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San Michele – Gioiello Medievale

San Michele è uno dei Borghi Lucchesi, in alta Garfagnana, posizionato su un poggio a cavallo tra due paesi: a est Piazza al Serchio, una volta capolinea della ferrovia Lucca-Aulla e a ovest Nicciano.

Quest’ultimo è un castello fondato nel XIV secolo dai Malaspina con un ruolo primario nel sistema difensivo dell’alta Garfagnana.

San Michele. Uno scorcio di Nicciano

Ma torniamo a San Michele. La nostra meta è divisa in due borgate dal torrente Acqua Bianca, e collegate tra loro da un ponte.

Le Maestaine

Accanto al ponte, prima del suo attraversamento, notiamo una maestaina molto ben tenuta.

Le Maestaine, ancora oggi, rappresentano un patrimonio storico – religioso straordinario ma, allo stesso tempo, poco conosciuto. Esempi di un’arte e di una pietà popolare, le Maestaine sono numerosissime in tutti i paesi della Garfagnana.

San Michele. Una maestaina a Nicciano

Sono una presenza silenziosa, che sfugge spesso all’occhio distratto del passante.

Queste forme d’arte si trovano un po’ ovunque. Nel mezzo dei paesi o in aperta campagna, per proteggere dai pericoli esterni. Ai margini dei campi, per preservare i raccolti. Agli incroci, a protezione dei passanti, o con funzione votiva, per ringraziare di uno scampato pericolo collettivo o individuale


…ma adesso attraversiamo il ponte ed entriamo nel  castello.

San Michele. Accesso al borgo

SAN MICHELE – Storia

La sua origine si pensa che sia Longobarda e  due validi motivi lo confermerebbero.

San Michele. Ingresso al  Castello

In primo luogo la devozione all’Arcangelo Michele che è tipica di questo popolo. In secondo luogo, i nobili di San Michele erano di origine longobarda, come un po’ tutti quelli presenti in Garfagnana in quel periodo.

San Michele – Cosa Vedere

Questo borgo, a  molti sconosciuto, è un piccolo nucleo fortificato con vecchie case in pietra ancora oggi ben conservate e ben curate.

San Michele. Particolare di  case in pietra

Le poche e strette vie e i suggestivi scorci creati dai sottopassaggi, ci trasportano, con un po’ di fantasia,  indietro nel tempo, nell’era  medievale.

Seppur molto antico, San Michele non ha comunque nessuna particolare attrazione, se non quella di essere un piccolo gioiello medievale. E’ singolare a tal punto da  trasmettere nel visitatore un’atmosfera del tutto  unica.


Video con Commento Audio


Conclusioni

Il borgo é abitato da poche persone, orgogliose del loro piccolo luogo di residenza. Orgoglio che hanno mantenuto nel tempo come lo dimostra il buono stato con cui conservano questo vecchio paesino.

San Michele. Particolare di una abitazione

Nel medioevo molte erano queste situazioni di piccoli  castelli, borghi e agglomerati al servizio del feudatario o del vassallo. Situazioni queste andate purtroppo perdute o distrutte nel tempo.

Fortunatamente non è  stato così per san Michele. Un borgo singolare e caratteristico da non perdere in un viaggio nell’alta Garfagnana…una regione della provincia di Lucca ricca di borghi e agglomerati storici, ma forse nessuno così particolare come San Michele.

San Michele. Veduta del castello

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Nozzano…il Castello di Lucca


Nozzano – Motivazioni della costruzione


A causa delle numerose lotte tra Lucchesi e Pisani e le frequenti incursioni di quest’ultimi in territorio lucchese, la Repubblica di Lucca decise di costruire la fortezza di Nozzano come avamposto lungo il confine con Pisa. Ciò anche in contrapposizione alla Rocca di  Ripafratta, situata sul lato opposto del Fiume Serchio. 

Nozzano. Panorama sul borgo visto dal drone.

