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Salento…splendida regione della Puglia


Salento – Introduzione al viaggio.


Perché un viaggio nel Salento?…perché qui il sole scalda tutto l’anno, l’arte e le tradizioni non mancano, la cucina è ottima e la gente è particolarmente ospitale.   

Salento. In viaggio nelle zone del salento.

Per questi motivi un viaggio nel Salento, sarà sempre una scelta indovinata. Tante e interessanti sono le attrazioni esistenti in questa stupenda regione, all’insegna dell’ arte e della storia, del cibo con le sue  ricette più disparate, e del mare, un bellissimo mare che non deluderà mai e vostre aspettative.

E proprio il  mare è Il punto di forza del Salento, con le sue singolari e bellissime spiagge lambite da un’acqua cristallina  e dalle mille sfumature; luoghi che spesso meritano  l’appellativo di Maldive del Salento.

Salento. Torre Chianca.
Torre Chianca

Questo viaggio è stato suddiviso  in due parti giusto per avere un’idea, seppur in maniera piuttosto sommaria, delle potenzialità turistiche di questa zona.

Una prima parte dedicata ad alcune località  balneari, come Torre Chianca, nei pressi di Porto  Cesareo, Marina di  Pescoluse tra Gallipoli e santa Maria di Leuca ed infine la Baia dei Turchi nei pressi di Otranto.   

Una seconda parte invece dedicata a quelle attrazioni più  propriamente turistiche e più pertinenti ad un viaggiatore, come Lecce , Gallipoli con il suo famoso mercato del pesce, ed Otranto un bellissimo borgo ricco  di storia ed arte.

Salento. Mercato del pesce a Gallipoli.
Gallipoli – Mercato del Pesce

Salento – Dettaglio del Viaggio


Video con Commento Audio



Cominciamo quindi da Torre Chianca


Salento. Torre Chianca.
Torre Chianca

Torre Chianca

La località prende il nome dall’omonima torre di avvistamento cinquecentesca. Questa fu fatta costruire dagli spagnoli per difendere il Salento dagli attacchi dei pirati saraceni a quei tempi piuttosto frequenti.

Questo luogo è un’altra meraviglia del territorio di Porto Cesareo: qui la sabbia chiarissima si alterna a zone di costa più rocciose, dando forma d un ambiente unico  e straordinario. Il mare in questa zona è fantastico, turchese, cristallino e di una trasparenza straordinaria, con fondali bassi e sabbiosi.

Il  nostro arrivo alla spiaggia, avviene in coincidenza anche con  quello della stupenda nave scuola della marina militare Amerigo Vespucci. Questo stupendo veliero era gemello del Cristoforo Colombo ceduto alla Russia come risarcimento dei  danni di guerra. Ancora oggi è perfettamente funzionante e così ben conservato nonostante sia quasi centenario per essere stato costruito  nel 1930.

Salento. Ripresa dall'alto del Veliero nave scuola della Marina Militare Italiana, Amerigo Vespucci.
Amerigo Vespucci

Pescoluse

Non si può venire in Puglia e non arrivare alle bellissime spiagge di Pescoluse.
Qui la spiaggia è protetta dalle splendide dune, una bella vegetazione spontanea che separa il mare cristallino dal resto del mondo.

Oltre 4 km di bianche spiagge libere intervallate da spiagge attrezzate con famosi stabilimenti balneari. Sabbia fine e acqua cristallina in un paesaggio incontaminato, incorniciato da dune di sabbia e canne mosse dal vento.

Questa zona viene anche chiamata “Le Maldive del Salento” o più raramente “I Caraibi del Salento”. Le spiagge bianche ed il mare così trasparente dalle mille sfumature, formano scenari così belli da meritare il paragone con le più famose mete esotiche.

Fare il bagno nel mare di Pescoluse è un’esperienza unica: l’acqua è così trasparente che potrete ammirarne il fondale pur stando in piedi.

Baia dei Turchi

Nei pressi di Otranto, meno attrezzata, ma non per questo meno bella si trova la spiaggia della Baia dei Turchi.

Una servizio di navetta collega il  parcheggio con la pineta, da dove si stacca un piacevole sentiero che in circa dieci minuti, ci conduce alla spiaggia.

Salento. Servizio di navetta per raggiungere la Baia dei Turchi.

La natura rigogliosa della pineta e della macchia mediterranea,   Il mare cristallino, di un bellissimo  color turchese, sono le caratteristiche che rendono unico il paesaggio della Baia dei Turchi, uno dei tratti più suggestivi del litorale di Otranto.


Salento – Viaggio all’interno


Lecce

Ma lasciamo il mare e ci dirigiamo verso l’interno del Salento, per visitare una città che non ci possiamo assolutamente perdere. Stiamo parlando di Lecce il  Capoluogo del Salento che ha saputo mantenere inalterato nei secoli un clima di aristocratico distacco verso le sollecitazioni al nuovo.

La città è un’esplosione di stile Barocco presente ovunque che  trova la sua massima espressione negli edifici della piazza del Duomo, sicuramente la maggior attrattiva per ogni turista, scenografico teatro barocco, splendido anche di notte.

Gallipoli

A pochi chilometri da Lecce, tutta circondata dal mare, ci aspetta un’altra piccola, ma piacevolissima cittadina, Gallipoli.

La cittadina, conosciuta anche come la perla dello Ionio, si divide in due parti: quella più antica o “città vecchia”  su una piccola isola e il  “borgo nuovo”, sul promontorio retrostante, collegate tra loro da un ponte in pietra.

Salento. Il ponte che collega la città vecchia al  Borgo nuovo.
Gallipoli

Sicuramente la parte che attrae e richiama subito i turisti è la città vecchia. Un agglomerato casuale di vecchi edifici dai tetti pari. Circondati da un intreccio di vicoli e stradine, formano un vero e proprio labirinto dove non è difficile perdersi.

Salento. Particolare della città vecchia vista dall'alto.
Gallipoli – La Città Vecchia

Sarà piacevole passeggiare per queste strette vie. Saremo attratti da negozi di ogni genere, spesso anche caratteristici e singolari. Come questo negozio di articoli natalizi, che ogni giorno espone un cartello con i giorni mancanti al prossimo Natale.

Non mancano poi richiami architettonici interessanti come la piccola, ma apprezzabile chiesa della Purità. E’ situata proprio nelle immediate vicinanze dell’omonima spiaggia, dove al tramonto i bagnanti si affrettano a fare gli ultimi bagni.

Otranto

Ma un viaggio nel  Salento  non può considerarsi concluso senza la  visita di un altro antico borgo, iscritto nell’elenco  ufficiale dei borghi  più belli d’Italia, che rappresenta Il punto più ad est dello stivale, la città dei Martiri, un gioiello del Salento, un ponte fra Occidente ed Oriente.

Stiamo parlando di Otranto, un luogo ricco di storia, arte e cultura, proteso verso il mare, protetto da mura difensive e da un possente Castello


Salento – Conclusioni


Ecco…questa è solo  una parte di quanto potrete scoprire in un viaggio nel Salento.  Un territorio denso di luoghi di straordinaria bellezza che uniscono spettacoli naturali a maestose costruzioni storiche, il fascino della natura alla passione per la cultura, ma anche alla cura dedicata ai visitatori, che grazie alla disponibilità e alla cordialità degli abitanti, si sentiranno sempre e completamente a loro agio.


Salento. Particolare di un momento di  festa della popolazione.

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Bolzano…porta delle Dolomiti


Bolzano – Notizie Generali


Bolzano  è  un luogo d’incontro unico fra tradizione e modernità, estro latino e precisione teutonica, natura e cultura. Con i  suoi 102.000 abitanti, la città è situata a circa 250 metri s.l.m., entro una soleggiata conca montana, tutta verdeggiante e ricca di vigne e di frutteti. E’ la porta di accesso alla Val Gardena.

Bolzano. Il Castel Mareccio circondato da vigneti.

In nessun altro luogo dell’Alto Adige, come a Bolzano, l’incontro di culture diverse è così tanto evidente. Qui la nota dolce vita italiana s’incrocia con la genuina naturalezza alto-atesina.

Bolzano. Angolo della città vecchia.

La città gode di un ottimo clima per il quale il comune ha ottenuto la prestigiosa certificazione di “ComuneClimaGold” , il più alto livello di certificazione europea per la tutela del clima.


Il centro storico, o città vecchia, è costituito da un insieme  compatto di case in gran parte in stile  tedesco, intersecate da una rete di vicoli e stradine fiancheggiate da bei palazzi e ricche di bellissimi negozi.


Bolzano – Visita del centro storico


Video con Commento Audio


Il percorso di visita comincia da Piazza Walther der Vogelweide e si sviluppa nel  centro medievale, che ha come asse la direttrice di piazza delle Erbe e via dei Portici..

Bolzano. Piazza Walther der Vogelweide, il  centro della vita cittadina.
Piazza Walther der Vogelweide

Piazza Walther der Vogelweide

La piazza  Walther è considerata il salotto di Bolzano ed è qui dove ogni  anno  si svolge l’ormai noto Mercatino di Natale.

Questo spazio è il  centro della vita cittadina. Fiancheggiata da importanti edifici e ricca di locali, si trova nelle immediate vicinanze della stazione, dei più importanti parcheggi e nei pressi della Cattedrale.

Nei  pressi della piazza, esiste un ampio parcheggio sotterraneo con uscita proprio nel  centro della piazza stessa.

La Cattedrale

Il Duomo, intitolato a Santa Maria Assunta, è situato sul lato sud-ovest della piazza Walther.

La costruzione, iniziata nel 1280 e  portata a termine nel 1340, è considerata oggi il  massimo esempio di architettura gotica dell’arco alpino.

L’interno, atre navate, è diviso in sei campate da pilastri su cui  poggiano volte ogivali a crociera.

Bolzano. Interno della Cattedrale.
Interno del Duomo

Degno  di nota, nella navata centrale, il pulpito gotico in arenaria con interessanti bassorilievi.

Via dei Portici

La via più caratteristica del centro storico è sicuramente Via dei Portici.

Questa strada mercato è il cuore dell’antico borgo mercantile e tutt’ora la via centrale dello shopping cittadino.

Bolzano. Via dei Portici.
Via dei Portici

Per sfruttare al massimo il poco spazio a disposizione, furono costruiti edifici lunghi e stretti con botteghe e portici a piano terreno, abitazioni ai piani superiori e magazzini nelle zone mediane.

Bolzano. Facciate particolari di palazzi storici.
Centro Sorico

Le case che vediamo oggi, con semplici facciate abbellite da decorazioni a stucco, risalgono ai secoli XVI e XVII.

Piazza delle Erbe

Alla fine della  Via dei Portici si arriva ad un grande slargo che ospita, ogni mattina, un colorato mercato ortofrutticolo con bancarelle permanenti. Questa è la Piazza delle Erbe, realizzata nel Duecento e dove si affacciano belle case storiche.

Al centro della piazza, si trova la singolare fontana del Nettuno in bronzo, sprannominata scherzosamente “l’oste con la forchetta”.

Piazza del Grano

La piazzetta del Grano è uno degli angoli più graziosi della città, con l’antica e caratteristica Casa della Pesa, così chiamata perché nel 1780 vi si trovava la  pesa pubblica.

Sulla facciata si notano ancora i  resti di affreschi del ‘600.

Zona Stazione

Terminata  la visita del centro storico, sarà interessante spostarsi anche ai margini della città vecchia, per ammirare ancora delle belle costruzioni  nei  pressi della  stazione. Qui si trova anche  il vecchio e famoso Hotel Laurin. Un pezzo di storia di Bolzano.

Bolzano. Particolare dell'Hotel Laurin.
Hotel Laurin

Lungo Talvera

Per chi  avesse ancora tempo, è  consigliabile una bella passeggiata sul Lungo Talvera il torrente che bagna la città. Una bellissima area verde ricca anche di giochi e strutture sportive per tutti i gusti e necessità, da bambini ad adulti.


Bolzano – Conclusioni


Vagando lentamente per il  centro storico, potremo scoprire con stupore ancora tanti altri particolari, palazzi ed angoli così  caratteristici, che ci faranno apprezzare ancora di più questa bella città e capoluogo altoatesino. Non mancano poi ottimi ristoranti  e trattorie dove assaggiare i piatti tradizionali del luogo.

Bolzano. Centro Storico

Questa è la vecchia Bolzano, un ComuneClima Gold, prestigiosa certificazione europea per l’impegno nella tutela del clima.


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Ortisei – La Perla delle Dolomiti

Ortisei – Introduzione

Ortisei, un must.

Per gli appassionati della montagna, penso che le Dolomiti siano la parte più bella e spettacolare delle nostre Alpi e la Val Gardena, una delle Valli più belle al mondo, sia a tutti gli effetti una meta imperdibile.

Ortisei. Veduta delle Dolomiti del Gruppo Sella e Sassolungo.

Perla delle Dolomiti e sinonimo di Valgardena, può essere considerato Ortisei, oggetto di questo articolo.


Ortisei. Panorama ripreso dal drone..

Passeggiando per il paese e dintorni, la vista viene continuamente sollecitata dalle bellezze del luogo.  Bei palazzi e negozi caratteristici, piazzette e angoli curati nei minimi particolari. Tutto sempre ben decorato con bellissimi fiori.


Il paese è così ben tenuto e curato da rasentare la perfezione.


Ortisei – Come Arrivare

Raggiungere Ortisei, per chi  proviene dall’Autostrada del Brennero, è molto semplice. Basterà imboccare nei pressi di Chiusa – Val Gardena, la statale 242 detta Gardenese che attraversa tutta la valle fino  al Passo Sella, dove finisce la provincia di Bolzano ed ha inizio quella di Trento.

Dopo un primo  tratto piuttosto stretto, la valle ad un certo punto si  allarga, cominciando a mostrare la bellezza del luogo. L’arrivo nel  paese è segnalato  da una simpatica rotonda che ci permette, spostandoci  sulla sinistra, di dirigersi verso la parte più  alta del borgo, mentre proseguendo a diritto, potremo  trovare da parcheggiare nella parte bassa del paese, proprio dopo il tunnel.

Bellissime e moderne strutture, costituite da tapis roulant e scale mobili, agevoleranno gli spostamenti  a piedi tra la parte alta e bassa del paese.


Ortisei – Visita del Borgo e dintorni

Ortisei è  un comune della provincia di Bolzano con circa 5000 abitanti. Il nome  deriva dal Latino “urticetum” che significa luogo delle ortiche. Il paese si trova nel cuore della Val Gardena,  tutto raccolto ai piedi delle  numerose montagne che lo  circondano, tra le quali  le più  note sono il Rasciesa, il Seceda e l’Alpe di Siusi.

Ortisei. Panorama sul borgo  circondato dalle montagne, ripreso dall'alto con un drone..

Il centro storico, divenuto completamente isola pedonale, è attraversato dalla bellissima via Rezia. La strada collega la seicentesca chiesetta di Sant’Antonio, situata proprio nel centro del borgo,  alla chiesa principale del paese intitolata a Sant’Ulrico, patrono di Ortisei.

