi, vorrei però dare un consiglio, anzi una raccomandazione:

Nei pressi di Cisternino, a circa sei chilometri, esiste una contrada denominata Figazzano da dove parte una bellissima pista ciclabile, sviluppata sul canale principale dell’acquedotto pugliese. Questa pista, inaugurata il 5 Aprile del 2014 dal ministro Vendola, consente una  pedalata veramente unica in piena campagna pugliese tra trulli e masserie, e può essere una valida alternativa per raggiungere questo borgo in bicicletta.

Fatta questa importante premessa, cominciamo a parlare di:

 

CISTERNINO

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Centro Storico

 

Impressioni

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Cisternino – Centro Storico

Cisternino è proprio un borgo affascinante come affascinante è tutta la valle d’Itria; una terra tutta da scoprire, ricca di angoli preziosi come questo. Il borgo è un grande capolavoro di architettura senza architetti…un capolavoro di architettura mediterranea, un puzzle architettonico formatosi nel tempo tutto rigorosamente imbiancato dal latte di calce.    Un labirinto di strade dove è bello perdersi per poi sbucare in piccoli slarghi, dinnanzi a piccole scale e terrazzini, attraversando archi di passaggio che conservano sempre nicchie sacre con fiori e ceri accesi.

 

Un po’ di Storia

La sua storia vanta origini Messapiche; fondata dai Messapi, un’antica popolazione illirica che a quel  tempo occupava il territorio dell’attuale Murgia e Salento. In seguito divenne la Sturnium romana che i Goti distrussero. Fu poi ricostruita dai monaci basiliani nel medioevo, che gli assegnarono il  nuovo nome  di Cis-Turnium (al di qua di Sturnium)…da dove poi il nome attuale di Cisternino. Nel  XIV secolo passò agli Angioini e poi, come gran arte delle località pugliesi, fu attaccato e invaso dai Turchi.

 

Visita del Borgo

Il centro storico, molto suggestivo, ha mantenuto l’antico  fascino un po’ orientale. Il suo cuore é l’Isola, un rione ben definito, racchiuso in un quadrato dalle vie che lo delimitano e per questo lo isolano dalla restante parte del borgo antico.

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Cisternino – Centro Storico

Cisternino non offre molte opere artistiche particolari; la grande opera artistica è il  borgo  stesso  attraverso il  quale è bello passeggiare ed osservare anche i  minimi particolari.  Pur tuttavia di particolare rilevanza, due sono le strutture:

  • Torre NormannaÈ detta Torre Grande perché è la più imponente dell’antico sistema difensivo della cinta muraria. Si presenta a forma parallelepipeda, quasi fosse un dongione, e in altezza sviluppa 18 m per una base circa di 8 m per 10 metri.
    Presumibilmente la sua conformazione originale risale all’epoca normanno-sveva, fra il XI e XII secolo, e poi nel XIV secolo per problemi di staticità fu ingrandita e rivestita da una camicia di pietre squadrate. La torre non ha accorgimenti difensivi come feritoie o caditoie e la stessa struttura non era idonea a sopportare l’impatto delle armi da fuoco, perciò sicuramente era usata come torre di vedetta o di segnalazione. Infatti, non a caso, si colloca sul punto più alto del colle, a guardia della Valle d’Itria.
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Cisternino – Chiesa di San Nicola e Torre Normanna

  • Chiesa Madre di San Nicola di Pàtara – Sorta nel XIV secolo sui resti di una chiesa paleocristiana dei monaci basiliani, la Chiesa Madre di San Nicola ha modificato molto il suo aspetto nel corso dei secoli. L’interno presenta un impianto a tre navate, divise da colonne con capitelli in pietra che conservano l’originaria impronta medievale. Sul muro che congiunge le due cappelle, spicca la Madonna del Cardellino, magnifico esempio del Rinascimento pugliese, realizzata nel 1517 da Stefano da Putignano.

 

 

Piatti Tipici

Se non offre più di  tanto  dal punto di vista  meramente artistico, Cisternino però vi da molto  di più  in prodotti e piatti tipici, veramente particolari.

