Contributi di viaggio

I Viaggi di Alessandro

Mese: Luglio 2018

Coimbra – La città cantata anche da Amalia Rodrigues

.  Coimbra

 

 

Celebre città universitaria sulla riva destra del fiume Mondego
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L’antica Università

 

Coimbra – Introduzione

 

Coimbra è molto particolare e diversa dalle altre dalle altre città portoghesi. Questo è un motivo in più per essere visitata,  soggiornandovi  almeno un paio  di giorni.  Questo per godere in pieno anche la sua cucina, il  vino e la musica locale (Fado), diffusa in tutto  il mondo dalla splendida voce di Amalia Rodrigues.

Indubbiamente anch’essa ricca di storia, di architettura e di opere  d’arte in genere. Quello che offre in più questa città e che incanta il turista, è l’atmosfera particolare che qui si respira. Un’ atmosfera vivace e ricca di attrazioni, un atmosfera dovuta in gran parte all’esistenza della sua famosa ed antica università che attira studenti da tutto il Portogallo  e non solo.

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Largo di Portagem

Gli studenti cantano “Coimbra ha più fascino nell’ora dell’addio”: i turisti se ne innamorano e non vorrebbero più andarsene.

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La Città Antica

La presenza di questi numerosi studenti riesce a  influenzare, in modo significativo, la vita quotidiana della  città, con la loro mentalità, le loro manifestazioni, il rispetto per le tradizioni e non per l’ultima la diffusione di quella strana, ma interessante, anche se spesso triste, musica Fado.

Già l’origine del nome spiega tutto su questo stile di musica: derivando dal latino fatum (destino), essa si ispira al tipico sentimento portoghese della saudade e racconta temi di emigrazione, di separazione, dolore, sofferenza e di lontananza, in particolare questa  sentita fortemente dagli studenti che un tempo lasciavano le loro case per frequentare l’università.

Coimbra – Notizie  varie

Adagiata sulle rive del fiume Mondego,  Coimbra è suddivisa in tre parti: la città alta, medievale, caratterizzata da vie strette e tortuose; la città bassa, più recente, sulla riva del fiume, collegata alla prima da ripide scalinate; la città moderna, con vie ampie e ricca di verde.

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Il fiume Mondego

Università

A Coimbra si trova una delle più antiche università europee con circa 20.000 studenti, la cui storia si intreccia con quella della città e con la vicenda culturale portoghese; fino al 1910 quella di Coimbra fu infatti l’unica università del Paese.  Fu in realtà fondata a Lisbona nel 1290 e trasferita a Coimbra nel 1308. Più volte spostata tra le due città nei due secoli successivi, fu definitivamente spostata a Coimbra nel 1537. Da allora ha avuto fra i docenti i maggiori intellettuali ed artisti europei e questo le ha dato fama facendola assurgere a centro universitario di eccellenza.

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Università

Ecco cosa non perdere a Coimbra oltre la visita dei consueti monumenti:

spendere una giornata intera soltanto passeggiando nel centro storico, prendendo un po’ di fresco in uno dei suoi eleganti giardini e concedendovi una crociera sul fiume;

non mancate di assaggiare i pastéis de Santa Clara o le arrufadas, dolci tipici di Coimbra, in uno dei caffè della Baixa;

una visita all’Università, possibilmente dialogando  con qualche studente, e qualche bicchiere di Porto in uno dei  vecchi, tipici locali con tavolini di marmo, ascoltando un po’ di Fado dal vivo.

Queima das fitas

In maggio si svolge la Queima das fitas.la maggiore festa studentesca d’Europa, in cui i laureandi, vestiti in abito tradizionale (capa e batina, cioè una finanziera e un mantello entrambi neri), bruciano il nastro che indica gli studi compiuti. Per questo evento, che si rinnova da più di cento anni e comprende concerti, sfilate di carri, balli e altri appuntamenti più o meno programmati, giungono a Coimbra decine di migliaia di giovani da tutto il Portogallo.

