Contributi di viaggio

I Viaggi di Alessandro

Categoria: Italia Page 1 of 2

 

Introduzione

L’Italia, ufficialmente Repubblica Italiana, è una repubblica parlamentare situata nell’Europa meridionale. Ha una popolazione di circa 60.400.000 abitanti ed una superficie di 302.072 Kmq.

La Capitale è Roma. Gli Stati della Città del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica, mentre Campione d’Italia è l’unica exclave italiana.

Nel 2013 l’Italia era ottava potenza economica mondiale e quarta a livello europeo. Oggi é un paese con un alto standard di vita. L’indice di sviluppo umano è molto alto, 0,887 e la speranza di vita è di 82,4 anni.

È membro fondatore dell’Unione europea, della NATO, del Consiglio d’Europa, dell’OCSE e aderisce all’ONU e al trattato di Schengen. È inoltre membro del G7 e del G20.

 

Origine del nome

Il nome proprio “Italia” nasce come toponimo. La sua origine, oggetto di studi sia da parte di linguisti sia di storici, è controversa. Non sempre, tuttavia, sono suggerite etimologie in senso stretto, bensì ipotesi che poggiano su considerazioni estranee alla specifica ricostruzione linguistica del nome oppure che sono riferite a tradizioni non dimostrate (come l’esistenza del mitologico re Italo) o poco verosimili (come la correlazione del nome con la vite).

Prima che si affermasse il nome Italia, altri termini sono stati usati per riferirsi alla penisola, tra cui Esperia (terra occidentale), Enotria (terra del vino) o Ausonia (terra degli Ausoni). Questi termini sono tuttavia rimasti nell’uso poetico per riferirsi all’Italia.

In Italia vige il principio della laicità dello Stato e pertanto non vi è una religione ufficiale.

I cittadini italiani sono in maggioranza cristiani cattolici, anche se negli ultimi anni si è osservato un forte calo dei credenti dovuto ad un crescente processo di secolarizzazione. Secondo una ricerca Doxa del 2019 i cattolici sarebbero il 66,7% della popolazione, gli atei e agnostici il 15,3% e i credenti di altre religioni il 18%.

Todi – Cosa vedere in un giorno


Todi – Notizie Generali

Todi – una cittadina nel cuore dell’Umbria, regione dell’Italia particolarmente ricca di storia, definita addirittura la città ideale in cui vivere, abbarbicata su dolci colline in posizione strategica.

Todi. Panorama dal drone.

E’ un comune italiano di 15 724 abitanti della provincia di Perugia. Sorge su un colle alto 411 m s.l.m. E’ una cittadina medievale di una bellezza ed eleganza unica. Nota come “la città più vivibile del mondo” (anche se i tuderti preferiscono chiamarla “città ideale”!).

Deviazione prima di Todi

Ma l’Umbria è così ricca di antichi paesi sparsi un po’  ovunque, che spesso c’imbattiamo, lungo il nostro itinerario prefissato, in qualche  piccolo borgo seppur quasi sconosciuto  che attirando la nostra attenzione per qualche aspetto particolare,  quasi ci obbliga ad effettuare piccole deviazioni per improvvisare una pur breve visita.

Gualdo Cattaneo

E’ questo il caso di Gualdo Cattaneo, situato  proprio lungo il tragitto  verso Todi. 

Todi. Panorama di Gualdo  Cattaneo dall'alto.

Gualdo Cattaneo

Si tratta di un piccolo borgo medievale arroccato su una collina in una posizione particolarmente suggestiva, che attira subito la nostra attenzione anche per la possente rocca che spicca in modo dominante sull’agglomerato.

Oltre che per i gioielli custoditi all’interno delle sue antiche mura, merita una visita anche per meglio comprendere il sistema di castelli e costruzioni medievali che caratterizzano questo territorio: un vero e proprio complesso difensivo che costituisce uno straordinario museo all’aperto.

Arrivo a Todi

Essendo un antico borgo con stretti spazzi, il problema che si presenta subito appena arrivati é quello del parcheggio. Conviene parcheggiare nei pressi della Chiesa Santa Maria della Consolazione.

Qui troverete un ampio parcheggio e nella piazza adiacente una navetta gratuita, vi condurrà in cima al paese, con possibilità di fermarvi lungo il percorso e riprenderla quando volete.

Todi – Cosa Vedere


Video con Commento Audio

Todi – Chiesa di Santa Maria dell’Assunta

Appena giunti a Todi,  dopo aver parcheggiato, c’imbattiamo in un capolavoro di architettura rinascimentale: la chiesa di Santa Maria della Consolazione che si trova nella parte bassa della città.

Todi. Chiesa di Santa Maria della Consolazione.

La realizzazione della chiesa, il cui progetto sarebbe di Bramante, fu iniziata nel 1508 e ultimata nel 1607. Alla sua realizzazione  parteciparono anche altri numerosi architetti del tempo più o meno celebri.

Il progetto ricorda da vicino quello originale della Basilica di San Pietro a Roma, per la quale Bramante prevedeva, all’epoca, una chiesa a pianta centrale come nel caso di questo tempio.

Todi – Verso la città alta

La centrale  via Ciuffelli, che dal belvedere continua a salire, offre alla vista del visitatore particolari singolari e ben curati, negozi originali che espongono in vetrina i prodotti tipici locali.

Richiama la nostra attenzione sui tanti vicoli ben curati , accompagnandoci  fino alla chiesa di San Fortunato. La sua facciata incompiuta ha tre portali. Situata in ottima posizione panoramica, domina la piazza Umberto I.

Todi.  Chiesa di San Fortunato.

La vocazione contemporanea di Todi è saldamente turistico-culturale, supportata da strutture ricettive di alta qualità. La campagna che circonda il borgo è splendida così come i casali che la punteggiano.

Todi. Panorama visto dalla Via Ciuffelli.

Chiesa di San Fortunato

Ma torniamo per un attimo a parlare della chiesa di San Fortunato, per consigliare una visita più accurata di questo importante  edificio con il suo caratteristico  campanile del ‘400.

Todi. Chiesa di San Fortunato vista dal drone.

Al suo interno sono custodite le spoglie di Jacopone da Todi e sulla  facciata possiamo apprezzare due mirabili statue ai lati del portale, raffiguranti l’Arcangelo Gabriele e l’Annunciata.

Piazza del Popolo

Ed eccoci arrivati nel cuore pulsante di Todi, il punto principale che attira subito il visitatore, il punto di partenza d’obbligo per la visita della cittadina.
Ci troviamo in Piazza del Popolo, su cui si affacciano gli edifici principali, come gli inconfondibili Palazzo del Popolo, il Palazzo del Capitano ed il palazzo dei Priori.

Palazzo del Popolo e del Capitano

Il Palazzo del Popolo, detto anche del Comune, è collegato con una grande scala al Palazzo del Capitano, con la  sua  inconfondibile facciata in stile gotica.

Todi. Palazzo del Popolo e Palazzo del Capitano.

Entrambi gli edifici si trovano nella parte orientale della piazza. Evidenti sono  le merlature sul tetto del Palazzo del popolo aggiunte in un secondo momento durante una ristrutturazione.

Il Duomo

Sul lato breve della piazza, opposto al Duomo, ecco la bella facciata del Palazzo dei Priori di evidente origine medievale.

Todi. Il Palazzo dei Priori.

Completa questa straordinaria scenografia il Duomo, l’ultimo dei quattro edifici della piazza, col in suo magnifico rosone centrale.

L’interno a tre navate con bei capitelli, semplice e armonioso, custodisce un frammento di affresco della Trinità del 1515 circa, attribuito allo Spagna.

L’ attenzione del visitatore viene però colpita subito, appena entrato, dallo stupendo affresco sulla controfacciata illuminato dal bellissimo rosone.

I Nicchioni Romani

Le attrazioni di Todi non si esauriscono certamente tutte in piazza del PopoloIl semplice passeggiare per il borgo é già di per sé un’attrazione. C’imbattiamo in tanti particolari ed angoli caratteristici, che ci obbligano a soste per osservare attentamente  e capire cosa ci troviamo davanti.

Todi. I Nicchioni Romani.

E’ questo il caso dei Nicchioni Romani della prima metà del I secolo a.c.
La loro funzione non è mai stata compiutamente chiarita, ma la spiegazione più attendibile è che probabilmente facessero parte di un tempio romano.

La Fonte di Scanna becco

Nelle vicinanze ecco un’altra opera del’200 ancora ben conservata: la Fonte di Scannabecco, costituita da vasche d’acqua sormontate da un elegante portico sostenuto da sette colonne con capitelli variamente lavorati.

Todi. Fonte di Scannabecco.

Porta Aurea

E tra chiese abbandonate, chiuse, ciascuna con la propria storia più o meno interessante,  arriviamo alla Porta Aurea, il vecchio accesso all’interno della seconda cerchia muraria, alla fine del centro storico.

Todi. Porta Aurea.

Qui può considerarsi terminata la visita di Todi, questa piccola cittadina che in poco spazio è riuscita a concentrare un patrimonio di arte, storia, cultura e tradizioni. Una cittadina ordinata, pulita, organizzata e gestita da cittadini cortesi, sempre disponibili e affabili.

Ecco perché Todi viene definita “la Città ideale in cui vivere”. 

Todi. Il Palazzo dei priori visto dal drone.

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Lavagna…non solo per studenti…!!!

C’è una cittadina in Liguria che dà il nome all’oggetto simbolo delle interrogazioni, terrore di tutti gli studenti, ma dove la scuola, così come il lavoro, si dimentica in un attimo. Si tratta di Lavagna, una località costiera in provincia di Genova, adagiata sul Golfo del Tigullio.

Lavagna. Ripresa col drone del litorale di Levante

E’ una cittadina molto dinamica il cui nome trae origine dal latino Lavania, poi diventato Lavagna. Con l’Ardesia, che proveniva proprio da questa zona, venivano realizzate le tradizionali strutture scolastiche che presero così il nome dalla località dove venivano prodotte: LAVAGNA.

La spiaggia di Lavagna è la più lunga di tutta la Riviera di Levante. La nautica da diporto è una delle attività principali della cittadina.

Chi decide di visitare Lavagna, non deve aspettarsi di trovare musei o monumenti famosi. Chi sceglie Lavagna per le proprie vacanze ne apprezza l’atmosfera semplice di vita cittadina. Passeggiate nei vicoli, sotto i portici e relax nelle piazzette dove la gente s’incontra, chiacchera e si ferma per bere qualcosa in compagnia.


Cosa vedere


La parte più attraente di Lavagna è il suo piccolo centro storico.  Di evidente origine medievale, conserva ancora antichi portici dove trovano posto molti locali tipici.

I Palazzi di Lavagna

Passeggiare all’interno del borgo ci permette di ammirare bellissimi palazzi, così ben curati ed affrescati con arte e gusto tipicamente ligure. Impossibile non fermarsi per ammirare anche i minimi particolari.

Ogni facciata è dipinta e decorata con stile diverso da quella accanto, a seconda del gusto del proprietario, ma sempre in sintonia con la caratteristica e inconfondibile arte ligure. I porticati confermano ovviamente le origini medievali della cittadina.

Casa Carbone

Tra vari palazzi così attraenti, ve ne sono altri meno appariscenti, ma storicamente molto importanti. È il caso della Casa Carbone, donata nel 1987 al FAI dagli ultimi proprietari, i fratelli Carbone.

Nel 2004 ‘immobile è stato trasformata in ” Casa Museo”. La struttura architettonica riflette la tipica costruzione regionale del XIX secolo.

Chiesa di Santo Stefano

In pieno centro storico, nella piazza Marconi, immersa in un particolare scenario, ci imbattiamo nella vera attrazione architettonica di Lavagna, assolutamente da non perdere. Si tratta della stupenda Chiesa di Santo Stefano. Una bellissima e singolare struttura situata in posizione eccezionale così come eccezionale è tutta la pavimentazione intorno all’edificio.

Lavagna. Chiesa di Santo  Stefano.
Chiesa di Santo Stefano

L’odierna struttura, voluta dalla popolazione, è opera di Giovanni Battista detto anche Gio Battista Ghiso, celebre architetto della Repubblica di Genova che s’ispirò ad un progetto del ben più noto Gian Lorenzo Bernini.  La chiesa ha origini antichissime: pare che un primo nucleo sorse intorno al VI secolo sulle strutture di un’antica fortificazione.

Lavagna. Bella veduta su piazza Marconi dal sagrato della chiesa di Santo Stefano.

Grazie ad un’apposita tassa sulla vendita del grano, imposta dalla municipalità lavagnese, si diede ufficialmente l’avvio alla costruzione dell’attuale chiesa posando la prima pietra il 15 agosto del 1650.

Qui il tempo sembra essersi fermato. La piazza della Basilica non ha subito alcun tipo di intervento e l’erba cresce tra i sassi.

Lavagna. Chiesa di santo Stefano.

La salita in mattoncini rossi porta alla scalinata e all’ampio sagrato così ben pavimentato da sembrare un grande tappeto.


Lavagna – Video Con Commento Audio


I dintorni di Lavagna – Cavi

Lasciamo Lavagna, ma solo dopo pochi chilometri, in direzione La Spezia, incrociamo un piccolo quartiere denominato Cavi. Qui una sosta è d’obbligo per ammirare la piccola, ma interessante chiesa della Santissima Concezione inserita in una piccola piazzetta in ottima posizione.

Cavi  di Lavagna.  Chiesa della Santissima Concezione.

Chiesa della Santissima Concezione

La chiesa parrocchiale della Santissima Concezione è situata nella zona più antica di Cavi, denominata Cavi Borgo. Costruita nel 1757 e decorata da marmi lavorati, é posizionata su una collinetta in località Belvedere, da cui si gode un panorama stupendo sul Golfo del Tigullio.

Cavi di Lavagna. Chiesa della Santissima Concezione.
Cavi di Lavagna – Chiesa della Santissima Concezione

Da qui si può ammirare anche gran parte del litorale con le singolari spiagge liguri.

CAvi di Lavagna. Riviera di Levante.

Lavagna – Conclusioni

Lavagna è solo una delle tante località che la Liguria può offrire al turista. Molti sono i paesi e borghi storicamente interessanti, come Vezzano Ligure, sempre a poca distanza dalle spiagge. Questo permette così di diversificare a proprio piacere la vacanza tra arte, storia, tradizioni, cultura e mare.

Cavi di Lavagna. Le spiagge

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Vezzano Ligure – Due Borghi in Uno

Vezzano Ligure – Origine del Borgo.

Nell’alto medioevo, a protezione del  passo che congiungeva il Golfo della Spezia con la valle della Magra, veniva  costituito un presidio stradale fortificato che successivamente andò sviluppandosi. Si formò così un borgo che dopo alcuni passaggi di mano divenne proprietà della famiglia Vezzano.  Nasce così Vezzano Ligure, la meta di  questo articolo.

Nonostante la sua lunga e ricca storia, l’inconfondibile tessuto urbano medievale, interessanti rilevanze architettoniche e la stupenda posizione che occupa, non è  “a torto” una consueta meta turistica.