Anche questa naturalmente, con le sue torri di avvistamento seppur staccate, serviva a controllare i movimenti del nemico lucchese. Non era comunque una macchina bellica così efficiente ed organizzata come il Castello di Nozzano.

Rimangono comunque tutt’oggi due bei giganti  di confine, a testimonianza dei trascorsi tra le due città.


Nozzano – Posizione strategica


Dalle torri del castello si gode di un paesaggio incantevole sulle colline lucchesi, ricche di oliveti, vigneti e boschi con una visuale a perdita d’occhio veramente incredibile che giustifica la scelta  strategica della posizione del castello.

Nozzano. Panorama sulle colline lucchesi visto dal drone.

Nozzano – Etimologia


Il nome Nozzano, pare derivi da quello di un patrizio romano, di nome Noctianus, che aveva possedimenti nella zona conseguenti all’opera di centurazione. 


Nozzano – Conservazione del Castello


I Pisani distrussero facilmente la prima realizzazione del castello che era completamente in legno. Fatto ricostruire da Castruccio Castracani, il grande condottiero lucchese, dopo la morte di quest’ultimo i Pisani lo distrussero nuovamente. Solo dopo la seconda ricostruzione ad opera di Francesco Guinigi, il  castello riuscì a resistere nel tempo mantenendosi così  intatto fino ai  giorni nostri. 

Nozzano. I resti delle antiche mura.
I resti delle antiche mura

Si è conservato così bene, al punto che ancora oggi sono ben visibili le mura e accessibili le torri. Anche per questo Nozzano è uno dei più caratteristici Borghi Lucchesi.


Video con Commento Audio


Attrazioni all’interno del  borgo


La Rocca

Al centro del circuito murario si trova un’altra costruzione, la Rocca vera e propria, l’eventuale ultimo ridotto  difensivo.

Nozzano. La Rocca vista dal drone.
La Rocca

La Rocca ha un impianto  a forma di pentagono irregolare, convergente verso il Mastio, ovvero la parte  più elevata  e centrale del castello, in genere costituita da una robusta torre.

Al Mastio si contrappone una seconda torre aperta verso il  cortile  interno, denominata anche Contromaschio o Torre Femmina. Ed è proprio dalla sommità di queste torri che una sentinella   spiava notte e giorno i movimenti del nemico. Sono ancora perfettamente intatte e visibili le merlature, i camminamenti  di ronda e resti degli impianti difensivi.

Nozzano. Le torri Maschio e Contromaschio  o Torre femmina.
Maschio e Contromaschio

Ma l’appariscente bellezza della fortezza e della rocca non sono le sole attrazioni del luogo. L’interno del castello, o meglio il borgo oggi abitato dai Nozzanesi, offre alcuni particolari artisticamente degni di nota


La Pietra datata

A questo punto, dopo aver fatto un giro intorno al castello, per osservare anche ciò che resta delle antiche mura, varchiamo l’unica porta d’accesso al borgo e subito troviamo, sulla nostra sinistra,   una pietra su cui è scolpita la data della sua ultima ricostruzione nell’anno 1395.

Nozzano. La pietra della ricostruzione del 1395.
La pietra del 1395

La nuova fortezza così ricostruita, fu utilizzata fino alla fine del 1500 anche per controllare le navi che risalivano il Serchio verso Lucca, poi la sua importanza militare e strategica cessò.


L’ antico Pozzo

All’interno del borgo, sul lato sinistro della chiesa, sono visibili i resti di un pozzo profondo oltre 70 metri, scavato interamente nella roccia, che serviva in caso di assedio all’approvvigionamento di acqua ed anche  come di via di fuga, attraverso un cunicolo scavato all’interno del pozzo.

L’ Antico Pozzo

La Rocca non era la sola a trovarsi all’interno della cinta difensiva delle mura. Ai suoi piedi quasi tutte le abitazioni sono del 1300.