Nella  piazza Vittorio Emanuele II, dove si trovano diversi buoni ristoranti, si possono mangiare  le orecchiette al sugo con pecorino e formaggio ricotta, le famose e imperdibili bombette (involtini di carne di maiale  ripieni solitamente di formaggio canestrato, sale e pepe), i gnumeredd (gnummarreddi: spiedini di interiora di agnello).

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Cisternino-Piazza Vittorio Emanuele II

Per i vini locali non c’è che l’imbarazzo della scelta, per cui conviene farsi consigliare sul posto  in funzione dei piatti scelti.

Tutto il territorio nelle immediate vicinanze di Cisternino, è caratterizzato dalla presenza di numerosissime e graziose strade di campagne, disseminate di trulli e ideali per escursioni e gite in bicicletta.

 

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LOCOROTONDO

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Locorotondo – Prodotti tipici

Impressioni

Anche qui il bianco della calce avvolge ogni cosa, fa da abbagliante sfondo alle architetture barocche in pietra locale ed esalta i balconi fioriti in ferro battuto. Nel borgo storico non ci sono particolari emergenze architettoniche, ma tutto è grazioso e limpido, si percepisce un senso di ordine, di rispetto e di matura civiltà. Non vi è assolutamente alcuna traccia di abbandono o di degrado.

 

Un po’di Storia

Locorotondo, comune della provincia di Bari con 14.000 abitanti, trae origine del suo nome dall’aspetto acquisito nel tempo, dovuto alla continua e costante concentrazione dell’abitato tutt’intorno ad un colle: luogo rotondo. Dapprima fu chiamato Casale San Giorgio, in onore al patrono, poi Casale Rotondo, successivamente Luogo Rotondo e solo nel 1834 assunse definitivamente il nome di Locorotondo.

Il documento in cui viene citato per la prima volta il luogo detto rotondo, risale al 1195, durante la dominazione sveva. Il Regno Svevo fu affidato a Federico II, pensate un po’, all’età di soli quattro anni
Questi cominciò a reggere direttamente il regno all’età di 14 anni e solo pochi mesi dopo sposò la ventiquattrenne Costanza d’Aragona.
Nonostante la sua giovane età, i suoi trent’anni di regno sono stati forse uno dei migliori periodi della storia di Locorotondo.
 
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Locorotondo – Panorama sulla Valle d’Itria da Via Nardelli 

 

Visita del Borgo

Da via Nardelli, che offre viste mozzafiato su valle d’Itria e sulla stessa Locorotondo, si accede al centro storico attraverso via Garibaldi e Porta Nuova, in un ambiente gradevole  con case bianche dai portoni profilati in pietra ed inferriate.

Le uniche due rilevanze architettoniche, sono date dalla Chiesa Matrice di San Giorgio con facciata in stile neoclassico e ricchi altari in marmi policromi in stile barocco. Di ispirazione invece romanico-gotica è la Chiesa di n Santa Maria la Greca, con capitelli delle navate finemente lavorati.

 

Prodotti e Piatti Locali

Locorotondo è famoso per il suo “Vino bianco di Locorotondo DOC” ed anche qui non mancano le famose “bombette”.

 

Album Fotografico

 

Questo é ancora uno dei pochi borghi della Valle d’itria ancora poco sfruttato dal turismo. Si può passeggiare tranquillamente tra i vicoli e le stradine concentriche del centro storico, gelosamente custoditi dai propri abitanti. Anche per questi motivi, il borgo è stato scelto più volte come ambientazione per alcuni film:

  • Così è la Vita, con Aldo,Giovanni e Giacomo nel 1998
  • Mio cognato con Sergio Rubini nel 2002
  • Baciami piccina con Vincenzo Salemme nel 2006

 

Anche questi due paesi, non potevano non essere iscritti nell’elenco dei “Borghi più Belli d’Italia”

 

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Obidos – Antico borgo dell’Estremadura portoghese

 

Obidos

 

 

Obidos – Una delle cittadine più pittoresche e meglio conservate del Portogallo

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Obidos – Ingresso al Borgo

Durante la pianificazione di un viaggio in Portogallo, curiosando su alcune riviste di viaggi, avevo notato questo borgo, ripreso dall’alto, tutto racchiuso nella sua imponente cerchia di mura ancora tutta intatta e me ne sono subito innamorato. Ho approfondito le ricerche ed ho visto che una sua visita poteva essere ben inserita durante lo spostamento da Coimbra a Lisbona e così è  stato.