 

Coimbra – Un po’ di Storia

 

La sua storia secolare non ha intrappolato Coimbra in uno statico passato: il presente è vivace e ricco di fermenti culturali; edifici moderni come il Pólo II dell’Università, il ponte pedonale Pedro e Inês, il padiglione Centro de Portugal nel Parque Verde del Mondego sono l’orgoglio della Coimbra di oggi.

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Convento de Santa Clara a Velha

Fondata probabilmente dai Celti (Conimbriga, da briga, “fortezza”), divenne un importante centro militare sotto i Romani con il nome di Aeminium.  Fu quindi a lungo fortezza araba conquistata ai Mori da Ferdinando I il Grande. Nel 1139 divenendo la capitale del regno portoghese rimanendo tale fino al 1260.

In seguito uno dei principali focolai dell’opposizione al regime di Salazar Coimbra fu saccheggiata dai francesi nel 1810.

 

Coimbra – Visita della Città

 

La visita della città si suddivide in tre parti: la città bassa, la città Vecchia e La città alta.

 

Album Fotografico

 

Città bassa

Dopo una piccola passeggiata nella rua Ferreira Borges, per dare un’occhiata ai negozi e vecchi locali storici, si scende nella Praca do Comercio, centro commerciale della baixa (città bassa) ben fornita di locali dove poter mangiare.

Lunga e stretta, chiusa da alti edifici, questa piazza termina a sud con la chiesa di San Bartolomeo e a nord dalla chiesa di sao Tiago, che merita una visita per i suoi notevoli portali romanici.

Al termine della rua Ferreira, proseguendo nella rua Visconde, si arriva ad un’altra piazza caratteristica con una bella pavimentazione ed una fontana al centro, dove si trova la chiesa di santa Cruz, facente parte dell’omonimo monastero. Una visita all’interno è raccomandata, per le sue sculture,  l’organo e gli Azulejos che decorano le pareti dell’edificio.

Proprio attaccato al Monastero  di Santa Cruz, di cui una volta la struttura ne faceva parte, si trova il Caffè Santa Cruz, sicuramente il più accreditato per ascoltare musica Fado dal vivo, eseguita da grandi maestri della chitarra e dove si può gustare dell’ottimo vino portoghese.

Alla fine del tratto della rua Borges, sulla destra troviamo l’Arco de Almedina. Come indica il toponimo di origine araba dell’XI secolo che significa “la città”, questo arco faceva parte delle mura medievali. Oggi segna l’ingresso alla Coimbra antica.

Città Antica

Superato l’arco, cominciamo  a salire scalini e scalinate che ci portano nella parte vecchia e più alta della città, osservando tutt’intorno angoli caratteristici, negozi originali, locali tradizionali che conferiscono a Coimbra un’aspetto veramente unico rispetto alle altre città portoghesi. Così salendo arriviamo all’antica piazza dove si trova la Cattedrale Sé Velha.

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Sè Velha

L’antica Cattedrale, serrata e merlata come una fortezza, é tra i più notevoli edifici romanici del Portogallo.  qui si trovano i sepolcri di Alfonso I Henriques e del figlio Sancio I, i fondatori del regno portoghese.

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Sè Velha

Fiancheggiando  la piazza della Cattedrale Vecchia, si continua ancora a salire fino ad arrivare nella  parte più alta della città, dove si  trova la Nuova Cattedrale (Sé Nova) e l’Università.

città alta

In questa parte di Coimbra ha sede la Cattedrale vera e propria, quella attuale, che non ha  un particolare interesse artistico come la Vecchia Cattedrale.

La Cattedrale del Santissimo Nome di Gesù  è la chiesa madre della città portoghese, chiamata Cattedrale nuova, in modo da distinguerla dalla Cattedrale vecchia che perse la sua originale funzione nel 1772.