E’ impossibile tuttavia non notarlo se siamo diretti verso La Spezia. Basterebbe una semplice deviazione per raggiungere e visitare questo bellissimo borgo.

Vezzano Ligure. Veduta di Vezzano inferiore.
Vezzano Inferiore

Vezzano Ligure – Cosa vedere a Vezzano Inferiore


Chiesa dei Santi Sebastiano e Maria Assunta

Appena arrivati a Vezzano Inferiore, a colpirci subito é la bella chiesa dei Santi Sebastiano e Maria Assunta. E’ posizionata in un bellissimo contesto, all’estremità della Piazza del Campo, oggi denominata piazza del Popolo, in memoria dell’eccidio commesso dai Nazi-Fascisti il 7 Dicembre del 1944.

Vezzano Ligure. Piazza del popolo con la Chiesa dei Santi Sebastiano e Maria Assunta.
Chiesa dei Santi Sebastiano e Maria Assunta

Struttura Medievale del borgo

Al disotto della piazza, sul lato destro, può cominciare il nostro viaggio nel tempo all’interno  del borgo, tra vecchie costruzioni, stradine acciottolate, vicoli e sottopassaggi.

Vezzano Ligure. Stradine all'interno del borgo.

Non esiste un itinerario vero e proprio.  La bellezza di questa parte del borgo, sta proprio nel fatto di poter scoprire tanti angoli caratteristici, particolari curiosi e vecchi palazzi, semplicemente passeggiando senza meta, in tutta tranquillità e respirando questa singolare atmosfera medievale.

Vezzano Inferiore offre una interessante struttura urbana di tipo anulare e conserva più di una testimonianza del periodo feudale. Nel XII secolo, a Vezzano Inferiore, venne eretta una torre a pianta pentagonale, oltre le mura e collegata con un ponte al castello. Attualmente sono rimasti solo alcuni resti del castello mentre la torre è ancora in buono stato.

Tradizione Musicale

Dal 1889 Vezzano vanta anche un’importante tradizione musicale. Tale tradizione si è consolidata oggi con la formazione della nota banda Puccini, che proprio qui ha la sua sede in un’ antica chiesa.

Vezzano Ligure. Sede della filarmonica Puccini.
Sede della Filarmonica Puccini

Tra Particolari e Curiosità

Continuiamo a passeggiare osservando i tanti  piccoli e simpatici particolari disseminati un po’ ovunque. Ci fermiamo ogni tanto ad ammirare qualche bella veduta sulla valle. Arriviamo così lentamente, senza neppure accorgersene, a Vezzano superiore.


Vezzano Ligure – Cosa Vedere a Vezzano Superiore


Questo è il borgo posto più in alto tra i due agglomerati principali di Vezzano Ligure. E’ qui che Il primo e significativo nucleo abitativo è sorto, proprio  a Vezzano Superiore intorno al X secolo.

Da quassù si gode di una bella vista a 360° con pochi eguali nella zona, sulla val di Magra, la val di Vara e sul Golfo di La Spezia.

Via Castello

Ma oltre alle belle vedute, Vezzano Superiore offre anche attrazioni storiche e architettoniche  rilevanti. Basta soffermarsi in via Castello, con il caratteristico pozzo al centro e guardare in giro per ammirare i palazzi, le inferriate, le panchine, i colori delle facciate.

Vezzano Ligure. Via Castello con al centro il caratteristico Pozzo.
Via Castello

Chiesa di Nostra Signora del Soccorso

Ma ci potremo godere altrettante bellezze imboccando una piccola scalinata in via Castello che scende nella piazza di Nostra Signora del Soccorso.  Ed anche da qui troveremo bei palazzi, i colori delle facciate, la bellissima chiesa e la singolare piazza da dove si può ammirare uno stupendo panorama.


Video con Commento Audio


Anche a Vezzano superiore, passeggiando con calma senza una precisa meta, incontreremo particolari e rifiniture originali, angoli  pittoreschi…tante,  tante cose da osservare ed apprezzare.


Vezzano Ligure – Conclusioni


Saremo ampiamente ripagati di tutto  il tempo dedicato a questi due agglomerati, inferiore e superiore, che formano però un unico borgo: Vezzano Ligure. Una località imperdibile, interessante, ricca di storia e posizionata splendidamente sulle bellissime colline della Liguria, ricche di tanti altri borghi e paesi interessanti, tra i quali Tellaro e Montemarcello.

Vezzano Ligure. Alcuni simpatici particolari.

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STIA. Vista dall'alto del castello di Romena

STIA-Patria del Panno Casentino


Stia – Introduzione

Stia – La Toscana non finirà mai di stupire il turista, tante sono le località, i paesi ed i borghi caratteristici da conoscere e visitare.

Stia. Cascatella del torrente Staggia all'ingresso del paese.
Torrente Staggia

Tra questi troviamo Stia, un piccolo borgo dell’Italia che fa parte del Comune Sparso di Pratovecchio Stia nella provincia di Arezzo e nelle immediate vicinanze di Poppi, altro borgo caratteristico, famoso per il suo castello.

Stia sorge alle pendici del monte Falterona e trae la sua origine dall’essere stata un villaggio sorto sulla romana Via Maior che collegava il Casentino a San Godenzo, in Mugello.

Stia. Vista dall'alto del borgo, ripresa con il drone.

Stia – Visita del Borgo

Il nucleo principale del centro abitato sorge alla confluenza del torrente Staggia con il fiume Arno.   

Il toponimo, di provenienza latina, trae origine dalla contrazione del nome del torrente Staggia. 

All’incontro tra questi due fiumi si trovava nel medioevo, come si trova ancor oggi, l’incrocio di quattro importanti strade che provenivano da Arezzo, Firenze, Mugello e Romagna. Un luogo ideale per la nascita di un mercato.

Stia. Altra veduta dall'alto del borgo.

Ed ecco che Stia, con la produzione del panno casentino, acquista un ruolo importante nell’economia locale, che la  porterà a conquistarsi una fama a livello mondiale.  Per la sua fabbricazione verrà costruito e più volte ampliato, un importante lanificio.

Stia. vedduta dall'alto del grande lanificio.

Questo ha fatto sì che, nonostante il suo abitato di piccole dimensioni e i pochi richiami artistici e architettonici, diventasse famoso tanto da richiamare numerosi turisti nel borgo e nei dintorni, acquistando ulteriore visibilità anche grazie al fatto di essere stato scelto da Leonardo Pieraccioni, come location per le riprese del noto film Il Ciclone nel 1996.

Piazza Tanucci

Anche senza il  noto evento cinematografico, Piazza Tanucci di Stia ha tanto di cui essere fiera. 

La sua forma è molto allungata e va a salire. Sui due lati più lunghi è delimitata da edifici contigui tutti porticati.

Questa particolarità architettonica è tipica dei luoghi di mercato perché dava riparo a venditori e compratori in caso di maltempo. E Stia fu luogo di mercato. Anzi, il paese nacque e si sviluppò intorno a un mercato, a un importante crocevia e a una chiesa.

La Pieve di Stia

La Pieve di Stia è una delle più importanti  del Casentino per le pregevoli opere d’arte custodite al suo  interno. Lo stile barocco della facciata  è un fatto alquanto  anomalo per una pieve romanica, ma fu la comunità del borgo a volere la completa restaurazione dell’intera facciata nel XVIII secolo.

Stia. La Pieve

Al suo interno la chiesa mostra l’originario stile romanico con colonne monolitiche sormontate da stupendi capitelli che dividono le tre navate.

Stia. Interno della Pieve.

Il Panno Casentino

Ovunque nel paese, si avvertono i richiami alla nota produzione  del  panno casentinese che proprio qui trae le sue origini e che ha dato  fama e lustro al borgo. 

Il panno era apprezzato per l’alta resistenza all’usura e alle intemperie ed era adatto alle necessità di chi doveva trascorrere all’aperto, buona parte della giornata. 

Il ricciolo, che contraddistingue gli abiti in panno casentino, costituisce un funzionale doppio strato, antifreddo e antipioggia. 

Stia. Particolare di due abiti in panno casentino.

Con la sua varietà di colori molto vivi, gli indumenti sono particolarmente ricercati, tanto da spingere gli interessati a recarsi proprio qui a Stia, per acquistarli.

Il Lanificio

Lungo la strada che costeggia il torrente Staggia, notiamo un piccolo ponte ad arco sorretto da tubi in metallo.

Stia. Sullo sfondo il  vecchio lanificio.

A sinistra di questo ponte, sullo sfondo,  si trova un grandissimo edificio. E’ una parte di quello che fu il famoso Lanificio di Stia. La prima attività industriale del Casentino che dagli anni Ottanta del XIX secolo fino al 1920 arrivò ad avere cinque stabilimenti attivi dando occupazione a 500 dipendenti.

Oggi buona parte degli stabilimenti sono in condizioni precarie.

La parte che invece possiamo osservare dal ponte è quella che è stata recuperata. Nei primi due piani dello stabilimento, che vediamo sullo sfondo, si trova il Museo dell’Arte della Lana, una grande mostra che illustra in modo esaudiente quella che fu la storia di questa importante realtà industriale.


Video con Commento Audio


Il Palagio

Stia fu anche la residenza del ramo  Conti  Guidi detti di Palagio, per ricordare la loro  sontuosa abitazione che costruirono nel 1230. Mantennero il possesso di tutto il territorio, che cessò con l’invasione dei Fiorentini. 

Stia. Veduta del Palagio, residenza dei Conti Guidi.
Stia – il Palagio

Il Castello di Romena

Questo casato diventò nel tempo padrone dell’unico Castello, tra i tanti del Casentino, a non essere stato costruito dai Guidi, ma bensì dai Signori  di Spoleto. Per questo motivo il  castello è considerato il più vecchio del Casentino ed anche perché il  suo nome appare già in alcune scritture del 1008.

I Conti Guidi ne diventarono proprietari in seguito di strani legami di parentela creatisi nel tempo con i signori di Spoleto e fondarono così un secondo ramo del Casato denominato  Conti Guidi di Romena.

E furono ancora i Conti  Guidi  a restaurare il Castello, dotandolo  di doppia cerchia muraria e di ben 11 torri  di guardia sulla cerchia esterna, fattore questo  che lo rendeva praticamente inespugnabile.

Stia. Veduta dall'alto del Castello di Romena.
Il Castello di Romena

Oggi, il Castello di Romena riveste un importante valore non solo per la sua storia e architettura, ma anche per la bellezza del contesto paesaggistico in cui è inserito con le sue  uniche tre torri rimaste, visibili da molte parti del Casentino.  

Stia. veduta panoramica dall'alto del Castello di Romena.
Il Castello di Romena

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Da Vergogna italiana a Capitale della cultura

Matera – Introduzione

Prima di cominciare la visita di Matera, ritengo opportuno osservare attentamente il territorio circostante. E’ un luogo dell’Italia veramente singolare che costituisce un esempio di civiltà scomparsa,  uno spettacolo a dir poco sensazionale, fatto di forre e dirupi impressionanti che si aprono sulle rive del torrente Gravina.

Matera. Vista dal drone sulle forre e sul torrente Gravina.
Le Forre ed il torrente Gravina

E’ in questo ambiente che sorge la nostra meta. Una città la  cui storia andrebbe insegnata nelle scuole affinché ogni essere umano ne possa trarre ispirazione. Un perfetto equilibrio tra intervento umano ed ecosistema.

Matera. Vista della città dall'altro, dal parco nazionale delle murge.
Vista di Mater dal Parco Nazionale delle Murge

Una città che dopo essere stata la vergogna dell’Italia è diventata la Capitale della Cultura 2019, patrimonio mondiale dell’UNESCO, un singolare se non unico al mondo Giardino di Pietra, la Gerusalemme italiana.


Matera – Storia


La città si presenta nettamente divisa in due parti tra loro molto diverse.

Ad Est, nella parte bassa, sull’orlo della stretta gravina che si sprofonda nell’omonimo torrente, è situata la zona dei caratteristici  Sassi.

Matera. Chiesa di san Pietro Caveoso, la parte bassa dei sassi.
La parte bassa dei Sassi – San Pietro Caveoso

A Ovest, nella parte più alta, si estende invece la città più moderna con i quartieri più recenti.   

Matera. Il nuovo quartiere denominato anche Dorsale Barocca.
La dorsale barocca – Il Nuovo Quartiere

Per tutto il medioevo il confine di Matera è sempre stato ristretto a quello dei Sassi. L’espansione della città inizia dal XVII secolo allargandosi sulla dorsale barocca, anche perché orograficamente pianeggiante.

Nel 1663 la città ottiene, dal regno di Napoli,  il titolo  di  Capitale della Regia Udienza. Un titolo che favorirà  il  grande sviluppo di Matera nella  dorsale barocca, con nuove abitazioni signorili, palazzi e chiese in stile barocco   a cominciare dal palazzo Lanfranchi.

Questo  quartiere diviene così la zona abitata dalla classe sociale più agiata a differenza dei Sassi che rimarrà ancora quella abitata dalla gente più povera.


Matera – Visita della Città


La dorsale barocca-Il nuovo quartiere

Seppur la vera attrazione della città sia proprio il quartiere dei Sassi, anche la dorsale barocca è molto interessante e merita sicuramente uno sguardo attento. Anzi la visita di Matera dovrebbe cominciare proprio da qui. 

Matera. Palazzo Lanfranchi  in piazza Giovanni Pascoli.
Palazzo Lanfranchi – Piazza Giovanni Pascoli

Questo quartiere moderno é oggi il centro della città. Tutto raccolto intorno all’asse viario che si stacca dal palazzo Lanfranchi, in  piazza Giovanni Pascoli, arriva fino in piazza Vittoria Veneto, fulcro e cuore della vita cittadina. 

Via del Corso – Via Ridola  

La strada, molto  caratteristica,  è fiancheggiata dai bei palazzi storici ed abitazioni dall’aspetto spesso singolare.

Questa via costituisce una gradevole passeggiata. In modo particolare alla sera quando il quartiere si anima ancora di più. I locali si apprestano ad accogliere i turisti, esponendo i loro più variegati menù ed i negozi di artigianato espongono i loro particolari articoli come opere d’arte.

Proprio in questo  quartiere potremo ammirare, tra le tante, due importanti attrazioni.

Il Palombaro Lungo

Sotto la piazza Vittorio Veneto troviamo il grande palombaro di Matera. Detto Palombaro Lungo, è un enorme invaso ipogeo capace di contenere 5000 mc di acqua e che da solo poteva rifornire tutta la città.

Matera. Il Palombaro lungo.
Il Palombaro Lungo

Diversi sono i palombari presenti nel sottosuolo  di Matera,  ma questo è veramente un’opera architettonica eccezionale.

Chiesa di San Francesco

Alla fine di Via del Corso non dobbiamo perderci la  visita della chiesa di San Francesco. L’edificio si trova nell’omonima piazza. Fu quasi completamente rifatto in forme barocche nel 1670.