 La Casa del Podesta

Appena varcata la porta d’ingresso al borgo, sulla destra notiamo una casa sul cui fronte sono distinguibili tre archi. La casa, di proprietà un tempo dei Canossa, fu  abitata nel 1400 dal Podestà di Nozzano, persona che attendeva all’ordine del territorio e degli abitanti, il solo che possedesse un falco ed un cane per poter cacciare e che  veniva pagato dall’intera comunità con 16 dinari.    


La Proto Stamperia

Proseguendo  per la viuzza che corre intorno al  castello, s’incontra una casa forse tra le  più  vecchie, riconoscibile per il portone d’ingresso in pietra lavorata e che intorno al 1450 divenne una “proto stamperia”, ossia una delle prime stamperie d’Europa.

La ex Proto Stamperia

La Chiesa e la Madonna Celeste

Una prima chiesa in questo castello risale al sec. X. Fu sostituita da una seconda chiesa nel 1412 e dedicata a S. Antonio Abate e poi a S. Acconcio. La chiesa attuale, a croce latina, risulta da un ampliamento e rifacimento della precedente e risale al 1880. In prossimità della chiesa, si trova la statua della Madonna Celeste.

Conclusioni

Venuta meno nel tempo l’importanza strategica e bellica del castello, lentamente il borgo si è andato popolando, con la costruzione di nuove abitazioni ed il restauro e riadattamento  di antichi edifici, mantenendo e curando anche certi spazi verdi all’interno del castello, che fungono oggi da orti, piccoli frutteti e giardini.

Questa aerea è rimasta praticamente intatta dalle trasformazioni urbanistiche e permette, a chi la visita, di sentirsi proiettato in un’atmosfera fuori dal tempo.

Ecco…per tutto questo, Nozzano può essere considerato uno dei castelli meglio conservati e più caratteristici d’Italia, ancora purtroppo sconosciuto a molti Lucchesi…ed è per questo quindi che meriterebbe tutta l’attenzione e l’interessamento dovuti da parte del governo e delle istituzioni.

Nozzano. Veduta del castello.

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Montecarlo – Il Borgo del Vino…e non solo

Montecarlo – Introduzione

Non è necessario allontanarsi troppo dalla proprio città per trascorrere una giornata da vero turista. Spesso basta percorrere solo pochi chilometri per raggiungere  un bel  borgo interessante. Magari visto e rivisto chissà quante volte, senza però averne mai approfondito più di tanto la conoscenza. 

Così, in una bellissima domenica di Aprile anche se gradevolmente nuvolosa, raggiungiamo Montecarlo a soli 15 km da Lucca.

Montecarlo. Veduta del borgo dall'alto di un drone.
Montecarlo – Panorama

Montecarlo in generale


Nonostante sia ricco di storia, di tradizioni e collocato in un contesto geografico così splendido, questo paese non è mai stato  inserito  tra I Borghi Più Belli d’Italia.

Tante sono le rilevanze architettoniche come le antiche mura, la Fortezza, la Chiesa di Sant’Andrea e tanti bei palazzi. Da qualsiasi parte si raggiunga il paese, la vista è sempre splendida e gli occhi provano piaceri indescrivibili nell’osservare il panorama.

Montecarlo. Veduto dall'alto della Roccca.

Il territorio è immerso nella natura e nel silenzio, tra uliveti e vigneti che producono i due prodotti locali d’hoc: OLIO E VINO. Molto noto è il Bianco di Montecarlo.

Molti locali  all’interno del borgo, non perdono occasione per richiamare l’attenzione dei visitatori sulla qualità dell’olio e del vino in particolare. 


Montecarlo – Visita del Borgo

La  visita del borgo ha inizio dalla parte lucchese, ovvero nei pressi della Rocca che purtroppo troviamo chiusa  per l’ennesima volta.  Il tempo si mantiene nuvoloso, ma buono e tutto  lascia sperare quindi in una piacevole passeggiata.

Il centro storico, ben conservato e tuttora circondato dalla splendida cinta muraria, sorge sul Colle del Cerruglio che da il nome alla Fortezza del Cerrugliodivenuta ormai il simbolo del paese.