Proseguendo sulla rua Sao Joao, in pochi  metri raggiungiamo una grande piazza da dove si  può accedere alla Università. Una visita di questo luogo è dovuta, in quanto è  stato in passato ed é ancora oggi l’elemento caratterizzante della vita cittadina.

Di notevole importanza sono la Cappella, il Patio das Escolas e la Biblioteca di una bellezza  questa veramente unica. E’ consigliabile visitare anche l’interno, con possibilità, oltre che ammirare le bellissime strutture, di osservare Coimbra dall’alto e poter dare uno sguardo alla magnifica aula dove vengono discusse le tesi  e consegnate le lauree (Aula delle Cerimonie): una struttura suggestiva di una bellezza unica.

Se ve ne capiterà l’opportunità, interessante sarebbe poter parlare con qualche studente che indossa la caratteristica cappa, per farsi spiegare i vari stemmi e simboli riportati su questo  indumento.

La Cucina di Coimbra

La cucina di questa città, così come la gastronomia di tutta la Regione di Centro, è sostanziosa. Bistecche bovine e stufato sono i piatti tipici che potrete trovare nei menù di tutti i ristoranti che si trovano lungo le vie della città. Tuttavia, non essendo l’Oceano troppo lontano, ogni ristorante vanta tra le proprie prelibatezze anche piatti marinari. Tra questi spiccano il merluzzo e le sardine.

Tutti i piatti sono generalmente preparati in maniera semplice e accompagnati da uova o da verdure.

Ricca è anche l’offerta di zuppe e di dolci. Inoltre, in questa regione, si produce uno dei migliori vini portoghesi, il Dagao. Questo un rosso di medio corpo che ben accompagna i piatti di carne della cucina locale. Buona inoltre la produzione di frutta, di verdura e di formaggi, soprattutto quelli della Sierra de Estrela.

 

I Dintorni di Coimbra

Da Coimbra si possono fare due bellissime, interessanti ed imperdibili escursioni: Aveiro, cittadina lagunare chiamata la Venezia portoghese, da cui dista circa 65 km (50 minuti di auto) ed Obidos, antico  e caratteristico piccolo borgo medievale ancora interamente circondato da una piccola cerchia muraria, da cui dista circa 130 km (un’ora e mezza di auto).

                                                   

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Zamosc – Polonia sudorientale. La “Città Ideale”…la Padova Polacca.

Zamosc

 

 

…la Città Ideale su progetto dell’Italiano Bernardo Morando.

 

 

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Zamosc-Il Municipio

 

Zamosc – Motivi del Viaggio

In uno dei tanti viaggi fatti in Polonia, mi sono prefissato l’obbiettivo di visitare il Campo di Sterminio di Majdanek nei pressi di Lublino e la Foresta di Bialowieza. Per questo motivo ho dovuto guidare lungo tutto il confine orientale della Polonia con l’Ucraina e la Bielorussia. Transitando quindi nei pressi della città di Zamosc, non ho  potuto fare a meno di fermarmi un paio di giorni: mi ero documentato prima della partenza ed avevo scoperto dettagli ed informazioni importanti, che mi “costringevano” ad una sosta.
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Zamosc – Rynek

La città di Zamość rappresenta l’unico complesso urbanistico-architettonico al mondo che si avvicina al famoso concetto rinascimentale della “città ideale”. Inoltre a Zamość si può trovare una delle più belle piazze municipali d’Europa. La città viene definita la “perla del rinascimento”, per descrivere l’importanza che riveste dal punto di vista storico e architettonico. Tutto il complesso, costituito dal centro storico e dai resti della fortezza, fu apprezzato dall’UNESCO e nel 1992 fu iscritto nella lista dei Patrimoni dell’Umanità come perfetto ed unico esempio di città rinascimentale.
 
 
 

Pur trovandosi all’estremità sud-orientale della Polonia, non lontano dal confine ucraino, Zamosc deve molto all’Italia. La città, infatti, è una perla rinascimentale ottimamente conservata.  La particolarità del centro è l’ottimale stato con cui si sono conservati più di cento monumenti di grande valore artistico e architettonico.