La doppia scalinata ci conduce all’interno. L’unica navata è coperta di stucchi barocchi bianchi. Bellissimo il ricco altare ligneo intagliato e dorato.


Video con Commento Audio


Matera – Storia dei Sassi


Matera è una delle città più antiche del mondo. L’uomo è presente sul territorio materano da tempi remotissimi, addirittura dalla preistoria ed è stato presente, senza soluzione di continuità, fino ai tempi nostri.

Matera. Panorama sul Sasso Caveoso.

Agli inizi abitava nelle grotte situate nella zona antistante i Sassi, per poi trasferirsi nel tempo proprio qui, spinto anche dall’abbondanza di acqua.

Matera. Vista delle grotte abitate in tempi anrichissimi.

La Calcarenite, che costituiva la pietra, consentiva di scavare facilmente la roccia. Con i materiali restanti, si costruivano le facciate ed altre case anche sovrastanti, così come  le vie che  spesso passavano sopra le case.

Ancora oggi possiamo vederne le tracce dai rialzi lungo le strade.

Matera. Dosso dovuto al passaggio di una strada sopra una casa.

Nell’immediato dopoguerra, Togliatti definì Matera ” La Vergogna d’Italia”. Fino agli ‘60 la gente viveva ancora nelle grotte, senza un gabinetto, con cisterne scavate all’interno del Sasso per raccogliere l’acqua.

Vivevano in condizioni igieniche inesistenti, insieme con gli animali per riscaldare l’ambiente e le malattie erano molto diffuse. La mortalità infantile era tragica. circa la metà dei bambini nascevano morti.

Sfollamento dei Sassi

Nel 1952, con una legge speciale, comincia lo sfollamento dai Sassi. Ma nel 1986, con un’altra legge speciale ed in seguito a forti investimenti comincia il contro esodo,  il  ripopolamento dei Sassi con relative ristrutturazioni.

Ripopolamento dei Sassi

Dopo essere entrata a far parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, Matera acquista anche il titolo di “Capitale della Cultura 2019”. 

Arrivano in città grossi capitali e agevolazioni anche a fondo perduto per chiunque abbia intenzione di destinare un Sasso a Bed & Breakfast, Agenzia Turistica o Laboratorio artigiano.

Matera. I Sassi nella parte Caveosa.

Ecco perché oggi vediamo questa città così ben ordinata, ricca di negozi e di locali, con una grande ricettività alberghiera.

Matera. Tipico B&B nel Sasso Baresano.

Tutta questa situazione consente di riscoprire e restaurare opere d’arte, chiese ipogee, palazzi e strade ricostruite come erano un tempo, si aprono nuove attività, tutte nel rispetto dell’ambiente materano.

Gli artigiani tornano a produrre vecchi oggetti tradizionali come il simbolo  di Matera, il Cuccù.

Matera. Il Cuccù, tipico simbolo di Matera, con una storia tradizionale molto curiosa.
Il famoso Cuccù-Simbolo di Matera

Vengono riscoperti i vecchi sapori , come la salsiccia ed il salame “pezzente” ed il pane, dal gusto singolare, diventa un a curiosità quasi da museo, messo in mostra anche per strada, tanto  é l’orgoglio dei Materani per questa loro tradizione. 

Suddivisione e visita dei Sassi

I sassi, come già detto in precedenza, furono il primo nucleo dell’odierna Matera. Sono divisi in tre quartieri: la Civita, che é la parte alta della città dove si trova il Duomo con il  suo belvedere, il Sasso Caveoso, costituito da una miriade di abitazioni scavate nella roccia ed il Sasso Barisano con abitazioni più tradizionali.

Chiesa di San Pietro Caveoso

Proprio nel Sasso Caveoso, il più pittoresco e primitivo dei due,  incontriamo due importanti attrazioni. Nella piazza San Pietro, con vista suggestiva sulla gravina, si trova la chiesa di San Pietro Caveoso con bella facciata barocca. 

Matera. San Pietro Caveoso visto dal da Santa Maria de Idris.
Chiesa di san Pietro Caveoso

Chiesa di santa Maria de Idris

Nelle immediate vicinanze, sulla destra di san Pietro, in cima ad uno sperone denominato Monte Errone, spicca la singolare chiesetta di Santa Maria de Idris. 

La chiesetta è quasi interamente scavata nella roccia.

Matera. Chiesetta di santa Maria de Idris, completamente scavata nella roccia.
Chiesa di Santa Maria de Idris

Matera – Conclusioni


Alla sera il panorama sui sassi è a dir poco affascinante, la sensazione è  quella di trovarsi difronte ad un vero presepe.

Le strade, i locali, le case cambiano volto e mostrano un altro aspetto della città completamente diverso.

Anche per i Materani stessi è una gioia ammirare tutta questa illuminazione. Ogni casa illuminata l significa per la loro, un Materano in più tornato ad abitare e far rivivere un Sasso.

Matera. Panorama notturno sul Sasso Barisano.

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Salento…splendida regione della Puglia


Salento – Introduzione al viaggio.


Perché un viaggio nel Salento?…perché qui il sole scalda tutto l’anno, l’arte e le tradizioni non mancano, la cucina è ottima e la gente è particolarmente ospitale.   

Salento. In viaggio nelle zone del salento.

Per questi motivi un viaggio nel Salento, sarà sempre una scelta indovinata. Tante e interessanti sono le attrazioni esistenti in questa stupenda regione, all’insegna dell’ arte e della storia, del cibo con le sue  ricette più disparate, e del mare, un bellissimo mare che non deluderà mai e vostre aspettative.

E proprio il  mare è Il punto di forza del Salento, con le sue singolari e bellissime spiagge lambite da un’acqua cristallina  e dalle mille sfumature; luoghi che spesso meritano  l’appellativo di Maldive del Salento.

Salento. Torre Chianca.
Torre Chianca

Questo viaggio è stato suddiviso  in due parti giusto per avere un’idea, seppur in maniera piuttosto sommaria, delle potenzialità turistiche di questa zona.

Una prima parte dedicata ad alcune località  balneari, come Torre Chianca, nei pressi di Porto  Cesareo, Marina di  Pescoluse tra Gallipoli e santa Maria di Leuca ed infine la Baia dei Turchi nei pressi di Otranto.   

Una seconda parte invece dedicata a quelle attrazioni più  propriamente turistiche e più pertinenti ad un viaggiatore, come Lecce , Gallipoli con il suo famoso mercato del pesce, ed Otranto un bellissimo borgo ricco  di storia ed arte.

Salento. Mercato del pesce a Gallipoli.
Gallipoli – Mercato del Pesce

Salento – Dettaglio del Viaggio


Video con Commento Audio



Cominciamo quindi da Torre Chianca


Salento. Torre Chianca.
Torre Chianca

Torre Chianca

La località prende il nome dall’omonima torre di avvistamento cinquecentesca. Questa fu fatta costruire dagli spagnoli per difendere il Salento dagli attacchi dei pirati saraceni a quei tempi piuttosto frequenti.

Questo luogo è un’altra meraviglia del territorio di Porto Cesareo: qui la sabbia chiarissima si alterna a zone di costa più rocciose, dando forma d un ambiente unico  e straordinario. Il mare in questa zona è fantastico, turchese, cristallino e di una trasparenza straordinaria, con fondali bassi e sabbiosi.

Il  nostro arrivo alla spiaggia, avviene in coincidenza anche con  quello della stupenda nave scuola della marina militare Amerigo Vespucci. Questo stupendo veliero era gemello del Cristoforo Colombo ceduto alla Russia come risarcimento dei  danni di guerra. Ancora oggi è perfettamente funzionante e così ben conservato nonostante sia quasi centenario per essere stato costruito  nel 1930.

Salento. Ripresa dall'alto del Veliero nave scuola della Marina Militare Italiana, Amerigo Vespucci.
Amerigo Vespucci

Pescoluse

Non si può venire in Puglia e non arrivare alle bellissime spiagge di Pescoluse.
Qui la spiaggia è protetta dalle splendide dune, una bella vegetazione spontanea che separa il mare cristallino dal resto del mondo.

Oltre 4 km di bianche spiagge libere intervallate da spiagge attrezzate con famosi stabilimenti balneari. Sabbia fine e acqua cristallina in un paesaggio incontaminato, incorniciato da dune di sabbia e canne mosse dal vento.

Questa zona viene anche chiamata “Le Maldive del Salento” o più raramente “I Caraibi del Salento”. Le spiagge bianche ed il mare così trasparente dalle mille sfumature, formano scenari così belli da meritare il paragone con le più famose mete esotiche.

Fare il bagno nel mare di Pescoluse è un’esperienza unica: l’acqua è così trasparente che potrete ammirarne il fondale pur stando in piedi.

Baia dei Turchi

Nei pressi di Otranto, meno attrezzata, ma non per questo meno bella si trova la spiaggia della Baia dei Turchi.

Una servizio di navetta collega il  parcheggio con la pineta, da dove si stacca un piacevole sentiero che in circa dieci minuti, ci conduce alla spiaggia.

Salento. Servizio di navetta per raggiungere la Baia dei Turchi.

La natura rigogliosa della pineta e della macchia mediterranea,   Il mare cristallino, di un bellissimo  color turchese, sono le caratteristiche che rendono unico il paesaggio della Baia dei Turchi, uno dei tratti più suggestivi del litorale di Otranto.


Salento – Viaggio all’interno


Lecce

Ma lasciamo il mare e ci dirigiamo verso l’interno del Salento, per visitare una città che non ci possiamo assolutamente perdere. Stiamo parlando di Lecce il  Capoluogo del Salento che ha saputo mantenere inalterato nei secoli un clima di aristocratico distacco verso le sollecitazioni al nuovo.

La città è un’esplosione di stile Barocco presente ovunque che  trova la sua massima espressione negli edifici della piazza del Duomo, sicuramente la maggior attrattiva per ogni turista, scenografico teatro barocco, splendido anche di notte.

Gallipoli

A pochi chilometri da Lecce, tutta circondata dal mare, ci aspetta un’altra piccola, ma piacevolissima cittadina, Gallipoli.

La cittadina, conosciuta anche come la perla dello Ionio, si divide in due parti: quella più antica o “città vecchia”  su una piccola isola e il  “borgo nuovo”, sul promontorio retrostante, collegate tra loro da un ponte in pietra.

Salento. Il ponte che collega la città vecchia al  Borgo nuovo.
Gallipoli

Sicuramente la parte che attrae e richiama subito i turisti è la città vecchia. Un agglomerato casuale di vecchi edifici dai tetti pari. Circondati da un intreccio di vicoli e stradine, formano un vero e proprio labirinto dove non è difficile perdersi.

Salento. Particolare della città vecchia vista dall'alto.
Gallipoli – La Città Vecchia

Sarà piacevole passeggiare per queste strette vie. Saremo attratti da negozi di ogni genere, spesso anche caratteristici e singolari. Come questo negozio di articoli natalizi, che ogni giorno espone un cartello con i giorni mancanti al prossimo Natale.

Non mancano poi richiami architettonici interessanti come la piccola, ma apprezzabile chiesa della Purità. E’ situata proprio nelle immediate vicinanze dell’omonima spiaggia, dove al tramonto i bagnanti si affrettano a fare gli ultimi bagni.

Otranto

Ma un viaggio nel  Salento  non può considerarsi concluso senza la  visita di un altro antico borgo, iscritto nell’elenco  ufficiale dei borghi  più belli d’Italia, che rappresenta Il punto più ad est dello stivale, la città dei Martiri, un gioiello del Salento, un ponte fra Occidente ed Oriente.

Stiamo parlando di Otranto, un luogo ricco di storia, arte e cultura, proteso verso il mare, protetto da mura difensive e da un possente Castello


Salento – Conclusioni


Ecco…questa è solo  una parte di quanto potrete scoprire in un viaggio nel Salento.  Un territorio denso di luoghi di straordinaria bellezza che uniscono spettacoli naturali a maestose costruzioni storiche, il fascino della natura alla passione per la cultura, ma anche alla cura dedicata ai visitatori, che grazie alla disponibilità e alla cordialità degli abitanti, si sentiranno sempre e completamente a loro agio.


Salento. Particolare di un momento di  festa della popolazione.

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Bolzano…porta delle Dolomiti


Bolzano – Notizie Generali


Bolzano  è  un luogo d’incontro unico fra tradizione e modernità, estro latino e precisione teutonica, natura e cultura. Con i  suoi 102.000 abitanti, la città è situata a circa 250 metri s.l.m., entro una soleggiata conca montana, tutta verdeggiante e ricca di vigne e di frutteti. E’ la porta di accesso alla Val Gardena.

Bolzano. Il Castel Mareccio circondato da vigneti.

In nessun altro luogo dell’Alto Adige, come a Bolzano, l’incontro di culture diverse è così tanto evidente. Qui la nota dolce vita italiana s’incrocia con la genuina naturalezza alto-atesina.

Bolzano. Angolo della città vecchia.

La città gode di un ottimo clima per il quale il comune ha ottenuto la prestigiosa certificazione di “ComuneClimaGold” , il più alto livello di certificazione europea per la tutela del clima.


Il centro storico, o città vecchia, è costituito da un insieme  compatto di case in gran parte in stile  tedesco, intersecate da una rete di vicoli e stradine fiancheggiate da bei palazzi e ricche di bellissimi negozi.


Bolzano – Visita del centro storico


Video con Commento Audio


Il percorso di visita comincia da Piazza Walther der Vogelweide e si sviluppa nel  centro medievale, che ha come asse la direttrice di piazza delle Erbe e via dei Portici..

Bolzano. Piazza Walther der Vogelweide, il  centro della vita cittadina.
Piazza Walther der Vogelweide

Piazza Walther der Vogelweide

La piazza  Walther è considerata il salotto di Bolzano ed è qui dove ogni  anno  si svolge l’ormai noto Mercatino di Natale.

Questo spazio è il  centro della vita cittadina. Fiancheggiata da importanti edifici e ricca di locali, si trova nelle immediate vicinanze della stazione, dei più importanti parcheggi e nei pressi della Cattedrale.

Nei  pressi della piazza, esiste un ampio parcheggio sotterraneo con uscita proprio nel  centro della piazza stessa.

La Cattedrale

Il Duomo, intitolato a Santa Maria Assunta, è situato sul lato sud-ovest della piazza Walther.

La costruzione, iniziata nel 1280 e  portata a termine nel 1340, è considerata oggi il  massimo esempio di architettura gotica dell’arco alpino.

L’interno, atre navate, è diviso in sei campate da pilastri su cui  poggiano volte ogivali a crociera.

Bolzano. Interno della Cattedrale.
Interno del Duomo

Degno  di nota, nella navata centrale, il pulpito gotico in arenaria con interessanti bassorilievi.

Via dei Portici

La via più caratteristica del centro storico è sicuramente Via dei Portici.

Questa strada mercato è il cuore dell’antico borgo mercantile e tutt’ora la via centrale dello shopping cittadino.