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Obidos – Il Borgo e le Mura

Il piacere che si  prova camminando tra i vicoli, le stradine con le case dipinte di blu e giallo, sentirsi avvolti dalla cerchia muraria ancora tutta intatta, osservare tutt’intorno riferimenti al periodo medievale, è veramente impagabileObidos è uno dei borghi più caratteristici del Portogallo, che ha saputo mantenere intatto, nel corso del tempo, tutto il suo pittoresco fascino medievale. Non a caso dichiarato Patrimonio Unesco per il perfetto stato di conservazione.

Obidos – Un po’ di Storia

La città prende nome dal termine latino oppidum (città fortificata) ed è ubicata nei pressi della città romana di Eburobrittium. Fu sottratta alla dominazione araba nel 1148 e fu assegnata in dote a moltissime regine del Portogallo. La cittadina è cinta da mura fortificate ancora intatte e al suo interno, lungo la rua Diretta, la strada principale, si susseguono una serie di case bianche con bordi in verde e blu. I fiori sui balconi conferiscono un aspetto molto caratteristico al borgo. La prima regina del Portogallo, che la ebbe in dote, fu Santa Isabella che la visitò nel 1282. La regina se ne innamorò a prima vista e il marito Dinis la regalò subito alla regina. Da allora fu consuetudine dare in dote alle regine del Portogallo questo splendido borgo.

 

ALBUM FOTOGRAFICO

 

Obidos – Visita del Borgo

Obidos è una delle migliori gite in giornata partendo da Lisbona. Durante l’estate è affollata di pullman turistici ed escursionisti di giornata e il fascino della cittadina cala notevolmente.

 

Personalmente suggerisco di visitarla al mattino presto, prima dell’arrivo degli autobus turistici, oppure di trascorrervi una notte, cosa che recentemente è diventata una scelta diffusa.  Gli escursionisti che visitano la città in giornata in maniera indipendente devono sapere che Obidos è una piccola città e che la si può vedere completamente in un paio d’ore. Ad Obidos c’è molto meno da vedere rispetto a Sintra, ma questo non affievolisce la principale attrattiva della cittadina: il suo fascino.  Obidos può anche essere piccola e spesso affollata di turisti in estate, ma è tuttavia uno dei luoghi più magici del Portogallo e non posso fare altro che raccomandarla caldamente. Se ti trovi a Lisbona per più di cinque giorni o ti stai spostando da Lisbona ad Oporto o Coimbra, prendi in considerazione l’idea di includere Obidos tra le tue escursioni.

 

Obidos – Monumenti Storici

Nonostante si tratti di un piccolo borgo, esistono alcuni monumenti  importanti degni  di nota e sicuramente da visitare:

Si accede al borgo entrando dalla Porta da Vila, sicuramente il più bel monumento della cittadina, con ingresso a zig e zag, rivestita in parte  da interessanti azulejos.

Obidos – Porta da Vila (particolare con azulejos)

Una volta entrati nel  borgo si accede subito alla rua Direita, la strada più importante che attraversa tutto il  borgo, fiancheggiata da case bianche fiorite con gerani e bouganvile.

Le Mura ed il  Castello sono sicuramente l’attrattiva principale. Dopo che D. Alfonso Henriques ebbe riconquistato il  Portogallo contro gli Arabi nel 1148, le mura già esistenti, vennero rafforzate a più riprese ffino al sec. XVI. Si può fare il giro di  ronda fino al  castello manuelino del  secolo XVI.

Altro importante monumento è  la  Praca Santa Maria, la piazza principale, proprio sotto la via Direita, dove si trova la Igreja de Santa Maria, rinascimentale, con bel  portale ed interessante interno a tre navate completamente rivestito da bellissimi azulejos del  ‘600 a tema floreale. Proprio in questa chiesa nel 1444 Re Alfonso V, che all’epoca aveva solo 10  anni, sposò sua cugina  Isabella di soli 8.