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Zamosc – Centro Storico

 

Zamosc – Un po’ di storia

 

Zamość, fondata nel 1580, sorse dal nulla per volontà del potente magnate  polacco Jan Zamoyski, come capitale dei propri vastissimi possedimenti all’interno della Polonia.

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Zamosc-Particolare di facciata

Uomo di profonda cultura e vasti interessi, Zamoyski, al censimento del 1605, possedeva 5 città e 149 villaggi in Polonia oltre ad altri 50 villaggi in Ucraina per un totale di 17.000 kmq di  territorio, corrispondente all’incirca  alla superficie  del  Lazio.

Aveva studiato nella città di Padova della quale si era letteralmente innamorato e  dove conobbe l’architetto Bernardo Morando. Proprio qui a Padova tra l’altro, si era anche convertito dal Calvinismo al Cattolicesimo ed era stato rettore dell’Università dei Legisti.
La “Capitale del suo Stato” fu proggettata e edificata sul percorso commerciale che collega l’Europa occidentale e settentrionale al Mar Nero, secondo un progetto di “città ideale” rinascimentale dell’architetto padovano Bernardo Morando.
Concepita per svolgere allo stesso tempo funzioni di residenza principesca, centro commerciale e presidio militare, per certe caratteristiche ricorda la città natale dell’architetto e viene chiamata “la Padova del Nord”.
 
Inizialmente vennero edificati la residenza di Zamoyski e il centro commerciale, quindi si passò alle fortificazioni su pianta pentagonale, per resistere alle frequenti incursioni di cosacchi e tartari. Insieme a Czestochowa e Danzica, Zamosc fu l’unica a resistere agli assedi durante le invasioni svedesi, proprio grazie  alla sua piazzaforte pentagonale.
 
Zamosc fu una delle otto più importanti città della Polonia e un vivace centro commerciale internazionale. Vi arrivavano merci dal Portogallo, dall’Inghilterra, dalla Turchia, dalla Persia. Attratti dai privilegi concessi dal Zamoyski, si insediarono in questo territorio  mercanti armeni, greci, ebrei, ungheresi, tedeschi, italiani e perfino scozzesi. Questa sorta di Stato nello Stato duro fino al 1944.
 

Zamosc – Visita della città

 
Il segreto per godersi Zamość è girovagare per la Rynek Wielki, la “Città Vecchia”, dove le cose da vedere sono tantissime.  L’unico elemento stonato che stride con l’ottimo stato di conservazione degli edifici e dei palazzi governativi del centro è la cinta muraria, gravemente danneggiata dai bombardamenti russi durante la seconda guerra mondiale. Tra i pochi tratti sopravvissuti ricordiamo quelli all’estremità meridionale del centro, dove, dal 2004, si stanno compiendo ingenti sforzi per restaurarli e riportarli al loro stato originario.
 
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Zamosc – Il Centro

 

Il Municipio

Uno dei palazzi migliori della Rynek è il municipio, costruito tra il 1639 ed il 1651, che però presenta anche ampliamenti successivi, come la scalinata curva aggiunta nel 1768.
 
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Zamosc – Ratusz

La piazza sulla quale si affaccia l’edificio è delimitata da abitazioni appartenenti in gran parte a mercanti armeni, e per questo decorate in maniera del tutto particolare.
 
Due di queste sono state destinate ad ospitare il Muzeum Zamojskie (Museo di Zamosc), all’interno del quale è possibile vedere tante testimonianze interessanti legate alla storia della città, oltre ad ammirare gli splendidi soffitti lignei e le decorazioni che contraddistinguono porte e finestre. Tra i pezzi migliori ricordiamo un modello che raffigura l’insediamento com’era al momento della fondazione ed una lettera inviata da Bernardo Morando a Jan Zamoyski con disegnata la planimetria della piazza ed i nomi dei primi occupanti di ciascun edificio.
 