Passeggiare avanti e indietro per questa via,  non stanca mai  e mai annoia. La  vista spazia tra bellissimi palazzi fine ottocento e tradizionali alberghi  caratteristici. La via viene definita da molti come la più bella via dello shopping delle Dolomiti.

Ortisei. Particolari di Palazzi ottocenteschi e alberghi  caratteristici.

Non esistono particolari rilevanze artistiche e architettoniche, ma comunque, durante le passeggiate e le escursioni intorno a Ortisei, vi imbatterete ripetutamente in monumenti, rovine e masi ben conservati. Vi faranno cogliere gli aspetti della tradizione e della cultura di questa regione unica per la sua bellezza.

Non dimenticate di visitare il Museo della Val Gardena e di scoprire l’ampia collezione di sculture in legno della Val Gardena. Qui si trovano anche testimonianze della preistoria e della storia antica della Val Gardena. Nel museo, gli appassionati di cinema possono ammirare il lascito di Luis Trenker, noto regista anche di documentari di montagna, di fama mondiale.


Attrazioni  nelle vicinanze

Ma Ortisei, o Saint Ulrich come viene definito  in Tedesco,  non è una meta così  ambita solo per la bellezza del paese, l’importanza della sua storia, le meravigliose sculture in legno presenti ovunque. Ortisei è anche tutto ciò  che di straordinario lo circonda e che merita uno  sguardo  attento.

Allora possiamo parlare subito  di piccole, ma  imperdibili chicche come la Chiesetta di San Giacomo del 1200, la più antica della val  Gardena.

Che dire poi del noto  Caffè Sant’Anna nella valle omonima, raggiungibile dopo una  passeggiata di circa 20 minuti  immersi totalmente nel verde più incontaminato.

Per  accennare infine anche al piccolo villaggio di Bulla,  nei  pressi del paese, con la  sua caratteristica chiesetta circondata dal piccolo e antico cimitero. Ma  torniamo  a  parlare del borgo.

Ortisei.  Piccolo villaggio di  Bulla ripreso  dall'alto. Particolare della chiesetta con l'antico cimitero.

Escursioni sulle Montagne circostanti


Per chi desideri fare escursioni più importanti  intorno al paese e alla portata di tutti, non c’è che l’imbarazzo della scelta.


Monte Rasciesa

Si può raggiungere il monte Rasciesa con la  nuova funicolare e percorrere il  sentiero che conduce fino  al Raschotz, il caratteristico e famoso rifugio del Rasciesa, dove troveremo ad attenderci cavalli, asini e  mucche allo stato  libero,  e godere di una vista sulle altre montagne a dir poco stupenda.

Monte Seceda

Ortisei.  Baita Troier Hutte sul Monte Seceda.
Baita Troier Hutte

Anche il  monte Seceda ci aspetta con i suoi stupendi paesaggi. Una volta raggiunta la sommità del monte con la funivia, in breve tempo arriviamo  al Troier Hutte. La sosta in questo rifugio è ormai un atto dovuto,  una  sorta di tradizione. Questa è una baita antica e caratteristica. Se  pur completamente ristrutturata, non ha perso comunque il  vecchio fascino  e la  sua tipicità alto-atesina. Qui si possono assaggiare ancora prodotti locali di ottima qualità.

Ortisei. Monte Seceda ripreso dall'alto. Sullo sfondo Col Raiser.
Monte Seceda

Dal rifugio, comincia lentamente la discesa verso Col Raiser, attraverso sentieri che si snodano tra baite e laghetti formando un paesaggio veramente fiabesco. 


Alpe di Siusi

Di fronte a queste due montagne, sul lato opposto della valle, ci attende ,  per altre stupende passeggiate, l’Alpe di Siusi, considerato il pascolo di alta montagna più esteso d’Europa, dove i contadini lasciano liberi  i propri animali al pascolo e raccolgono il fieno per l’inverno.

Monte Seura

Non possiamo  infine fare a  meno di  un’escursione sul Monte Seura, raggiungibile con una  comoda seggiovia che parte dal Monte Pana.

Anche qui, nell’unica e caratteristica baita presente,  potremo  ristorarci in compagnie di animali al pascolo, nel  verde più  incontaminato, circondati da boschi, all’ombra del Sasso Lungo,  questa spettacolare  montagna divenuta ormai il  simbolo di Ortisei.


Ortisei – Shopping

Per gli amanti dello shopping, Ortisei, all’interno  della suo  centro  storico, offre una vastissima gamma di negozi molto eleganti e dai più svariati  articoli. I generi spaziano dall’abbigliamento all’arredamento, articoli per la casa, articoli da regalo, articoli sportivi e chi più ne ha più  ne metta. Le vetrine sono così ben curate ed allestite che attirano inevitabilmente l’attenzione del turista.

Ortisei. Negozio di salumi e formaggi tipici.

Artigianato locale, particolarmente dedicato al  legno, prodotti tipici, come speck, formaggi ed altri salumi, la fanno veramente da padrone.

Anche i negozi di  souvenir offrono  articoli originali e, nel caso in cui i negozi tradizionali non siano sufficienti a soddisfare i desideri del turista, c’è pur sempre  un mercatino locale pronto a colmare eventuali esigenze particolari.

Ortisei. Negozio di articoli souvenir originali.

Ortisei – Piatti Tipici e Prodotti Locali

Molti e tutti validi sono i ristoranti presenti in paese e nei dintorni. Sarà una piacevole esperienza  assaggiare i numerosi piatti tipici. Da non perdere il “Gulasch con i canederli”, i “Maltagliati al ragù di Cervo” e gli “Gnocchetti alla Tirolese”.

Incredibile anche la gamma dei dolci. Tra questi, quelli che più mi hanno più colpito, le “Frittelle di Mela con Crema e Ribes”, i “Canederli alla Ricotta ripieni di  Cioccolata, con Crema e Frutti di Bosco” per non parlare infine delle classiche e immancabili “Kaiserschmarrn” le dolci omelette con zucchero a  velo e marmellata di frutti di bosco.

Tra i prodotti locali spiccano sicuramente i salumi di vario tipo. Lo speck ed i  formaggi sono veramente ottimi. Tutti prodotti da assaggiare, come la singolare “ Grappa al  Fieno”.

Ortisei – Conclusioni

Ecco…Ortisei è tutto questo. Un borgo stupendo in una valle tra le più belle al mondo. Un paese ricco di arte, storia, cultura, circondato da una natura incontaminata, che lo ha fatto sicuramente diventare una delle mete dolomitiche più  ambite dai turisti e dove prima o  poi vorremo sicuramente ritornare.

Ortisei. Tipici alberghi tradizionali.
Alberghi tradizionali

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Rasciesa – Pascolo per Cavalli

Rasciesa – Introduzione


Rasciesa. Parte situata dietro il rifugio, con cavalli all'abbeveratoio.

Rasciesa è sinonimo di cavalli. Una montagna popolata da tanti bei cavalli di varie razze, più o meno grandi. Ma seppur la loro  presenza sia numerosa e sparsa un po’ per tutto il  monte, non da meno lo è quella delle mucche che insieme ai vitelli pascolano  tranquillamente su questi grandi prati. 

Per la gioia dei bimbi poi, si fanno avanti anche gli asini, che abituati ormai alla vista dei turisti, si fermano come se volessero salutare e farsi riprendere.

Tanti animali insomma allo stato libero, che non disdegnano il contatto  con l’uomo. Abituati a questo ormai da tempo, si lasciano avvicinare senza creare alcun problema.

Rasciesa. Mucche al pascolo nei pressi del  Raschotz.
Mucche al Pascolo nei pressi del Raschotz

Anche per tutto questo, un’escursione sul Monte Rasciesa è un’ottima scelta per una passeggiata in totale relax. Senza particolari difficoltà e immersi nella natura più incontaminata.

Rasciesa – Descrizione

Il monte Rasciesa è un vasto altipiano situato a nord di Ortisei, in Val Gardena, con una superficie di quasi 1.000 ettari, ad un’altezza superiore ai 2.300 m s.l.m.

L’alpe è un paesaggio culturale antico con ampie malghe. Si suddivide in due aree geografiche ben distinte: Rasciesa di dentro, situato alla destra dell’arrivo della funicolare, e Rasciesa di fuori alla sinistra della stazione.

Rasciesa. La parte del Rasciesa di Fuori.
Rasciesa di Fuori

La storia documentata risale al decimo secolo e il suo nome deriva, molto probabilmente, dalla parola Ross-Etz, che significa “pascolo per cavalli“. 

Come raggiungere il Monte e il Rifugio

Per chi vuol raggiungere il monte e rinunciare alla salita a piedi, da Ortisei parte una comoda funicolare che in pochi minuti raggiunge la stazione a monte Rasciesa da dove si comincia ad ammirare uno stupendo panorama sul Sassolungo e sull’Alpe di Siusi.

Rasciesa. Funicolare del monte rasciesa
Funicolare del Rasciesa

Dopo aver superato un dislivello di poche decine di metri, il sentiero si  snoda con fare pianeggiante tra pini e larici, prati ed abbeveratoi per gli animali al pascolo.

L’obbiettivo di questa escursione, indicato anche nel cartello all’inizio del sentiero, è quello di raggiungere il Raschotz, il più  noto rifugio dell’alpe . 

Una volta raggiunto, ci potremo riposare e guardarci attorno per ammirare questo panorama che non finisci mai di stupirci.

Raschotz – Il Rifugio

Da lontano il rifugio ci appare con la sua inconfondibile sagoma del tetto, come un’oasi in questa vastità di prati e boschi.

Rasciesa.Il Raschotz visto da lontano..
Il Raschotz visto dall’alto

L’intera costruzione è una vera e propria terrazza sulle montagne più famose di questa valle, la Val Gardena.

Stiamo parlando di un luogo incredibile, alla portata di tutti e soprattutto, raggiungibile da tutti. Qui ci possiamo gustare veramente un ottimo pranzo, a base di piatti tipici locali, con vista mozzafiato

Ristrutturato pochi anni fa, si trova a 2170 mt. di altitudine all’interno del parco naturale PUEZ-ODLE.

Raggiungibile in circa 40 minuti dalla stazione della funicolare, è circondato da bellissimi prati dove pascolano liberi branchi di cavalli e mucche che rendono il paesaggio ancor più fiabesco.

Conclusioni

Rasciesa. Veduta sul  Sassolungo e sull'Alpe di  Siusi.

Si lascia il Monte Rasciesa con un po’ di tristezza, con il timore di non poter vedere mai più simili stupendi panorami, ma altri luoghi altrettanto belli ci attendono sulle Dolomiti. La Val Gardena ci sorprende continuamente e ogni giorno ci regala nuovi, fantastici paesaggi, per il piacere degli occhi, del cuore e della mente.



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Chiesa di Sant'Andrea - Chiusa

Chiusa – Il borgo medievale degli artisti

Chiusa – 4600 abitanti ad un’altezza di 523 mt slm, è un borgo in provincia di Bolzano iscritto  dal 2002 nell’elenco ufficiale dei Borghi più Belli d’Italia.

Chiusa. Il  Castel Branzoll visto dall'alto. del drone.
Castel Branzoll

Con i suoi stretti vicoli e piazzette particolari, questa località medievale è caratterizzata da un’atmosfera tipicamente altoatesina.

Chiusa – La Via Centrale

L’attrattiva principale del borgo, quella che colpisce subito e in modo particolare il viaggiatore, è costituita dalla via centrale, che in line a quasi retta collega la città basse con la città alta.

Chiusa. La via centrale ripresa dall'alto.

Ed è proprio tutt’intorno  a questa via, che si  concentrano le vecchie abitazioni e negozi, che con il  loro aspetto medievale, rendono il  borgo particolarmente  caratteristico.

Chiusa – Il Castell Branzoll

Dall’alto, il Castell Branzoll domina  sulla cittadina.

Questo castello fu costruito attorno al 1250 dai Signori di Sabiona e nel 1671 subì un furioso incendio.  

Chiusa. Il Castell Branzoll che domina sulla cittadina di Chiusa.
Castell Branzoll

Dell’intera costruzione rimasero solamente le rovine. Nel 1895 il famoso appassionato di castelli, dr. Otto Piper, lo acquistò e lo ristrutturò completamente nelle forme attuali.

La struttura non è visitabile. Il castello è attualmente abitato da una famiglia di Chiusa.

Per buone ragioni, Chiusa è nota come la “cittadina del Dürer”, in onore al  maestro Albrecht Dürer.   Questi soggiornò proprio in questo bel borgo durante il suo viaggio in Italia nel 1494, trasformandolo  in teatro di una vivace vita artistica.

Chiusa. Particolare artistico.

Piazza Parrocchie Chiesa di Sant’Andrea

La Piazza Parrocchia, su cui si affaccia la chiesa di sant’Andrea, segna il confine tra città alta e città bassa.  

La chiesa si trova proprio sulla sponda destra del fiume Isarco che ne lambisce la parte posteriore.

Chiusa. La chiesa di Sant'Anddrea vista dall'alto.

Costruita tra il 1482 e 1498 in forme tardogotiche, sorge sui resti di un precedente edificio romanico ed è considerata una delle più belle chiese del gotico sudtirolese.

L’interno, semplice e suggestivo, presenta una navata unica con volte a crociera, belle vetrate policrome e sobri arredi barocchi. Degno di particolare attenzione è l’altare completamente in  legno  del 1600.

Chiusa – Conclusioni

Il centro storico di Chiusa ha mantenuto immutata la sua particolare struttura medievale. L’atmosfera che si respira è la stessa in fondo, che entusiasmò i romantici pittori di fine secolo approdati nella cittadina.

Chiusa. Centro storico.

Allora si dipingeva, si disegnava, si beveva ammirando entusiasti il gioco di antichi angoli della città.

Non è facile trovare un altro borgo così caratteristico, ben conservato nel tempo e così ricco di storia ed arte. Ma il Trentino sotto questo aspetto è ben fornito di bei paesi. Almeno  una decina di questi sono iscritti nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia, e per trovarne un altro veramente caratteristico, non occorrerà fare molti chilometri. A soli 20 minuti da Chiusa potremo trovare un altro bellissimo borgo, anch’esso iscritto  tra i Borghi più  Belli d’Italia. Si tratta di Castelrotto.


Video con Commento Audio


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Val Gardena – La più bella valle del mondo

Val Gardena

Val Gardena…percorrendo la statale del Brennero in direzione nord, a pochi chilometri dopo Bolzano, in località Ponte Strada, si snoda sulla destra la statale 242 detta gardenese, che percorre per circa 25 chilometri una meravigliosa valle attraversando  tre stupende località.

Val Gardena. Statale che da Castelrotto porto a Ortisei.