Montecarlo. Vista del borgo dalll'alto, ripresa con drone.
Mopntecarlo – Vista dall’alto

La rocca medievale sorge all’estremità nord della collina. Diventata tutt’uno con la Fortezza di Montecarlo, é adesso una dimora storica di grande pregio.
Fu proprio da questo fortilizio a forma di triangolo, che la mattina del 23 Settembre 1325, i cavalieri di Castruccio Castracani  partirono per affrontare le armate fiorentine nella celebre battaglia di Altopascio. 

Via Roma

Ci lasciamo alle spalle la Fortezza e imbocchiamo la Via Roma, la strada principale che attraversa il borgo dalla Fortezza fino a Porta Nuova. Passeggiando proprio su questa via, possiamo ammirare sui due lati della strada da una serie di edifici risalenti ai secoli XVII-XVIII.

I Vecchi Palazzi

Si tratta di palazzi notevoli pur nella loro semplicità strutturale e importanti come l’antico Palazzo Comunale. Sulla facciata compaiono le lapidi che ricordano molti eventi, tra in quali i risultati del celebre plebiscito toscano del 1860. Tale plebiscito legò le sorti dell’antico Granducato a quelle del Regno di Vittorio Emanuele II.

Molto caratteristica è invece la dimora rossa del secolo XVII, che per il suo “singolare abbigliamento in stile nordico ed il suo colore”, attira subito l’attenzione del turista. 

Il Palazzo Pancani, di proprietà dell’omonima famiglia Montecarlese, recentemente ben ristrutturato è noto per aver ospitato la cantante lirica Maria Callas.

La Chiesa del Borgo

La maggiore rilevanza architettonica presente nel Borgo è sicuramente la chiesa di  Sant’Andrea. I Montecarlesi la costruirono tra il 1332 e 1334. Per la sua altezza è la costruzione più alta del paese. Della struttura originaria, resta solamente la facciata.

Montecarlo. Chiesa di sant'Andrea con il campanile.
Montecarlo – Chiesa e Campanile di sant’Andrea

L’edificio è sostenuto nella parte absidale da forti costruzioni dovute al ripido crinale collinare. Originariamente era più basso, come si rileva facilmente dal diverso colore del paramento in laterizio della facciata.

La completa ristrutturazione, che avvenne intorno al 1783, ha lasciato all’interno solo poche tracce della costruzione originaria. Il progetto fu ideato dall’architetto Giuseppe Vannetti da Varese e dell’ingegnere Giuseppe Bernardi, di Pescia.

Proprio per la sua altezza, era vietato a chiunque, per statuto, di salire sul tetto della chiesa affinché nessuno potesse scrutare dentro la Fortezza.

 

Montecarlo. Facciata della Choiesa di sant'Andrea.
Montecarlo – Chiesa di Sant’Andrea

Sempre per motivi di sicurezza militare anche il campanile ha un’altezza limitata a quella della facciata. Fu poi sostituito solo  nel 1903 nelle forme attuali. La sua altezza raggiunge quasi i 39 metri. Alla sommità trovano posto una campana cinquecentesca e due del ‘700.

All’interno della chiesa sono conservate alcune  opere preziose tra cui le più interessanti sono la tavola con la Madonna in trono col Bambino  e l’altare di Santa Maria  Maddalena risalente al 1391. 

Montecarlo – Curiosità

Piccoli slarghi, vicoli, passaggi di collegamento con la Via Roma e l’altra importante via Carmignani, chiamati in gergo locale troncatoie, ci regalano begli scorci su palazzi, piazzette e locali caratteristici che richiamano alla mente il Vino di Montecarlo. 

Le antiche Porte di Accesso

Concludiamo questo piccolo tour con una passeggiata all’esterno del paese per visitare le antiche porte di accesso a Montecarlo.

Cominciando dalla Porta Fiorentina che è stata per secoli il principale ingresso nel centro storico di Montecarlo.