Bolzano. Via dei Portici.
Via dei Portici

Per sfruttare al massimo il poco spazio a disposizione, furono costruiti edifici lunghi e stretti con botteghe e portici a piano terreno, abitazioni ai piani superiori e magazzini nelle zone mediane.

Bolzano. Facciate particolari di palazzi storici.
Centro Sorico

Le case che vediamo oggi, con semplici facciate abbellite da decorazioni a stucco, risalgono ai secoli XVI e XVII.

Piazza delle Erbe

Alla fine della  Via dei Portici si arriva ad un grande slargo che ospita, ogni mattina, un colorato mercato ortofrutticolo con bancarelle permanenti. Questa è la Piazza delle Erbe, realizzata nel Duecento e dove si affacciano belle case storiche.

Al centro della piazza, si trova la singolare fontana del Nettuno in bronzo, sprannominata scherzosamente “l’oste con la forchetta”.

Piazza del Grano

La piazzetta del Grano è uno degli angoli più graziosi della città, con l’antica e caratteristica Casa della Pesa, così chiamata perché nel 1780 vi si trovava la  pesa pubblica.

Sulla facciata si notano ancora i  resti di affreschi del ‘600.

Zona Stazione

Terminata  la visita del centro storico, sarà interessante spostarsi anche ai margini della città vecchia, per ammirare ancora delle belle costruzioni  nei  pressi della  stazione. Qui si trova anche  il vecchio e famoso Hotel Laurin. Un pezzo di storia di Bolzano.

Bolzano. Particolare dell'Hotel Laurin.
Hotel Laurin

Lungo Talvera

Per chi  avesse ancora tempo, è  consigliabile una bella passeggiata sul Lungo Talvera il torrente che bagna la città. Una bellissima area verde ricca anche di giochi e strutture sportive per tutti i gusti e necessità, da bambini ad adulti.


Bolzano – Conclusioni


Vagando lentamente per il  centro storico, potremo scoprire con stupore ancora tanti altri particolari, palazzi ed angoli così  caratteristici, che ci faranno apprezzare ancora di più questa bella città e capoluogo altoatesino. Non mancano poi ottimi ristoranti  e trattorie dove assaggiare i piatti tradizionali del luogo.

Bolzano. Centro Storico

Questa è la vecchia Bolzano, un ComuneClima Gold, prestigiosa certificazione europea per l’impegno nella tutela del clima.


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Ortisei – La Perla delle Dolomiti

Ortisei – Introduzione

Ortisei, un must.

Per gli appassionati della montagna, penso che le Dolomiti siano la parte più bella e spettacolare delle nostre Alpi e la Val Gardena, una delle Valli più belle al mondo, sia a tutti gli effetti una meta imperdibile.

Ortisei. Veduta delle Dolomiti del Gruppo Sella e Sassolungo.

Perla delle Dolomiti e sinonimo di Valgardena, può essere considerato Ortisei, oggetto di questo articolo.


Ortisei. Panorama ripreso dal drone..

Passeggiando per il paese e dintorni, la vista viene continuamente sollecitata dalle bellezze del luogo.  Bei palazzi e negozi caratteristici, piazzette e angoli curati nei minimi particolari. Tutto sempre ben decorato con bellissimi fiori.


Il paese è così ben tenuto e curato da rasentare la perfezione.


Ortisei – Come Arrivare

Raggiungere Ortisei, per chi  proviene dall’Autostrada del Brennero, è molto semplice. Basterà imboccare nei pressi di Chiusa – Val Gardena, la statale 242 detta Gardenese che attraversa tutta la valle fino  al Passo Sella, dove finisce la provincia di Bolzano ed ha inizio quella di Trento.

Dopo un primo  tratto piuttosto stretto, la valle ad un certo punto si  allarga, cominciando a mostrare la bellezza del luogo. L’arrivo nel  paese è segnalato  da una simpatica rotonda che ci permette, spostandoci  sulla sinistra, di dirigersi verso la parte più  alta del borgo, mentre proseguendo a diritto, potremo  trovare da parcheggiare nella parte bassa del paese, proprio dopo il tunnel.

Bellissime e moderne strutture, costituite da tapis roulant e scale mobili, agevoleranno gli spostamenti  a piedi tra la parte alta e bassa del paese.


Ortisei – Visita del Borgo e dintorni

Ortisei è  un comune della provincia di Bolzano con circa 5000 abitanti. Il nome  deriva dal Latino “urticetum” che significa luogo delle ortiche. Il paese si trova nel cuore della Val Gardena,  tutto raccolto ai piedi delle  numerose montagne che lo  circondano, tra le quali  le più  note sono il Rasciesa, il Seceda e l’Alpe di Siusi.

Ortisei. Panorama sul borgo  circondato dalle montagne, ripreso dall'alto con un drone..

Il centro storico, divenuto completamente isola pedonale, è attraversato dalla bellissima via Rezia. La strada collega la seicentesca chiesetta di Sant’Antonio, situata proprio nel centro del borgo,  alla chiesa principale del paese intitolata a Sant’Ulrico, patrono di Ortisei.

Passeggiare avanti e indietro per questa via,  non stanca mai  e mai annoia. La  vista spazia tra bellissimi palazzi fine ottocento e tradizionali alberghi  caratteristici. La via viene definita da molti come la più bella via dello shopping delle Dolomiti.

Ortisei. Particolari di Palazzi ottocenteschi e alberghi  caratteristici.

Non esistono particolari rilevanze artistiche e architettoniche, ma comunque, durante le passeggiate e le escursioni intorno a Ortisei, vi imbatterete ripetutamente in monumenti, rovine e masi ben conservati. Vi faranno cogliere gli aspetti della tradizione e della cultura di questa regione unica per la sua bellezza.

Non dimenticate di visitare il Museo della Val Gardena e di scoprire l’ampia collezione di sculture in legno della Val Gardena. Qui si trovano anche testimonianze della preistoria e della storia antica della Val Gardena. Nel museo, gli appassionati di cinema possono ammirare il lascito di Luis Trenker, noto regista anche di documentari di montagna, di fama mondiale.


Attrazioni  nelle vicinanze

Ma Ortisei, o Saint Ulrich come viene definito  in Tedesco,  non è una meta così  ambita solo per la bellezza del paese, l’importanza della sua storia, le meravigliose sculture in legno presenti ovunque. Ortisei è anche tutto ciò  che di straordinario lo circonda e che merita uno  sguardo  attento.

Allora possiamo parlare subito  di piccole, ma  imperdibili chicche come la Chiesetta di San Giacomo del 1200, la più antica della val  Gardena.

Che dire poi del noto  Caffè Sant’Anna nella valle omonima, raggiungibile dopo una  passeggiata di circa 20 minuti  immersi totalmente nel verde più incontaminato.

Per  accennare infine anche al piccolo villaggio di Bulla,  nei  pressi del paese, con la  sua caratteristica chiesetta circondata dal piccolo e antico cimitero. Ma  torniamo  a  parlare del borgo.

Ortisei.  Piccolo villaggio di  Bulla ripreso  dall'alto. Particolare della chiesetta con l'antico cimitero.

Escursioni sulle Montagne circostanti


Per chi desideri fare escursioni più importanti  intorno al paese e alla portata di tutti, non c’è che l’imbarazzo della scelta.


Monte Rasciesa

Si può raggiungere il monte Rasciesa con la  nuova funicolare e percorrere il  sentiero che conduce fino  al Raschotz, il caratteristico e famoso rifugio del Rasciesa, dove troveremo ad attenderci cavalli, asini e  mucche allo stato  libero,  e godere di una vista sulle altre montagne a dir poco stupenda.

Monte Seceda

Ortisei.  Baita Troier Hutte sul Monte Seceda.
Baita Troier Hutte

Anche il  monte Seceda ci aspetta con i suoi stupendi paesaggi. Una volta raggiunta la sommità del monte con la funivia, in breve tempo arriviamo  al Troier Hutte. La sosta in questo rifugio è ormai un atto dovuto,  una  sorta di tradizione. Questa è una baita antica e caratteristica. Se  pur completamente ristrutturata, non ha perso comunque il  vecchio fascino  e la  sua tipicità alto-atesina. Qui si possono assaggiare ancora prodotti locali di ottima qualità.

Ortisei. Monte Seceda ripreso dall'alto. Sullo sfondo Col Raiser.
Monte Seceda

Dal rifugio, comincia lentamente la discesa verso Col Raiser, attraverso sentieri che si snodano tra baite e laghetti formando un paesaggio veramente fiabesco. 


Alpe di Siusi

Di fronte a queste due montagne, sul lato opposto della valle, ci attende ,  per altre stupende passeggiate, l’Alpe di Siusi, considerato il pascolo di alta montagna più esteso d’Europa, dove i contadini lasciano liberi  i propri animali al pascolo e raccolgono il fieno per l’inverno.

Monte Seura

Non possiamo  infine fare a  meno di  un’escursione sul Monte Seura, raggiungibile con una  comoda seggiovia che parte dal Monte Pana.

Anche qui, nell’unica e caratteristica baita presente,  potremo  ristorarci in compagnie di animali al pascolo, nel  verde più  incontaminato, circondati da boschi, all’ombra del Sasso Lungo,  questa spettacolare  montagna divenuta ormai il  simbolo di Ortisei.


Ortisei – Shopping

Per gli amanti dello shopping, Ortisei, all’interno  della suo  centro  storico, offre una vastissima gamma di negozi molto eleganti e dai più svariati  articoli. I generi spaziano dall’abbigliamento all’arredamento, articoli per la casa, articoli da regalo, articoli sportivi e chi più ne ha più  ne metta. Le vetrine sono così ben curate ed allestite che attirano inevitabilmente l’attenzione del turista.

Ortisei. Negozio di salumi e formaggi tipici.

Artigianato locale, particolarmente dedicato al  legno, prodotti tipici, come speck, formaggi ed altri salumi, la fanno veramente da padrone.

Anche i negozi di  souvenir offrono  articoli originali e, nel caso in cui i negozi tradizionali non siano sufficienti a soddisfare i desideri del turista, c’è pur sempre  un mercatino locale pronto a colmare eventuali esigenze particolari.

Ortisei. Negozio di articoli souvenir originali.

Ortisei – Piatti Tipici e Prodotti Locali

Molti e tutti validi sono i ristoranti presenti in paese e nei dintorni. Sarà una piacevole esperienza  assaggiare i numerosi piatti tipici. Da non perdere il “Gulasch con i canederli”, i “Maltagliati al ragù di Cervo” e gli “Gnocchetti alla Tirolese”.

Incredibile anche la gamma dei dolci. Tra questi, quelli che più mi hanno più colpito, le “Frittelle di Mela con Crema e Ribes”, i “Canederli alla Ricotta ripieni di  Cioccolata, con Crema e Frutti di Bosco” per non parlare infine delle classiche e immancabili “Kaiserschmarrn” le dolci omelette con zucchero a  velo e marmellata di frutti di bosco.

Tra i prodotti locali spiccano sicuramente i salumi di vario tipo. Lo speck ed i  formaggi sono veramente ottimi. Tutti prodotti da assaggiare, come la singolare “ Grappa al  Fieno”.

Ortisei – Conclusioni

Ecco…Ortisei è tutto questo. Un borgo stupendo in una valle tra le più belle al mondo. Un paese ricco di arte, storia, cultura, circondato da una natura incontaminata, che lo ha fatto sicuramente diventare una delle mete dolomitiche più  ambite dai turisti e dove prima o  poi vorremo sicuramente ritornare.

Ortisei. Tipici alberghi tradizionali.
Alberghi tradizionali

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Rasciesa – Pascolo per Cavalli

Rasciesa – Introduzione


Rasciesa. Parte situata dietro il rifugio, con cavalli all'abbeveratoio.

Rasciesa è sinonimo di cavalli. Una montagna popolata da tanti bei cavalli di varie razze, più o meno grandi. Ma seppur la loro  presenza sia numerosa e sparsa un po’ per tutto il  monte, non da meno lo è quella delle mucche che insieme ai vitelli pascolano  tranquillamente su questi grandi prati. 

Per la gioia dei bimbi poi, si fanno avanti anche gli asini, che abituati ormai alla vista dei turisti, si fermano come se volessero salutare e farsi riprendere.

Tanti animali insomma allo stato libero, che non disdegnano il contatto  con l’uomo. Abituati a questo ormai da tempo, si lasciano avvicinare senza creare alcun problema.

Rasciesa. Mucche al pascolo nei pressi del  Raschotz.
Mucche al Pascolo nei pressi del Raschotz

Anche per tutto questo, un’escursione sul Monte Rasciesa è un’ottima scelta per una passeggiata in totale relax. Senza particolari difficoltà e immersi nella natura più incontaminata.

Rasciesa – Descrizione

Il monte Rasciesa è un vasto altipiano situato a nord di Ortisei, in Val Gardena, con una superficie di quasi 1.000 ettari, ad un’altezza superiore ai 2.300 m s.l.m.

L’alpe è un paesaggio culturale antico con ampie malghe. Si suddivide in due aree geografiche ben distinte: Rasciesa di dentro, situato alla destra dell’arrivo della funicolare, e Rasciesa di fuori alla sinistra della stazione.

Rasciesa. La parte del Rasciesa di Fuori.
Rasciesa di Fuori

La storia documentata risale al decimo secolo e il suo nome deriva, molto probabilmente, dalla parola Ross-Etz, che significa “pascolo per cavalli“. 

Come raggiungere il Monte e il Rifugio

Per chi vuol raggiungere il monte e rinunciare alla salita a piedi, da Ortisei parte una comoda funicolare che in pochi minuti raggiunge la stazione a monte Rasciesa da dove si comincia ad ammirare uno stupendo panorama sul Sassolungo e sull’Alpe di Siusi.

Rasciesa. Funicolare del monte rasciesa
Funicolare del Rasciesa

Dopo aver superato un dislivello di poche decine di metri, il sentiero si  snoda con fare pianeggiante tra pini e larici, prati ed abbeveratoi per gli animali al pascolo.

L’obbiettivo di questa escursione, indicato anche nel cartello all’inizio del sentiero, è quello di raggiungere il Raschotz, il più  noto rifugio dell’alpe . 

Una volta raggiunto, ci potremo riposare e guardarci attorno per ammirare questo panorama che non finisci mai di stupirci.

Raschotz – Il Rifugio

Da lontano il rifugio ci appare con la sua inconfondibile sagoma del tetto, come un’oasi in questa vastità di prati e boschi.

Rasciesa.Il Raschotz visto da lontano..
Il Raschotz visto dall’alto

L’intera costruzione è una vera e propria terrazza sulle montagne più famose di questa valle, la Val Gardena.

Stiamo parlando di un luogo incredibile, alla portata di tutti e soprattutto, raggiungibile da tutti. Qui ci possiamo gustare veramente un ottimo pranzo, a base di piatti tipici locali, con vista mozzafiato

Ristrutturato pochi anni fa, si trova a 2170 mt. di altitudine all’interno del parco naturale PUEZ-ODLE.