La prima è Ortisei, che a pieno titolo può considerarsi il capoluogo , se così si può dire, di questa valle, famoso per le sue sculture artistiche. Troviamo poi Santa Cristina, il più piccolo dei i  tre paesi della valle, ma anch’esso molto caratteristico. Infine Selva, noto centro di sport invernali, ma frequentatissimo anche d’estate grazie alla miriade di sentieri e rifugi che consentono belle passeggiate. 

Val Gardena. Panorama sul paese visto dal drone Mavic Mini 2
Ortisei – Panorama dal Drone

La valle termina al passo Sella, a quota 2244 mt, da dove comincia la Val di Fassa.

Val Gardena. Gruppo del sella visto dal Monte Seura con drone Mavic 2 Zoom.
Monte Sella visto dal Monte Seura

Val Gardena – Introduzione

Stiamo parlando   della Val Gardena, una delle più belle valli al mondo per le sue montagne, la varietà del  paesaggio costituito da prati, boschi e centinaia di sentieri,  nonché la storia, la cultura, l’arte e le tradizioni.

Da non sottovalutare anche la cucina tradizionale ottima in tutti  i suoi piatti. Funghi, canederli, capriolo, cervo, polenta nelle sue varie forme sono i suoi punti di forza.

Poi ci sono i dolci, tanti dolci tra i quali ovviamente lo strudel di mele e i canederli di ricotta ripieni al cioccolato ed entrambi in salsa di vaniglia. Ed infine le famose kaiserschmarrn, grosse frittellone di omelette dolci spezzettate, con zucchero a velo e frutti di bosco.

Val Gardena. Kaiserschmarrn ai frutti di bosco.
Kaiserschmarrn ai frutti di bosco

Castelrotto

Ed è  proprio all’insegna della storia e dell’arte che la valle si presenta subito con una località da non perdere.

Val Gardena. Castelrotto visto dal drone Mavic Mini 2.
Castelrotto visto dal drone

Un paese iscritto tra l’altro nell’elenco ufficiale dei Borghi più Belli d’Italia. Si tratta di Castelrotto, una vera opera d’arte con i suoi edifici storici, decorati in maniera splendida dall’artista e pittore Burgauner.

E’ qui che la Val Gardena comincia già a mostrare parte della sua bellezza con l’Alpe di Siusi, Seiser Alm in Tedesco, una delle montagne più  belle delle Dolomiti. 

Val Garden. Alpe di Siusi vista dal drone Mavic 2 Zoom.
Alpe di Siusi

Prati, sentieri e boschi per oltre 50 kmq, fanno dell’Alpe il più vasto altopiano d’Europa. Sono centinaia i chilometri di sentieri che attraversano questo paesaggio alpino.  E’ qui che i contadini di Castelrotto, tra malghe e rifugi, portano a pascolare le  loro mucche, i cavalli e le pecore.


Video con Commento audio e riprese con Droni


Ortisei

Pochi chilometri dopo Castelrotto, la valle si apre lentamente mostrando la prima importante località, il vero punto di riferimento della Val  Gardena: Ortisei.

al Gardena. Panorama su Ortisei  ripreso con drone Mavic 2 Zoom.
Ortisei visto dal drone

Con i  suoi 5000 abitanti, ad un’altezza di 1220 mt slm, il paese presenta un paesaggio  urbano dominato da alberghi tradizionali, come il famoso Cavallino Bianco,  e graziosi edifici di fine secolo. 

L’isola pedonale di Ortisei viene definita da molti come la più bella delle Dolomiti.  La via Rezia, che l’attraversa, è descritta come la più bella via dello shopping delle Dolomiti

Santa Cristina

Lasciato Ortisei e dopo una breve sosta alla singolare ed antichissima chiesetta di san Giacomo immersa completamente nel bosco,  raggiungiamo  solo dopo alcuni chilometri Santa Cristina.

Val Gardena. Chiesetta di San Giacomo.
Chiesetta di San Giacomo

Questo piccolo, ma grazioso borgo della Valgardena ha come emblema la sua caratteristica parrocchiale costruita nel 1300. Questo fatto la rende  la più antica della valle.

Val Gardena. Particolare del campanile della parrocchiale di Santa Cristina.
Santa Cristina

Con il  suo caratteristico campanile il paese è ben visibile anche da lontano.

Circondata da prati ricchi di fiori e da bizzarre formazioni rocciose che invitano a piacevoli e rilassanti passeggiate tra boschi, prati e decine di sentieri, Santa Cristina si trova in prossimità dell’ultima importante località gardenese, Selva di Val Gardena.

Selva di Val Gardena

Importante centro di  sport invernali, il paese merita sicuramente una sosta anche per ammirare la produzione artigianale di articoli in legno, di cui il paese ne va letteralmente fiero. 

Anche nei dintorni di Selva, la Val Gardena continua a manifestare la sua singolare bellezza. Ci offre l’imbarazzo nella scelta dei sentieri per fare lunghe e rilassanti passeggiate tra prati, boschi e laghetti sempre all’insegna della più incontaminata natura.

Monte Secede vista dal drone Mavic Mini 2.

Val Gardena – Conclusioni

Lasciato il paese di  Selva, la statale  sale lentamente fino al Passo Sella a quota 2244 mt slm. Qui termina la  Val Gardena ed ha inizio così un’altra bella vallata: la  Val  di Fassa, altro gioiello delle Dolomiti.

Val Gardena. Passo Sella.
Passo Sella

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Castelrotto – Un’opera d’arte delle Dolomiti

Castelrotto – Notizie Generali

Castelrotto, in Val Gardena, è un bel paese iscritto nell’elenco ufficiale dei Borghi più Belli d’Italia.

Ci stacchiamo per un attimo  dalla statale 242 della Val Gardena e ci dirigiamo verso Castelrotto, comune della provincia di Bolzano con circa 7000 abitanti, situato ad un’altezza di 1090 mt slm.

Castelrotto. Particolare del centro storico.
Centro storico – Il Campanile

Castelrotto è il  nucleo principale delle  undici  frazioni che costituiscono il  comune.


Castelrotto – Il Paese

E’ la località che più delle altre undici attira il turista che rimane affascinato subito dalla bellissima piazza Kraus dove si trova  l’antico municipio del 1607 ancora oggi ben conservato nelle sue forme e la torre campanaria del 1753, ricostruita dopo un incendio.

Castelrotto. Piazza Kraus con il bel palazzo del municipio.
Palazzo del Municipio – Piazza Kraus

Il nucleo più antico e caratteristico del borgo è tutto raccolto attorno a questa piazza con la sua bellissima e singolare fontana.

Questa fontana è sempre stata in passato un’indiscutibile sosta ristoratrice, molto apprezzata anche dai cavalli. Per questo motivo i paesani la definiscono “fontana-abbeveratoio”. 

La Chiesa

Nella piazza Kraus s’innalza la Parrocchiale con il suo campanile in stile  barocco, insolitamente staccato dalla chiesa.

Si dice che le sue campane abbiano il suono più bello in tutta la valle e che la costruzione, sia la più alta della Val Gardena, addirittura la terza in tutto  l’Alto  Adige.


Già  menzionata in alcuni documenti nel 1190, la chiesa è stata ricostruita tra il 1838 e 1845 in stile neo classico. Chiamata anche il Duomo di Montagna, al suo interno sei pilastri dividono la chiesa in tre navate.

Castelrotto. Interno della parrocchiale.
Interno della Parrocchiale

Il nome del borgo deriva da Castel Ruptum, che significa appunto castello rotto, diroccato. Ma la caratteristica singolare del borgo, non sta tanto nel  castello, di cui peraltro non troveremo traccia se non in alcune rovine alla sommità di un colle , quanto nelle decorazioni delle facciate di case e alberghi, veramente artistiche, volute ed eseguite dal pittore Eduard  Burgauner, il cui intento era quello di trasformare Castelrotto in una grande opera d’arte.

I Palazzi decorati

E così possiamo ammirare lo storico albergo  Goldenes Ross, antica locanda già esistente nel 1600, con la sua bellissima facciata decorata e adorna di fiori, e lo Zum Wolf, anch’esso attivo dal 1600, dalla bellissima facciata anche questa perfettamente decorata con arte e gran gusto.

Queste sono solo le più rappresentative. Altre ne esistono altrettanto belle, come questa facciata dell’antica pasticceria e panificio Burgauner che viene già citato in un documento del 1807 e che lo rende così uno dei più antichi panifici dell’Alto Adige. 

Castelrotto. Facciata dell'antico forno Burgauner, il più antico dell'Alto Adige.

Castelrotto – Alpe di Siusi

Ma Castelrotto merita una visita anche per la sua ottima posizione ai piedi dell’Alpe di Siusi, nel parco dello Sciliar. Dal paese infatti ci possiamo spostare facilmente sull’Alpe, il Seiser Alm in Tedesco, una delle montagne più belle delle Dolomiti. 

Castelrotto. Panoramica dal drone, sull'Alpe di Siusi.


Prati, campi e boschi per oltre 50 kmq, fanno dell’Alpe il più vasto altopiano d’Europa. Sono centinaia i chilometri di sentieri che attraversano questo paesaggio alpino.  E’ qui che i contadini di Castelrotto, tra malghe e rifugi, portano a pascolare le  loro mucche, i cavalli e le pecore.


Conclusioni

Terminiamo la nostra passeggiata attraverso il  borgo, guardandoci intorno, osservando ed ammirando con stupore tanta bellezza, precisione e ordine per poterlo imprimere nella nostra mente e portare con noi un ricordo indelebile di questo incantevole paese, non a caso definito Uno dei Borghi più Belli d’Italia.


Video con Commento audio


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Favignana e Mazara – Due mete sicule imperdibili


Favignana e Mazara – Introduzione

Lo spettacolo della natura che vediamo in questa immagine, altro non è che l’isola più rinomata e visitata della Sicilia. E’ la più bella delle Egadi; si tratta di Favignana, principale isola dell’arcipelago  che si trova a circa 7 km dalla costa sicula.

Favignana e Mazara. Particolare di scogliera, con pietre di tufo.

Favignana e Mazara – Come Raggiungere e Muoversi a Favignana

Non ci possiamo assolutamente perdere un’escursione a Favignana, specialmente se stiamo effettuando un Viaggio in Sicilia nella parte occidentale dell’isola. Raggiungerla da Trapani sarà semplicissimo e molto agevole, a meno che non ci si trovi nei mesi di Luglio o Agosto. In questo periodo sarà indispensabile prenotare il traghetto parecchi giorni prima. 

Una volta sbarcati sull’isola, potremo scegliere il mezzo preferito per i nostri spostamenti tra una vasta gamma di ciclomotori, motocicli e biciclette anche con pedalata assistita. Personalmente ho scelto la bicicletta con pedalata assistita, molto comoda specialmente in estate quando fa molto caldo. Anche abbastanza veloce. 

Con questo pratico mezzo potremo muoverci agevolmente sull’isola come e quanto vogliamo. Ammirare le scogliere, i colori del mare, la campagna e le masserie delimitate dai muretti a secco. Potremo avventurarci per i sentieri più impensati per raggiungere qualche luogo singolare dove poter fare il bagno.

Favignana e Mazara. In bici tra masserie con muretti a  secco.
Tra masserie con muretti a secco

I colori e la trasparenza dell’acqua sono così invitanti che è inevitabile tuffarsi. Anche in assenza di spiagge, sarà bellissimo accedere alle piccole calette presenti un po’ ovunque. 

Favignana e Mazara. Cala Rossa, bellissima scogliera con acqua variopinta.
Favignana – Cala Rossa

Una volta stanchi di girovagare per l’isola, potremo rinfrescarci nel centro di Favignana. Seduti ad uno dei tanti locali nella piazza centrale, ci potremo gustare una buona birra locale e visitare così anche il centro storico del paese.


Il Centro di Favignana

Il centro si snoda tutto intorno a Piazza Matrice. Questa è la piazza principale, fulcro del paese e centro della vita cittadina.

Sull’angolo della piazza, sorge la settecentesca Chiesa Madre. La costruzione è così  decentrata per non chiudere la  prospettiva sul mare.

Favignana e Mazara. Chiesa Madre in piazza Matrice.
Favignana – Chiesa Madre

Tornando verso  il porto dove prendere il traghetto  per il  ritorno, notiamo questo originale adattamento di un vecchio fabbricato ad Agenzia delle Poste. E’ veramente strano e merita almeno un attimo di attenzione, come lo meritano anche questi due turisti, pure essi  in attesa del traghetto. 

Seduti comodamente sul battello verso Trapani,  e avendo tempo a disposizione, cogliamo il momento per organizzare con calma anche una piccola escursione a Mazara del Vallo. Questa è una tipica cittadina dall’atmosfera vagamente tunisina,  e merita assolutamente una visita per chiudere così questo bel viaggio nella Sicilia Occidentale. 


Favignana e Mazara – Mazara del Vallo

Posta sul mare alla foce del fiume Màzaro, Mazara del Vallo è  uno dei principali porti pescherecci d’Italia. E’ sede della più importante flotta peschereccia del Mediterraneo con ben 400 motopescherecci di grandi dimensioni. Sono queste imbarcazioni che si occupano di pesca d’altura. 

Favignana e Mazara. Veduta del porto  pescherecci di Mazara del Vallo.
Mazara del Vallo – Porto Pescherecci

L’atmosfera della città antica è densamente storica. Si spazia tra testimonianze normanne, edifici barocchi ed un pizzico anche di Tunisia, con la caratteristica Kasbah che si  snoda tra una miriade di vicoli nella città vecchia. 

E proprio la Kasbah di Mazara del Vallo è forse l’attrazione maggiore per i turisti.


Mazara del Vallo – La Kasbah

Alle spalle di Piazza della Repubblica, si stende questo dedalo di vicoli e incroci. E’ qui che batte il cuore della comunità tunisina di questa città. Sono circa 6000 le anime ben integrate, che proprio in questi vicoli vivono  e lavorano.

La Kasbah è un intreccio di stradine lastricate a tratti da un ciottolato più antico di quello di Tunisi. Si può scoprire tutto questo in bella passeggiata di circa due ore alla ricerca di luoghi insoliti, segreti e curiosità. 

La città non ha molte rilevanze architettoniche come altre località sicule più  attrezzate. Pur tuttavia esistono opere degne di nota in stile barocco che anche qui è presente ovunque.



Mazara del Vallo – Centro Storico

La visita turistica vera e propria è tutta concentrata in spazi raccolti intorno a Piazza della Repubblica. Questa è  la piazza più importante di Mazara del Vallo e costituisce uno spazio  barocco nel centro della città.

Favignana e Mazara. Bella veduta di Piazza della Repubblica.
Mazara del Vallo – Piazza della Repubblica

L’area è chiusa sul lato orientale dal fianco della cattedrale, bellissima costruzione realizzata nel 1093 e riedificata nel XVII secolo in stile barocco. Sul lato sud chiude invece la prospettiva il bellissimo porticato del Seminario dei Chierici.


