Cisternino e Locorotondo
Cisternino e Locorotondo – Due paesi iscritti nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia
Perché un unico articolo su due borghi? – Cisternino e Locorotondo distano tra loro solamente circa dieci chilometri (15 munti); considerato che una visita completa, in tutto relax, richiede circa mezza giornata per ognuno dei due paesi, è impensabile visitare un borgo senza vedere l’altro.
Prima di cominciare l’articolo su questi due borghi, vorrei però dare un consiglio, anzi una raccomandazione:
Nei pressi di Cisternino, a circa sei chilometri, esiste una contrada denominata Figazzano da dove parte una bellissima pista ciclabile, sviluppata sul canale principale dell’acquedotto pugliese. Questa pista, inaugurata il 5 Aprile del 2014 dal ministro Vendola, consente una pedalata veramente unica in piena campagna pugliese tra trulli e masserie, e può essere una valida alternativa per raggiungere questo borgo in bicicletta.
Fatta questa importante premessa, cominciamo a parlare di:
CISTERNINO
Impressioni
Cisternino è proprio un borgo affascinante come affascinante è tutta la valle d’Itria; una terra tutta da scoprire, ricca di angoli preziosi come questo. Il borgo è un grande capolavoro di architettura senza architetti…un capolavoro di architettura mediterranea, un puzzle architettonico formatosi nel tempo tutto rigorosamente imbiancato dal latte di calce. Un labirinto di strade dove è bello perdersi per poi sbucare in piccoli slarghi, dinnanzi a piccole scale e terrazzini, attraversando archi di passaggio che conservano sempre nicchie sacre con fiori e ceri accesi.
Un po’ di Storia
La sua storia vanta origini Messapiche; fondata dai Messapi, un’antica popolazione illirica che a quel tempo occupava il territorio dell’attuale Murgia e Salento. In seguito divenne la Sturnium romana che i Goti distrussero. Fu poi ricostruita dai monaci basiliani nel medioevo, che gli assegnarono il nuovo nome di Cis-Turnium (al di qua di Sturnium)…da dove poi il nome attuale di Cisternino. Nel XIV secolo passò agli Angioini e poi, come gran arte delle località pugliesi, fu attaccato e invaso dai Turchi.
Visita del Borgo
Il centro storico, molto suggestivo, ha mantenuto l’antico fascino un po’ orientale. Il suo cuore é l’Isola, un rione ben definito, racchiuso in un quadrato dalle vie che lo delimitano e per questo lo isolano dalla restante parte del borgo antico.
Cisternino non offre molte opere artistiche particolari; la grande opera artistica è il borgo stesso attraverso il quale è bello passeggiare ed osservare anche i minimi particolari. Pur tuttavia di particolare rilevanza, due sono le strutture:
- Torre Normanna – È detta Torre Grande perché è la più imponente dell’antico sistema difensivo della cinta muraria. Si presenta a forma parallelepipeda, quasi fosse un dongione, e in altezza sviluppa 18 m per una base circa di 8 m per 10 metri.
Presumibilmente la sua conformazione originale risale all’epoca normanno-sveva, fra il XI e XII secolo, e poi nel XIV secolo per problemi di staticità fu ingrandita e rivestita da una camicia di pietre squadrate. La torre non ha accorgimenti difensivi come feritoie o caditoie e la stessa struttura non era idonea a sopportare l’impatto delle armi da fuoco, perciò sicuramente era usata come torre di vedetta o di segnalazione. Infatti, non a caso, si colloca sul punto più alto del colle, a guardia della Valle d’Itria.
- Chiesa Madre di San Nicola di Pàtara – Sorta nel XIV secolo sui resti di una chiesa paleocristiana dei monaci basiliani, la Chiesa Madre di San Nicola ha modificato molto il suo aspetto nel corso dei secoli. L’interno presenta un impianto a tre navate, divise da colonne con capitelli in pietra che conservano l’originaria impronta medievale. Sul muro che congiunge le due cappelle, spicca la Madonna del Cardellino, magnifico esempio del Rinascimento pugliese, realizzata nel 1517 da Stefano da Putignano.
Piatti Tipici
Se non offre più di tanto dal punto di vista meramente artistico, Cisternino però vi da molto di più in prodotti e piatti tipici, veramente particolari.
Nella piazza Vittorio Emanuele II, dove si trovano diversi buoni ristoranti, si possono mangiare le orecchiette al sugo con pecorino e formaggio ricotta, le famose e imperdibili bombette (involtini di carne di maiale ripieni solitamente di formaggio canestrato, sale e pepe), i gnumeredd (gnummarreddi: spiedini di interiora di agnello).
Per i vini locali non c’è che l’imbarazzo della scelta, per cui conviene farsi consigliare sul posto in funzione dei piatti scelti.
Tutto il territorio nelle immediate vicinanze di Cisternino, è caratterizzato dalla presenza di numerosissime e graziose strade di campagne, disseminate di trulli e ideali per escursioni e gite in bicicletta.
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LOCOROTONDO
Impressioni
Anche qui il bianco della calce avvolge ogni cosa, fa da abbagliante sfondo alle architetture barocche in pietra locale ed esalta i balconi fioriti in ferro battuto. Nel borgo storico non ci sono particolari emergenze architettoniche, ma tutto è grazioso e limpido, si percepisce un senso di ordine, di rispetto e di matura civiltà. Non vi è assolutamente alcuna traccia di abbandono o di degrado.
Un po’di Storia
Locorotondo, comune della provincia di Bari con 14.000 abitanti, trae origine del suo nome dall’aspetto acquisito nel tempo, dovuto alla continua e costante concentrazione dell’abitato tutt’intorno ad un colle: luogo rotondo. Dapprima fu chiamato Casale San Giorgio, in onore al patrono, poi Casale Rotondo, successivamente Luogo Rotondo e solo nel 1834 assunse definitivamente il nome di Locorotondo.
Visita del Borgo
Da via Nardelli, che offre viste mozzafiato su valle d’Itria e sulla stessa Locorotondo, si accede al centro storico attraverso via Garibaldi e Porta Nuova, in un ambiente gradevole con case bianche dai portoni profilati in pietra ed inferriate.
Le uniche due rilevanze architettoniche, sono date dalla Chiesa Matrice di San Giorgio con facciata in stile neoclassico e ricchi altari in marmi policromi in stile barocco. Di ispirazione invece romanico-gotica è la Chiesa di n Santa Maria la Greca, con capitelli delle navate finemente lavorati.
Prodotti e Piatti Locali
Locorotondo è famoso per il suo “Vino bianco di Locorotondo DOC” ed anche qui non mancano le famose “bombette”.
Album Fotografico
Questo é ancora uno dei pochi borghi della Valle d’itria ancora poco sfruttato dal turismo. Si può passeggiare tranquillamente tra i vicoli e le stradine concentriche del centro storico, gelosamente custoditi dai propri abitanti. Anche per questi motivi, il borgo è stato scelto più volte come ambientazione per alcuni film:
- Così è la Vita, con Aldo,Giovanni e Giacomo nel 1998
- Mio cognato con Sergio Rubini nel 2002
- Baciami piccina con Vincenzo Salemme nel 2006
Anche questi due paesi, non potevano non essere iscritti nell’elenco dei “Borghi più Belli d’Italia”
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