Raggiungibile in circa 40 minuti dalla stazione della funicolare, è circondato da bellissimi prati dove pascolano liberi branchi di cavalli e mucche che rendono il paesaggio ancor più fiabesco.

Conclusioni

Rasciesa. Veduta sul  Sassolungo e sull'Alpe di  Siusi.

Si lascia il Monte Rasciesa con un po’ di tristezza, con il timore di non poter vedere mai più simili stupendi panorami, ma altri luoghi altrettanto belli ci attendono sulle Dolomiti. La Val Gardena ci sorprende continuamente e ogni giorno ci regala nuovi, fantastici paesaggi, per il piacere degli occhi, del cuore e della mente.



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Val Gardena – La più bella valle del mondo

Val Gardena

Val Gardena…percorrendo la statale del Brennero in direzione nord, a pochi chilometri dopo Bolzano, in località Ponte Strada, si snoda sulla destra la statale 242 detta gardenese, che percorre per circa 25 chilometri una meravigliosa valle attraversando  tre stupende località.

Val Gardena. Statale che da Castelrotto porto a Ortisei.

La prima è Ortisei, che a pieno titolo può considerarsi il capoluogo , se così si può dire, di questa valle, famoso per le sue sculture artistiche. Troviamo poi Santa Cristina, il più piccolo dei i  tre paesi della valle, ma anch’esso molto caratteristico. Infine Selva, noto centro di sport invernali, ma frequentatissimo anche d’estate grazie alla miriade di sentieri e rifugi che consentono belle passeggiate. 

Val Gardena. Panorama sul paese visto dal drone Mavic Mini 2
Ortisei – Panorama dal Drone

La valle termina al passo Sella, a quota 2244 mt, da dove comincia la Val di Fassa.

Val Gardena. Gruppo del sella visto dal Monte Seura con drone Mavic 2 Zoom.
Monte Sella visto dal Monte Seura

Val Gardena – Introduzione

Stiamo parlando   della Val Gardena, una delle più belle valli al mondo per le sue montagne, la varietà del  paesaggio costituito da prati, boschi e centinaia di sentieri,  nonché la storia, la cultura, l’arte e le tradizioni.

Da non sottovalutare anche la cucina tradizionale ottima in tutti  i suoi piatti. Funghi, canederli, capriolo, cervo, polenta nelle sue varie forme sono i suoi punti di forza.

Poi ci sono i dolci, tanti dolci tra i quali ovviamente lo strudel di mele e i canederli di ricotta ripieni al cioccolato ed entrambi in salsa di vaniglia. Ed infine le famose kaiserschmarrn, grosse frittellone di omelette dolci spezzettate, con zucchero a velo e frutti di bosco.

Val Gardena. Kaiserschmarrn ai frutti di bosco.
Kaiserschmarrn ai frutti di bosco

Castelrotto

Ed è  proprio all’insegna della storia e dell’arte che la valle si presenta subito con una località da non perdere.

Val Gardena. Castelrotto visto dal drone Mavic Mini 2.
Castelrotto visto dal drone

Un paese iscritto tra l’altro nell’elenco ufficiale dei Borghi più Belli d’Italia. Si tratta di Castelrotto, una vera opera d’arte con i suoi edifici storici, decorati in maniera splendida dall’artista e pittore Burgauner.

E’ qui che la Val Gardena comincia già a mostrare parte della sua bellezza con l’Alpe di Siusi, Seiser Alm in Tedesco, una delle montagne più  belle delle Dolomiti. 

Val Garden. Alpe di Siusi vista dal drone Mavic 2 Zoom.
Alpe di Siusi

Prati, sentieri e boschi per oltre 50 kmq, fanno dell’Alpe il più vasto altopiano d’Europa. Sono centinaia i chilometri di sentieri che attraversano questo paesaggio alpino.  E’ qui che i contadini di Castelrotto, tra malghe e rifugi, portano a pascolare le  loro mucche, i cavalli e le pecore.


Video con Commento audio e riprese con Droni


Ortisei

Pochi chilometri dopo Castelrotto, la valle si apre lentamente mostrando la prima importante località, il vero punto di riferimento della Val  Gardena: Ortisei.

al Gardena. Panorama su Ortisei  ripreso con drone Mavic 2 Zoom.
Ortisei visto dal drone

Con i  suoi 5000 abitanti, ad un’altezza di 1220 mt slm, il paese presenta un paesaggio  urbano dominato da alberghi tradizionali, come il famoso Cavallino Bianco,  e graziosi edifici di fine secolo. 

L’isola pedonale di Ortisei viene definita da molti come la più bella delle Dolomiti.  La via Rezia, che l’attraversa, è descritta come la più bella via dello shopping delle Dolomiti

Santa Cristina

Lasciato Ortisei e dopo una breve sosta alla singolare ed antichissima chiesetta di san Giacomo immersa completamente nel bosco,  raggiungiamo  solo dopo alcuni chilometri Santa Cristina.

Val Gardena. Chiesetta di San Giacomo.
Chiesetta di San Giacomo

Questo piccolo, ma grazioso borgo della Valgardena ha come emblema la sua caratteristica parrocchiale costruita nel 1300. Questo fatto la rende  la più antica della valle.

Val Gardena. Particolare del campanile della parrocchiale di Santa Cristina.
Santa Cristina

Con il  suo caratteristico campanile il paese è ben visibile anche da lontano.

Circondata da prati ricchi di fiori e da bizzarre formazioni rocciose che invitano a piacevoli e rilassanti passeggiate tra boschi, prati e decine di sentieri, Santa Cristina si trova in prossimità dell’ultima importante località gardenese, Selva di Val Gardena.

Selva di Val Gardena

Importante centro di  sport invernali, il paese merita sicuramente una sosta anche per ammirare la produzione artigianale di articoli in legno, di cui il paese ne va letteralmente fiero. 

Anche nei dintorni di Selva, la Val Gardena continua a manifestare la sua singolare bellezza. Ci offre l’imbarazzo nella scelta dei sentieri per fare lunghe e rilassanti passeggiate tra prati, boschi e laghetti sempre all’insegna della più incontaminata natura.

Monte Secede vista dal drone Mavic Mini 2.

Val Gardena – Conclusioni

Lasciato il paese di  Selva, la statale  sale lentamente fino al Passo Sella a quota 2244 mt slm. Qui termina la  Val Gardena ed ha inizio così un’altra bella vallata: la  Val  di Fassa, altro gioiello delle Dolomiti.

Val Gardena. Passo Sella.
Passo Sella

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Siracusa. Piazza del Duomo

Siracusa…Mordi e Fuggi

Siracusa

In un Viaggio in Sicilia, anche Siracusa è una meta assolutamente da non perdere. Ma perché Mordi  e Fuggi?

Perché visitare in un solo  giorno sia la città nuova che la citta vecchia, ovvero Siracusa Ortigia, è praticamente impossibile considerando gli ampi spazi con l’ulteriore aggravante del gran caldo di Agosto.

 Pur tuttavia, nella città nuova non possiamo perderci il Parco Archeologico della Neapolis, che racchiude la maggior parte dei monumenti classici della città greca e romana.


Siracusa. POArco Archeologico della Neapolis. Il teatro Greco.
Parco Archeologico della Neapolis – Teatro Greco

Siracusa – Parco Archeologico della Neapolis


Il Parco archeologico della Neapolis è un’area naturale colma di reperti archeologici appartenenti a più epoche della storia siracusana. Per la quantità e la rilevanza dei suoi monumenti è considerata una delle zone archeologiche più importanti della Sicilia, nonché tra le più vaste del Mediterraneo. 

La passeggiata tra questi reperti storici ed archeologici è piacevole. anche se Il caldo di agosto è veramente insopportabile.

Pur tuttavia certi vialetti all’ombra di folti  eucalipti, sottopassi che immettono in  altri ambienti del parco e piccole cascatelle d’acqua, danno un sensibile senso di frescura consentendoci così di proseguire nella visita.

 La parte più spettacolare di questo luogo storico, è sicuramente il teatro greco.

Siracusa. Parco Archeologico della Neapolis. Il  Teatro Greco ripreso dal drone.
Teatro Greco – Ripresa con drone

E’ il terzo in Italia dopo il Colosseo e l’Arena di Verona. La posizione che occupa consente una panoramica veramente eccezionale.

Si tratta di un’imponente costruzione di forma ellittica risalente all’età dell’impero romano. Se pensiamo che qui è rappresentata soltanto la parte inferiore, si potrà benissimo immaginare quanto doveva essere esteso, elevato, maestoso ed imponente questo teatro. Non si rischia di sbagliare immaginandolo come uno dei monumenti più straordinari che siano stati mai costruiti. 

Siracusa. Parco Archeologico della Neapolis. Il teatro Greco ripreso dal drone.
Il Teatro Greco – Ripresa con drone

Una volta completata la visita del parco, possiamo  lasciare la parte nuova della città e dirigersi ad Ortigia, il vero centro storico  di  Siracusa.


Siracusa – Ortigia


Cosa significa e cosa s’intende per Ortigia?


Per i Siracusani, Ortigia significa “lo scoglio”. Si tratta infatti di un fazzoletto di terra di appena 1 chilometro quadrato di estensione, dove sorge la parte più antica di Siracusa, motivo per il  quale viene considerata il vero centro storico della città siciliana. 

Siracusa. Lungo mare di Ortigia.
Ortigia – Lungomare

Ortigia – Visita dell’Isolotto

Il modo  migliore per visitare questa parte della città, è quello di  lasciare l’auto nei pressi della darsena. Dopo essersi rinfrescati con l’immancabile  granita siciliana presso uno dei tanti chioschi  sempre ben forniti, possiamo iniziare il tour dal tempio di Apollo.

Siracusa. Chioschi di Granite ad Ortigia.
Ortigia – Chioschi di Granite

Il Tempio di Apollo

Questo tempio è uno dei  primi costruiti dai Greci a Siracusa. La sua realizzazione risale al VI secolo a.C. 


Porta Marina e Fonte Aretusa

La visita di Ortigia può cominciare da Porta Marina, nei pressi dell’ampio lungomare Vittorio Emanuele. Da qui si può proseguire tra viuzze e vicoli verso la Fonte Aretusa. Questa è una millenaria sorgente di acqua dolce, una delle tanti presenti sull’isolotto di Ortigia.

Siracusa. Particolare della  fonte Aretusa.
Fonte di Aretusa

La costruzione di questo bacino semicircolare e verdeggiante di rigogliosi papiri, risale al  1843. Bello da qui il  colpo d’occhio  sul castello di Maniace. 


Il Duomo e la Piazza


Proprio nel cuore  di Ortigia si apre improvvisamente il maestoso  scenario barocco della piazza del Duomo. 

Questa piazza ha una forma allungata. E’ chiusa tra un lato rettilineo disegnato dalla facciata della Cattedrale, e la linea curva della quinta dei palazzi. 

Preceduto da una scalinata con le statue di san Pietro e Poalo, il  Duomo ci  invita a visitare il  suo interno. E’ un invito particolarmente apprezzato anche per spezzare il caldo torrido della piazza.

Varcata la porta d’ingresso, a colpirci sono l’austerità e la commistione di stili diversi che si fondono però senza  mai appesantire. L’interno sobrio e solenne, diviso in tre navate, trasmette tutta la spiritualità tipica dei templi bizantini. 


Dopo questa dovuta visita, il tour di Ortigia può proseguire passeggiando per viuzze e vicoli, tra negozi di souvenir e locali tipici, fino a raggiungere il lungo mare per dare così uno sguardo sulla costa orientale dell’isolotto, spaziando con la v ista dal Castello di Maniace fino a nord verso la Vecchia Darsena. 


Ortigia – Lungo Mare

E’ una passeggiata, quella sul lungo mare, da non perdere assolutamente. 

Siracua. Lungomare verso nord.
Ortigia – Lungomare

Attraverso Via della Maestranza, con i suoi bei palazzi dalle innumerevoli  balconate, fiancheggiamo  la  piccola Chiesa dell’Immacolata, nei pressi del quartiere ebraico, ed arriviamo nel centro  vero e proprio di Ortigia, e più precisamente in piazza Archimede.

Siracusa. Fontana di Artemide in piazza Archimede.
La Fontana di Artemide – Piazza Archimede

Nella piazza domina la fontana di Artemide, con la dea circondata da ancelle, sirene e tritoni, che con i  suoi zampilli contribuisce ad emanare un senso di frescura e ristoro  nel caldo torrido della città.


Conclusione


Proseguiamo nell’ultima parte del giro dell’isola, attraverso viuzze  e piazzette fino al quartiere dell’antico mercato, nei pressi del porto piccolo, dove può considerarsi concluso questo bel tour di Ortigia, questo singolare scoglio che costituisce la parte antica e propriamente storica di Siracusa, una delle più belle e imperdibili città sicule. 



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Favignana e Mazara – Due mete sicule imperdibili


Favignana e Mazara – Introduzione

Lo spettacolo della natura che vediamo in questa immagine, altro non è che l’isola più rinomata e visitata della Sicilia. E’ la più bella delle Egadi; si tratta di Favignana, principale isola dell’arcipelago  che si trova a circa 7 km dalla costa sicula.

Favignana e Mazara. Particolare di scogliera, con pietre di tufo.

Favignana e Mazara – Come Raggiungere e Muoversi a Favignana

Non ci possiamo assolutamente perdere un’escursione a Favignana, specialmente se stiamo effettuando un Viaggio in Sicilia nella parte occidentale dell’isola. Raggiungerla da Trapani sarà semplicissimo e molto agevole, a meno che non ci si trovi nei mesi di Luglio o Agosto. In questo periodo sarà indispensabile prenotare il traghetto parecchi giorni prima. 

Una volta sbarcati sull’isola, potremo scegliere il mezzo preferito per i nostri spostamenti tra una vasta gamma di ciclomotori, motocicli e biciclette anche con pedalata assistita. Personalmente ho scelto la bicicletta con pedalata assistita, molto comoda specialmente in estate quando fa molto caldo. Anche abbastanza veloce. 

Con questo pratico mezzo potremo muoverci agevolmente sull’isola come e quanto vogliamo. Ammirare le scogliere, i colori del mare, la campagna e le masserie delimitate dai muretti a secco. Potremo avventurarci per i sentieri più impensati per raggiungere qualche luogo singolare dove poter fare il bagno.

Favignana e Mazara. In bici tra masserie con muretti a  secco.
Tra masserie con muretti a secco

I colori e la trasparenza dell’acqua sono così invitanti che è inevitabile tuffarsi. Anche in assenza di spiagge, sarà bellissimo accedere alle piccole calette presenti un po’ ovunque. 

Favignana e Mazara. Cala Rossa, bellissima scogliera con acqua variopinta.
Favignana – Cala Rossa

Una volta stanchi di girovagare per l’isola, potremo rinfrescarci nel centro di Favignana. Seduti ad uno dei tanti locali nella piazza centrale, ci potremo gustare una buona birra locale e visitare così anche il centro storico del paese.