Favignana e Mazara – Conclusioni

Il caldo insopportabile di agosto non consente di completare la visita della città come programmato. In cerca di un po’ di brezza rinfrescante mi dirigo, a malincuore, verso l’auto soddisfatto comunque di aver dedicato una mezza giornata da turista anche a questa piccola, ma interessante e caratteristica località  sicula.



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Modica e Ragusa – Due città strappate alla roccia

Modica e Ragusa – Introduzione

Se Modica viene definita come città strappata alla roccia, Ragusa è invece un sali e scendi di scale all’interno di un labirinto.

Osservando attentamente queste località, notiamo che molti sono i punti in comune tra loro. Il primo punto in comune è la posizione che esse occupano sul territorio. Sono entrambe abbarbicate sulle pendici di colli, con centinaia di abitazioni strappate  alla roccia ed ammassate tra loro in un gradevole sistema casuale.

Ragusa

Ragusa ha sicuramente più rilevanze architettoniche rispetto a Modica. La città è ricca di bei palazzi, storiche costruzioni di varie tipologie e stili architettonici, presenti un po’ ovunque.

Modica e Ragusa. Particolare dell'agglomerato di Ragusa.
Ragusa – Particolare

Modica

Anche Modica però ha le sue attrazioni architettoniche e storiche, come il Palazzo degli Studi, fondato nel 1878 e l’antico Teatro Garibaldi realizzato intorno alla prima metà dell’Ottocento.

Un’altra caratteristica che accomuna le due città sono le strette vie ed i vicoli del centro storico.


Questo sistema urbanistico ha creato dei grandi labirinti dove è bello perderci in lunghe passeggiate tra negozi e banchi di prodotti tipici. Si possono ammirare così tanti particolari in stile barocco, presente questo un po’ ovunque in entrambe le città. Sotto quest’aspetto, le due località si avvicinano molto anche a Scicli.


Modica e Ragusa – Visita delle Città


Due attrazioni architettoniche di cui ciascuna delle due città ne può andare fiera, sono le Cattedrali.


Le Cattedrali

Entrambe bellissime, godono di una posizione scenografica sorprendente. 

Modica e Ragusa. La cattedrale di Modica.
Modica – La Cattedrale

Il Duomo di Modica si slancia da una lunga gradinata di ben 250 scalini   in uno spettacolare connubio tra architettura e scenografia. Dall’alto del piazzale della chiesa, si può dominare gran parte della città.
Il suo interno a cinque navate è particolarmente   ricco di opere d’arte. Sull’altare maggiore si trova il polittico attribuito a Bernardino Nigro, altra testimonianza di Barocco Siciliano.

Modica e Ragusa. La cattedrale di Ragusa.
Ragusa – la Cattedrale


La Cattedrale di Ragusa, denominata San Giorgio e più volta vista anche nella fiction del Commissario Montalbano, gode anch’essa di una posizione fantastica. Dall’alto di una lunga scalinata, divergente rispetto all’asse della piazza, il Duomo disegna una bellissima scenografia barocca. Bello è il colpo d’occhio su piazza del Duomo fino in fondo a Piazza Pola.

Altre Chiese

Come in tutte le città e borghi dell’isola tante  sono le chiese presenti anche in queste due località alcune particolarmente interessanti come la Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio a Ragusa Ibla , con una bella scalinata di accesso,  e San Pietro a Modica anch’essa con una bella scalinata ornata dalle statue degli Apostoli. 

Altre Attrattive

L’attrattiva più importante e conosciuta ormai in tutto il mondo a Modica, è la famosa “Cioccolata di Modica” che trova il suo punto di riferimento più importante nella storica Antica Dolceria Bonaiuto, dove si possono trovare tanti di quei tipi di cioccolata, da rimanere letteralmente stupiti.

Modica e Ragusa. La più antica e famosa cioccolateria di modica.
Modica – La più antica e famosa Cioccolateria


Anche Ragusa ha la sua attrazione particolare: i quattro giardini cittadini, tra i quali il più antico e scenografico è il Giardino Ibleo dal quale si possono ammirare magnifiche vedute sia dei monti iIblei che della valle del fiume Irminio .
Questo polmone verde assicura un piacevole angolo di pace, di ristoro e di tranquillità per tutti coloro i quali hanno già attraversato la città.

Modica e Ragusa. I giardini Iblei di Ragusa.
Ragusa – I Giardini Iblei

Modica e Ragusa – Conclusioni


L’ampio territorio del Ragusano è una regione particolarmente ricca di luoghi ed attrazioni da visitare. Non dobbiamo dimenticare che oltre a Ragusa e Modica, in questo territorio esistono anche altre località come Comiso, Ispica, Scicli ed altre attrazioni minori anche balneari come Marina di Ragusa.  Una regione quindi che non possiamo fare a meno di visitare in un viaggio in questa splendida, unica e sorprendente regione che è la Sicilia.



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Marsala - Le saline dello Stagnone

Marsala – Marsa Allah, il Porto di Alì.

Marsala – Introduzione Generale


Per chi si trovi a soggiornare nella Sicilia Occidentale, visitare Marsala sarà un’opportunità da non perdere.

Oltre alla visita della città in sé stessa, provenendo da Trapani attraverseremo un ambiente impensabile, particolare ed affascinante specialmente al tramonto.



Si tratta della Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco, nonché le Saline dello Stagnone nei pressi di Marsala.


Marsala. Cumuli di salue presso le Saline di Trapani-Paceco.
Le saline di Trapani


Subito fuori da Trapani la suggestione immediata è quella del paesaggio: la trama delle vasche in cui l’acqua evapora al sole e al vento, le sagome dei mulini e i candidi cumuli di sale.


L’industria delle saline trapanesi è antica e importante. Una descrizione di questa industria, era già stata fatta da un geografo arabo nel 1570, quando Trapani era il più importante porto d’Europa per l’esportazione del sale.

Marsala. Le Saline dello Stagnone.
Le Saline dello Stagnone

Marsala – Visita della Città



Giunti a Marsala e dopo aver parcheggiato comodamente in piazza del Popolo, possiamo avvicinarci al centro storico attraversando il mercato comunale.

Le fontane presenti all’interno del mercato,  danno un gradito senso di frescura, per cui sarà  piacevole attardarsi nel  mercato per curiosare tra i banchi ben forniti di prodotti dell’isola e del posto.

Da porta Garibaldi si imbocca la via omonima e si accede così al centro storico, ben conservato, pulito e molto ordinato, che rende veramente gradevole la città.

La visita si sviluppa lungo l’asse di via XI Maggio. La via è fiancheggiata da edifici residenziali ed eleganti negozi.

Marsala. Via XI Maggio. Asse viario principale.
Marsala – Via XI Maggio

Grazie alla sua aerea pedonale, questa parte della città è diventata il piacevole e curato passeggio di Marsala. Fu proprio in questa via che Giuseppe Garibaldi dormì la prima notte dopo il famoso sbarco dei Mille.

Piazza  della Repubblica è la piazza principale della città, dove si trovano il bellissimo palazzo Senatorio con facciata settecentesca ad ampi archi, ed il duomo. La Cattedrale ha un’imponente facciata, adorna di statue e fiancheggiata da due piccoli campanili. Bello il  suo interno a tre grandi navate scandite da alte colonne.

Marsala. Piazza della repubblica con il Palazzo senatorio.
Piazza della Repubblica-Palazzo Senatorio

Le Saline dello Stagnone


Sulla via del ritorno  da Marsala, potrete fare una sosta anche alle Saline dello Stagnone, forse più suggestive per le numerose vasche, i canali ed i pantani naturali.

Marsala. Le Saline dello stagnone.
Le Saline dello Stagnone

Fermarsi a cena in uno dei ristoranti delle saline, sarà veramente romantico. Potrete gustarvi un’ottima cena alla luce del sole al tramonto.

I colori dell’acqua cambiano dal blu delle vasche più grandi al rosso delle vasche intermedie al bianco delle vasche più piccole. Tutte queste tinte diventano ancora più intense al tramonto, rendendo ancora più affascinante il paesaggio.


Marsala – Conclusioni



La presenza di così  tante persone, alla sera ferme lungo la strada, ad ammirare le saline dello Stagnone al tramonto, è una conferma e una garanzia che il paesaggio è veramente superbo, quasi surreale ed affascinante allo stesso tempo. E allora posso affermare che un’escursione in questa parte della Sicilia  non ve la  dovrete assolutamente perdere.



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Scicli – La Vigata del Commissario Montalbano


Scicli – Introduzione

La nota fiction televisiva del Commissario Montalbano, non è stata determinante ma sicuramente ha contribuito non poco allo sviluppo turistico di questa cittadina e dei suoi dintorni, insieme all’UNESCO che l’ha iscritta nel 2002 nel patrimonio dell’Umanità.

Di solito i turisti che arrivano a Scicli si dirigono, come fosse un dovere o un obbligo, a visitare per prima cosa il Municipio, set televisivo della Questura di Montalbano. Si può entrare nell’ufficio del commissario, nell’ufficio del Piantone Catarella e la stanza del prefetto.

Ma Scicli ha ben altre motivazioni turistiche molto più importanti ed interessanti. La sua posizione a soli a 5 km dalla costa meridionale della Sicilia, la fa essere anche una città di mare. Inoltre oggi Scicli è sempre più meta di numerosi turisti affascinati dalla magnifica arte barocca dei suoi edifici civili e religiosi. 

Scicli. Località Sampieri, nei pressi dell'antica fornace.
Sampieri

Visita del Centro Storico


Il nucleo più antico della città era ubicato sulla rocca di San Matteo, dove oggi si trova l’omonima chiesa. Da quassù, ad un’altezza di oltre 200 metri, si può avere una visuale completa dell’agglomerato, punteggiato qua e là da bei palazzi, chiese e piazze. 

L’aspetto di Scicli che colpisce maggiormente il viaggiatore , è l’esistenza di un numero così elevato di chiese, proprio sulle quali è più evidente questo stile barocco.

Le Chiese di Scicli

Oltre alla bellezza della struttura in sé stessa, ogni chiesa gode anche di una bella posizione. La chiesa di Santa Maria della Consolazione, costruita nel ‘700, si trova in posizione rialzata rispetto al piano stradale. San Michele, con la sua bella facciata a tre ordini, è posizionata in un bello scorcio di via Mormino Penna. Mostra un’architettura sobria, propria dello stille barocco agli inizi del neo classicismo. 

Scicli. La chiesa di santa Maria della Consolazione, posta in piano rialzato rispetto a quello stradale.
Santa Maria della Consolazione

Che dire poi della cattedrale, con una bella facciata barocca, situata in una grande piazza alberata e San Bartolomeo, un po’ più defilata dal centro storico, incastonata tra le vecchie  cave.  

Scicli. Particolare della facciata della cattedrale, in puro stile barocco.
La Cattedrale

Ma la più scenografica, posizionata    sulla sommità  di un colle, rimane  la chiesa di San Matteo. Dal suo piazzale si domina tutta  Scicli. La salita al colle, peraltro bella in quanto si snoda tra vicoli e antiche case, è piuttosto faticosa, ma la bellezza del sito, ne vale veramente la pena.

Nel centro storico, sarà interessante visitare anche l’Antica Farmacia Cartia, situata in un vecchio palazzo, arredata con antichi mobili, vecchi strumenti e farmaci. 

La via Nazionale sarà una bella passeggiata da non perdere. La strada attraversa tutto il centro ed è ricca di negozi di ogni genere e locali. La piazza del Municipio con la rispettiva via Mormino, la definirei il salotto di Scicli: bei palazzi, bella piazzetta e locali caratteristici.

La piazza Busacca, sempre molto movimentata, è il fulcro della vita cittadina. Alla sera è sempre molto affollata grazie anche ai suoi locali. Qui si trova anche il famoso ristorante  Busacca, sicuramente il top della città, con ottima cucina a prezzi accessibili.

Scicli. Piazza busacca, il fulcreo della vitta cittadina.
Piazza Busacca

Scicli – Dintorni


Prima di lasciare Scicli, ci possiamo togliere anche un paio di curiosità andando a visitare, in località Punta Secca, la casa del Commissario Montalbano, divenuta ormai nota a tutti con la sua inconfondibile terrazza prospicente la spiaggia. Nelle immediate vicinanze si trova anche la nota trattoria Enzo a Mare, dove il  Commissario si reca spesso ad assaggiare qualche specialità locale.

E’ una trattoria che fa sempre il “tutto esaurito” grazie al suo nome ormai famoso ed alla sua ottima cucina. Meglio prenotare il giorno prima.

L’altra curiosità è data da Sampieri, bella località balneare. Qui si trovano i ruderi della vecchia fornace Penna, costruiti agli inizi del ‘900 sulla scogliera a ridosso della spiaggia, diventata nella “fiction televisiva” la Mànnara, luogo di uno dei tanti delitti su cui indaga il commissario.

Scicli. La fornace penna, nella fiction La Mànnara.
La Fornace Penna (La Mànnara)

E proprio a Sampieri, il mare limpido, trasparente e dalle svariate tonalità di colore, non fa altro che valorizzare ulteriormente la meta di questo viaggio: Scicli, splendida cittadina e piccolo gioiello barocco, ancora ai margini degli itinerari turistici più battuti, ma che tutti dovrebbero visitare.

Scicli. La fornace ed il mare circostante ripresi dal drone.

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Trapani – Drepanon, la Falce

Trapani probabilmente non gode della giusta considerazione dei viaggiatori e non ha la dovuta attenzione che si merita. Sembra che brilli solo di luce riflessa.

Per la gran parte dei visitatori, Trapani è solo uno scalo marittimo, è la città da cui si parte per le Isole Egadi, per Favignana. La località da cui si raggiunge Erice ed anche Scopello, la Riserva dello Zingaro o Castellamare del Golfo.

Invece Drepanon, vecchio nome della città che significa falce, come la sua forma che si nota atterrando a Birgi o osservandola dall’alto di Erice, può offrire molto di più al turista attento.

Trapani. Veduta dall'alto del colle di Erice.
Trapani – Veduta da Erice

L’atmosfera, in questa parte della Sicilia, è completamente diversa da quella che si respira in tutto il resto dell’isola. E’ un atmosfera particolare, in parte nordafricana, tunisina.

Questo lo si nota anche nelle case e nella loro forma dei tetti completamente pari, senza tegole così come  anche nella kasbah di Mazara del Vallo, piccola ma molto caratteristica.

La città è tranquilla, ordinata e ben tenuta, la gente è sempre molto cordiale e ben disposta. Si circola abbastanza  bene anche in auto, a parte nel centro storico vero e proprio, e si mangia bene ovunque.

Molti sono i palazzi di notevole interesse, così come alcune vie del centro storico, ricche di negozi e ristoranti. Ma anche i vicoli e le piazzette fanno apprezzare ancora di più la città invogliando a passeggiate tranquille, senza una meta precisa, semplicemente ammirando tutto quanto intorno a noi, anche   i minimi particolari.

Trapani. Particolare di palazzo settecentesco.

