Contributi di viaggio

I Viaggi di Alessandro

Mese: Ottobre 2018

Salislburgo – Da città del Sale a città della Musica

 

 

 

 

Salisburgo – Un concentrato di tutti i caratteri dell’Austria

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Salisburgo – Fiume Salzach

Introduzione

 
Salisburgo. Se qualcuno mi domandasse: è più bella Salisburgo  o Vienna? – Non saprei rispondere subito. Se qualcuno mi domandasse: ti è  piaciuta di più Salisburgo  o Vienna? – Risponderei subito la prima.
 
Dopo la visita nello stesso periodo di entrambe le città, posso affermare che quella di Salisburgo per me è stata sicuramente la più emozionante. E’ una  città  che continua a incantare anche chi già la conosce bene. E’ un concentrato  di tutto ciò che l’immaginario collettivo associa all’Austria:  architettura, montagne e grande musica con il suo figlio più famoso: Wolfang Amadeus Mozart.
 
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Salisburgo – Panorama dalla Fortezza

 

Salisburgo – Notizie  generali

Capoluogo dell’omonima regione, con quasi 146.000 abitanti, sorge sulle rive del fiume Salzach. Il nome significa fiume del sale o meglio salgemma, sale mineralizzato che fino al 1989 si estraeva dalle miniere locali.

Nei secoli passati questa è stata l’attività  principale dei Salisburghesi che ha reso veramente ricca la città. In epoca moderna la musica e il  suo figlio  più famoso Wolfang Amadeus Mozart  hanno decretato il successo di una meta turistica che non conosce bassa stagione e che in certi momenti dell’anno viene presa letteralmente d’assalto.

 

Salisburgo – Un po’  di storia

Tracce di insediamenti nell’area dell’attuale Salisburgo sono state documentate fino dal Neolitico; si pensa divenne in seguito un accampamento celtico. A partire dal 15 a.C. piccole comunità confluiscono nel centro abitato, passato nel frattempo ai Romani, sulle rive del fiume Salzach, chiamato Juvavum. Nel 45 d.C. ottiene diritti di municipalità  e così diviene un’importante città romana della provincia del Noricum.

 

Le Prime Costruzioni

Dal 400, dopo la fondazione in loco di un grande monastero, la città subirà a lungo l’influsso e il potere della Chiesa che, per mano di vescovi e arcivescovi, governerà per secoli Salisburgo.

Il nome “Salzburg” (Salisburgo), per riconoscere la città, viene nominato per la prima volta nel 755.

Nel 1077 inizia la costruzione, da parte dell’arcivescovo Gebhard von Helfenstein, del fortilizio che diverrà nel corso dei secoli la fortezza di Hohensalzburg.

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Hohensalzburg

Nel giorno 13 marzo 1938 Salisburgo vede l’ingresso delle truppe tedesche, in seguito alla scelta di Adolf Hitler di annettere l’Austria al territorio tedesco,  ma nel 1921, in seguito ad un referendum, vince il no all’annessione.

L’11 agosto 1945 vede la prima edizione del festival di Salisburgo del dopoguerra.

 

Album Fotografico

 

Salisburgo – Visita della Città

Orientarsi a Salisburgo è molto facile. E’ sufficiente tenere come punti di riferimento la riva sinistra del fiume Salzach e la fortezza di Hoehnsalzburg. Attraversiamo quindi il fiume sul ponte Mozart e ci addentriamo nella città vecchia, cominciando la nostra visita dal gruppo delle piazze comunicanti.

Per ottimizzare al meglio la visita della città, dobbiamo dividerla in tre zone turistiche: l’Altstadt, la Hohensalzburg ed il Centro Storico

 

Altstadt (Città Vecchia-Medievale)

 

Area intorno al duomo

Kapitel Platz – La Piazza del Capitolo è un’ampia piazza della città vecchia di Salisburgo, incastonata tra il Duomo e le strade che salgono fino al castello, circondata da alcuni importanti istituzioni cittadine come il Palazzo Vescovile e gli edifici amministrativi dell’Università. Di stile completamente diverso è l’imponente sfera dorata sistemata a fianco del Duomo nel 2007 su iniziativa della Salzburg Foundation.

Residenz Platz – La maggiore e più animata delle tre piazze che circondano la Cattedrale con al centro una bellissima fontana barocca con quattro cavalli marini. Collegata al Duomo da un passaggio ad archi, è la piazza dove stazionano  le carrozze con i cavalli.