Il Centro di Favignana

Il centro si snoda tutto intorno a Piazza Matrice. Questa è la piazza principale, fulcro del paese e centro della vita cittadina.

Sull’angolo della piazza, sorge la settecentesca Chiesa Madre. La costruzione è così  decentrata per non chiudere la  prospettiva sul mare.

Favignana e Mazara. Chiesa Madre in piazza Matrice.
Favignana – Chiesa Madre

Tornando verso  il porto dove prendere il traghetto  per il  ritorno, notiamo questo originale adattamento di un vecchio fabbricato ad Agenzia delle Poste. E’ veramente strano e merita almeno un attimo di attenzione, come lo meritano anche questi due turisti, pure essi  in attesa del traghetto. 

Seduti comodamente sul battello verso Trapani,  e avendo tempo a disposizione, cogliamo il momento per organizzare con calma anche una piccola escursione a Mazara del Vallo. Questa è una tipica cittadina dall’atmosfera vagamente tunisina,  e merita assolutamente una visita per chiudere così questo bel viaggio nella Sicilia Occidentale. 


Favignana e Mazara – Mazara del Vallo

Posta sul mare alla foce del fiume Màzaro, Mazara del Vallo è  uno dei principali porti pescherecci d’Italia. E’ sede della più importante flotta peschereccia del Mediterraneo con ben 400 motopescherecci di grandi dimensioni. Sono queste imbarcazioni che si occupano di pesca d’altura. 

Favignana e Mazara. Veduta del porto  pescherecci di Mazara del Vallo.
Mazara del Vallo – Porto Pescherecci

L’atmosfera della città antica è densamente storica. Si spazia tra testimonianze normanne, edifici barocchi ed un pizzico anche di Tunisia, con la caratteristica Kasbah che si  snoda tra una miriade di vicoli nella città vecchia. 

E proprio la Kasbah di Mazara del Vallo è forse l’attrazione maggiore per i turisti.


Mazara del Vallo – La Kasbah

Alle spalle di Piazza della Repubblica, si stende questo dedalo di vicoli e incroci. E’ qui che batte il cuore della comunità tunisina di questa città. Sono circa 6000 le anime ben integrate, che proprio in questi vicoli vivono  e lavorano.

La Kasbah è un intreccio di stradine lastricate a tratti da un ciottolato più antico di quello di Tunisi. Si può scoprire tutto questo in bella passeggiata di circa due ore alla ricerca di luoghi insoliti, segreti e curiosità. 

La città non ha molte rilevanze architettoniche come altre località sicule più  attrezzate. Pur tuttavia esistono opere degne di nota in stile barocco che anche qui è presente ovunque.



Mazara del Vallo – Centro Storico

La visita turistica vera e propria è tutta concentrata in spazi raccolti intorno a Piazza della Repubblica. Questa è  la piazza più importante di Mazara del Vallo e costituisce uno spazio  barocco nel centro della città.

Favignana e Mazara. Bella veduta di Piazza della Repubblica.
Mazara del Vallo – Piazza della Repubblica

L’area è chiusa sul lato orientale dal fianco della cattedrale, bellissima costruzione realizzata nel 1093 e riedificata nel XVII secolo in stile barocco. Sul lato sud chiude invece la prospettiva il bellissimo porticato del Seminario dei Chierici.


Favignana e Mazara – Conclusioni

Il caldo insopportabile di agosto non consente di completare la visita della città come programmato. In cerca di un po’ di brezza rinfrescante mi dirigo, a malincuore, verso l’auto soddisfatto comunque di aver dedicato una mezza giornata da turista anche a questa piccola, ma interessante e caratteristica località  sicula.



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Modica e Ragusa – Due città strappate alla roccia

Modica e Ragusa – Introduzione

Se Modica viene definita come città strappata alla roccia, Ragusa è invece un sali e scendi di scale all’interno di un labirinto.

Osservando attentamente queste località, notiamo che molti sono i punti in comune tra loro. Il primo punto in comune è la posizione che esse occupano sul territorio. Sono entrambe abbarbicate sulle pendici di colli, con centinaia di abitazioni strappate  alla roccia ed ammassate tra loro in un gradevole sistema casuale.

Ragusa

Ragusa ha sicuramente più rilevanze architettoniche rispetto a Modica. La città è ricca di bei palazzi, storiche costruzioni di varie tipologie e stili architettonici, presenti un po’ ovunque.

Modica e Ragusa. Particolare dell'agglomerato di Ragusa.
Ragusa – Particolare

Modica

Anche Modica però ha le sue attrazioni architettoniche e storiche, come il Palazzo degli Studi, fondato nel 1878 e l’antico Teatro Garibaldi realizzato intorno alla prima metà dell’Ottocento.

Un’altra caratteristica che accomuna le due città sono le strette vie ed i vicoli del centro storico.


Questo sistema urbanistico ha creato dei grandi labirinti dove è bello perderci in lunghe passeggiate tra negozi e banchi di prodotti tipici. Si possono ammirare così tanti particolari in stile barocco, presente questo un po’ ovunque in entrambe le città. Sotto quest’aspetto, le due località si avvicinano molto anche a Scicli.


Modica e Ragusa – Visita delle Città


Due attrazioni architettoniche di cui ciascuna delle due città ne può andare fiera, sono le Cattedrali.


Le Cattedrali

Entrambe bellissime, godono di una posizione scenografica sorprendente. 

Modica e Ragusa. La cattedrale di Modica.
Modica – La Cattedrale

Il Duomo di Modica si slancia da una lunga gradinata di ben 250 scalini   in uno spettacolare connubio tra architettura e scenografia. Dall’alto del piazzale della chiesa, si può dominare gran parte della città.
Il suo interno a cinque navate è particolarmente   ricco di opere d’arte. Sull’altare maggiore si trova il polittico attribuito a Bernardino Nigro, altra testimonianza di Barocco Siciliano.

Modica e Ragusa. La cattedrale di Ragusa.
Ragusa – la Cattedrale


La Cattedrale di Ragusa, denominata San Giorgio e più volta vista anche nella fiction del Commissario Montalbano, gode anch’essa di una posizione fantastica. Dall’alto di una lunga scalinata, divergente rispetto all’asse della piazza, il Duomo disegna una bellissima scenografia barocca. Bello è il colpo d’occhio su piazza del Duomo fino in fondo a Piazza Pola.

Altre Chiese

Come in tutte le città e borghi dell’isola tante  sono le chiese presenti anche in queste due località alcune particolarmente interessanti come la Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio a Ragusa Ibla , con una bella scalinata di accesso,  e San Pietro a Modica anch’essa con una bella scalinata ornata dalle statue degli Apostoli. 

Altre Attrattive

L’attrattiva più importante e conosciuta ormai in tutto il mondo a Modica, è la famosa “Cioccolata di Modica” che trova il suo punto di riferimento più importante nella storica Antica Dolceria Bonaiuto, dove si possono trovare tanti di quei tipi di cioccolata, da rimanere letteralmente stupiti.

Modica e Ragusa. La più antica e famosa cioccolateria di modica.
Modica – La più antica e famosa Cioccolateria


Anche Ragusa ha la sua attrazione particolare: i quattro giardini cittadini, tra i quali il più antico e scenografico è il Giardino Ibleo dal quale si possono ammirare magnifiche vedute sia dei monti iIblei che della valle del fiume Irminio .
Questo polmone verde assicura un piacevole angolo di pace, di ristoro e di tranquillità per tutti coloro i quali hanno già attraversato la città.

Modica e Ragusa. I giardini Iblei di Ragusa.
Ragusa – I Giardini Iblei

Modica e Ragusa – Conclusioni


L’ampio territorio del Ragusano è una regione particolarmente ricca di luoghi ed attrazioni da visitare. Non dobbiamo dimenticare che oltre a Ragusa e Modica, in questo territorio esistono anche altre località come Comiso, Ispica, Scicli ed altre attrazioni minori anche balneari come Marina di Ragusa.  Una regione quindi che non possiamo fare a meno di visitare in un viaggio in questa splendida, unica e sorprendente regione che è la Sicilia.



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Marsala - Le saline dello Stagnone

Marsala – Marsa Allah, il Porto di Alì.

Marsala – Introduzione Generale


Per chi si trovi a soggiornare nella Sicilia Occidentale, visitare Marsala sarà un’opportunità da non perdere.

Oltre alla visita della città in sé stessa, provenendo da Trapani attraverseremo un ambiente impensabile, particolare ed affascinante specialmente al tramonto.



Si tratta della Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco, nonché le Saline dello Stagnone nei pressi di Marsala.


Marsala. Cumuli di salue presso le Saline di Trapani-Paceco.
Le saline di Trapani


Subito fuori da Trapani la suggestione immediata è quella del paesaggio: la trama delle vasche in cui l’acqua evapora al sole e al vento, le sagome dei mulini e i candidi cumuli di sale.


L’industria delle saline trapanesi è antica e importante. Una descrizione di questa industria, era già stata fatta da un geografo arabo nel 1570, quando Trapani era il più importante porto d’Europa per l’esportazione del sale.

Marsala. Le Saline dello Stagnone.
Le Saline dello Stagnone

Marsala – Visita della Città



Giunti a Marsala e dopo aver parcheggiato comodamente in piazza del Popolo, possiamo avvicinarci al centro storico attraversando il mercato comunale.

Le fontane presenti all’interno del mercato,  danno un gradito senso di frescura, per cui sarà  piacevole attardarsi nel  mercato per curiosare tra i banchi ben forniti di prodotti dell’isola e del posto.

Da porta Garibaldi si imbocca la via omonima e si accede così al centro storico, ben conservato, pulito e molto ordinato, che rende veramente gradevole la città.

La visita si sviluppa lungo l’asse di via XI Maggio. La via è fiancheggiata da edifici residenziali ed eleganti negozi.

Marsala. Via XI Maggio. Asse viario principale.
Marsala – Via XI Maggio

Grazie alla sua aerea pedonale, questa parte della città è diventata il piacevole e curato passeggio di Marsala. Fu proprio in questa via che Giuseppe Garibaldi dormì la prima notte dopo il famoso sbarco dei Mille.

Piazza  della Repubblica è la piazza principale della città, dove si trovano il bellissimo palazzo Senatorio con facciata settecentesca ad ampi archi, ed il duomo. La Cattedrale ha un’imponente facciata, adorna di statue e fiancheggiata da due piccoli campanili. Bello il  suo interno a tre grandi navate scandite da alte colonne.

Marsala. Piazza della repubblica con il Palazzo senatorio.
Piazza della Repubblica-Palazzo Senatorio

Le Saline dello Stagnone


Sulla via del ritorno  da Marsala, potrete fare una sosta anche alle Saline dello Stagnone, forse più suggestive per le numerose vasche, i canali ed i pantani naturali.

Marsala. Le Saline dello stagnone.
Le Saline dello Stagnone

Fermarsi a cena in uno dei ristoranti delle saline, sarà veramente romantico. Potrete gustarvi un’ottima cena alla luce del sole al tramonto.

I colori dell’acqua cambiano dal blu delle vasche più grandi al rosso delle vasche intermedie al bianco delle vasche più piccole. Tutte queste tinte diventano ancora più intense al tramonto, rendendo ancora più affascinante il paesaggio.


Marsala – Conclusioni



La presenza di così  tante persone, alla sera ferme lungo la strada, ad ammirare le saline dello Stagnone al tramonto, è una conferma e una garanzia che il paesaggio è veramente superbo, quasi surreale ed affascinante allo stesso tempo. E allora posso affermare che un’escursione in questa parte della Sicilia  non ve la  dovrete assolutamente perdere.



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Scicli – La Vigata del Commissario Montalbano


Scicli – Introduzione

La nota fiction televisiva del Commissario Montalbano, non è stata determinante ma sicuramente ha contribuito non poco allo sviluppo turistico di questa cittadina e dei suoi dintorni, insieme all’UNESCO che l’ha iscritta nel 2002 nel patrimonio dell’Umanità.

Di solito i turisti che arrivano a Scicli si dirigono, come fosse un dovere o un obbligo, a visitare per prima cosa il Municipio, set televisivo della Questura di Montalbano. Si può entrare nell’ufficio del commissario, nell’ufficio del Piantone Catarella e la stanza del prefetto.

Ma Scicli ha ben altre motivazioni turistiche molto più importanti ed interessanti. La sua posizione a soli a 5 km dalla costa meridionale della Sicilia, la fa essere anche una città di mare. Inoltre oggi Scicli è sempre più meta di numerosi turisti affascinati dalla magnifica arte barocca dei suoi edifici civili e religiosi. 

Scicli. Località Sampieri, nei pressi dell'antica fornace.
Sampieri

Visita del Centro Storico


Il nucleo più antico della città era ubicato sulla rocca di San Matteo, dove oggi si trova l’omonima chiesa. Da quassù, ad un’altezza di oltre 200 metri, si può avere una visuale completa dell’agglomerato, punteggiato qua e là da bei palazzi, chiese e piazze. 

L’aspetto di Scicli che colpisce maggiormente il viaggiatore , è l’esistenza di un numero così elevato di chiese, proprio sulle quali è più evidente questo stile barocco.

Le Chiese di Scicli

Oltre alla bellezza della struttura in sé stessa, ogni chiesa gode anche di una bella posizione. La chiesa di Santa Maria della Consolazione, costruita nel ‘700, si trova in posizione rialzata rispetto al piano stradale. San Michele, con la sua bella facciata a tre ordini, è posizionata in un bello scorcio di via Mormino Penna. Mostra un’architettura sobria, propria dello stille barocco agli inizi del neo classicismo. 

Scicli. La chiesa di santa Maria della Consolazione, posta in piano rialzato rispetto a quello stradale.
Santa Maria della Consolazione

Che dire poi della cattedrale, con una bella facciata barocca, situata in una grande piazza alberata e San Bartolomeo, un po’ più defilata dal centro storico, incastonata tra le vecchie  cave.  

Scicli. Particolare della facciata della cattedrale, in puro stile barocco.
La Cattedrale

Ma la più scenografica, posizionata    sulla sommità  di un colle, rimane  la chiesa di San Matteo. Dal suo piazzale si domina tutta  Scicli. La salita al colle, peraltro bella in quanto si snoda tra vicoli e antiche case, è piuttosto faticosa, ma la bellezza del sito, ne vale veramente la pena.

Nel centro storico, sarà interessante visitare anche l’Antica Farmacia Cartia, situata in un vecchio palazzo, arredata con antichi mobili, vecchi strumenti e farmaci. 

La via Nazionale sarà una bella passeggiata da non perdere. La strada attraversa tutto il centro ed è ricca di negozi di ogni genere e locali. La piazza del Municipio con la rispettiva via Mormino, la definirei il salotto di Scicli: bei palazzi, bella piazzetta e locali caratteristici.

La piazza Busacca, sempre molto movimentata, è il fulcro della vita cittadina. Alla sera è sempre molto affollata grazie anche ai suoi locali. Qui si trova anche il famoso ristorante  Busacca, sicuramente il top della città, con ottima cucina a prezzi accessibili.