Subito fuori dai confini della Rynek, si erge la cattedrale, costruita da Morando tra il 1587 ed il 1598 come mausoleo della famiglia Zamoyski. Le fattezze esterne sono state modificate nell’Ottocento, ma per fortuna l’interno è ancora quello originale.
Al di sotto dell’ultima cappella della navata destra c’è la cripta della famiglia Zamoyski.
 

Muzeum Arsenal (Museo dell’Arsenale)

 
Ad ovest della chiesa si trovano altre due bellezze: il Muzeum Arsenal (Museo dell’Arsenale) ed il Palac Zamoyskich (Palazzo Zamoyski). Il primo mette in mostra un’ampia collezione di armi di ogni genere, tra cui cannoni, moschetti, spade,  mentre  il Palazzo Zamoyski, invece, è chiuso al pubblico in quanto sede di alcuni uffici governativi, ma rappresenta un edificio cardine della storia della città.
 
Il Rynek Wielki è tutto circondato da bellissimi portici utili anche per passeggiare nelle giornate di pioggia, con vecchie insegne, portoni e serramenti in ferro per accedere alle vecchie cantine. Una visita raccomandata è  anche quella all’unico bastione visitabile delle mura.
 

Zamosc – Ennesimo Campo di  Concentramento Nazista in Polonia

Per concludere la visita a Zamosc bisogna percorre i circa 500 metri che separano la Città Vecchia dalla cosiddetta Rotonda, un forte a pianta circolare del diametro di 54 metri che circonda un cortile a sud-ovest del centro.
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Zamosc – La Rotunda

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Annessa alla precedente struttura difensiva all’inizio dell’Ottocento, la fortificazione, costruita nel 1825/1831 e adibita a polveriera, fu utilizzata invece dalle SS, durante la Seconda Mondiale come base per gli interrogatori, prigione e luogo di esecuzioni di massa da parte dei Nazisti
 
Per ricordarli, dal 1947 la Rotonda ospita il Museo del Martirio: una visita estremamente toccante che consente di comprendere meglio le atroci sofferenze patite dalla popolazione polacca durante la guerra.
 
 
In questo luogo dal 1940 al 1944, furono fucilati e bruciati dai Tedeschi 8.000 prigionieri. Nel cimitero interno alla Rotonda riposano le ceneri di altre 45.000 vittime dei Nazisti: partigiani e soldati polacchi e sovietici.
 
 
Tra i dintorni di Zamosc, molto  interessanti sono la città di Lublino e il  borgo di Kazimierz Dolny.
 

Album Fotografico

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Colmar e i suoi Villaggi

Colmar

 

Uno dei borghi più suggestivi dell’Alsazia

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Colmar

Introduzione

Tra le regioni francesi, l’Alsazia è la più piccola, chiusa a Ovest dalla catena dei Vosgi, a Sud dalla Svizzera, a Est dal corso del Fiume Reno che le fa praticamente da confine da Basilea a Karlsruhe e a Nord dalla Germania.

 

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Cartina dell’Alsazia

La sua città principale e capoluogo della regione è Strasburgo, bellissima città con i suoi romantici canali solcati continuamente da barche e battelli, le tipiche case alsaziane a graticcio e la stupenda cattedrale, uno dei più prestigiosi edifici dell’architettura gotica. Ma non meno degna di un’accurata visita, anche se molto più piccola, è la pittoresca cittadina di Colmar, situata in felice posizione tra alcuni vigneti e villaggi pittoreschi, tutti situati nel cuore della zona vinicola del Riesling Alsaziano.

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Riquewihr – Riesling

L’Alsazia, trovandosi proprio sul confine tra Francia e Germania, nel corso dei secoli è passata da uno stato all’altro più volte a seconda del periodo storico. Per questo motivo sono molti gli elementi delle due culture che si sono fusi e che è possibile oggi ammirare proprio tra le suggestive strade del centro storico di Colmar. Si gira tra stradine e case tipiche, immersi in un’atmosfera d’altri tempi; il silenzio è  una garanzia, la quiete una certezza; Colmar ci trasporta immediatamente in un’altra epoca.