Mozart Platz – Quasi un prolungamento della Residenz Platz,  è caratterizzata dal grande  monumento, al centro della piazza, dedicato a Wolfang Amadeus Mozart, il  figlio prediletto della città. Fiancheggiata da antiche e graziose case oggi sedi degli uffici di informazione turistica, è anche questa tra le piazze più frequentate.

Dom Platz – La piccola piazza dove si erge la cattedrale con la sua facciata spaziosa in marmo , a tre ordini in stile primo barocco, chiusa dalle due torri gemelle alte 81 metri e coronata da un frontone. La  piazza è circondata da bellissimi palazzi barocchi.

Il Duomo

Il Duomo è l’edificio sacro più importante fra le numerose chiese salisburghesi. Con la sua imponente cupola e i due campanili dona una forte impronta all’immagine della città e segna da lontano il centro dell’Altstadt, la città  vecchia.

La chiesa fu eretta nelle forme attuali tra il 1614 ed 1628 su progetto dell’Italiano Santino Solari dopo l’incendio che la distrusse nel 1598. Entrando, la prima cosa che colpisce ed attira il turista è il fonte battesimale gotico del 1321, dove fu battezzato lo stesso Mozart. L’interno della Cattedrale è costituito da un’unica navata lunga 101 metri e larga 69 nel transetto. Le volte della navata e del coro sono decorate con stucchi e tele attribuiti ad artisti italiani.

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Il Duomo

Quasi ovunque è presente la mano di artisti italiani, come Giacomo Manzù, Ignazio e Santino Solari, Giuseppe Bassarino e Donato Mascagni. Tutti questi artisti italiani hanno contribuito, con il loro estro, ad arricchire l’interno della chiesa con pitture, affreschi e decori in genere

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Duomo – Interno

DomQuartier

Per la prima, volta dopo due secoli, il complesso formato dalla Residenza e dal Duomo, al quale si è aggiunto il Monastero benedettino di S. Pietro, è nuovamente accessibile nell’ambito di un unico percorso. Si tratta di un giro avvincente all’insegna della storia attraverso il centro del potere dei principi arcivescovi d’un tempo.

 

Hohensalzburg (La Fortezza)

 

L’attrazione principale di Salisburgo e forse la più bella è sicuramente la poderosa fortezza Hohensalzburg.  Questo singolare castello domina la città dall’alto, coronando la parte più elevata del Monchsberg. Con la comoda funicolare, che parte dalla Kapitel Platz, in soli 10 minuti raggiungiamo la cima del colle, arrivando direttamente all’interno della fortezza. Attraverso una lunga scala in pietra, raggiungiamo la porta principale di accesso ed entriamo così all’interno della cittadella.

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All’interno della Fortezza

La Fortezza

La poderosa fortezza che domina la città, è una delle più grandi costruzioni militari medievali  dell’Europa Centrale. Perfetta costruzione difensiva mai conquistata, fu eretta in breve tempo durante il conflitto tra il Papato  e l’Impero. A dare alla fortezza l’attuale aspetto fu l’arcivescovo Leonhard von Keutschach tra il 1495 e 1519. All’arrivo della funicolare, il bastione trasformato in terrazza, offre un magnifico panorama sulla città e sulle Alpi bavaresi.

 

Il Burghof

Prima di visitare gli interni della fortezza (visita raccomandata), si percorre la strada che attraversa il piccolo villaggio, fino ad arrivare al Burghof.  Questa è la corte principale a piazza, ombreggiata da un tiglio secolare con al centro una cisterna. Il Burghof è chiuso tutt’intorno da severi edifici. Da qui si può accedere agli interni per visitare le varie stanze ed il ricco museo.

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Il Burghof     

 

 Salisburgo –Curiosità

 

Il Petersfriedhof

Ritornando a piedi dalla Fortezza,  nella città bassa , una curiosità di particolare interesse ci viene offerta dal Petersfriedhof. Questo è un antico cimitero, sistemato a porticati nel 1627, che viene utilizzato tutt’oggi. Si possono notare, scavate nella roccia della parete del monte Monchsberg, le catacombe. Sono queste un complesso di ambienti collegati da passaggi sotterranei, utilizzati un tempo come romitaggi e rifugio dalle persecuzioni. Al centro del cimitero sorge la Margarethenkapelle, cappella gotica del 1491, con pavimento e pareti lastricati da pietre tombali.