Trapani – Centro Storico

La visita del centro storico, è tutta concentrata intorno alle due vie principali: Via Giuseppe Garibaldi e Via Vittorio Emanuele.

Via Giuseppe Garibaldi

Questa via è la più conosciuta. Ricca di negozi e locali, è  fiancheggiata da palazzi settecenteschi di scenografico impatto. Per questi motivi è la strada più frequentata per passeggio.

Trapani. Corso Garibaldi,
Corso Garibaldi

Tra i vari monumenti, di particolare interesse  è la chiesa di Maria SS del Soccorso, fondata nel XV secolo e in parte ristrutturata nel 1874, con un interno piccolo, ma ricco di opere d’arte.

Anche la visita della chiesa di san Domenico è importante non solo per la bella struttura trecentesca con il suo bel rosone ed un interno con opere degne di nota, ma in modo particolare  per la  zona circostante, costituita da vicoli e piazzette veramente caratteristici.

Via Vittorio Emanuele

Percorrendo la Via Vittorio Emanuele, dopo aver lasciato sulla nostra sinistra l’edificio della Cattedrale,  si giunge al palazzo Senatorio, bell’esempio di architettura barocca.

Questo corso, conosciuto un tempo come la Rua Grande, è un largo e lungo rettilineo, principale asse della città storica e, per il tenore degli edifici settecenteschi che vi prospettano, è considerato il monumentale salotto della città. 

Attraversando il centro storico da nord a sud, ci spostiamo verso il porto.

Il viale Regina Elena ci consente  una bella e rilassante passeggiata lungomare.

Fiancheggiata da folte piante su entrambi i lati, costituisce un vero riparo dalla calura estiva.

Trapani. Viale Regina Elena lungomare.-
Viale Regina Elena

Anche su questo viale non c’è che l’imbarazzo della scelta per ciò che riguarda locali, bar, gelaterie e ristoranti.

Rientrando nel centro storico, non ci possiamo perdere la bella passeggiata all’ombra delle Mura di Tramontana  fino al bastione Conca.

Dalla piazza della vecchia pescheria, bella struttura formata da un porticato ad archi con al centro una fontana di Venere, si inizia questa rilassante camminata che, costeggiando la spiaggia cittadina, ci conduce appunto fino al Bastione Conca.

Da qui possiamo godere di un panorama a 360° veramente spettacolare. Una veduta completa su tutta la città, sulle case, sui  tetti, sui vicoli e le cupole delle principali chiese di Trapani.  

Il mare è di una limpidezza unica con sfumature di colore tali che ci costringono a scendere sulla spiaggia per ammirare da vicino tutta questa bellezza e respirare la singolare atmosfera che ci viene offerta da questa città.


Trapani – Dintorni

Lasciamo la città per spostarci nell’immediata periferia e subito veniamo attratti dal paesaggio delle saline che incontriamo appena usciti da Trapani, lungo la provinciale 21 appena entrati nella contrada di Nubia.

Queste sono le saline di Maria Stella, uno scampolo di natura profondamente rivisitata dall’uomo, un luogo di produzione, un richiamo estetico.

Trapani. Le saline in contrada Nubia.
Le saline – Contrada Nubia

Oltre al museo, anche Il mulino della salina è visitabile. Questo era uno dei tanti che dominavano il paesaggio.


Piatti e Prodotti Tipici

La varietà di cibo è così alta, che potreste mangiare piatti diversi per 10 giorni sia a pranzo che a cena. Potrete scatenarvi con la cucina, assaggiando le Busiate, pasta tipica siciliana fatta a mano, l’ottimo Cous Cous e tanto pesce nelle più svariate ricette. Immancabili saranno il Salmone, il Tonno e il Pesce Spada, anche affumicati e anche sotto forma di carpaccio. Non mancheranno i dolci tipici come la Cassata Siciliana, le Genovesi e gli immancabili Cannoli Siciliani.

Trapani. Busiate al pesto trapanese.
Busiate al Pesto Trapanese

Tra i vini, particolarmente buono e stimato è il Leone d’Almerita.


Per Concludere

Dal porto di Trapani salpano i traghetti per le Egadi compreso quello per Favignana. In piena estate, sarà opportuno prenotare parecchi giorni prima. Si rischia di trovare tutto esaurito.

Da Trapani parte inoltre la funicolare per Erice, stupendo paese arroccato in cima a un colle ad un’altezza di circa 700 metri, iscritto nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia. Assolutamente da non perdere.


Trapani è una città che, a mio parere,  non è ancora ben conosciuta da tutti, ma che per la sua storia, l’arte, la cultura e le sue tradizioni merita sicuramente ancora molto, ma molto di più.



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Erice – Faro di pace del Mediterraneo

Erice è considerata, dagli stessi Siciliani, forse l’unica meta turistica riconosciuta come tale, in questa parte dell’isola.

Anche la Sicilia, come un po’ tutte le regioni d’Italia, è ricca di borghi interessanti e caratteristici. Tra questi ben 19 fanno parte dell’elenco ufficiale dei Borghi Più belli d’Italia.

Erice. Vista dall'alto del borgo, ripresa col drone.
Erice – Vista sul Borgo dal Drone

Tra questi spicca in modo particolare Erice, l’oggetto di questo articolo.


Erice – Introduzione


Arroccato sulla cima del monte omonimo, il borgo medievale di Erice svetta dall’alto dei suoi 750 metri.

E’ costituito da un dedalo di viuzze lastricate che scorrono tra palazzi, chiese, piazze ed antichi cortili invogliando il turista a girovagare lentamente senza meta alla scoperta di questo singolare borgo.

Grazie alla sua splendida posizione, dal paese si possono ammirare i panorami più belli sulla città di Trapani, le Egadi e le Saline.

Erice. Panorama su Trapani e le saline.
Erice – Panorama su Trapani e le Saline

E’ questa, in Sicilia, una delle mete più ambite dai turisti, e dal 2014 è stata insignita della bandiera rossa dei Borghi più Belli d’Italia.

Il borgo è facilmente raggiungibile da Trapani, da cui dista solo 12 chilometri, circa 25 minuti di guida. Una volta  giunti nei pressi del paese, troveremo ampi parcheggi nelle immediate vicinanze del Centro Storico.


Erice – Visita del Borgo


Mettere piede a Erice è un po’ come fare un tuffo indietro nel tempo.

Varcando porta Trapani, e voltando subito a sinistra, ci troviamo faccia a faccia con l’edificio più importante del paese, la Cattedrale. 

Erice. Vista dall'alto della Cattedrale o Chiesa Matrice.
Erice – La Cattedrale

Bellissimo è il colpo d’occhio su questo edificio eretto nel 1314 e denominato anche Chiesa Matrice di Erice. Di fronte e staccato, si eleva il poderoso campanile eretto anch’esso nel ‘300 originariamente come torre di vedetta.

La strada che attira subito il visitatore è il corso Vittorio Emanuele, la principale via del paese, fitta di negozi di artigianato e souvenir.

Con la sua bella pavimentazione, la via sale  fino al  punto più alto e caratteristico di Erice, piazza Umberto, il luogo più frequentato del borgo,  ridefinizione ottocentesca dell’antica loggia, animata dai tavoli dei caffè.

Proseguiamo nella nostra esplorazione del paese, lentamente tra vicoli e palazzi. Ci guardiamo intorno ed ammiriamo le case in pietra, di indiscussa fattezza medievale, e piccoli particolari.

Prima di raggiungere il lato orientale di Erice ed il più più scenografico, incontriamo due chiese degne di nota. La  settecentesca chiesa di San Martino fondata da Ruggero il Normanno e la chiesa di San Giuliano, preceduta da una piazzetta.

Riedificata nel Seicento, anch’essa di fondazione Normanna, la chiesa di san Giuliano custodisce al suo interno i sei gruppi sacri fatti di legno, tela e colla.

Questi gruppi sono protagonisti ogni Venerdì Santo della nota Processione dei Misteri.

Erice. Sculture della processione del Venerdi Santo.

Erice – Quartiere del Balio


Se corso Vittorio Emanuele e Piazza Umberto sono sempre molto frequentate dai turisti, non di meno lo è la parte del Balio. E’ qui infatti che  si trovano tre scenografiche attrazioni:  il Giardino del Balio, il Castello omonimo ed il Castello di Venere.

Giardino del Balio

Il giardino del Balio, è la prima di queste attrazioni a richiamare il turista. Infatti qui, all’ombra di tutto questo verde, si può trovare il giusto riparo dalla forte calura.

Nonostante la sua folta vegetazione , il giardino racchiude diversi punti panoramici che, sul lato sud, abbracciano Trapani, le saline, le isole Egadi e la laguna dello Stagnone.

Castello del Balio

Costruito dai Normanni sui resti di un santuario e racchiuso all’interno del giardino del Balio, il Castello omonimo domina il paesaggio a conferma di essere stato a suo tempo, il fulcro del sistema difensivo.

Erice. Castello del Balio.
Erice – Castello del Balio

Castello di Venere

Poco più avanti, con accesso attraverso una gradinata, si raggiunge il possente Castello di Venere divenuto indiscutibilmente uno dei simboli di Erice.

Più che la struttura, a colpire il turista sono i vertiginosi panorami che si aprono sullo strapiombo e sul piccolo castello di Pepoli, silenzioso rifugio del Conte Agostino Pepoli.


Prodotti Tipici


Non si può lasciare Erice senza prima aver prima assaggiato qualche piatto tipico del luogo come la Caponata di Melanzane, il Cous Cous dolce, i Fagioli alla Menta e l’insalata di Gamberi alla Menta.

Tra i dolci, oltre ai soliti e inimitabili Cannoli Siciliani, troviamo la Cassata Siciliana e le famose Genovesi, cavallo di battaglia della nota pasticceria Maria Grammatico, in corso Vittorio Emanuele.

Preparatevi a fare delle lunghe code per gustare questi speciali dolci alla crema.

Tra i vini, molto buoni sono il Grillo, il Catarratto e il Grecanico.


Conclusioni


Questo affascinante borgo ha assunto nel tempo nomi diversi assegnati dalle numerose popolazioni che qui hanno vissuto attratti dal mare, dal monte, dal sole e dalla pietra grigia.

Così come l’antica Erice accendeva fuochi nel sacro recinto della dea Venere per segnalare l’approdo ai marinai, oggi  Erice è diventato il Faro di Pace del Mediterraneo.


Erice. Vista del campanile dall'alto.

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Bregenz – La Brigantium Romana


Bregenz – Introduzione


Questa cittadina dell’Austria, situata sull’estremità orientale del Lago di Costanza, è una località turistica sempre interessante. Anche d’inverno, specialmente in prossimità delle feste natalizie. In questo periodo infatti, Bregenz offre il meglio di stessa con i Mercatini di Natale.

Bregenz. Passeggiata lungo il lago di Costanza.
Lago di Costanza

D’estate è un gradevole centro di villeggiatura dove rilassarsi, godersi la natura del luogo e dedicarsi anche all’arte, la cultura e le tradizioni.

La sua posizione è anche turisticamente molto strategica. Si trova infatti nelle immediate vicinanze ai confini tedesco e svizzero.

Bregenz. Mappa con i tre confini Svizzero, Tedesco e Austriaco.

La sua storia risale a circa 2000 anni fa, quando fu conquistata dai Romani che la chiamarono Brigantium.

Rilevanze storiche di questo periodo, si trovano nella città alta, l’Oberstadt, che occupa proprio l’antico Castrum Romano.


Bregenz – Visita della Città



Bregenz si divide in due parti: la città bassa e la città alta, dominata dal monte Pfander. Una visita a questo monte è consigliabile per lo stupendo panorama che si gode dalla sua cima.

Il sito è facilmente raggiungibile in funivia.

Si sale alla città alta percorrendo la Maurachgasse. Questa parte di Bregenz mi ha colpito in modo particolare anche per la sua grandiosa  Martinsturm, costruita nel 1602 e sede del museo militare. Questa rimane l’unico resto delle mura medievali ed è oggi l’emblema cittadino.

In questa parte della città, nel cuore medievale, si ha anche l’opportunità di vedere gli artigiani al lavoro.

Bregenz. Tipica abitazione nella parte alta della città
Abitazione tipica nella parte alta della città

Nella città bassa tutto gravita attorno alle due vie principali: la Kornmarktstrasse e la Rathaus Strasse. E’ questo il cuore e il fulcro della vita cittadina.

Questa è  anche la parte commerciale di Bregenz, con i suoi numerosi e tradizionali locali, ben fornita anche di attrazioni artistiche e negozi ricchi di articoli di ogni genere, compreso quelli di artigianato locale.

Per chi vuole invece rilassarsi e staccarsi dalla vita cittadina,  nulla di più consigliato è la fantastica Seepromenade, bella  passeggiata che costeggia il lago di Costanza.


Periodo natalizio


Il Natale à uno dei momenti più sentiti dalla gente del posto e una grande attrazione per i turisti. Consente di far rivivere le autentiche tradizioni della zona.

Di solito le attività natalizie iniziano a metà novembre.

Bregenz. Ingresso ai Mercatini di Natale.
Ingresso ai Mercatini di Natale

Curiosare, degustare alcuni piatti tipici, fare acquisti di artigianato locale, inebriati dall’aroma del vin brûlé, è un’esperienza assolutamente da non perdere.


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Nida – La Città dei Curoni


Nida – Impressioni e motivazioni del viaggio


Nida è il capoluogo simbolico della Penisola dei Curoni conosciuta anche con il nome di Penisola di Neringa o Penisola dei Curi.

Ho deciso di visitare questa cittadina in quanto Nida è la principale località turistica della penisola di Neringa.

Originariamente era un importante villaggio di pescatori e si trova a pochi chilometri di distanza dal confine russo, ovvero dall’exclave di Kaliningrad.


Nida. Mappa della Penisola di Neringa, segno del confine con kaliningrad.

Questa penisola è una striscia di terra lunga circa 70 chilometri e larga mediamente 3 chilometri. Si stacca da Klaipeda, l’unico porto a nord della Lituania, ed arriva  a sud fino a Zelenogradsk, una località delll’exclave russa di Kaliningrad.

E’ una regione molto particolare. Ha caratteristiche desertiche, ma a tratti è avvolta da foreste incredibili, abitate da una fauna ricca e varia costituita da alci, cervi, cinghiali e molti altri animali. Gli aironi e i cormorani formano qui due tra le più grandi colonie al mondo di queste specie di uccelli.

Nida. Panorama caratteristico della penisola di nerinmga nei pressi di nida.

Rimandiamo però ad un altro mio articolo ( Penisola di Neringa ) le caratteristiche di questa penisola e parliamo invece di Nida, splendida e singolare cittadina dal sapore e dalle caratteristiche prettamente baltiche.


Nida – Cosa Vedere



Questo antico e incantevole villaggio, menzionato già nel 1385, è l’insediamento più grande del comune di Neringa e la principale località turistica della penisola.