Scicli. Piazza busacca, il fulcreo della vitta cittadina.
Piazza Busacca

Scicli – Dintorni


Prima di lasciare Scicli, ci possiamo togliere anche un paio di curiosità andando a visitare, in località Punta Secca, la casa del Commissario Montalbano, divenuta ormai nota a tutti con la sua inconfondibile terrazza prospicente la spiaggia. Nelle immediate vicinanze si trova anche la nota trattoria Enzo a Mare, dove il  Commissario si reca spesso ad assaggiare qualche specialità locale.

E’ una trattoria che fa sempre il “tutto esaurito” grazie al suo nome ormai famoso ed alla sua ottima cucina. Meglio prenotare il giorno prima.

L’altra curiosità è data da Sampieri, bella località balneare. Qui si trovano i ruderi della vecchia fornace Penna, costruiti agli inizi del ‘900 sulla scogliera a ridosso della spiaggia, diventata nella “fiction televisiva” la Mànnara, luogo di uno dei tanti delitti su cui indaga il commissario.

Scicli. La fornace penna, nella fiction La Mànnara.
La Fornace Penna (La Mànnara)

E proprio a Sampieri, il mare limpido, trasparente e dalle svariate tonalità di colore, non fa altro che valorizzare ulteriormente la meta di questo viaggio: Scicli, splendida cittadina e piccolo gioiello barocco, ancora ai margini degli itinerari turistici più battuti, ma che tutti dovrebbero visitare.

Scicli. La fornace ed il mare circostante ripresi dal drone.

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Castellammare del Golfo e Segesta – Dal Mare alla Magna Grecia


Castellammare e Segesta…Tra le varie opportunità che un Viaggio in Sicilia offre al turista, c’è  quella di poter trascorrere una mattinata in una bella e incantevole località di mare ed un pomeriggio in un altro luogo magari nelle immediate  vicinanze, completamente diverso e di grande interesse storico.


Castellammare e Segesta. Golfo di Castellammare con il castello a protezione del golfo.
Golfo di Castellamare

Stiamo parlando di Castellammare e Segesta, quest’ultimo noto sito archeologico. La prima situata direttamente sul mare, l’altra all’interno in una bella zona collinare.


Castellammare e Segesta. Ripresa dall'alto del teatro antico. Foto scattata dal drone.
Il Teatro Antico ripreso dal drone

Castellammare e Segesta


Castellammare del Golfo


Il panorama che si gode dall’alto giungendo a Castellammare, già da solo vale la visita di questa cittadina. La vista sulle case e sul castello a protezione del porto è veramente splendida.

Castellammare e segesta. Particolare del castello a protezione del golfo.
Castellamare del Golfo – Il Castello

Quello di Castellammare del Golfo è un comune della Sicilia tra i più grandi e frequentati dai turisti. Qui fanno base per la bellezza della spiaggia, la movida estiva e la comodità negli spostamenti verso i dintorni.

La cittadina è situata sul golfo omonimo. Grazie al suo porto molto attivo, conserva ancora una vivace attività commerciale. Questo lo si nota anche dai tanti e vari negozi che possiamo ammirare passeggiando nella zona pedonale.

Non mancano i negozi di artigianato locale e quelli di souvenir molto particolari. Tanti sono anche i locali che offrono prodotti tipici.

Girovagando tra vicoli, stradine e scalinate, tra le quali spesso si nascondono locali molto frequentati alla sera, si può scendere verso il porto. Questo è sempre molto animato come una volta, quando questo era il porto di Segesta.

Ed è proprio al porto dove avremo l’imbarazzo della scelta nel trovare il giusto locale per un’ottima cena.

Castellammare e Segesta. Vicoli che vanno verso il porto, con locali.
Vicoli di Castellammare

A proposito di Segesta; lasciamo Castellammare del Golfo per raggiungere proprio questo sito archeologico che si trova a soli pochi km di distanza e che quindi non ce lo possiamo perdere.


Castellammare e Segesta


SEGESTA


Se amate l’archeologia, ma soprattutto se volete provare l’emozione di un salto indietro nel tempo, non perdetevi la visita del Parco Archeologico di Segesta. Questa era una famosa città fondata dagli Elimi, antica popolazione di origine sicula.

Nonostante la vastità dell’area archeologica, le attrazioni più evidenti sono Il Tempio Dorico ed il Teatro Antico, costruito nel III secolo a.C. Ma nuovi scavi sono ancora in atto e l’urbanistica di Segesta è attualmente oggetto di studio.

Contrariamente a quanto si possa pensare, i monumenti non sono di origine greca, ma ugualmente straordinari, così come straordinaria è la loro posizione in modo particolare per quanto riguarda quella  del Tempio Dorico.

Castellammare e Segesta. Il tempio Dorico fotografato con il drone.
Il Tempio Dorico fotografato con il Drone

Stesso discorso vale per il Teatro Antico, abbarbicato in cima a un colle con il proscenio rivolto a nord, in omaggio allo splendido panorama delle colline a perdita d’occhio e del mare in lontananza.


Il Teatro Antico

Ed è proprio il teatro il primo monumento ad essere raggiunto dai turisti. Il monumento può essere raggiunto anche con il bus, scelta consigliata considerando la dura salita ed il caldo estivo, se ci troviamo qui nei mesi di luglio o agosto.

Nonostante sia stato costruito nel terzo secolo a.C.  ancora oggi è ben conservato, e rappresenta in estate una suggestiva cornice agli spettacoli teatrali e musicali.

Castellamare e Segesta. Il teatro Antico visto dall'alto.
Segesta – Il Teatro Antico visto dall’alto.

Terminata la visita del Teatro, si raggiunge il Tempio Dorico. In questo caso ci possiamo spostare anche a piedi visto che il percorso è tutto in discesa…e dobbiamo dire che vale veramente la pena di rinunciare a qualche ora di  mare per ammirare quello che è considerato uno dei Templi più affascinanti e misteriosi della Magna Grecia.


Il Tempio Dorico

Anche questo monumento è stato costruito nel III sec. a.C, quando Segesta era già città libera sotto i Romani.  È considerato uno dei templi più belli del periodo classico, sia per l’ottimo stato di conservazione  che per la sua spettacolare posizione .

Sul basamento del tempio, di circa 60 mt per 26, poggiano 36 massicce colonne alte circa 10 metri, che riescono a sorreggere ancora oggi tutto l’architrave, il fregio e i due timpani.

Castellammare e segesta. Il tempio dorico visto dall'alto col drone.
Segesta – Il Tempio Dorico

Pensate che già oltre duemila anni fa, l’abile architetto che progettò il tempio, adottò diverse raffinatezze come ad esempio la correzione ottica ottenuta mediante una leggera curvatura del basamento.

Quando si contempla questo paesaggio semplice e suggestivo, si sente che lì e soltanto lì, si poteva costruire un tempio greco. I maestri decoratori che insegnarono l’arte all’umanità, dimostrarono, in Sicilia soprattutto, quale scienza profonda e raffinata essi avessero dell’effetto e della scena.

Castellammare e Segesta. L'ottima posizione del Tempio Dorico.
Straordinaria posizione del Tempio Dorico

Castellammare e Segesta – Conclusioni


Riprendendo quindi quanto detto all’inizio, relativamente alle opportunità offerte al turista da questa isola, possiamo affermare che la Sicilia è senza dubbio una delle regioni italiane più sorprendenti, dove oltre alle tante bellissime località con un mare incantevole dai mille colori, la cultura normanna, araba e greco-romana si fonde in meraviglie artistiche senza pari.



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Trapani – Drepanon, la Falce

Trapani probabilmente non gode della giusta considerazione dei viaggiatori e non ha la dovuta attenzione che si merita. Sembra che brilli solo di luce riflessa.

Per la gran parte dei visitatori, Trapani è solo uno scalo marittimo, è la città da cui si parte per le Isole Egadi, per Favignana. La località da cui si raggiunge Erice ed anche Scopello, la Riserva dello Zingaro o Castellamare del Golfo.

Invece Drepanon, vecchio nome della città che significa falce, come la sua forma che si nota atterrando a Birgi o osservandola dall’alto di Erice, può offrire molto di più al turista attento.

Trapani. Veduta dall'alto del colle di Erice.
Trapani – Veduta da Erice

L’atmosfera, in questa parte della Sicilia, è completamente diversa da quella che si respira in tutto il resto dell’isola. E’ un atmosfera particolare, in parte nordafricana, tunisina.

Questo lo si nota anche nelle case e nella loro forma dei tetti completamente pari, senza tegole così come  anche nella kasbah di Mazara del Vallo, piccola ma molto caratteristica.

La città è tranquilla, ordinata e ben tenuta, la gente è sempre molto cordiale e ben disposta. Si circola abbastanza  bene anche in auto, a parte nel centro storico vero e proprio, e si mangia bene ovunque.

Molti sono i palazzi di notevole interesse, così come alcune vie del centro storico, ricche di negozi e ristoranti. Ma anche i vicoli e le piazzette fanno apprezzare ancora di più la città invogliando a passeggiate tranquille, senza una meta precisa, semplicemente ammirando tutto quanto intorno a noi, anche   i minimi particolari.

Trapani. Particolare di palazzo settecentesco.

Trapani – Centro Storico

La visita del centro storico, è tutta concentrata intorno alle due vie principali: Via Giuseppe Garibaldi e Via Vittorio Emanuele.

Via Giuseppe Garibaldi

Questa via è la più conosciuta. Ricca di negozi e locali, è  fiancheggiata da palazzi settecenteschi di scenografico impatto. Per questi motivi è la strada più frequentata per passeggio.

Trapani. Corso Garibaldi,
Corso Garibaldi

Tra i vari monumenti, di particolare interesse  è la chiesa di Maria SS del Soccorso, fondata nel XV secolo e in parte ristrutturata nel 1874, con un interno piccolo, ma ricco di opere d’arte.

Anche la visita della chiesa di san Domenico è importante non solo per la bella struttura trecentesca con il suo bel rosone ed un interno con opere degne di nota, ma in modo particolare  per la  zona circostante, costituita da vicoli e piazzette veramente caratteristici.

Via Vittorio Emanuele

Percorrendo la Via Vittorio Emanuele, dopo aver lasciato sulla nostra sinistra l’edificio della Cattedrale,  si giunge al palazzo Senatorio, bell’esempio di architettura barocca.

Questo corso, conosciuto un tempo come la Rua Grande, è un largo e lungo rettilineo, principale asse della città storica e, per il tenore degli edifici settecenteschi che vi prospettano, è considerato il monumentale salotto della città. 

Attraversando il centro storico da nord a sud, ci spostiamo verso il porto.

Il viale Regina Elena ci consente  una bella e rilassante passeggiata lungomare.

Fiancheggiata da folte piante su entrambi i lati, costituisce un vero riparo dalla calura estiva.

Trapani. Viale Regina Elena lungomare.-
Viale Regina Elena

Anche su questo viale non c’è che l’imbarazzo della scelta per ciò che riguarda locali, bar, gelaterie e ristoranti.

Rientrando nel centro storico, non ci possiamo perdere la bella passeggiata all’ombra delle Mura di Tramontana  fino al bastione Conca.

Dalla piazza della vecchia pescheria, bella struttura formata da un porticato ad archi con al centro una fontana di Venere, si inizia questa rilassante camminata che, costeggiando la spiaggia cittadina, ci conduce appunto fino al Bastione Conca.

Da qui possiamo godere di un panorama a 360° veramente spettacolare. Una veduta completa su tutta la città, sulle case, sui  tetti, sui vicoli e le cupole delle principali chiese di Trapani.  

Il mare è di una limpidezza unica con sfumature di colore tali che ci costringono a scendere sulla spiaggia per ammirare da vicino tutta questa bellezza e respirare la singolare atmosfera che ci viene offerta da questa città.


Trapani – Dintorni

Lasciamo la città per spostarci nell’immediata periferia e subito veniamo attratti dal paesaggio delle saline che incontriamo appena usciti da Trapani, lungo la provinciale 21 appena entrati nella contrada di Nubia.

Queste sono le saline di Maria Stella, uno scampolo di natura profondamente rivisitata dall’uomo, un luogo di produzione, un richiamo estetico.

Trapani. Le saline in contrada Nubia.
Le saline – Contrada Nubia

Oltre al museo, anche Il mulino della salina è visitabile. Questo era uno dei tanti che dominavano il paesaggio.


Piatti e Prodotti Tipici

La varietà di cibo è così alta, che potreste mangiare piatti diversi per 10 giorni sia a pranzo che a cena. Potrete scatenarvi con la cucina, assaggiando le Busiate, pasta tipica siciliana fatta a mano, l’ottimo Cous Cous e tanto pesce nelle più svariate ricette. Immancabili saranno il Salmone, il Tonno e il Pesce Spada, anche affumicati e anche sotto forma di carpaccio. Non mancheranno i dolci tipici come la Cassata Siciliana, le Genovesi e gli immancabili Cannoli Siciliani.

Trapani. Busiate al pesto trapanese.
Busiate al Pesto Trapanese

Tra i vini, particolarmente buono e stimato è il Leone d’Almerita.


Per Concludere

Dal porto di Trapani salpano i traghetti per le Egadi compreso quello per Favignana. In piena estate, sarà opportuno prenotare parecchi giorni prima. Si rischia di trovare tutto esaurito.

Da Trapani parte inoltre la funicolare per Erice, stupendo paese arroccato in cima a un colle ad un’altezza di circa 700 metri, iscritto nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia. Assolutamente da non perdere.


Trapani è una città che, a mio parere,  non è ancora ben conosciuta da tutti, ma che per la sua storia, l’arte, la cultura e le sue tradizioni merita sicuramente ancora molto, ma molto di più.



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Marzamemi – Tradizionali ritmi di Vita


Marzamemi, antico borgo marinaro di origine araba.


Marzamemi – Introduzione

Se viaggiando nel sud est della Sicilia, vi sentirete stanchi di visitare città, seppur belle, come Ragusa, Siracusa, Noto, Modica, e sopraffatti anche dal caldo vi sentirete un po’ annoiati di osservare l’onnipresente stile barocco siciliano, nessun problema.

La Sicilia offre così tanto da poter variegare le vostre tappe turistiche a vostro piacimento.

Marzamemi. Scala dei Turchi - Porto Empedocle.
Scala dei Turchi

Basterà fare una breve deviazione verso il mare. Attraversando una bellissima campagna raggiungeremo una località priva di rilevanze architettoniche, palazzi e chiese, ma talmente bella, singolare e circondata da un mare variamente colorato, da renderla un’attrazione veramente unica ed affascinante.

Stiamo parlando di Marzamemi.



Marzamemi – Cosa vedere

Giunti nel borgo, la bellezza di Piazza Regina Margherita, scenario del film SUD di Salvatores, vi lascerà senza fiato. Qui si affacciano le case dei pescatori tutte in pietra arenaria, risalenti al 1600, nonché le due chiese dedicate entrambe al santo patrono, San Francesco di Paola.