 

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Petersfiredhof

Caffè Tommaselli

Per riposarci  un po’ prima, di cominciare la visita del piccolo centro storico, possiamo sederci ad un tavolino dello storico ed elegante Caffè Tomaselli.  Fondato nel lontano 1703, questo  Caffè  è sempre stato punto di incontro di personaggi importanti anche del teatro e della musica come Mozart ed Herbert von Karajan.

Salisburgo – Centro  Storico

 

Alter Markt

Il piccolo e  grazioso centro storico, tutto  raccolto intorno all’Alter Markt e con al centro la bellissima fontana di San Floriano, era un tempo il luogo del mercato cittadino. Tutt’intorno al centro storico, si susseguono stradine, vicoli e piazzette che conferiscono alla città un carattere tipicamente medievale.

I vecchi caratteristici portoni, alcuni veramente antichi, si alternano a negozi tradizionali di abiti e dolciumi.

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Antica Farmacia

Getreidegasse

Tra tutte le vie del centro storico, due meritano un’attenzione particolare ed una visita più accurata. Una di queste, la Getreidegasse o via del Frumento, è la più celebre e importante del centro storico. Stretta tra alte facciate di palazzi, in stile Salisburghese, è ornata da bellissime insegne in ferro battuto ed è la passeggiata per eccellenza della città.

 

La Casa Natale di Mozart

La Casa Natale di  Mozart  si trova proprio in questa via ed è sempre affollatissima di turisti al suo ingresso.

 

Goldgasse

La Goldgasse è l’altra via caratteristica da non perdere. Il suo nome trae origine dal fatto che, una volta, quasi tutti gli orafi di Salisburgo avevano proprio qui i loro negozi più importanti.

E ‘ diventata oggi il luogo dove si può comprare di tutto, dall’antiquariato ai costumi e cappelli tradizionali, libri, quadri, pellicce, ceramiche e tanti altri articoli. Non mancano poi gli abili artigiani di bigiotteria e del legno, che sono talmente abili da essere considerati dei veri e propri artisti.

 

Salisburgo – Conclusioni

 

Non dimenticatevi di fare una visita anche a qualche pasticceria della città che sono sempre ben fornite di dolci singolari e ottimi come l’immancabile Torta Sacher.

 

 

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Paxos – La più piccola isola dell’Eptaneso

 

 

Paxos – Strappata da “Poseidone”, con il suo tridente, dall’Isola di Corfù.

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Paxos – Premessa

Paxos. In questo breve articolo non voglio assolutamente esaltare Paxos come un’isola stupenda, unica, eccezionale, meravigliosa, una delle più belle tra le isole greche, ecc…Oggi giorno gli aggettivi superlativi si sprecano, è diventata questa una bruttissima abitudine. Meglio stare con i piedi a terra e dire le cose come stanno.

Paxos, come tante altre isole elleniche, è un luogo incantevole, rilassante, bello e dal  fascino insulare tipicamente greco: merita sicuramente una visita. E’ una meta  ambita dai diportisti e richiama a sé un certo tipo di turismo di qualità. Personalmente ritengo che sia una località imperdibile nel caso in cui un turista si trovi in Grecia per una vacanza nell’isola di Corfù.

 

Come raggiungere Paxos

L’Isola  è facilmente raggiungibile anche dall’Albania. Dal porto di Saranda, in Albania, a Corfù, il salto è breve: poco più di un’ora. Con lo  stesso tempo dal porto di Corfù, si può raggiungere la piccola isola di Paxos attraccando al porticciolo di Gaios nel  cuore dell’isola.

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A sole 7 miglia a sud dell’isola di Corfù e 32 miglia dal porto di Corfù, questa isoletta ci conquista dal primo istante, già mentre stiamo arrivando dal mare.

Mentre attracchiamo al porto, ci rendiamo subito conto delle sue piccole dimensioni semplicemente  osservando il  suo piccolo porticciolo e la stazione  marittima.

 

Notizie generali

Paxos o Paxi, in Italiano Passo, è la più piccola tra le sette isole greche che formano l’arcipelago delle Ionie, detto anche Eptaneso. In poco meno di 20 kmq vivono i 2400 Paxioti, così  si chiamano gli abitanti di Paxos,  dedicandosi alla produzione dell’olio e al turismo. Queste sono le due principali se non esclusive fonti di sostentamento.