Montecarlo. Porta Fiorentina, vecchio tradizionale ingresso al centro storico.
Montecarlo – Porta Fiorentina

Delle quattro porte originarie , quelle ad oggi ancora aperte e ben conservate sono tre; la quarta, Porta a Pescia, è ormai chiusa da epoca immemorabile.

La Porta Nuova o Porta dell’Altopascio,  è stata riaperta e rialzata nel 1598: deve appunto a questo fatto il suo nome attuale. 

La Porta a Lucca o Porticciola che era originariamente di più piccole dimensioni, fu ricostruita ed allargata fra il 1570 e il 1594, ed era quella che consentiva l’accesso al borgo per chi proveniva da Lucca.

CONCLUSIONI



Dovremmo dedicare ogni  tanto un po’ di tempo a qualche borgo nelle nostre vicinanze, da veri turisti, con più attenzione, dedizione e approfondendone la conoscenza anche nei minimi particolari. Il turismo non si fa solo in vacanza, lontani da casa, in Paesi lontani, alla ricerca di chissà quali particolarità che invece spesso le potremo trovare proprio vicino a casa nostra.

Così facendo, scopriremo con grande sorpresa, di aver conosciuto, per la prima volta, una nuova vecchia località. 

Montecarlo. Panorama sul borgo, ripreso dalla parte lucchese.
Montecarlo – Panorama

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Coreglia Antelminelli – Figurine d’altri tempi


Coreglia – Introduzione


Coreglia è la terra delle figurine e dei figurinai

Prima di cominciare è bene chiarire a tutti coloro che parlando di figurine pensano a quelle immagini di carta che vengono raccolte ed incollate su di un album.

In Garfagnana con tale sostantivo s’intendono quegli oggetti o statuine di gesso, colorati o no, che rappresentano qualcuno o qualcosa.

I cosiddetti figurinai sono coloro che vanno in giro vendendo figurine d’alabastro o di gesso e poggiando sulla testa una tavoletta con speciali supporti dove venivano infilate le statuette in gesso

Coreglia. Tavoletta usata per il trasporto di statuette di gesso.
Coreglia – Museo delle Figurine

Coreglia e Bagni di Lucca sono le due località per eccellenza nella produzione di tali oggetti. Entrambe hanno contribuito non poco alla conoscenza dei Lucchesi nel mondo ed alla diffusione della loro bellissima città . L’enciclopedia Treccani, parlando di figurinai, fa esplicito riferimento ai “figurinai lucchesi”.


La leggenda narra che quando Cristoforo Colombo sbarcò in America, trovò sulla spiaggia un Lucchese che vendeva statuine di gesso.


Anche Coreglia, come Castiglione di Garfagnana e Barga, è iscritta nell’elenco ufficiale dei “Borghi più Belli d’Italia” per le sue caratteristiche storico-architettoniche, turistiche e paesaggistiche.


Coreglia – Dove si trova!?


Ci troviamo nella Media Valle del fiume Serchio in provincia di Lucca, in una zona della Garfagnana stretta la Alpi Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano. E’ un territorio ricco di Storia, Arte e Cultura molto suggestivo e con tanti borghi antichi.

Coreglia. Vista delle Alpi Apuane
Coreglia – Alpi Apuane

Le Pievi, belle nella loro semplicità, ed i ruderi dei castelli sono i validi testimoni del trascorrere del tempo

Salendo dal fondovalle Coreglia appare improvvisamente, adagiata su un lungo crinale che scende dall’Appennino e circondata da immense distese di castagni.


Cenni Storici


Il nome deriva dal tardo latino Corrilia, che significa terra di scorrimento o luogo di passaggio. Antelminelli invece è il nome della famiglia che ereditò, dal celebre Castruccio Castracani, il potere sul Borgo e il territorio circostante.

Coreglia. Stendardo dei Borghi più belli d'Italia, all'ingresso di una delle porte dio accesso.