Marzamemi. Veduta della piazza Regina Margherita.
Marzamemi – Piazza Regina Margherita

Questo antico borgo marinaro è uno dei luoghi più noti e affascinanti della Sicilia. La storia di questa stupenda località inizia con la sua tonnara nel 1752. Oggi questa tonnara è ormai in disuso e parzialmente demolita.

L’origine del nome Marzamemi, secondo alcuni, deriverebbe dalle parole arabe marsa (‘porto’) e memi (‘piccolo’). Ovvero piccolo porto. Infatti sono proprio i due piccoli porti a far da cornice al borgo.

Secondo altri invece deriverebbe sempre da parole arabe Marsa el-Hamem che significa “il porto delle tortore.

Tutt’intorno alla Piazza Regina Margherita, i vicoli e le stradine con i loro caratteristici negozi, i ristoranti e tanti altri locali dove poter trovare riparo dal forte caldo e rinfrescarsi magari con un’ottima birra locale, fanno da cornice a questo pittoresco angolo della Sicilia.

Fuori dal Borgo

Appena fuori dal borgo, una bella spiaggia ci aspetta per concederci una mezza giornata di mare. L’acqua è di una bellezza unica. La sua trasparenza e le sfumature di blu e verde, ci trasportano con la fantasia verso le barriere coralline dell’oceano indiano.

Marzamemi. Veduta dal drone della spiaggia fuori del borgo.

Gli stabilimenti balneari sono pochi, semplici, ma essenziali, e dopo un buon bagno avremo comunque l’imbarazzo della scelta tra piatti di pesce e ottimo vino.


Per tutto questo quindi, non dimenticate: in un viaggio seppur dedicato al barocco siciliano, anche Marzamemi sarà una tappa assolutamente da non perdere.  


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Noto – Capitale del Barocco

Noto – Introduzione

Noto è stata riconosciuta dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità e le è stato assegnato anche l’appellativo di “Capitale del Barocco Siciliano”.

In un Viaggio in Sicilia, nel sud-est dell’isola, è impossibile non imbattersi nel Barocco Siciliano.

Gli amanti di questo stile, qui andranno a nozze. Potranno approfondirne la conoscenza, imparando così anche un po’ della sua storia, le sue origini e delle sue caratteristiche.

Noto, senza dubbio, è la città ideale a questo scopo essendo considerata la città del Barocco per eccellenza.

Noto. Particolare della chiesa di san Francesco.
Noto – Chiesa di San Francesco

Ovunque volgiamo lo sguardo, ne ravvisiamo  la presenza nei palazzi, nelle chiese e nei particolari numerosi e molto vari.

Anche Noto, come quasi tutte le città siciliane, si è sviluppata in spazi stretti delimitati da vicoli e stradine. Non esistono nel centro storico strade particolarmente grandi, ad eccezione del Corso Vittorio Emanuele.

Noto. I vicoli della città visti dall'alto col drone.
Noto – Vicoli visti dal drone

Tutta la città è stata ricostruita dopo il tragico terremoto del 1693 seguendo le regole dell’urbanistica barocca, dalle strade ai bellissimi palazzi  nobiliari con la pietra calcarea presente in abbondanza sul territorio.

L’attenzione prestata nella riedificazione è stata letteralmente maniacale, perfino nella cura dei dettagli.


Noto – Visita della città


Video con Commento Audio


Dal Viale Marconi, dove staziona un mercatino permanente di prodotti tipici locali e oggetti d’artigianato, si accede al centro storico. Si oltrepassa la Porta Reale, una sorta di arco di trionfo, che fu edificata in occasione della visita del Re Ferdinando II di Borbone.

Da qui si stacca il Corso Vittorio Emanuele, la strada principale di Noto, fulcro della vita cittadina, attorno al quale si trovano praticamente tutte le più importanti attrazioni della città.

La prima che incontriamo alla nostra destra, è la piazzetta dell’Immacolata. Qui sorge la bellissima chiesa di san Francesco, con la sua scenografica scalinata edificata tra il 1711 e 1750.

Poco più avanti, sulla sinistra, una visita più accurata la merita la Chiesa di santa Chiara. Ha un bell’interno a pianta ellittica e riccamente decorato da stucchi dorati.

Dall’interno, per una scala a chiocciola, si sale alla grande terrazza. Da qui si può ammirare uno splendido panorama su tutto il corso Vittorio Emanuele e gran parte della città.

Tornati sul Corso Vittorio Emanuele, dedichiamo uno spazio dovuto alla scenografica Cattedrale dedicata a San Nicolò.

Una maestosa scalinata conduce al sagrato e all’ampia facciata, fiancheggiata da due torri campanarie. Oltre il portone centrale, si apre un ricco interno a tre navate.

Una volta usciti dal duomo e dopo aver ammirato il bellissimo palazzo del Municipio, proprio di fronte alla Cattedrale, si può continuare la visita della città passeggiando senza meta tra stradine e quartieri secondari, osservando bei palazzi riccamente decorati in stile barocco, angoli caratteristici, e  particolari degni di nota. 

Noto. Facciata del palazzo del Municipio.
Noto – Palazzo del Municipio

Dintorni di Noto


Ma Noto non è solo arte e barocco siciliano. E’ anche mare, un bel mare, in località Lido di Noto a soli 8 km dalla città, praticamente sul mare.

A circa 15 chilometri da questo lido si trova un’altra famosa e caratteristica località siciliana: Marzamemi.

Questo sarà un  borgo che non vi dovrete assolutamente perdere. Ne rimarrete letteralmente affascinati. 


Prodotti Tipici


Per i prodotti tipici, ci sarà l’imbarazzo della scelta. Dalla Salsiccia tradizionale della Val di Noto, al Tonno e Pescespada, I Pistacchi di Bronte, il Pomodoro Pachino, la Cassata Siciliana, il Pizzolo e gli Arancini, sono solo una parte della lunga lista di prodotti locali.

Tra i vini, particolarmente buono e stimato è il Leone d’Almerita.

Noto. Immagine di una bottiglia Vino Leone d'Almerita

Un consiglio per parcheggiare: dirigetevi subito verso la Porta Reale dove esistono ampi parcheggi proprio nei pressi dell’ingresso alla città.

Conclusioni

Per tutto quanto sopra, possiamo affermare senza ombra di  dubbio, che quella di Noto sarà sicuramente una gita completa e perfetta: si potrà passare dall’arte, dalla storia  e dal barocco siciliano direttamente al bellissimo mare di Lido di Noto. Il tutto in una sola giornata.


Noto. Particolare di una scalinata nel centro storico.

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Viaggio in Sicilia – La più grande isola del Mediterraneo

Questo articolo è solamente una sintesi di un viaggio fatto in Sicilia, giusto per dare un’idea sommaria delle potenzialità turistiche di questa magnifica isola, stimolare e incuriosire il viaggiatore, rimandando agli  specifici articoli, il dettaglio delle singole località”.


Sampieri – Marina di Modica

Non esiste per la Sicilia un viaggio, se così si può dire, “predefinito” come avviene spesso per molte altre località o regioni. Ovunque sceglierete di andare o cosa  visitare, sarà sempre una scelta indovinata. Molte e tutte interessanti sono le attrazioni esistenti in questa stupenda regione, all’insegna dell’ arte, storia, cibo, mare, senza considerare l’accoglienza e la disponibilità delle persone.

Non rimarrete mai delusi. Anche tutto questo è Italia

In questo mio viaggio, ho deciso di dividere la Trinacria in due parti, dedicando una settimana per ciascuna zona: la parte occidentale e la parte meridionale ovvero il sud-est.


Viaggio in Sicilia. Mappa dell'itinerario di visita seguito.
Itinerario seguito

Parte Occidentale

Nella parte occidentale ho visitato Scopello, Castellammare del Golfo, Erice, Trapani e dintorni, Favignana, Segesta, Marsala e Mazara del Vallo.

Facendo base a Trapani, è possibile spostarsi, in modo agevole e con distanze di pochi chilometri, in tutte queste località.

Viaggio in Sicilia. Segesta, il Partenone fotografato con il Drone.
Segesta – Il Partenone

Visite più accurate, secondo mio parere, devono essere dedicate a Trapani e Favignana, nonché Erice e Mazara del Vallo. Quest’ultima forse a torto, poco considerata e da molti scartata. Seppur piccola e senza particolari rilevanze architettoniche, a parte la piazza centrale, personalmente la ritengo una piccola chicca.


Viaggio in Sicilia – Trapani

Trapani, città singolare dall’atmosfera tipicamente nord-africana, ha un piccolo ma bellissimo centro storico. Vi si accede partendo dalla bella piazza Vittorio Veneto e imboccando il Corso Garibaldi, fulcro della vita cittadina.

Viaggio in Sicilia. Trapani visto dall'alto.
Trapani vista dall’alto.

Una passeggiata assolutamente da non perdere, è quella lungo le mura che costeggiano il mare, partendo dal vecchio Mercato del Pesce. Al di sotto di queste si trova  una piccola spiaggia con un mare limpido, trasparente e dalle varie sfumature di colore.


Favignana

Dal porto di trapani si sale sul traghetto per Favignana che si raggiunge in poco più di un’ora.

Anche quella di Favignana è una gita imperdibile. Ha un centro molto carino, con ampia zona pedonale,  ma bellissimo sarà noleggiare delle bici con pedalata assistita e spostarsi nell’isola per visitare le varie calette, come la stupenda Cala Rossa.


Mazara del Vallo

Una visita a Mazara del Vallo, a mio avviso, è interessante per la sua tipica atmosfera tunisina, ancor più percepibile per l’esistenza di una kasbah molto particolare e caratteristica. Consiglio di visitarla in giorni lavorativi, quando i negozi e i locali sono aperti.


Le Saline

Lungo la strada da Trapani e Mazara, poco prima di Marsala, sarà inevitabile fermarsi ad osservare le saline dello Stagnone, con eventuale escursione all’isola di Mozia. Consigliabile è fermarsi per la cena in un ristorante proprio sulle saline per poterle osservare al tramonto. Sarà veramente un spettacolo affascinante.

Viaggio in Sicilia. Le saline dello Stagnone riprese dal Drone.
Le Saline dello Stagnone

Erice

Erice è sicuramente un’altra località da non perdere in questo Viaggio in Sicilia. Il paese è iscritto nell’elenco dei borghi più belli d’Italia. Bellissimo è il panorama che si può ammirare lungo la strada che da Trapani raggiunge la sommità del colle dove si erge il paese. All’interno del borgo si trova la bella e singolare cattedrale, proprio nel centro storico tutto delimitato da stradine e vicoli ricchi di negozi e locali di ogni genere.


Viaggio in Sicilia – Cibi e Dolci

Inutile dire che in questa parte dell’isola si può apprezzare una cucina eccezionale sia nei primi che nei secondi piatti, non per ultimi i vari dolci, veramente speciali.

Potremo gustare un ottimo Pesto alla Trapanese, pesce in genere, ma in modo particolare tonno e pesce spada cucinati in vari modi e per tutti i gusti.

Per quanti riguarda i dolci, non avremo altro che l’imbarazzo della scelta: cassatine, cassatelle, le genovesi, teste di turco, e tante altre specialità.


Parte meridionale


Viaggio in Sicilia – Video con Commento Audio


L’itinerario da me seguito per questa parte dell’Isola si svolge attraverso Ragusa, Marina di Ragusa, Scicli, Modica, Noto, Marzamemi e Siracusa.

Questa è una parte della Sicilia sensibilmente diversa da quella occidentale.

Nella prima zona dell’isola sono l’atmosfera nord-africana, la natura e il mare che prevalgono, mentre qui è il Barocco l’elemento emergente . Lo stile architettonico e l’atmosfera sono  tipicamente siciliani. Anche la cucina, sempre ottima, presenta alcune differenze così come il mare, sempre limpido, trasparente dalle svariate sfumature di colore, ma diverso.

Viaggio in Sicilia. Vista sul Corso Vittorio Emanuele, con la Cattedrale Barocca.
Noto – La Cattedrale Barocca

Tutte le località meritano una visita accurata. Cominciamo quindi da Scicli che,  trovandosi a breve distanza da tutte le località sopra menzionate, è stata scelta come base strategica.


Viaggio in Sicilia – Scicli

Questa cittadina è diventata ancora più famosa grazie alla fiction del Commissario Montalbano. Presenta un bel centro storico, ben organizzato, pulito e con attrazioni turistiche interessanti.

Viaggio in Sicilia. Oanorama su Scicli ripreso dal drone.
Scicli – Panorama del centro storico

Si trova nelle immediate vicinanze al mare, ed è  ben fornita di ottimi ristoranti e negozi dai più svariati articoli.


Marina di Ragusa

Marina di Ragusa è un’ottima località balneare. A pochi chilometri si trova Punta Secca. Anche questa località è divenuta famosa come set cinematografico della casa di Montalbano.


Ragusa

Ragusa non è molto distante da Scicli. La visita della parte vecchia ovvero Ragusa Ibla è assolutamente da non perdere. Bellissima e in posizione scenografica è la sua Cattedrale.

Viaggion in Sicilia. Ragusa Ibla, Vista sulla piazza del Duomo e la Cattedrale.
Ragusa Ibla – Piazza del Duomo

Noto – Modica

Noto, come Modica, è un esplosione di stile Barocco Siciliano presente in tutti i  più importanti monumenti come la Cattedrale e il palazzo del Municipio.

Il richiamo più importante di Modica è quello della Cioccolata. Divenuta ormai famosa in tutto il mondo per la sua particolarissima lavorazione a freddo, è venduta nella stragrande maggioranza dei negozi.

Tra questi il più antico, famoso e conosciuto è il laboratorio Antica Dolceria Bonaiuto, proprio in pieno centro.


Marzamemi

Anche se non offre assolutamente rilevanze storiche o architettoniche, questa località è comunque una vera chicca che vi affascinerà.

E’ un vecchio e colorito villaggio di pescatori con tanto di vecchia tonnara ed è tutto concentrato in una piazza veramente particolare.

Molto piccola, ma con un bel mare, è una località assolutamente da non perdere.


Siracusa

Chiude l’itinerario Siracusa. La sua visita è scontata oltre che dovuta.

Nella città nuova, che non ha rilevanze architettoniche così rilevanti come quelle della città vecchia, non può mancare la visita al parco archeologico, mentre una bella passeggiata, preventivamente pianificata, dovrà essere dedicata alla parte vecchia della città: Ortigia.

Viaggio in Sicilia. Siracusa, piazza del duomo.
Siracusa – Piazza del Duomo

In questa parte di Siracusa si possono ammirare rilevanze architettoniche particolarmente interessanti, che hanno il loro clou nella piazza della Cattedrale. una scenografia veramente affascinante.


Viaggio in Sicilia – Cibi e Dolci

Anche qui potrete scatenarvi con la cucina, assaggiando le busiate, pasta tipica siciliana fatta a mano, l’ottimo cous cous e tanto pesce nelle più svariate ricette. Non mancheranno i dolci tipici…CANNOLI SICILIANI COMPRESI.



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