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Molti sono anche gli Italiani, compreso importanti personaggi dell’industria, dello spettacolo e della moda, che frequentano abitualmente Paxos ormai da anni e che qui hanno acquistato e costruito rilevanti complessi  immobiliari. Questa situazione ha creato quindi un’altra importante fonte di sostentamento per gli isolani. In inverno, quando il turismo estivo finisce, questi vengono impiegati per gestire, restaurare, costruire e manutenere queste realtà  immobiliari.

 

Album Fotografico

 

Visita dell’isola

Lakka e Gaios sono le due località principali di Paxos. Gaios, il capoluogo, è anche il principale porto dell’isola, molto suggestivo e dal carattere tipicamente insulare.  E’ il cuore dell’isola; le case con la loro architettura tradizionale ionica, le strade strette con i piccoli negozi, i bar e i piccoli caffè, contribuiscono a creare un’atmosfera gioiosa, serena e rilassante. Vale la pena prendersi il tempo per fare una passeggiata tra le strette viuzze che si allargano dalla darsena ed entrano nel cuore della cittadina. Ci possiamo così riempire gli occhi delle bianche e azzurre case in tipico stile greco e delle suggestive chiesette che si aprono sulle piazze sempre popolate di turisti.

 

Il mare a Paxos

Secondo la mitologia greca, si dice che Poseidone separò Paxos da Corfù con il suo tridente per creare un luogo tranquillo tra le due isole per lui e sua moglie Anfitrite. In effetti questa è l’atmosfera che si respira nell’isola: pace e mare splendido. Tante sono le spiagge, piccole ma graziose, spesso con arenile di ciottoli bianchi. L’acqua è meravigliosa, con colori che vanno dal turchese al celeste, all’azzurro, allo smeraldo e al blu profondo, sempre trasparente e cristallina.

 

Conclusioni

Oggi Paxos è una meta molto frequentata da quel turismo riservato, discreto e educato che rifugge le mete gremite dal turismo di massa. Nonostante l’isola abbia fama di località di alto bordo e meta prediletta di diportisti, i prezzi sono assolutamente in linea con il resto della Grecia insulare.

Anche per i vostri pranzi quindi, non avrete che l’imbarazzo della scelta tra i tanti ristoranti presenti a Gaios, senza timore di sorprese nel prezzo e nella qualità della cucina: sempre ottima, variegata e così tipica da esaltare ancora di più il piacere di trovarsi a Paxos.

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Grazzano Visconti – Una creazione del Duca Giuseppe Visconti

Grazzano Visconti

 

Affascinante borgo in stile Neo-medievale

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Ingresso al Borgo

Grazzano Visconti è un piccolo borgo emiliano del comune di Vigolzone, in provincia di Piacenza.

 

Notizie Generali

Seppur molto piccolo si è reso famoso nel tempo per il suo affascinante castello e per tutte le costruzioni che compongono questo borgo, in perfetto stile neo-medievale, con raffinato gusto scenografico e grande ricercatezza nei particolari e nelle decorazioni.

 

 

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Stemma dei Visconti – Il Biscione

Non esistono documenti chiari o  atti notarili che possano attestare una data ben precisa sulla nascita della contrada. Certo invece è il  legame di Grazzano con la nobile famiglia milanese dei Visconti, rappresentati nei loro stemmi dall’inconfondibile  “Biscione”.

 

Il borgo è  veramente incantevole ed affascinante. L’atmosfera che si respira passeggiando per i vialetti, tra le case e nelle piazzette, è veramente unica e  particolare. Ci sentiamo come trasportati indietro nel tempo, negli anni del ‘400 con i feudi, i fatti d’armi, i misteri dei castelli con i loro fantasmi. Anche qui la loro presenza è confermata dalla statua di Aloisa, il piccolo fantasma che ancora oggi pare si aggiri per il borgo ed intorno al castello.