Pur essendo una piccola località e non avendo strutture artistiche o architettoniche da visionare, è ricca di curiosità turistiche apprezzabili. Raramente le potremo trovare in altri parti dell’Europa.

La prima curiosità che vi attirerà, sarà sicuramente la miriade di strane banderuole presenti in ogni abitazione.

Questi strani oggetti, fissati in cima ad un lungo palo nei giardini o sui tetti, rappresentano dei veri e propri “Stati di Famiglia” . La barca significherà che il capofamiglia è un pescatore e il numero riportato sotto la barca il suo anno di nascita. Altri simboli indicheranno il numero dei figli e il loro sesso, e così via.

Nida. Banderuola con i simboli della composizione della famiglia.
Banderuola

Chiunque, conoscendo il significato di tali simboli, potrà conoscere la composizione ed alcune caratteristiche della famiglia proprietaria di quella banderuola.


Museo Etnografico

Il Museo Etnografico è una visita assolutamente da non perdere. Possiede una ricca documentazione sulla vita quotidiana dei pescatori nei villaggi della zona.

Nida. Ingresso del caratteristico Museo Etnografico.
Museo Etnografico

Allocato in una vecchia e tipica costruzione del luogo, la sua visita sarà interessante anche per osservare lo stile e le caratteristiche costruttive.


Chiesa evangelico-luterana

Altra attrazione turisticamente interessante e singolare  da non perdere, è la chiesa Evangelico-Luterana costruita nel 1888.

Si trova in cima ad una collinetta ed è circondata da un piccolo cimitero. Anche questo merita una visita per la sua singolarità. Infatti è molto caratteristico per le originali croci delle tombe. Tutte questa hanno la forma di uccello, di pianta o di cavallo e la loro misura e il disegno dipendono dall’ età e dal sesso del defunto.

Galleria dell’Ambra

Nelle immediate vicinanze della chiesetta, una galleria dedicata all’ambra farà la gioia delle signore, con un’esposizione di splendidi esemplari. D’altronde qui ci troviamo nella patria dell’ambra.


La casa di Thomas Mann

La casa, con relativo museo, di Thomas Mann è anche questa una visita obbligata.  Scrittore tedesco molto legato a  Nida, qui trascorreva le sue estati, in una casa che si fece costruire con “Vista Italiana”.

Duna Parnidis



Ma l’attrazione principale di Nida è data sicuramente dalla Parnidis Kalnas, la duna di Parnidis.

Nida. Particolare della Duna Parnidis.
Duna Parnidis

Questa duna è una collina di sabbia alta 52 m ed è l’ultima duna mobile della penisola. E’ possibile salirvi sopra tramite scale in legno che si raggiungono seguendo la costa. Da lassù si gode di una sorprendente vista su Nida, la laguna, il mare e il “Sahara lituano”. Questa enorme striscia di sabbia si estende oltre il filo spinato del confine con la frontiera della Russia.

Nida. veduta del Sahara Baltico dalla duna Parnidis.
“Sahara Baltico”

E’ un luogo fragile con sabbia instabile, dove crescono piante rare. Non è possibile allontanarsi dai sentieri. E’ considerata una Duna Mobile e pertanto è vietato camminare fuori dei sentieri per evitare la caduta in basso di tonnellate di sabbia.

Un passo fatto sul bordo della duna, al di fuori del sentiero, può smuovere una quantità di sabbia tale che può arrivare a circa una tonnellata, a valle della duna.

Per chi ha fretta, può raggiungere la duna anche con l’auto, parcheggiando nel grande e comodo parcheggio nelle immediate vicinanze.

Nella piazza principale di Nida, si potranno trovare ristoranti, locali, noleggio di bici ed anche un piccolo mercato costituito da banchi che, oltre all’inevitabile ambra, vendono molti oggetti dell’artigianato locale, tra i quali bellissimi plaid con disegni tradizionali a costi veramente irrisori.

Le caratteristiche costruttive dei fabbricati ed alcune casette presenti in questo spiazzo, ci faranno sentire veramente come in un altro mondo. Una tranquilla e rilassante passeggiata tra i giardini lungo la riva, amplificheranno ancora di più il piacere di trovarsi nel lontano Baltico.


Nida – Prodotti e Piatti tipici


Gli abitanti della Lituania non hanno un orario per mangiare e sono particolarmente attratti dai piatti affumicati. Tra questi troviamo il Baracchino affumicato, un tradizionale pesce che si pesca lungo le coste di Nida.

L’Ossicocco un particolare piatto vegetariano con erbe di palude e mirtillo rosso, particolarmente apprezzato la sera della vigilia di Natale ed il pane fritto sono altre due specialità

Un altro piatto interessante, questa volta di carne, è costituito dai “Cepellinai”, sorta di enormi dirigibili ripieni, il cui impasto bianco trasparente è ottenuto dalle patate grattugiate e strizzate. È il piatto nazionale, insieme alla salsiccia di patate, che è fatta con lo stesso impasto più la pancetta. 

Per quanto riguarda la birra, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta. Esistono oltre 200 tipi di birra autoctona. Personalmente quella che ho preferito è stata la Svyturys.


Nida – Conclusioni


Ogni anno, da questa minuscola cittadina, passano più di 200.000 visitatori, che per raggiungerla attraversano tutta la penisola, passando anche dai villaggi di Smiltynè, Joudkrantè, Pervalka e Preila, tutti piccoli, ma bellissimi e caratteristici villaggi dalla tipica atmosfera nordica che vi invito a visitare.


Nida. Passeggiata lungo mare.
Passeggiata lungo mare

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Vienna – Città Imperiale e Capitale Asburgica


Vienna – Impressioni


E’ diventato un luogo comune ormai che Vienna, la capitale dell’Austria, sia una città per vecchietti, noiosa, dove fa sempre freddo, tutti sono precisini, rispettano le code, i semafori e la gente non sorride mai.

Niente di più sbagliato. Vienna è una bella capitale europea, piena di vita e di giovani, con un’intensa vita culturale, accogliente, confortevole ed a misura d’uomo.

Vienna. Giovani nel Graben che animano la vita cittadina.
La vita nel Graben

Tra le più grandi e più belle capitali europee, è sicuramente quella più vicina all’Italia e anche la più facilmente raggiungibile con i propri mezzi.

Dalla mia città, che è Lucca, impiego non più di dieci ore per raggiungerla in auto, percorrendo sempre autostrade.

Non esiste un periodo migliore o peggiore per la visita della città. In primavera e in estate abbiamo sicuramente le temperature più miti e le giornate più lunghe per effettuare video, scattare foto e  maggior tempo per passeggiare.

Vienna. Il Municipio con ikl vecchio e famoso circo Roncalli.
Municipio con il vecchio e famoso circo Roncalli

Anche d’inverno è bellissima, specialmente sotto le feste natalizie. Ma è anche parecchio fredda.

Vienna è una città che non stanca mai. Tutte le volte che mi reco nella capitale asburgica, provo sempre una forte emozione.

Rimango continuamente affascinato dai bei palazzi, dalle piazze, dalle belle vetrine dei caffè e dai monumenti, come fosse la prima volta.

Si respira sempre un’atmosfera del tutto singolare e inspiegabile. E’ una città piena vita e di giovani, non esiste però confusione. Tutto avviene con rispetto, educazione e in piena  rilassatezza.

Vienna. Palazzi neoclassici nel centro storicio
Palazzi viennesi

Vienna – Visita della città


Ritengo che per ottimizzare la visita della capitale, per poter vedere il più possibile senza sprechi di tempo , sia opportuno, in funzione del tempo a disposizione, suddividerla virtualmente in settori.

In questo articolo, Vienna è stata suddivisa in quattro settori, tanti erano i giorni a disposizione per la visita della città.

Il primo giorno verrà dedicato al centro storico vero e proprio compreso la famosa Cattedrale.

Il secondo giorno consiste in un’escursione nell’immediata periferia, per visitare gli heurigen di Grinzing.

Il terzo giorno visiteremo il ring che comprende il municipio, l’università, il parlamento, i parchi e l’Hofburg

Il quarto giorno sarà dedicato al Prater ed alla visita del Belvedere.


Vienna – Primo Giorno (Il Centro Storico)


Dopo il primo approccio mattutino alla città, con una passeggiata nella bella Kartnerstrasse, verifichiamo subito l’efficienza dei mezzi pubblici. Prendiamo quindi il metro che ci condurrà nella piazza della Cattedrale, il cuore della città, in origine il cimitero di Santo Stefano, abbandonato ai primi del ‘700.

La Cattedrale di Santo Stefano

Gran parte della piazza è stata ricostruita dopo i bombardamenti del 1945 che distrussero in parte anche il tetto della cattedrale.

Il Duomo di Santo Stefano, tra i più significativi esempi di architettura gotica dell’Europa centrale, incanta per le sue decorazioni in pietra, il tetto policromo ed il suo interno maestoso.

Vienna. cattedrale di santo Stefano
Cattedrale di Santo Stefano

Il grandioso interno a tre navate è lungo 92 metri e nella navata centrale raggiunge un’altezza di 28 metri

Alte finestre polifore si alternano a pilastri lungo tutte le navate laterali.

Vienna. Interno della Cattedrale di santo Stefano.
Interno della Cattedrale

Con un comodo ascensore si può raggiungere la sommità di una delle torri, dalla quale è possibile ammirare il magnifico tetto e godere di un vasto panorama sulla città e sulla piazza sottostante, dove stazionano le numerose carrozze di cavalli ben tenute e molto ben conservate.

Il Graben

Tutt’intorno alla piazza, si sviluppa la parte più bella del centro storico, il Graben, una piazza allungata da secoli cuore commerciale della città, dove si esibiscono mimi e artisti di strada, i ragazzi si danno appuntamento e le signore si riposano nei caffè dopo lo shopping.

Nel Settecento la piazza si arricchì di palazzi divenuti oggi d’epoca e storici come il monumentale Grabenhof, edificio classicista, progettato da Otto Wagner anticipatore dello Jugendstill

Piazza Freyung

Continuando a passeggiare per il Graben, troviamo più avanti la vasta piazza trapezoidale denominata Freyung, dalla parola frei (libero) in quanto nel medioevo il luogo garantiva il diritto d’asilo.

Al centro della piazza si trova l’Austria Brunner, la fontana d’Austria del 1846 e dei fiumi Danubio, Elba, Vistola e Po.

Vienna. Piazza Freyung, fontana dei fiumi.
Fontana dei Fiumi

Su tutta la piazza si affacciano notevoli palazzi prevalentemente in stile barocco.

Piazza Am Hof

Anche la Am Hof, una delle più vaste piazze della vecchia Vienna, è circondata da palazzi storici, come la caserma principale dei pompieri viennesi, ricavata dall’unione di diversi edifici in stile neoclassico.


Potrà forse sembrare eccessivo un giorno intero per queste attrazioni. Dobbiamo però considerare che tra una visita e l’altra incontriamo tanti altri monumenti, fontane, bei palazzi, angoli neoclassici, negozi e vetrine straordinariamente addobbate. Tutto questo ci attirerà, ci farà fermare per curiosare, approfondire. Insomma saremo circondati da così tanta bellezza che arriveremo a sera senza neppure accorgersene.


Vienna. Negozio tradizionale con infissi ed insegna d'epoca.
Vecchio tradizionale negozio


Vienna – Secondo Giorno (Grinzing)


Lasciamo il centro storico per recarci nella periferia settentrionale di Vienna che ha inglobato piacevoli villaggi oggi divenuti eleganti quartieri.

Vienna. Panorama sulla città visto da Grinzing.
Panorama su Vienna visto da Grinzing

Grinzing, sicuramente il più famoso, si può raggiungere anche con il vecchio storico tram che dal centro della capitale raggiunge proprio il cuore del villaggio. Tra tutti i villaggi questo è particolarmente apprezzato e frequentato per i suoi numerosi Heurigen.

Vienna. Stazione dei tram a Grinzing, proveniente dal centro di Vienna
Grinzing – Stazione dei Tram

Non si può visitare Vienna senza fare una passeggiata in questo quartiere e fermarsi nelle tipiche locande dove viene servito l’inebriante e profumato vino novello detto “heurige” appena uscito dal torchio. Il termine “Heuriger” indica sia il vino nuovo che il posto in cui lo si beve.

Gli Heurigen sono i locali dove, secondo la tradizione, si beve il nuovo vino della stagione. Oggi gli Heurigen sono disseminati un po’ dappertutto e sebbene Grinzing abbia perso un po’ del suo fascino, essendo praticamente sempre piena di turisti, una passeggiata in questo villaggio con una visita culinaria in uno di questi locali caratteristici, é sempre molto piacevole e da non perdere.

Gli heurigen godono a Vienna di una fama pari a quella dei caffè. In questi locali vengono esclusivamente serviti vino e bevande analcoliche, insieme ad una grande varietà di tradizionali piatti locali, principalmente piatti freddi con formaggi, speck, lardo, affettati, uova e diversi tipi di pane.

Nelle vie strette di questo paese, non si ha affatto la sensazione di trovarsi in un quartiere della metropoli. Le case sono piccole al massimo di due piani, e tutte di un colore diverso dall’altro. Sembra un po’ il paesino delle fiabe.

Passeggiare per Grinzing dopo un buon pasto in un Heurigen è veramente piacevole e rilassante.


Vienna – Video con Commento Audio

Vienna – Terzo Giorno (Il Ring)


Tornati in città, ci dedichiamo ad una passeggiata lungo il RING, una delle più importanti arterie della capitale, una trafficata circonvallazione a più corsie, che in questi giorni ospita anche lo storico circo Roncalli, fondato nel 1976 dal tedesco Bernhard Paul.

Passeggiando in questo parte di Vienna, ci rendiamo effettivamente conto di trovarci nella Città Imperiale, nella ex Capitale Asburgica. I grandi viali, i giardini ben curati incastonati nei bellissimi parchi, i grandi palazzi e gli storici edifici che ospitano le maggiori istituzioni nazionali, rendono ancora più emozionante e magnifica questa elegante capitale.


I Palazzi del Ring


I monumentali palazzi che qui si trovano, tutti facilmente raggiungibili a piedi, sono tra le principali attrazioni di Vienna.

Sicuramente i più belli e quelli che colpiscono subito il turista, sono il municipio in spiccato stile gotico, il parlamento, edificio in stile neoclassico del 1874 e l’università, in stile rinascimentale, inaugurata nel 1884.

Vienna. Il grande e monumentale edificio del Parlamento.
Il Parlamento

Di fronte a questi palazzi, sempre lungo il ring, bellissimi giardni corredati da fontane, ci accompagnano fino a una grande area monumentale costituita dall’Hofburg, l’ex palazzo imperiale.


L’ Hofburg


La struttura dell’Hofburg è composta da grandi ali di edifici e palazzi più piccoli. E’ un vasto complesso cresciuto per successivi ampliamenti nel corso dei secoli senza un progetto unitario. E’ questa un’attrazione che merita una visita più accurata, che richiede però parecchio tempo.