Un po’ di Storia

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Colmar – Centro Storico

Colmar è  stata un’antica città libera del Sacro Romano Impero, e figura tra le dieci città della Decapoli d’Alsazia. Diventò francese nel 1648 a seguito del Trattato di Vestfalia. Nel 1789 contava 11.000 abitanti (oggi ne ha circa 70.000).

Dopo l’annessione all’Impero tedesco, successiva al Trattato di Francoforte (10 maggio 1871), divenne il capoluogo del distretto dell’Alta Alsazia,  e rimase tale fino alla firma del Trattato di Versailles (28 giugno 1919) che mise fine alla I guerra mondiale.

Rimasta francese fino al 1940, con l’annessione dell’Alsazia al Terzo Reich durante la II guerra mondiale, il 2 febbraio 1945, Colmar fu l’ultima città alsaziana ad essere liberata dall’occupazione tedesca, dopo una lunga resistenza.

 

Visita della città

 

Video con Commento Audio

 

La città è un vero complesso urbanistico medievale che possiede numerose costruzioni antiche, soprattutto a graticcio, tipiche dell’architettura alsaziana. Inoltre conserva monumenti di prim’ordine:

  • La Collegiata di San Martino,
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    Colmar – Cpia della statua della libertà

     

    comunemente detta Cattedrale di San Martino, è uno dei più importanti esempi dell’Architettura gotica della regione.

  • La Vecchia DoganaAncien Douane (o Koifhus), che sorge sulla piazza omonima.
  • La Casa Pfister, tipico edificio cittadino eretto nel 1537.
  • La Petite VenisePiccola Venezia, è il pittoresco e famoso quartiere con innumerevoli costruzioni a graticci dai colori vivaci a bordo dell’acqua.
  • Il Musée d’Unterlinden, che si trova all’interno del Monastero delle Domenicane.
  • La replica della Statua della Libertà,    alta 12 metri, realizzata nel 2004 e posta all’entrata settentrionale della città, in onore allo scultore cittadino Auguste Bartholdi che la progettò, e la realizzò insieme a Gustave Eiffel.

Edifici importanti del centro storico

Entrando nel centro storico, rimaniamo subito colpiti ed affascinati da questo mirabile complesso di vecchi edifici, insegne e collezioni dei secoli XV e XVI, tempi in cui la città era un attivo centro d’arte.

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Colmar – Ingresso al Centro Storico

La casa Pfister costruita nel 1537, ne è un classico esempio. Nonostante le sue caratteristiche medievali, la casa è il primo esempio di architettura rinascimentale a Colmar. E’ divenuta ormai il simbolo della vecchia Colmar e deve il suo nome alla famiglia che la restaurò e la abitò dal 1841 al 1892.

La Chiesa di Saint Martin

Altro importante esempio di grande architettura, è la gotica Saint Martin, chiesa costruita tra il 1235 e 1365. A seguito di un incendio scoppiato nella torre sud nel 1572, i tetti andarono completamente distrutti.

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Colmar – La Cattedrale di San Martino

Il nostro itinerario continua verso l’antica dogana, punto strategico della città alla confluenza delle due strade principali la Grand Rue e la Rue des Marchandes.

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Colmar-Presso l’Antica Dogana

La Piccola Venezia

Si prosegue quindi verso il luogo più caratteristico e pittoresco di Colmar, la Piccola Venezia, originariamente abitata da una comunità di produttori di vino, il cui nome pare derivi dallo stile originario delle case situate ai lati del fiume.

Punto di riferimento per tutti i turisti, la Piccola Venezia è un quartiere veramente caratteristico, da non perdere; ricco di locali tipici ed originali, è sempre molto frequentato da artisti di strada veramente bravi.