 

ALBUM FOTOGRAFICO

 

Un po’ di Storia

Tutto comincia nel 1395 quando Giovanni  Anguissola, marito di Beatrice Visconti, figlia di Gian Galeazzo Visconti, fa costruire un bellissimo castello che, dopo la sua morte e quella dell’unico figlio, passa in eredità alla vedova Beatrice Visconti. Da questa successivamente al fratello Guido Visconti e così via fino ad arrivare nei primi del ‘900 a Giuseppe Visconti.   GRAZZANO VISCONTI, PIACENZA, EMILIA Questi decide di valorizzare la zona adiacente alla dimora e ricostruisce il borgo tutto in stile tre-quattrocentesco. L’architetto incaricato di questa trasformazione è Alfredo Campanini che con grande abilità trasforma un insignificante agglomerato di case rurali in un suggestivo borgo medievale.

 

Visita del Borgo

Non ci sono eccellenze architettoniche da visitare all’interno della contrada. L’attrattiva principale è semplicemente quella di passeggiare per il  borgo in totale rilassatezza, guardandoci attorno ed osservando con attenzione tutti i minimi particolari così ben curati. Pur tuttavia alcune costruzioni meritano una più accurata attenzione,  per cui una volta muniti di guida rilasciata dal locale Ufficio del Turismo, possiamo cominciare a visitare  il Teatro, l’ex Asilo, l’Oratorio delle Grazie, la Piazza Gian Galeazzo Visconti, la Corte Vecchia, il Mulino e la Parrocchiale. Ovviamente l’obbiettivo principale della visita è il Parco con il Castello, assolutamente da non perdere. Per questo motivo è bene essere informati, prima di partire, sui giorni e gli orari di apertura del Parco e del Castello.

Interessanti sono anche le attività commerciali ed artigianali che si trovano all’interno della contrada, con negozi che vendono articoli particolari degni di nota. Esistono poi un interessante museo della Tortura e diversi bar ristoranti dove si possono gustare anche ricette locali, tra le quali i Tortelli con la Coda e i Pisarei e Fasò” oltre ai vari salumi tipici come la coppa e il salame piacentini, il tutto annaffiato con ottimi vini locali, tra i quali il Gutturnio e la Bonarda.

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Cortevecchia

Particolarmente singolare e consigliabile è la visita della Corte Vecchia. Qui si trovano bene esposti macchinari, attrezzature, utensili e documenti dei primi del ‘900 relativi all’azienda agricola di Grazzano Visconti che qui si era sviluppata su una superficie di circa un ettaro ed operativa fino agli ’80.

Insomma, anche questo è uno dei borghi italiani da non perdere. Un pezzo della nostra storia ed un’ambientazione  particolare per gli amanti della fotografia e del video.

 

Come raggiungere Grazzano Visconti

Raggiungere Grazzano è semplice: autostrada A1 uscita per Piacenza Sud. Quindi Strada Provinciale 654 Valnure – Bettola – Grazzano Visconti.

In treno arrivo alla stazione di Piacenza quindi autobus della linea suburbana (arancio) direzione Ponte Carmiano o uno degli extraurbani (blu) direzione Bettola o Selva. Scendere alla fermata “Grazzano Visconti “.

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Mostar – Un giorno in Oriente

Mostar

 

Mostar – Bosnia Erzegovina…punto d’incontro tra Oriente e Occidente.

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Panorama sul Kujundziluk (Via degli Orafi)

Seppur due stati molto vicini tra di loro, passando dalla Croazia alla Bosnia Erzegovina, il cambiamento è notevole e si fa sentire. Tale cambiamento è ancora più forte se poi la città, meta della nostra gita, è Mostar. Il panorama, le strutture architettoniche, l’atmosfera orientale che subito ti avvolge, sono gli elementi che determinano questo cambiamento totale.

Centro economico, politico e culturale dell’Erzegovina, la città si trova sul crocevia dove Oriente e Occidente s’incontrano, nel punto di contatto tra culture e civiltà diverse. Il fiume Neretva, che divide in due Mostar, è il più grande dell’Erzegovina ed  è stato parte fondamentale nella crescita e nello sviluppo economico della città, così come il suo ponte: lo Stari Most.

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Vecchio Ponte (Stari Most)

Un po’ di Storia

Prima dell’avvento dei Turchi, nel XV secolo, cominciò a svilupparsi un insediamento intorno a un ponte sospeso con catene sul fiume Neretva, mentre sulla riva sinistra sorgeva un abitato destinato a diventare il nucleo urbano della Cittavecchia.

Il nome di Mostar compare per la prima volta nel 1474. Nelle torri, situate alle estremità del ponte sospeso con catene, vigilavano i guardiani chiamati Mostari, da most che significa ponte; da qui il nome della città.