Passando attraverso belle carrozze d’epoca, ci affacciamo sulla Michaelerplatz, da dove si può ammirare la magnifica facciata del Michaelertrakt, sempre parte del complesso dell’Hofburg, eretta tra il 1891 e 1893 a forma di grandioso emiciclo

Vienna. La bela facciata del Michaelertrakt nella Michaelerplatz.
Michaelertrakt

All’interno del complesso, si trovano anche le stalle imperiali affollate di bellissimi esemplari equini, ulteriore conferma dell’importanza che i cavalli rivestono a Vienna, mentre tutt’intorno all’Hofburg possiamo ammirare tanti altri bellissimi palazzi come l’Albertine, il Palazzo dell’Opera ed il celebre Hotel Sacher con annesso il prestigioso Caffè Sacher.


Lo Stadtpark


Dopo tutto questo camminare, si può sentire la necessità di riposarsi un attimo, e cosa c’è quindi di meglio di un parco viennese?

Nella capitale i parchi sono veramente tanti, tutti curati, attrezzati e ben tenuti. Uno di questi è lo Stadtpark, spazio verde con tanto di laghetto e fontanelle, dedicato ai musicisti, trai quali ovviamente spiccano Schubert e Strauss. Si tratta di un giardino pubblico all’Inglese realizzato nel 1862. Questo è il parco più antico di Vienna, attraversato dal piccolo fiume Wienfluss, prima della sua confluenza nel Danubio.

Vienna. LoStadtpark il parco più antico di Vienna.
Lo Stadtpark

Vienna – Quarto Giorno (Il Prater e il Belvedere)


Un Parco molto particolare, dove oltre al riposo anche il divertimento è garantito, è il Prater, considerato tra i dieci parchi urbani più belli del mondo, con un grande luna-park permanente dove tra le tante attrazioni spicca la famosa Riesenrad (la ruota panoramica).

Vienna. Riesenrad - La Ruota Panoramica del Prater.
Riesenrad – La Ruota Panoramica

Prima dell’immancabile giro sulla ruota, è consigliabile una visita al piccolo museo, anche per capire come si svolgesse la vita all’interno del parco nell’800 e quanto fosse apprezzato dai viennesi.

La grande ruota panoramica, progettata nel 1897 dall’Inglese Walter Basset, è divenuta il simbolo di Vienna. Usata come punto di osservazione militare durante la prima guerra mondiale, fu distrutta dalle bombe nel 1944 e ricostruita alla fine del conflitto. Alta 65 mt e larga 61, effettua un giro completo in 15 minuti ed offre una grande panorama sul parco e sulla città.


Hundertwasserhause


Con il comodo Metro, attraversiamo il Danubio e torniamo in centro non senza prima però aver dato un’occhiata alla famosa Hundertwasserhause.

Questo palazzo con la facciata ad onde, decorata con colori vivaci, è diventato un altro dei simboli della città

Seppure tra pesanti polemiche riguardanti i costi della sua realizzazione, il palazzo è regolarmente abitato da famiglie viennesi che hanno avuto il permesso di decorare personalmente la facciata attorno alle finestre, dando all’insieme un aspetto ancora pi eclettico e vivace.

Vienna. Lo stravagante palazzo  Hundertwasserhause .
Hundertwasserhause

Il Belvedere


Non possiamo lasciare Vienna senza prima aver visitato almeno una delle due più bellle ed eleganti residenze: lo Schonbrunn ed il Belvedere. Essendo il tempo a disposizione quasi esaurito, optiamo per il secondo e ci dirigiamo quindi nell’immediata periferia per visitare il complesso del Belvedere Superiore e Belvedere Inferiore.

Il Belvedere è tra le più belle ed eleganti residenze principesche d’Europa; l’insieme fu fatto costruire come residenza estiva tra il 1700 e 1723 dal principe Eugenio di Savoia.

Vienna. Lo stupendo Palazzo del Belvedere.
Il Palazzo del Belvedere

L’originalità del complesso è data dalla contrapposizione dei due edifici, uno ai piedi della collina e uno di rappresentanza sul punto più alto, collegati tra loro da un giardino scenografico.

Il palazzo è composto da due monumentali facciate a più padiglioni e corpi sporgenti; oggi ospita mostre temporanee e una collezione permanente ricca di capolavori.

Il giardino che unisce il Belvedere Inferiore al Superiore, fu sistemato alla francese tra il 1700 e il 1725 dal Francese Dominique Girard, con fontane, vasche, statue e scale. Attraversandolo si gode di un panorama sempre più ampio sulla città, su questa stupenda capitale europea, elegante, affascinante e così ricca di arte, storia e musica da lasciarvi letteralmente incantati.


Conclusioni


I mezzi pubblici sono molto diffusi e servono molto bene tutta l’area sia urbana che extraurbana. Veloci e comodi sono sia I tram che i bus così come la Metropolitana.

La cucina viennese è abbastanza varia e saporita. In tutti i ristoranti possiamo trovare una vasta scelta di zuppe che tradizionalmente vengono servite come antipasto. La Wiener schnitzel è molto buona e molto diffusa. Andare a Vienna e non mangiare una Wiener Schnitzel è un po’ come andare a Roma e non vedere il Colosseo. Molto buono e da non perdere è anche il Goulash viennese.

Tra i dolci sicuramente primeggia la Sacher-torte seguita da l’Alpenstrudel e i Kaiserschmarn

Chi avesse ancora una mezza giornata a disposizione, potrà spostarsi nella periferia, per visitare un’altra bella cittadina, luogo di villeggiatura molto famoso per le sue terme, frequentato un tempo dall’aristocrazia austriaca e dagli stessi prìncipi e imperatori: Baden bei Wien.


Vienna. Panorama sulla città ripreso dalla torre della Cattedrale.
Panorama su Vienna

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Varese Ligure – Un paese tutto BIO


Varese Ligure – Il Borgo dei Conti Fieschi


La Liguria, come le Marche e l’Umbria, è particolarmente ricca di paesi iscritti nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia.

Tante sono le località che rientrano in questo elenco, come Montemarcello, Brugnato, Framura, Tellaro, Vernazza e Varese Ligure, in provincia di La Spezia,  che è la meta di questo articolo.

Piccolo borgo medievale con circa 2.200 abitanti, è facilmente raggiungibile da La Spezia per mezzo di strade che si addentrano nei boschi attraversando morbide colline e  raggiungendo un altezza di 350 metri s.l.m. nel cuore dell’Alta Vale del Vara.

Varese Ligure. Portici all'interno del Borgo Rotondo.
Portici all’interno del Borgo Rotondo

Varese Ligure – Un po’ di Storia

Il fiume Vara bagna il borgo da cui il nome Varese Ligure, il comune più settentrionale della provincia della Spezia.

Nel borgo esistono tracce che segnalano la presenza dei Longobardi e dei Monaci di san Colombano di Bobbio.

Alla fine del XII secolo i rami dei conti Fieschi e Pinelli si stabilirono nell’attuale quartiere di Cassego e di lì iniziarono a disboscare, a costruire edifici in legno, a seminare, ad avviare l’agricoltura e l’allevamento.

Dopo una faida tra le due famiglie, i Fieschi riuscirono vincitori e cacciarono i Pinelli.

Data la  loro superiorità numerica, i Fieschi conquistarono nel XIII secolo la supremazia nell’alta val di Vara.


Avuta dunque la meglio, essi decisero di consolidare la propria presenza sul territorio fondando un borgo che potesse diventare il fulcro della vita dell’intera zona.


Nel 1815, anche Varese Ligure, come tutta la regione, entrò a far parte del Regno di Sardegna secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e successivamente del Regno d’Italia dal 1861. 


Visita del Borgo



La parte medievale che attira subito l’attenzione dei visitatori, è concentrata nel Borgo Rotondo dove spicca il bel castello dei Fieschi, costituito da un’alta torre del 1435 ed un torrione del 1475

Questa parte del paese ha un carattere spiccatamente ligure, grazie alla diffusione dei colori ocra, arancione, rosa e verdino delle facciate dei palazzi.

Varese Ligure.Particolare di facciata in rosa e decorata.
Particolare di Facciata

La maggior parte delle case sono qui raccolte in vicoli, con belle facciate decorate ed alcune in pietra. Sono piccoli tesori artistici che rendono prezioso questo luogo.

E’ anche questo paesaggio urbano, con i portali di pietra, le facciate decorate e i suoi tanti particolari, ad offrire altri motivi di interesse.

Varese Ligure. Portali in pietra.
Portali in Pietra

Degni di particolare nota sono ovviamente il castello dei Fieschi del XV secolo, ai margini del Borgo Rotondo, dal cui torrione si ha una bella vista sul paese, l’interno stesso del Borgo Rotondo tutto ben porticato di forma semicircolare e il convento delle Monache Agostiniane.

Subito fuori dal borgo, non possiamo perderci la visita al ponte del Grexino . Questa elegante realizzazione in pietra ad una fornice, fu costruita per servire uno dei primi insediamenti urbani denominato Quartiere di Grecino.


Varese Ligure. Ponte di Grexino.
Ponte di Grexino

Tra i prodotti tipici del luogo non possono mancare i Croxetti, pasta tipica ligure, e le tagliatele al pesto rosso o classico, annaffiate con ottimo vino bianco della zona.

Varese Ligure. Tagliatelle al pesto ligure.
Tagliatelle al Pesto

Varese Ligure, primo borgo rurale eco-compatibile d’Italia, stava morendo, ma ora è risorto diventando un modello di sviluppo nel segno dell’agricoltura rispettosa dell’ambiente.

E’  il borgo con la prima certificazione ambientale in Italia, che ha una produzione biologica riguardante il 95% dell’attività agricola.


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Trakai – Il paese dei vecchi guerrieri Karaimi


Trakai – Il paese del Castello sul Lago


Chi si reca in visita a  Vilnius non può non andare anche a Trakai, una cittadina della Lituania appartenente alla Contea di Vilnius, un tempo anche Capitale dello Stato.

E’ una delle più note e frequentate mete turistiche del paese baltico; vanta un illustre passato e un importante patrimonio artistico.

Oltre all’interesse specifico della località, sarà bello e rilassante anche percorrere il tratto di strada di circa 30 chilometri che separa Vilnius dalla nostra località. Un bell’itinerario che attraversa una fresca e verde campagna, punteggiata qua e là da vecchie e tipiche case in legno, ciascuna completamente diversa dall’altra.

Trakai. Foreste e case in legno lungo il tragitto Vilnius - Trakai.
Case in legno

Quando si arriva nei pressi del lago, sembrerà di entrare in una favola. Lo scenario è davvero fiabesco, con il lungo pontile che conduce a questo bel castello su  un isolotto nel bel mezzo del lago.


Trakai. Il castello visto dal litorale del paese.
Trakai – Il Castello

Il paese si estende in maniera spettacolare su una penisola collinare tra il lago dei Tatari a Ovest e il lago Bernardinai a Est, i quali confinano entrambi a nord con il lago Galve, dove su quest’ultimo, troneggia l’incantevole fortezza gotica in mattoni rossi.


Un po’ di Storia


I suoi 7000 abitanti discendono dai Caraiti, detti anche Karaimi, popolo di famosi guerrieri di ceppo e lingua turchi, provenienti dalla Crimea.

Trakai. Un karaimo, abitante di Trakai.
Karaimo

Trakai nasce intorno al 1370 come roccaforte sulla penisola, voluta da Kestutis figlio di Gediminas, il granduca della Lituania, durante gli anni delle lotte contro i Cavalieri Teutonici. Pochi anni più tardi, viene terminata anche la costruzione del noto castello sull’acqua.

Trakai. Fianco del c astello.
Trakai – Il Castello

Durante la guerra con la Russia, a metà del XVII secolo, la fortezza viene completamente distrutta e solo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, verrà completamente restaurata.


Visita del Castello



Raggiungere Trakai da Vilnius è molto semplice, sia che usi l’auto propria, il bus o il treno. La distanza è di circa 30 chilometri, e sul luogo non esistono problemi di parcheggio.

Dalla riva nord, dove si trovano caffè e bancarelle di souvenir, il panorama sul castello è davvero di grande effetto, come se si erigesse direttamente sull’acqua.


Trakai. Litorale del lago con bancarelle e caffè.
Litorale del Lago

Qui si potrà noleggiare una barca per dirigersi al castello, o semplicemente arrivare a piedi attraversando il lago Galvè per mezzo dei due pontili.

All’interno, oltre alle consuete bancarelle di souvenir, si potrà visitare in tutta comodità il castello incontrando anche strani personaggi in abbigliamento dell’epoca che arricchiranno il nostro album fotografico.

Sarà possibile accedere al Museo Storico che merita veramente una visita anche per avere almeno qualche nozione di base sulla storia lituana. 

Trakai. Interno del castello
Interno del Castello

Sempre all’interno, sarà possibile e simpatico assaggiare uno dei tanti piatti tipici presenti per l’occasione, seduti ad uno dei tavoli allestiti nel cortile, circondati da tanta bellezza ed immersi in un’atmosfera veramente singolare.

Fuori del castello, nelle foreste circostanti l’isolotto, non sarà difficile incontrare vecchie chiromanti in abiti originali. Se riuscirete a trovarlo, non dovrete perdere l’occasione per assaggiare il Kibinai, un piatto tipico del luogo, consistente in un fagottino di sfoglia ripieno di carne, veramente molto buono.


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Meteore – “Rocce sospese in aria”


Introduzione


Io credo, anzi sono sicuro che un’attrazione così come le meteore è unica al mondo, qualcosa di veramente eccezionale che non ha eguali. La Grecia ci riserba anche questo ed altro.

Guardando queste montagne e questi spuntoni di roccia, sembra perfino impossibile che possa esistere un luogo del genere, ma ancora di più che siano stati costruiti, sulla sommità di queste rocce, stupendi monasteri che hanno resistito ad intemperie e ad eventi catastrofali arrivando intatti fino ai giorni nostri.

Sto parlando ovviamente delle Meteore. In Greco questo nome significa “Rocce sospese in Aria”. In effetti quando ci troviamo sulla sommità di questi spuntoni di roccia e ci guardiamo intorno, sembra proprio di essere sospesi in aria.

Meteore. Agios Nikolaos, altro imperdibile monastero.
Meteore – Agios Nikolaos

Intorno a questi pilastri di roccia, di vertiginosa altezza, non è raro veder aggirarsi gli avvoltoi.

Se ci fermiamo al cospetto di queste rocce e le osserviamo con attenzione, stentiamo a credere che in tempi così remoti, i contatti con il mondo avvenissero solo tramite scale a corda o ceste gettate dall’alto. Ma ancora più difficile ci rimane pensare come potessero i monaci trasportare le pietre e tutti gli altri materiali per costruire queste opere d’arte. Come avranno risolto poi con l’acqua?…mahhhh

Oggi possiamo raggiungere questi luoghi attraverso sentieri, ponti e scalinate scavate nella roccia, senza contare che una comoda carrozzabile mette in comunicazione tutti e sei i monasteri.