Dall’XI e XIII secolo, Coreglia lega le sue sorti a quelle di Lucca. Da questa città dipende economicamente e spiritualmente trovandosi sotto la Vicaria di San Martino. Per questo motivo rimane spesso coinvolta nelle feroci lotte tra Guelfi e Ghibellini.

Dopo un assedio durato 58 giorni, nel 1316  il Borgo passò a Castruccio Castracani. Questo condottiero lucchese, era un Ghibellino divenuto in quello stesso anno signore di Lucca e nominato duca e vicario imperiale nel 1327. Fu il primo a tentare la creazione di una signoria territoriale in Toscana.

Coreglia. Stampa raffigurante la nomina di Castruccio a Duca di Lucca.

Nel 1341 Coreglia cade in mano ai Fiorentini ai quali la ritoglie Francesco Castracani, erroneamente conosciuto da molti come zio di Castruccio, ma bensì’ cugino e noto rivale proprio dei figli di Castruccio.

Agli inizi del ‘400 il castello di Coreglia passa sotto la Repubblica di Lucca e per la sua fedeltà alla città, ottiene nel 1562 la costituzione del Comune tutt’ora esistente.


Coreglia – Cosa Vedere


Il borgo non è molto grande, ma le cose interessanti da vedere sono tante. Comunque in meno di una giornata, compresa la sosta nel Museo, si riuscirà a vedere tutto con calma.

Per quanto riguarda l’edilizia civile, Coreglia vanta un tessuto urbano d’origine cinquecentesca con diversi bei palazzi. Uno di questi è il palazzo comunale realizzato nel 1572 attualmente sede del Comune. Altri palazzi importanti sono quello Antonini, dove nacque Oreste Antonini intimo amico di Giacomo Puccini, e il Palazzo Vincenti dove nacque Benedetto Pucccinelli uno dei maggiori bootanici italiani del primo ottocento.


Chiesa di San Martino

Tra le chiese più importanti dobbiamo visitare, nella parte bassa di Coreglia, San Martino che è una chiesa preromanica tra le più antiche della Lucchesia. Eretta nel IX secolo  è stata ampliata nel X secolo con le attuali arcate interne, i sostegni, i capitelli e l’abside. La struttura attuale è quella realizzata dopo le modifiche apportate nei secoli XVI e XVII, mentre il campanile è del 1854.


Parrocchiale di San Michele

La chiesa di san Michele si trova invece nella parte alta del borgo.

Questa chiesa è’ un vero scrigno di opera d’arte costruita intorno al mille a ridosso della fortezza e della torre, trasformata poi in campanile.

Coreglia. Chiesa di San Michele, con il famoso Ambone.
Chiesa di San Michele

Pur trattandosi di modesta chiesa di un piccolo borgo, al suo interno custodisce diverse opere d’arte interessanti. Possiamo ammirare un fonte battesimale del XVI secolo ed un Ambone preromanico, raffigurante una mucca. Molto probabilmente si tratta del più antico sostegno di pulpito di tutte le chiese della Val di Serchio.


Museo delle figurine

Non possiamo lasciare Coreglia senza aver prima visitato il Museo della Figurina di Gesso e dell’Emigrazione.

Ci dirigiamo quindi nei pressi della chiesa di San Michele, in via della Rocca, e troviamo il Palazzo Vanni, il cinquecentesco palazzo dove ha sede il museo della figurine.

Coreglia. Museo delle figurina sito nella parte alta del borgo.
Museo della Figurina

La visita è veramente molto interessante e da non perdere  anche per lo stretto legame che unisce la storia delle Figurine a quella dell’emigrazione lucchese.

Appena entrati si resta subito colpiti da un bellissimo presepe di fine ottocento, allestito con figurine di gesso completamente prodotte nel borgo.

Al suo interno si possono ammirare oltre 800 pezzi di gesso distribuiti su tre piani, bianchi o colorati e frutto della professione esercitata per alcuni secoli dagli abitanti del luogo.