Il Vino Alsaziano

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Colmar – Vigneti di Riesling

Il Riesling Alsaziano è sicuramente l’altro elemento che ha contribuito non poco allo sviluppo turistico della città. Questo vino dalle particolari caratteristiche molto gradevoli e dalla storia molto antica, addirittura dal tempo dei Romani, viene prodotto prevalentemente in questa zona e in alcuni villaggi, nelle immediate vicinanze di Colmar, divenuti ormai anch’essi mete turistiche molto frequentate.

Lasciamo quindi Colmar per un giro tra questi villaggi.

 

Album  Fotografico di Colmar

 

I Villaggi Alsaziani

Lasciata Colmar ci dirigiamo a sud per visitare il primo dei quattro villaggi Eguisheim, il meno turisticizzato, per poi proseguire a nord, costeggiando le colline e raggiungere così Kaysersberg, il meno frequentato ma non per questo il meno bello. Arriviamo poco dopo a Riquewihr, sicuramente il più importante in quanto situato proprio nel cuore della zona vinicola del Riesling ed infine tocchiamo Ribeauville pittoresco villaggio anch’esso molto frequentato dai turisti , per raggiungere di nuovo Colmar dopo soli pochi kilometri.

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Piantina dei Villaggi intorno a Colmar

Eguisheim

Album Fotografico

Se entriamo nel villaggio da un accesso secondario, di quelli non consigliati, Eguisheim non appare così bello come decantato nelle guide turistiche, ma mano a mano che procediamo verso il centro, il paesaggio cambia continuamente.

Come in Italia abbiamo l’Associazione dei “Borghi più belli d’Italia”, in Francia esiste l’associazione dei “Più bei Villaggi Francesi” e dal 2003 Eguisheim ne è entrato a far parte. Ma la bellezza di questo villaggio era già sotto gli occhi di tutti ben prima del 2003, da un tempo molto più lungo. La cittadina di Eguisheim è una culla di cultura, tradizione e ospitalità, abitata da poco più di 1500 anime e incorniciata da un paesaggio idilliaco.

Eguisheim – Centro Storico

L’artigianato locale e la vecchia pasticceria tradizionale, costituiscono ancora un’importante economia per il villaggio, insieme alla produzione vinicola sviluppata in una area di ben 339 ettari.

Altro elemento molto caratteristico del borgo, sono le numerose fontane disseminate nel centro storico, di grande valore artistico e simbolico, tra le quali una delle più belle è sicuramente quella situata nella parte più alta del villaggio, nei pressi del castello, dove ha termine praticamente la visita del centro storico.

Kaysersberg

Album Fotografico

Possedere una propria città o anche solo un piccolo borgo, era un vezzo da imperatori che Federico II di Svevia decise di soddisfare nel XIII secolo quando acquistò l’abitato di Kaysersberg, che significa proprio Collina dell’Imperatore.

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Kaysersberg-Centro Storico

Considerato tra i più bei borghi dell’Alsazia, compreso nella cosiddetta strada dei vini, Kaysersberg è un gioiello di rara bellezza incastonato tra i vitigni a 820 metri di altitudine.

Le uve simbolo della borgo sono quelle importate dalla città ungherese di Tokay, con cui si produce un ottimo vino Pinot Grigio: protagonista indiscusso delle tavole sin dal XVI secolo, questo vino è entrato a far parte della tradizione enologica locale e nel corso dell’anno è celebrato insieme ad altre pregiate varietà, con varie manifestazioni a tema.

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Kaysersberg-Centro Storico

Anche chi visita la cittadella alsaziana al giorno d’oggi, tuttavia può fingere per un attimo di essere tornato indietro, ai tempi del medioevo. L’atmosfera medievale a Kaysersberg è assicurata dalle architetture maestose e dall’intreccio di strade pittoresche.