Meteore. Strada panoramica che gira attorno le Meteore.
Strada Panoramica

Notizie Utili


Oggi di questi santuari ne sono rimasti sei ed abitati solo cinque, mentre nel ‘500 se ne potevano contare ben 24.

Il primo monastero ad essere costruito fu il Megalo Meteoro. Il suo fondatore fu Sant’Anastasio che arrivò qui insieme ad altri nove monaci, tutti provenienti dal Monte Athos. Ben presto questi “Magnifici Dieci” furono imitati da altri monaci che sfruttarono le difese naturali di questi spuntoni di roccia, per creare altri monasteri.

Meteore. IL Grande Meteoro, il pi+ù importante ed i più antico.
Megalo Meteoro

Per poter visitare con tutta calma e comodità le Meteore, ovviamente la base strategica è Kalambaka , un borgo ben attrezzato per quanto riguarda ristoranti ed alberghi, oppure anche l’altro paese, nelle immediate vicinanze, Kastraki.

Personalmente avevo prenotato un albergo proprio all’ingresso di Kalambaka, in quanto da questa posizione potevo girare intorno alle meteore sia in senso orario che antiorario.

Meteore. Kalambaka, hotel Kosta Famissi
Kalambaka – Hotel Kosta Famissi

Arrivati sul posto, meglio ancora prima di partire, sarà opportuno informarsi sui giorni e gli orari di visita, in quanto non tutti i monasteri si possano visitare negli stessi giorni e a tutte le ore..


Come visitare le meteore


Meteore. Mappa per la visita dei monasteri.
Mappa delle Meteore

Scegliendo il percorso in senso antiorario, lungo la strada che aggira le meteore incontreremo in ordine i seguenti monasteri:

Agios Stefanos, abitato e gestito da monache, è dotato di due chiese e la sua costruzione risale al XV secolo. Da quassù il panorama abbraccia tutto il borgo di Kalambaka.

Agia Triada, bel monastero con un’antica chiesa isolata sulla roccia risalente al XV secolo, decorata con apprezzabili affreschi, che merita veramente una visita, anche per il panorama sottostante  e sulle altre meteore.

Prima di dirigersi su Agia Roussanou, conviene mantenere la destra al bivio e visitare nell’ordine il Monastero di Varlaam e il più grande ed affascinante Megalo Meteoro.


Qui una scalinata scavata nella roccia conduce alla torre di Vrizzoni, dove esiste ancora l’antico montacarichi.


Questo è il monastero che richiede maggior tempo per la visita, in quanto molto più grande degli altri ed interessante in quanto il più antico, essendo stato il primo ad essere edificato.

Completata la visita di questi due monasteri, torniamo indietro e al bivio teniamo la destra. Poco dopo incontreremo gli ultimi due santuari, Agia Roussanou ricostruito nel ‘500 e Agios Nikolaos. Con la visita di quest’ultimi, avremo terminato il giro e la visita delle Meteore.


Consigli e Informazioni


Per i più coraggiosi che non vorranno salire tanti scalini, esistono anche alcune “impressionanti” teleferiche che vi condurranno direttamente all’interno del monastero.

Meteore. Foto di teleferica.
Foto di Hotel Meteoritis (Kastratis) – Trip Advisor

Sarà veramente una bella prova di coraggio.

All’ingresso dei monasteri vengono forniti gratuitamente pantaloni e gonne lunghi, per permettere anche a chi indossa abiti e calzoni corti, di poter accedere agli interni.

Non potete immaginare l’atmosfera che si respira in questi luoghi finché non sarete sul posto.

Almeno nei monasteri più importanti sarà bello sedersi, leggere un po’ di storia e notizie di questi luoghi e costruzioni, guardarsi intorno, godere del panorama e respirare una magica atmosfera, dopo essersi rinfrescati dalla calura estiva a  qualche fontanella sempre presente in ogni monastero.

Per completare la visita di tutti i siti sacri occorrono sicuramente due giorni. In questo modo, pernottando almeno due notti, avrete anche l’opportunità di visitare il borgo di Kalambaka.

Il paese non è niente di particolare perché purtroppo distrutto completamente dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, ma carino e ben tenuto. L’unica testimonianza della vecchia Kalambaka è la Mitropoli, la cattedrale eretta nel XII secolo. Il suo interno merita una visita.

Meteore. Centro di Kalambaka con fontana colorata.
Kalambaka

Per coloro che avessero intrapreso un viaggio per visitare la Grecia continentale, da qui potranno spostarsi nella Zagoria, altra incredibile e singolare regione, fatta di case e ponti in pietra, con il famoso Canyon di Vikos, immersa nella natura più incontaminata.


Ricordatevi…la Grecia non è solo Mare e Isole…



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Bruxelles - Quartiere Europeo

Bruxelles – “Atomium e Manneken Pis”… simboli indiscussi della città.


Simboli di Bruxelles. Atomium e Manneken Pis
Simboli di Bruxelles

Dov’é, com’é, cosa c’è a Bruxelles?…queste le domande frequenti.


Premessa


Parlando di viaggi verso Capitali Europee e curiosando tra FB, Instagram, Blog ed altri Social, saltano fuori, con molta frequenza, nomi ormai noti come Madrid, Lisbona, Parigi, Londra, Vienna, Varsavia, Copenaghen, Budapest…e chi più ne ha più ne metta. Raramente o quasi mai si sente parlare di Bruxelles, meta turisticamente meno ambita che non suscita particolari interessi.


Bruxelles - Quartiere Europeo
Bruxelles – Quartiere Europeo

Motivazioni


Così la capitale del Belgio era anche per me fino a qualche mese fa, se non fosse stato per quel “biglietto aereo da 30 euro andata e ritorno Pisa-Bruxelles” che ho acquistato senza esitazioni.

Con un breve volo di due ore e un week-end a disposizione, ho potuto quindi visitare un’altra importante città europea che, contrariamente a quanto detto in premessa, è risultata essere una bella ed importante metropoli. Ritengo pertanto che debba avere la giusta considerazione ed una immancabile visita, senza la quale ci mancherebbe sicuramente qualcosa nei nostri viaggi in Europa.


Impressioni



Nonostante la prima impressione sia quella di una città frenetica, trafficata, con gente che si muove frettolosamente ed auto che sfrecciano nei boulevard, cominciando a passeggiare nel centro storico e osservando con attenzione tutto quanto ci circonda, cominciamo lentamente ad apprezzarla e scopriamo che Bruxelles è una città tranquilla, a misura d’uomo, dove passeggiare è particolarmente piacevole, dove il moderno e l’antico, la Storia del Passato e quella dei Fumetti riescono a convivere in modo naturale.


Un po’ di Storia

Il primo nucleo della città si è sviluppato nel VI secolo d.C. per volere del vescovo di Cambrai che volle in questo luogo, un punto di collegamento tra le importanti città di Colonia e di Bruges. Durante Il regno di Luigi XIV, Bruxelles risentì pesantemente della politica espansionistica della Francia, subendo anche un pesante bombardamento nel 1695.
Dopo un periodo di occupazione napoleonica ed una pseudo-alleanza con la Corte Olandese, durata una quindicina di anni, la città raggiunge la sua indipendenza nel 1830.
Dopo tale data, Bruxelles vive diversi decenni di tranquillità interrotti soltanto dalle invasioni tedesche del 1914 e 1940.

Vecchia Bruxelles - Parco del Cinquantenario
Parco del Cinquantenario

Visita della città


Questa é una capitale che non ha assolutamente niente da invidiare alle altre.

I monumenti di elevato interesse spesso affiancati ad architetture moderne, un  passato storico notevole che convive serenamente con il nuovo e i grandi murales che spesso ci appaiono all’improvviso svoltando un angolo, creano un’atmosfera così particolare, da rendere questa città diversa da tutte le altre. Scrutando gli angoli più impensati e lanciando sguardi all’interno dei negozi, scopriamo con stupore molti dettagli e curiosità così singolari e ben curati, da rendere particolarmente piacevole passeggiare per la città.

I luoghi e le attrazioni da non perdere assolutamente, a mio parere, sono i seguenti:

Nel Centro Storico: tutta la zona pedonale che, dal Boulevard du Jardin Botanique, arriva fino al Palazzo della Borsa (Rue Neuve), le attrazioni che s’incontrano in questa parte della città e cioè Piazza dei Martiri, Place de la Monnaie, la Chiesa di San Nicola, il Palazzo della Borsa da dove si può accedere al vecchio quartiere Ilote Sacré, la Grand Place fino ad arrivare all’angolo dove si trova la statuetta di Manneken Pis. Piacevole sarà passeggiare anche nei dintorni di questa zona fino ad arrivare alla Chiesa di Santa Caterina situata nell’omonima piazza nella zona del Vecchio Porto e la Galeries Royales, in una zona particolarmente caratteristica.

Fuori dal Centro Storico:non dovremo perderci la parte alta della città, con la Place Royale, il Palazzo Coudenberg, i Boulveard, la Cattedrale di San Michele, per arrivare quindi al Quartiere Europeo ed al Parco del Cinquantenario, senza perdersi infine l’Atomium.


Centro Storico


Manneken Pis

La visita dettagliata al Centro Storico vero e proprio, può cominciare partendo proprio dall’angolo dove è situata la statuetta di Manneken Pis, il bambino simbolo della città, che la leggenda   lo vuole eroe per aver spento, con la pipì, un fuoco che altrimenti sarebbe divampato incendiando la città.



Grazie alle donazioni da tutto il mondo, esiste un museo di abiti di Manneken Pis ed un’associazione che provvede al cambio giornaliero del suo abbigliamento.


Grand Place

Da Manneken Pis, dopo pochi passi, sbuchiamo nel punto clou di Bruxelles, nella Grand Place.

Questa spettacolare piazza, di forma rettangolare, armonizza stili ed epoche diverse, dal gotico al fastoso barocco. Distrutta nel 1695 dall’artiglieria francese, fu ricostruita in meno di quattro anni con elementi italianeggianti liberamente interpretati. Sul lato sud spicca il Palazzo del Municipio, un significativo esempio di architettura gotica profana e di fronte, sul lato opposto, il Palazzo del Museo della Città, costruito inizialmente come Casa del Re, in eleganti forme tardogotiche.

Ilot Sacrè

Subito a nord della Grand Place, si sviluppa la Ilot Sacrè, il quartiere più antico di Bruxelles. Formato da un reticolo di strade strette, tra edifici del seicento e settecento questa è la parte di Bruxelles più animata e frequentata alla sera grazie anche al gran numero di ristoranti di cucina tradizionale belga, sempre affollati di turisti.

E’ questo il quartiere più caratteristico, in buona parte pedonalizzato, punteggiato di botteghe artigianali,  negozietti, pub e come in tutto il resto della città, da allettanti negozi di cioccolata.

Galeries Royales

Prima di lasciare il centro storico per spostarsi nella Città Alta, dobbiamo dedicare una visita all’imperdibile  Galeries Royales, antica galleria costruita nel 1846 e completamente coperta in vetro.

Antica galeries royales di bruxelles costruita nel 1846 e tutta coperta in vetro.
Galeries Royales

Questa storica ed raffinata struttura è ancor oggi il ritrovo elegante della città, con tavolini sotto le arcate, librerie, negozi di gastronomia, birrerie e caffè.

Proprio davanti all’ingresso sul lato est, dove una volta si svolgeva il vecchio mercato, si apre una piazzetta molto caratteristica, con un atmosfera tutta particolare e rilassante, dove si può sedere al tavolino di uno dei tanti bar ed ascoltare in totale relax qualche bravo artista da strada.

Da qui comincia la salita per raggiungere la parte monumentale della città alta.


La Città Alta


A far da cerniera tra la città bassa e la città alta, è la panoramica terrazza da cui si può contemplare la Bruxelles medievale tutta stretta attorno alla Grand Place.


Place Royale

La larga area pedonale, in parte scalinata, ci accompagna lentamente alla Place Royale dove si trova il bellissimo palazzo del Coudenberg. Non particolarmente interessante, ma pur sempre importante, il palazzo fu sede di Duchi, Re, Imperatori e Governatori, poi diventato il Palazzo Reale di Bruxelles anche se i Re non vi risiedono più da oltre un secolo.

Questa parte della città alta costituisce il quartiere reale e gravita tutt’intorno al Palais Royal.  I suoi larghi viali e i palazzi dalle più singolari e sfarzose architetture sono tutti concentrati intorno alla cattedrale di San Michele,miscuglio di stili tra il gotico delle torri, il rinascimentale delle vetrate e l’architettura quattrocentesca della facciata.

A poca distanza dalla Chiesa di San Michele e dal Palazzo Reale, i simboli del nuovo e del vecchio Belgio si affollano sulla stessa via di fuga cittadina: la “Rue de la Loi”, che si allunga dal Coudenberg fino al parco del Cinquantenario, passando tra i vistosi palazzi dell’Unione Europea.

Quartiere europeo

Questo quartiere moderno è costituito da infrastrutture destinate all’ Unione Europea quali funzioni amministrative, commissione europea, attività politiche della commissione e consiglio europeo. Tutto questo in un contesto ultra moderno veramente gradevole, che ben si associa alle vecchie strutture preesistenti come ristoranti e pub oggi molto frequentati da funzionari ed impiegati del Parlamento europeo.

Tra i vari palazzi risaltano in modo particolare il Centre Berlaymont, dalla singolare pianta a croce terminato nel 1968 ma completamente ristrutturato nel 2004, e il Palazzo Europa, grande parallelepipedo in legno e vetro.

Parco del Cinquantenario

Se il quartiere europeo è il simbolo del Nuovo Belgio, il Parco del Cinquantenario è invece il simbolo del Vecchio Belgio.

Il palazzo e il territorio che lo circonda, furono costruiti nel 1880 in memoria  dell’indipendenza belga.

Il parco è disseminato di edifici, monumenti e strutture architettoniche di rilevante importanza.

In fondo al parco spicca il classicheggiante palazzo del Cinquantenario, formato da due ali a emiciclo unite da un arco di trionfo a tre fornici.

Prodotti e Piatti Tipici

  • Il prodotto tipico per eccellenza che lo si può trovare ovunque in città, nei numerosi negozi caratteristici, ben addobbati e molto curati, è indubbiamente la ” CIOCCOLATA” nelle sue più svariate forme e gusti. In ogni negozio vengono offerti assaggi e pacchetti promozionali.
  • Abbiamo inoltre i famosi Waffle ed ovviamente la Birra Belga
  • Tra i piatti tipici, oltre ad i noti Cavoletti di Bruxelles, spicca ovunque l’ottimo binomio dei “moules et frites”, ovvero Cozze e Patatine fritte.

Potrà sembrarvi strano ma le patatine fritte sono state inventate proprio in Belgio!


Video con Commento Audio


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