Durante la dominazione turca, Mostar divenne sede di funzionari e dignitari civili e militari. Per questo motivo fu costruito nel 1556 un ponte in pietra (…quello attuale, lo Stari Most) nelle immediate vicinanze di quello sospeso.

Dal 1767 Mostar è sede del Metropolita ortodosso e dal 1847 anche del Vescovo cattolico.

 

Visita del Centro Storico

Giungendo nel centro storico dalla  parte dello Stari Most, non è raro imbattersi nei tuffatori locali proprio nel momento  in cui  si accingono a lanciarsi dal ponte. Dopo una raccolta di offerte in danaro da parte dei  turisti, uno dei tuffatori si posiziona  al centro dell’arco e si  lancia nel fiume da una altezza di circa 25 metri.

Il  Kujundziluk, o via degli Orefici,  è il quartiere che inizia subito dopo il  Vecchio  Ponte e si sviluppa lungo la riva sinistra della Neretva. Questo è stato il primo nucleo della città,  la  parte più vecchia e caratteristica che con la sua via acciottolata attira subito l’attenzione dei turisti. Con i suoi numerosi negozi, la via è sempre animatissima. Qui si può trovare ogni  genere di articolo e souvenir veramente particolari e originali.

Mentre passeggiamo tra questi negozi, pur essendo attratti dalla miriade di articoli esposti, ogni tanto dobbiamo fare in modo di volgere lo sguardo anche verso l’alto. Possiamo così ammirare la bellezza e la particolarità delle vecchie tipiche costruzioni in pietra, in evidente stile ottomano, che costituiscono la vera bellezza del quartiere, con le loro particolari finestre  e spesso coloratissime.

Proprio in questo quartiere, lungo la Via degli Orefici, si trovano anche due rilevanti strutture architettoniche di particolare interesse storico: la moschea Koski Mehmed Pascià e la casa ottomana Biscevica kuca.

 

Album  Fotografico

 

 

Moschea Koski Mehmed Pascià

La moschea, completata tra il 1618 e  1619, si trova poco distante dal Vecchio Ponte, sulla riva sinistra della Neretva proprio nel centro  storico di Mostar ed è  uno degli edifici che più degli altri ha subito danni durante la  guerra. Fortunatamente è stata ben restaurata ed ancora oggi possiamo ammirarla ed apprezzarla nel suo inconfondibile  stile. Il suo interno è decorato in maniera sobria ed arredata con tappeti visto che l’edificio è tutt’ oggi luogo  di culto.

Attraverso una piccola scala a chiocciola, si può salire in cima al Minareto, da dove il panorama è davvero superbo.

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Accanto al piccolo cimitero ottomano, all’ interno del cortile, ci possiamo rinfrescare alla Fontana delle Abluzioni, con la sua cascatella d’acqua.

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Fontana delle Abluzioni

Casa ottomana Biscevica kuca

In un ambiente come questo, non possiamo perderci l’opportunità  di visitare una casa ottomana. La  Biscevica kuca, al termine del  quartiere Kujundziluk, è quello che fa per noi.

E’ una delle case più importanti di epoca turca a Mostar. Costruita nel  XVIII secolo, è una delle più belle e delle tre protette a Mostar. E’ composta di un bel  cortile dove venivano accolti gli ospiti e con una piccola costruzione che serviva da cucina. L’interno della casa è ancora tutto ben arredato e corredato di tanti oggetti  dell’epoca.

Ciò che comunque ha reso famosa la città di  Mostar, è il celebre ponte, il Ponte Vecchio o Stari Most,  il più  famoso di tutti i  Balcani, costruito  nel 1565 sotto l’impero ottomano, nella parte più  stretta del fiume Neretva

Attorno a questo  grandioso monumento si è sviluppato il  nucleo della città vecchia, con le  sue fortezze, le sue torri in un  insieme architettonico unico nel suo genere.

La  visita di Mostar, può cominciare proprio da qui; l’approccio è bellissimo: negozi tipici, case in pietra  e la  pavimentazione del tutto particolare.

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Lasciare questa città non è facile. Il suo fascino e l’atmosfera così orientale, ti attraggono a  tal punto che si fa veramente fatica a partire…dimenticavo: non partite comunque senza aver mangiato del buon Byrek annaffiato con Rakì.

 

Video con Commento Audio

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