Ribeauville

Album Fotografico

Molto più folkloristica è invece la cittadina di Rebauville, situata all’estremità orientale della Francia, quasi al confine con la Germania. Il piccolo centro storico, che conta poco meno di 5000 abitanti, è una località particolarmente apprezzata dai goliardi e gli amanti del buon vino. Anzitutto perché il piccolo centro urbano è situato lungo la celebre ” Route des vins d’Alsace“, la strada dei vini che si snoda attraverso il dipartimento dell’Alto Reno, e poi per via di una pittoresca leggenda ricordata ogni anno con la celebrazione della Fete des Ménétriers o ” Pfiffedaj”, ovvero la Festa dei menestrelli.

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Ribeauville – Centro Storico

Oltre che la Capitale Francese degli artisti di strada, Ribeauvillé è una perla di arte e architettura tutta da scoprire. Il piccolo centro storico, interamente visitabile a piedi, è ancora in parte circondato dall’antico tracciato murario e presenta magnifiche vie conservatesi come se fossimo ancora in pieno medioevo.

Tra gli edifici più significativi, il municipio e la Tour du Boucher, la duecentesca Torre del Macellaio. La maggior parte delle attrattive si concentra nella Grand Rue, punteggiata anche da belle piazzette quasi sempre dotate di fontanelle.

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Ribeauville- Municipio

Riquewihr

Album fotografico

Continuando il nostro viaggio lungo la strada dei vini, raggiungiamo il cuore della zona vitivinicola del Riesling; grazie alle particolari caratteristiche climatiche e morfologiche, qui si produce il miglior Riesling di tutta l’Alsazia. Siamo diretti a Riquewihr altro splendido borgo che dall’alto ci appare come un’isola pittoresca in un mare di viti. Anche per questo motivo Riquewihr è diventato il più famoso e frequentato tra i borghi dell’Alsazia…ma non solo per il vino.

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Riquewihr-Il Villaggio visto dall’alto

Sarà perché Riquewihr è piccola, a misura di bambola e conta appena 1200 anime…sarà perché è circondata da paesi altrettanto interessanti come quelli precedentemente visti…fatto sta che il borgo viene considerato tra i più belli del Paese e pochi riuscirebbero a sostenere il contrario. Una doppia cerchia muraria, porte austere e torri massicce, degne di una fiaba cavalleresca, ci danno l’idea che il piccolo borgo alsaziano di Riquewihr, sia un gioiello che merita di essere protetto. Se un tempo le fortificazioni servivano da difesa contro gli attacchi nemici, oggi lo scrigno antico delle mura fa da spartiacque tra il sogno e la realtà, come ad avvertire i visitatori che stanno per addentrarsi in un mondo magico. E in effetti l’atmosfera che si respira in questo lembo orientale della Francia, nel dipartimento dell’Alto Reno, sa inebriare i sensi e stuzzicare l’immaginazione, risvegliando emozioni dimenticate..

Riquewwihr – Un po’ di storia

Ma la quiete attuale non ha sempre regnato a Riquewihr; la storia ha messo a dura prova anche le sorti di questo borgo, facendolo scenario di guerre e battaglie, eppure gli edifici più belli hanno scampato i maggiori pericoli ed oggi si possono ammirare le architetture locali nella veste originaria del XVI secolo. Inoltre nessuna controversia è mai riuscita a impoverire veramente Riquewihr, o almeno non a lungo, grazie alle vigne e alle sue bellezze architettoniche cui dobbiamo aggiungere un accattivante tradizione culinaria, dolciaria ed una grande varietà di prodotti tipici locali.

Il centro storico è completamente pedonale e dominato dalla quiete: soltanto il corri corri dei pedoni nei momenti più vivaci, il chiacchiericcio allegro dei passanti e la musica di qualche artista di strada, spezzano la tranquillità delle stradine che attraversano la cittadella, tutte fiancheggiate da singolari, straordinarie vecchie abitazioni.

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Riquewihr-Centro Storico

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