Coreglia. Interno del museo della figurina.

L’attività dei figurinai, già notevole nel XVII secolo, s’intensificò in quello successivo, portando numerose famiglie a svolgere questo lavoro nelle principali città italiane. Non solo, ma anche tedesche,francesi, svizzere, spagnole, inglesi e svedesi.

Prima di andare all’estero, i figurinai si riunivano in compagnie di cui facevano parte anche ragazzi reclutati in paese. Questi avevano il compito di vendere i gessi nelle strade, usando una tavoletta dove venivano infilate le statuine e posta successivamente sul capo.


Monumento a Mario Pisani

Perché questo monumento e chi era Mario Pisani?

Coreglia. Monumento a Mario Pisani, famoso figurinaio.

Tra i tanti figurinai emigrati all’estero in quegli anni, un riconoscimento particolare è stato rivolto a Mario Pisani. A lui è stata intitolata questa piazzetta, perché all’età di soli 13 anni emigrò in America diventando ben presto socio dell’azienda nella quale lavorava. Con i soldi guadagnati in questa Società, Pisani creò una nuova fabbrica divenuta ben presto famosa in tutto il mondo. Fu praticamente esclusivista del clero mondiale, per tutte le statue e figurine sacre.


Parte alta del borgo

Continuando a passeggiare per stradine e vicoli , raggiungiamo  la parte più alta del paese dove, nei pressi della Porta a Ponte si trovano i resti dell’antica Rocca.

Coregli. Porta a ponte nella parte più alta del borgo.
Porta a Ponte

Da quassù un bellissimo panorama ci ricompenserà della fatica fatta per salire…



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Barga – Il borgo ideale della Media Valle del Serchio


Barga – Introduzione


Abito a Lucca a circa 30 chilometri da Barga e qualche volta mi capita, durante l’anno, di dovermi recare nel borgo.

Pur conoscendo bene Barga bene e sapendone la storia, è sempre una piacevole sorpresa girare per le sue stradine e i suoi vicoli per poi sostare nella piazza Salvi, seduto a un tavolino del noto Bar Capretz.

Barga. Caffè Capretz, storico locale del paese.
BargaCaffè Capretz

Il territorio della provincia di Lucca ed in particolare quello della Garfagnana sono disseminati di borghi antichi e paesi più o meno grandi e interessanti. Alcuni si distaccano da questi per caratteristiche storico- architettoniche particolarmente importanti.

Non a caso l’associazione “I Borghi più Belli d’Italia” ha inserito nel suo elenco tre di questi paesi: Coreglia Antelminelli, Castiglione di Garfagnana e Barga, oggetto appunto di questo articolo.


Notizie Storiche


Barga è un paese ben curato con piccole e piacevoli piazzette, belle chiese e un duomo straordinario così come il suo interno. Una cittadina ricca di antiche tradizioni ed una singolare storia che spazia dal tempo dei Romani a  Matilde di Canossa, dall’Imperatore Francesco I Barbarossa ai Medici, da Castruccio Castracani alla Repubblica di Lucca.

Barga. Palazzo pretorio nella parte settentrionale dell'Arringo.
Barga – Palazzo Pretorio

Le origini di Barga sono ignote e incerte così come l’origine del nome. Di sicuro sappiamo che è stato un feudo Longobardo ed in seguito libero comune.

Tra i nomi di personaggi storici ed importanti, spicca quello di Antonio Mordini.

Barghigiano doc è stato tenente colonnello dei Mille sotto Garibaldi e, tra i molteplici incarichi che ha rivestito, risalta quello di prodittatore e governatore di Sicilia, Commissario del Re, Ministro dei Lavori Pubblici, Prefetto di Napoli e Senatore.

Barga. Monumento a Antonio Mordini, il garibaldino barghigiano.
Monumento a Antonio Mordini

Tradizioni e Prodotti Locali


Ottimi sono i prodotti locali di Barga, tra i quali eccellono il buccellato lucchese, il cinghiale in umido, crostini toscani, farro alla lucchese, risotto nero, castagnaccio, polenta di farina dolce e trote.