 

Obidos – Prodotti Tipici

Nella gastronomia locale, spicca la zuppa di pesce della Lagoa de Óbidos, da abbinare con i vini della Região do Oeste.
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Obidos – Ginja de Obidos (bicchierini di cioccolata)

Sicuramente il punto di forza di Obidos è il famoso Ginja de Obidos, liquore a base di ciliege, da gustare dentro piccoli bicchieri di cioccolata.

Ma anche la stessa cioccolata è un altro punto di forza del borgo, tant’è che esiste il Festival Internazionale del Cioccolato.

Infine anche qui non mancano le Pasteis de Nata, le tanto  famose crostatine di crema, di antica tradizione.

Obidos è ideale per i visitatori che stanno cercando una tranquilla ed autentica esperienza portoghese, lontana dalla frenesia di Lisbona o delle più grandi località di villeggiatura sulla costa. Una volta che tutti gli escursionisti di giornata hanno lasciato Obidos, la cittadina offre un’atmosfera veramente rilassata e tranquilla.

 

 

 Video con Commento Audio

Note – Avvisi – Consigli

Si può parcheggiare comodamente nel grande parcheggio fuori dalle mura, nei pressi della Porta da Vila ed entrare a piedi nel Borgo, oppure raggiungere proprio il centro (Praca Santa Maria) con una carrozza.
E’ consigliabile, appena entrati nel borgo, salire subito sulle  mura e fare un giro  completo prima di scendere sulla Rua Direita.
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Alkmaar – La città del Formaggio

Alkmaar

 

Alkmaar – Caratteristica città del  Noord Holland

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Waagplein, la piazza del mercato.

 

Introduzione

Poiché la visita di questa cittadina è quasi esclusivamente finalizzata alla particolarità del suo mercato, non ci si può recare a questa manifestazione senza conoscerne le regole, la storia e lo svolgimento…non ne potreste apprezzare in tutto la sua importanza. Quindi vi invito caldamente a leggere l’articolo “Storia e Svolgimento del  Mercato”.

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Alkmaar – Portatore della squadra verde, offfre da bere al pubblico..

Notizie generali

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Alkmaar – Waag

Alkmaar è nota come la città olandese del formaggio. Ma questa città del Noord Holland ha molto di più da offrire. Il centro storico è costellato di monumenti importanti e presenta vivaci strade per lo shopping, con bar, caffè e ristoranti per ogni budget.  Da non dimenticare lo Stedelijk Museum, il Museo della Birra, il Museo dei Beatles e naturalmente il Museo del Formaggio.

Ma nonostante tutto questo, Alkmaar rimane pur sempre, per i turisti, la città visitata quasi esclusivamente per il suo mercato  del formaggio, veramente spettacolare, singolare e folkloristico. Arrivando di venerdì mattina,  giorno del mercato, si percepisce subito un’atmosfera di festa, di frenesia. I commercianti indaffarati nei propri negozi, i turisti che si recano di corsa nella piazza principale, la Waagplein, per prendere posto e  le barche cariche  di formaggio che navigano lungo i canali come accadeva una volta quanto il formaggio veniva trasportato esclusivamente con carri e imbarcazioni.

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Alkmaar – Trasporto del formaggio su barca

"Alkmaarmiracolo eucaristico di Alkmaar.[1]

Altro edificio importante è lo Stadhuis, il palazzo municipale situato sulla Lange Straat. Si tratta di un bell’edificio tardogotico ‘500, con doppia scalinata ed una particolare torricella. All’interno, rifatto nei primi del ‘900, si può accedere  mediante visite guidate.
 

Curiosità

Una delle caratteristiche più suggestive che Alkmaar condivide con molte città olandesi di antica fondazione è la rete di canali navigabili che attraversa tutta la superficie del centro urbano. Per esplorare la città da un punto di vista insolito e affascinante si può noleggiare una piccola imbarcazione o partecipare ad una delle mini-crociere che attraversano i canali principali e si avvicinano alle zone più interessanti del centro storico.
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Canale nei pressi della Waagplein

Nel Waag, dove viene pesato il formaggio, esiste una gigantesca Stadera su cui vengono pesate anche le persone, con tanto di certificazione del peso rilevato, a testimonianza dell’abilità dei pesatori e la precisione della stadera.
 
 

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