Anche le sue tradizioni musicali sono degne di nota.

E’ paese “natio” di buoni musicisti e dove ogni anno si svolgono importanti manifestazioni musicali. Il Festival lirico Opera di Barga ed il Barga Jazz sono tra queste.

Barga. Piazza dove si svolge il Brga Jazz

Barga – Cosa Vedere


Lungo la Via di Mezzo

Il borgo conserva ancora oggi l’impianto viario tipico del medioevo ed è costituito da due vie principali: via di Mezzo e Via Pretorio intersecate da vicoli e strade minori.

Saranno proprio queste due vie che ci aiuteranno ad effettuare una visita completa e concentrata del borgo. Una volta entrati nel paese dalla porta Reale, una delle tre porte di accesso, si presenteranno queste due piccole strade: a sinistra la Via di Mezzo e a destra la Via Pretorio.

Sarà sufficiente percorrere la via di Mezzo fino in cima alla cattedrale e poi scendere di nuovo verso l’uscita seguendo la via Pretorio. Questa strada è la naturale prosecuzione della via di Mezzo

In questo itinerario potremo vedere le attrazioni principali del Borgo tra i quali la chiesa della SS Annunziata, piazza Angelio con i Palazzi Angeli e Tallinucci.  

Barga. Palazzo Angeli
Palazzo Angeli

Ci troveremo ad attraversare anche la più bella piazza del paese, la più conosciuta e più animata che è la Piazza Salvi.

Piccola, ma bellissima, ospita la Loggia dei Mercanti, il Palazzo Menchi e Palazzo Pancrazi che è la sede del Comune. Qui possiamo sederci e bere o mangiare qualcosa presso lo storico bar Capretz.

Barga. Caffè Capretza
Piazza Salvi – Loggia dei Mercanti

Un leone ed uno stemma al centro dello slargo, simboli di sudditanza, testimoniano la dominazione della  famiglia fiorentina dei Medici sul borgo.


Il Duomo

Continuando a salire, arriviamo lentamente alla chiesa del SS Crocefisso.

Poco più avanti della chiesa del Crocefisso, una scala alla nostra sinistra ci conduce al Duomo situato nel bel mezzo del prato chiamato Arringo.

Nella parte settentrionale del prato ha sede il palazzo Pretorio.

A questo punto ci possiamo sedere e riposare. Potremo approfittarne per leggere un po’ di storia del Duomo e visitare il suo singolare interno veramente stupendo. Non potremo fare a meno di ammirare il panorama circostante che è dominato dalla sagoma del Monte Forato e dalle Alpi Apuane.

Barga. Monte forato visto dal piazzale del Duomo.
Monte Forato

Lungo la Via Pretorio

Proseguendo sulla via del ritorno incontreremo il Giardino e Palazzo Salvi nonché il Conservatorio di Santa Elisabetta e un tratto delle antiche mura. Questo tratto di mura ci accompagnerà fino alla porta Reale dove potremo considerare terminata la nostra visita.


Barga – Conclusioni


Passeggiando in totale relax e guardandovi attorno, vi sentirete appagati dalla bellezza dei palazzi e dalle rifiniture architettoniche.

L’atmosfera che si respira nelle piazzette è veramente unica ed i piccoli negozi tradizionali e gli interni di alcune vecchie abitazioni contribuiscono non poco a tutto questo..



La struttura urbana di Barga è giunta ai tempi nostri più o meno come era ai tempi dell’età comunale. Con un po’ di fantasia, guardandoci attorno, osservando la pavimentazione delle strade, i vicoli e le case in pietra, ci sembrerà di aver fatto veramente un salto indietro nel tempo.

Potremo così anche noi assaporare quell’atmosfera che si respirava una volta nella Barga Medievale.


Barga. Inizio di Via Pretorio.

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